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Autore: Layla    01/06/2014    2 recensioni
“È pericoloso per una ragazza far entrare quattro ragazzi sconosciuti in casa sua.”
“Noi siamo innocui.”
Mi risponde il secondo alto.
“Lo spero per voi e ricordatevi che vi faccio entrare solo per la birra.”
“Ce l’hai un nome, principessa di ghiaccio?”
Mi chiede il ragazzo con i capelli lunghi, mentre gli altri sono andati a prendere un paio di casse di birra.
“Sì, mi chiamo Holly.
Tu?”
“Vic, Vic Fuentes.”
“Piacere.”

{Tratto dal primo capitolo. Seguito di "Do it for Baltimore, do it for me"
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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16)The only proof that I need is you.

 

Dopo il buongiorno di Alex non posso non essere di buon umore.
Vado al lavoro canticchiando una canzone di Katy Perry che mi piace particolarmente, noto subito che c’è solo Bryan, immaginavo che oggi Wen sarebbe arrivata in ritardo.
“Ehi, come mai tua cugina non c’è oggi?”
“No, penso che ci sarà, ma arriverà in ritardo. Ieri sono successi una serie di casini: Aileen è depressa per il funerale, May ha quasi abortito e Sophie l’ha vegliata tutta la notte.
Credo che ora Wen sia in ospedale per portarle a casa.”
Rispondo io sedendomi alla scrivania.
Un quarto d’ora dopo il volto trafelato di Wen fa la sua apparizione.
“Scusate il ritardo, questioni di famiglia.”
“Come sta Aileen?”
“Dorme, il dottore l’ha visitata e le ha prescritto dei calmanti.”
“May e Sophie?”
“Sono tutte e due a letto. May non ha perso il bambino, ma da adesso deve passare la maggior parte delle giornate a riposo, in quanto a Sophie era semplicemente sfinita.”
“Capisco. Beh, fortunatamente è finita bene, no?”
“Non è ancora finita. Sarà finita quando lei partorirà e quando Aileen starà meglio.”
Il che significa che ne avremo ancora per parecchi mesi e io mi sentirò tagliata fuori dalla vita di Wen, non so davvero come consolare Aileen.
Vorrei avere le parole giuste, ma io non riesco a considerare romantica l’intera faccenda, vorrei avere almeno un po’ della sensibilità di prima.
Wendy si accorge del mio malessere e mi guarda.
“Prima o poi troverai le parole giuste, Holly. Non sei più quella di una volta, ma non sei nemmeno il cuore di pietra che vuoi far credere di essere, ce la farai.”
“Il fatto è che, boh, non riesco a vedere il lato romantico di tutta questa faccenda, a me sembra solo una tragedia e l’unica cosa che mi viene da dirle è che lui è in un posto migliore.
Peccato che sappia che non è questo che vuole sentirsi dire.”
“Ce la farai.”
Mi ripete mia cugina.
Vorrei avere anche io questa fiducia, ma non ce l’ho. Il campanello suona, il primo cliente entra e tutti viene momentaneamente accantonato.
Verso metà mattina il mio cellulare vibra per un messaggio di Alex, mi chiede di mangiare insieme, io accetto senza nemmeno pensarci. Stare in sua compagnia mi farà stare  meglio, ne sono certa.
Finito il nostro orario di lavoro mattutino, come al solito, Bryan e Wen mi chiedono se verrò a mangiare con loro.
“No, mi dispiace. Alex mi ha invitato prima, mangerò con lui.”
“Va bene.”
Chiudiamo il negozio, loro si allontanano insieme, io invece aspetto che arrivi il mio ragazzo.
Cinque minuti dopo la figura familiare della sua macchina si fa viva e io salgo dalla parte del sedile passeggeri.
“Come è andata oggi?”
Gli chiedo.
“Infernale, ho già mal di testa. Tu?”
“Normale.”
Lui sorride.
“Beh, dopo sarai felice, te lo garantisco.”
Io lo guardo senza capire, ma lui mantiene un’espressione misteriosa.
Parcheggia fuori da un bar che frequentiamo a volte e scendiamo, ci sediamo al solito tavolo d’angolo e ordiniamo due panini.
“Si può sapere cosa bolle in pentola?”
“A fine pasto.”
Risponde serafico lui, addentando il suo panino.
Io sospiro, ok, gli concederò di fare il misterioso, ogni tanto ci può stare.
Inizio a mangiare anche io, pensando che i panini di questo posto sono davvero buoni e dovrei frequentarlo più spesso.
Finiti i panini lo guardo curiosa.
“Questo week end si va ad Acapulco, abbiamo bisogno entrambi di staccare e prendere del tempo per noi.”
“È meraviglioso, Alex! Hai avuto una grande idea!
Magari potrei chiedere ad Aileen di sostituirmi, così magari pensa di meno a Sam.”
“Puoi sempre chiederglielo.”
“Grazie mille, Alex.”
“Di niente. So riconoscere quando stai o stiamo male e questa vacanza ci serve.”
“Hai assolutamente ragione, gli ultimi giorni sono stati massacranti: Baltimora, l’ospedale, Aileen.”
Lui annuisce e mi stringe le mani tra le sue.
“Spero che Wendy non faccia problemi.”
“Non ne farà e adesso andiamo.”
Ci alziamo dal tavolo, paghiamo e risaliamo in macchina, prima di andarsene di nuovo mi bacia e io sorrido. Lo amo, non c’è niente da fare.
Questa volta sono io che aspetto gli altri, arrivano poco dopo e notano subito il mio buonumore.
“Woah! Come mai così contenta, Mia?
Cosa ti ha detto Alex?”
“Ehm, mi ha detto che questo weekend saremo ad Acapulco.
Wen, potremmo chiedere a Aileen di sostituirmi?
Cosa ne dici?”
Lei ci riflette un attimo, mentre alza la saracinesca.
“Va bene, glielo chiederò, in fondo può farle bene uscire un po’ di casa.”
Io sorrido, ce l’ho fatta, la mia proposta è stata accettata.
Forse sono un po’ egoista nel lasciare tutto in mano a Wen, ma davvero non ce la faccio a essere come prima e poi io e Alex abbiamo bisogno di un po’ di tempo per noi.
Magari dopo aver ritrovato l’intesa di un tempo sarà più facile prendersi cura degli altri, in fondo il periodo in cui non siamo stati insieme è come un tabù e io vivo nella paura costante che una Lisa qualunque spunti all’orizzonte e me lo porti via.
Io non sono niente in confronto a tutte le belle ragazze con cui viene in contatto, prima pensavo di essere il suo amore, ora questa certezza scricchiola.
La giornata di lavoro trascorre lenta e tranquilla, andato via l’ultimo cliente chiudo il negozio con mia cugina e me ne torno a casa. Alex è già arrivato ed è sdraiato sul divano.
“Adesso preparo la cena.”
“Non ce n’è bisogno, ho chiamato il cinese. Vieni qui.”
Mi fa spazio e io dopo essermi tolta le scarpe lo raggiungo.
“Cosa c’è Holly? Ti vedo strana.”
Io sospiro.
“Ho paura che una Lisa qualsiasi ti porti via da me, sento che non sono abbastanza per te.
Sono solo un niente, una ragazza come tante. Prima di Lisa non mi importava più di tanto, perché pensavo che essendo la ragazza che avevi rincorso per tanto tempo non mi avresti lasciato, ora non son più sicura di nulla.”
Finisco con un senso di freddo in fondo all’anima, Alex sospira tristemente.
“Mi sa che pagherò ancora a lungo l’errore di un ragazzino spaventato. Io ti amo Holly, tu per me sei speciale qualsiasi cosa tu faccia e sei bella. Sei talmente bella e non te ne rendi conto, i tuoi amici ti chiamano Uma Thurman che è una delle attrici più sexy e belle e la ragione è questa. Sei bella e  non devi temere nulla, non mi interessano le altre, davvero.
E non ci sarà nessuna Lisa che si metterà in mezzo questa volta, te lo giuro.
Per favore credimi, se non lo farai come faremo ad ansare avanti?”
Io rimango in silenzio, lui ha ragione: le coppie vanno avanti perché si fidano uno dell’altro. Lui si fida di me, ora tocca a me fare la mia scelta.
Il cuore lascia perdere la mente.
“Ti amo anche io e mi fido di te. In questa vacanza ci faremo un overdose di noi due  e tutto tornerà a posto o quasi.”
Io sorrido.
“Sì, a patto che arrivi il cinese, ho fame.”
Scoppiamo  tutti e due a ridere.
 

La mattina dopo arriviamo in orario in aeroporto ed è un miracolo perché prima abbiamo dovuto salutare gli altri.
Jack – il solito burlone – ci ha detto di non tornare in tre a meno che la terza fosse una bella messicana, mia cugina gli ha mollato un pugno in pancia.
Ci imbarchiamo e presto siamo sull’aereo, Los Angeles sotto di noi è solo un ammasso di case e di colline, io la guardo con interesse, Alex si immerge nella lettura di un fumetto. Il volo non dura molto e presto sbarchiamo sotto il caldo sole di Acapulco, pronti per divertirci.
Recuperiamo le nostre valigie e ci facciamo portare in hotel, inutile dire che è bellissimo e che se non avessi Alex io lì non potrei mai entrarci.
Entriamo e ci dirigiamo alla reception, Alex sfoggia il suo migliore sorriso e chiede alla ragazza della prenotazione a nome Gaskarth, lei annuisce. Ci chiede le carte d’identità, ci fa compilare qualche scartoffia e poi finalmente ci dà una tessera.
La ringraziamo e buttiamo le nostre valigie nell’ascensore e saliamo all’ultimo piano, dove ci sono le suite più costose.
La nostra dà direttamente sull’oceano e i nostri occhi possono spaziare sulla baia, un meraviglia, ma in questo momento sento più il richiamo del letto che sembra parecchio comodo.
Mi ci butto a peso morto.
“Uhm, non ho dormito stamattina, penso che usufruirò dei tuoi servizi.”
Alex ride.
“E le valigie?”
“Lasciale lì e raggiungimi.”
Lui esegue e ben presto mi raggiunge, stringendomi in un abbraccio.
Io sospiro di sollievo e per lunghi minuti nessuno di noi dice niente, ci assaporiamo semplicemente, come se fosse la prima volta che dormiamo insieme.
“Sai di buono.”
Mormoro io mezza addormentata.
“Anche tu.”
Mi risponde lui.
Ben presto ci addormentiamo e solo una chiamata gentile dal telefono dell’albergo ci ricorda che è ora di pranzo.
Ancora un po’rintronati scendiamo nella grande sala da pranzo dell’hotel e ordiniamo del cibo italiano. Vendiamo accontentati da una due pizze, gli occhi di Alex brillano, ama la pizza.
La mangiamo chiacchierando vivacemente, lui mi racconta dei tour e io della vita in negozio, inevitabilmente parliamo anche di Vic.
Lui si scurisce, ma io lo rassicuro dicendo che non l’ho mai amato e aver fatto sesso con lui una volta non significa nulla, farlo con il mio ragazzo è stato diecimila volte meglio.
Lui sembra rasserenato, anche se immagino non digerirà subito il fatto che io abbia fatto sesso con un altro.
“E tu?
Ci sei stato con Lisa?”
Lui abbassa gli occhi.
“Sì, dovevo, altrimenti lei avrebbe spifferato tutto alla stampa.”
“Com’è stato?”
Chiedo io, masochista fino alla fine.
“Squallido. Farlo con una puttana avrebbe fatto meno schifo.”
“Capisco.”
Un piccolo sorriso fa capolino sul mio viso, le sue parole mi hanno tolto un peso, pensavo di essere inferiore a Lisa.
“Come mai sorridi?”
“Ehm, no nulla! Solo perché io sono brava di Lisa, credo.”
Rispondo arrossendo violentemente, lui mi stringe una mano.
“Su questo non ci sono dubbi, piccola.”
“Beh, sai  com’è… Non ero lì e immaginarvi in quelle situazioni mi faceva schifo:”
Alex ridacchia.
“Beh, sono felice di essere stato nei tuoi pensieri anche quando non avrei dovuto esserci.”
Mangiamo il dolce e poi saliamo in camera, finalmente mettiamo via le nostre cose e poi io torno in terrazza a godermi il panorama.
Lui mi raggiunge dopo un po’.
“Cosa ne dici di esplorare un po’questo posto?”
“Dico che è una buona  idea. Mi faccio una doccia, mi cambio e sono pronta.”
Nel giro di venti minuti siamo fuori dall’hotel pronti per esplorare Acapulco.
“Dove andiamo?”
“In spiaggia!”
“Ma non abbiamo portato il cambio.”
“Ci ho pensato io!”
Alzo una borsa che contiene costumi, salviette e tutto il necessario.
“E sia!”
Ci dirigiamo verso la passeggiata e paghiamo per l’uso di un ombrellone e due sdraio, poi ci cambiamo e ci dirigiamo verso quello che è momentaneamente nostro.
Alex si butta subito su una sdraio, io invece mi dirigo verso l’oceano, sperando che mi segua.
Poco dopo sento dei passi dietro i miei e delle braccia mi avvolgono.
“Perché non sei rimasta all’ombrellone?”
“Volevo fare un bagno.”
“Non è tutto qui, vero?”
“Beh, speravo che mi seguissi.”
Rispondo fissando i piedi, senza avere il coraggio di guardarlo in faccia.
“Sono qui, andiamo.”
Mi prende per mano e entriamo insieme nell’oceano, l’acqua è tiepida, mi piace. Un passo alla volta arriviamo fino a quando l’acqua non raggiunge la mia cintola. Solo lì azzardo un tuffo seguita da Alex. Riemergiamo nello stesso momento, l’acqua è cristallina, il sole è caldo e io sto facendo il morto insieme ad Alex tenendoci per mano.
Che grande pace.
“Tutto ok, Holly?”
“Per ora sì.”
Mormoro.
“Ma c’è qualcosa che non va.”
Io sospiro.
“Io ti amo, Alex, ma ho paura nel vivere questa storia.”
“Lo sento e non so cosa fare per fartela passare.”
“Il fatto è che là fuori ci sono ragazze più carine di me, meno complicate, più simili a Lisa.”
A sentire il nome della ex si acciglia.
“Per favore non parlarmi più di lei, sto cercando di lasciare allo spalle quel periodo di merda.
Sono stato obbligato a stare per anni con una ragazza che non amavo e a sbattermela ogni tanto, anche se mi faceva schifo.
Tu sei bella Holly, te l’ho già detto, centomila volte più di Lisa.”
Io rimango in silenzio.
“Le vedi le nostre mani?
Uniti possiamo galleggiare e sopravvivere nel gran casino che è il mondo.”
“Bella metafora, mister Gaskarth! Si vede che sei il poeta del gruppo!”
Lui ride, poi torna serio.
“Lo penso davvero, Holly.
Io e te possiamo riuscire a vivere bene solo insieme.”
Io lo guardo, sta sorridendo.
“Mi vorresti come madre dei tuoi figli?"
Sparo a bruciapelo, lui sbarra leggermente gli occhi.
“Non ho mai pensato di avere dei figli un giorno, ma… Sì, mi piacerebbe che fossi tu la madre dei miei figli, adorerei vedere l’azzurro dei tuoi occhi in un bambino o una bambina con i miei capelli.”
“Tu?”
“Certo che mi piacerebbe, ma non so se resisteremo.”
“Ce la faremo!”
Risponde serafico.
Rimaniamo ancora un po’ a fare il morto, poi la pancia affamata di Alex si fa sentire e siamo costretti a uscire. Sonole sei e mezza, ci asciughiamo approssimativamente e poi ci dirigiamo verso l’hotel.
Una doccia, un cambio di vestiti e siamo pronti per mangiare, entrambi siamo vestiti eleganti. Io indosso un vestito bianco a pois rossi e un paio di scarpe a tacco alto, Alex un camicia a mezze maniche grigia, dei jeans scuri e degli anfibi.
Scendiamo nel salone mano nella mano, io prendo i contorni e poi aspetto che ci servano: risotto ai funghi per me e risotto al chili per Alex.
Non so come faccia a mangiare così piccante, io morirei se tentassi.
Finito il primo prendiamo carne con fagioli e chili lui e costolette d’agnello per me, è tutto ottimo, non ho motivi per lamentarmi.
Ora che abbiamo divorato anche i secondi ce ne andiamo, abbiamo deciso che il gelato lo prenderemo alla marina, mentre esploriamo i negozietti di souvenir.
Usciamo tenendoci per mano, non appena saliamo sulla marina Alex diventa nervoso e non capisco perché, per di più ci sono troppe ragazze che lo guardano.
Io le fulmino tutte, ma sono troppe!
“Alex, cosa c’è?”
Gli chiedo a un certo punto.
“Nulla, ci sono troppi ragazzi che ti mangiano con gli occhi e tu sei mia, solo mia.”
“Ragazzi che guardano me?”
Sono sinceramente incredula, non me n’ero accorta!
“Sì, esatto.
“Beh, ci sono anche troppe ragazze che guardano te e mi danno fastidio!”
Scoppiamo a ridere all’improvviso.
“È bello sapere che sei gelosa di me!”
“Idem per me.”
Più sollevati riprendiamo a passeggiare e troviamo una gelateria, prendiamo un cono ciascuno e ce lo gustiamo su una panchina, io mi tolgo poco elegantemente le scarpe.
“Scusa, ma dopo un po’ diventano una tortura.”
“Non ci sono problemi.”
Mi risponde sorridendo, prende la mia mano libera e inizia a massaggiarla, è davvero piacevole!
“Almeno ci calmiamo un po’tutti e due.”
“Sì!”
In effetto dopo un po’ mi sento meglio, pronta ad affrontare di nuovo la folla. Non so perché ma ora stare in mezzo a tanta folla mi rende nervosa, Wen dice che è per via del fatto che quando non stavo con Alex non uscivo mai.
Può essere, d’altronde in quel periodo il mondo aveva perso ogni importanza per me e ora le cose non sono cambiate, l’unica persona che risveglia qualcosa in me qualcosa è lui.
“Non sapevo soffrissi di attacchi d’ansia.”
“Da quando te ne sei andato ne soffro.”
Lo sento sospirare.
“Quanto vorrei strozzare Lisa! Ce la fai a stare in mezzo a tutta questa gente?”
“Solo se ci sei tu.”
Lo vedo sorridere, gironzoliamo un altro po’, poi torniamo in hotel stanchi, Alex si butta sul letto, io esco a fumarmi una sigaretta. Poco dopo mi raggiunge.
“Ti va di provare una cosa?”
“Del tipo?”
“Qualcosa per capire se ci fidiamo ancora l’uno dell’altra.”
Io annuisco
“Ok, io mi metto davanti a te e mi lascio cadere, tu devi prendermi.”
Io annuisco, Alex si lascia cadere e io allungo subito le mani per sostenerlo poi lo attiro a me.
“Bene. Adesso sarai tu a cadere.”
Io lo guardo un poi’ spaventata, non sono così certa che lui mi prenderebbe, ma non posso tirarmi indietro.
Nervosa mi metto davanti ad Alex e mi lascio cadere, mi aspetto di sentire il freddo delle piastrelle e invece mi ritrovo avvolta dall’abbraccio del mio ragazzo.
“Ogni volta che avrai bisogno di me io ci sarò. Quando sarai nella merda non ti lascerò sola, perché ti amo e mi fido di te:”
“Anche io ti amo e mi fido di te.”
Rispondo sorprendendo me stessa per prima, forse questo weekend ad Acapulco sta davvero funzionando.
Forse stiamo davvero tornando ad essere quelli di prima, Dio sarebbe meraviglioso!
Sorridendo ci buttiamo a letto tutti e due, stasera abbiamo imparato una cosa importante: ci fidiamo uno dell’altra.

Angolo di Layla

Ringrazio Mon e _redsky_ per le recensioni, è grazie a voi se continuo a pubblicare. Per le sorelle di Wen ci sarà un sequel a parte e per la durezza di Holly avete ragione: è per quello che le è successo con  Alex, ma le passerà.

Mi scoccia chiederlo, ma se potreste dare un'occhiata alla Jenna/Alex che ho messo e lasciarci una recensione. Si chiama "I can't help falling in love with you" e se siete fan dei Pierce The Veil mi piacerebbe che leggeste e commentaste "Hold on till may" (one shot) e "Tangled in the great escape" (che è una mia traduzione di una storia che ho letto).

Scusate per la rubblicità.

 

   
 
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