Asgärð,
palazzo Válaskjálf
L’ingannatore
finalmente era libero.
-Non è da
te, fratello- disse camminando accanto a lui nel lungo corridoio che portava
alla sala del trono.
Gli era
stato detto solo che Jane aveva con sé l’Æther e che doveva fuggire da Asgärð
senza esser vista da Padre Tutto, l’inganno sarebbe riuscito grazie all’appoggio
del dio-guardiano Heimdall, Lady Sif e i due guerrieri Volstagg e Fandrall.
-Un’azione
clandestina. Sei sicuro che non vuoi usare i pugni per farti strada?- Loki era
eccitato, suo fratello aveva messo su un inganno perfetto. Sì, doveva
ammetterlo, era orgoglioso di Thor.
-Se
continui a parlare potrei farlo-
-Bene
come desideri, non ci sono neanche-
Con
un’illusione si trasformò in una delle guardie del palazzo.
-Così va
meglio?-
Thor si
voltò a guardarlo –Almeno la compagnia è migliore-
-Però
potremmo essere meno vistosi-
Con
un’altra illusione lui tornò nelle sue
vesti e trasformò Thor in Lady Sif, lui nemmeno si era accorto del cambiamento.
-Mmmh,
fratello, sei incantevole-
Thor si
osservò e con tono seccato disse: - Non farà meno male quando ti ucciderò con
queste sembianze-
-Molto
bene. Probabilmente prediligi uno dei tuoi nuovi compagni visto che li
preferisci-
Una terza
illusione portò Thor nei suoi panni e Loki in quelli di Capitan America.
-Uh così
va molto meglio! Il costume è un po’ eccessivo, è aderentissimo. Ma che
sicurezza, sento l’integrità morale montarmi dentro. Hey vuoi intraprendere
un’avvincente discussione sulla verità, l’onore, il patriottismo? Dio benedica
l’Am…-
L’Ingannatore
non finì la frase che il biondo fratello lo spinse contro una colonna
tappandogli la bocca con una mano, facendo svanire l’illusione.
Loki si
liberò dalla presa facilmente, voltando il viso da un lato.
-Che
c’è?- sussurrò seccato e seguì lo sguardo del fratello alla loro sinistra.
Due
guardie passavano poco lontano dando loro le spalle.
-Potresti
per lo meno fornirmi un’arma- si lamentò il moro – Il mio pugnale,
qualcosa…-suggerì.
Thor
sempre più seccato di averlo tra le scatole, tirò fuori qualcosa che passò sui
polsi del fratello.
-Finalmente,
un briciolo di buon sens…- Loki tirò su le mani strette a pugno davanti al suo
viso. Erano ammanettate.
-Non ti
piacevano i trucchetti?- gongolò Thor, felice di averlo zittito per la pace
delle sue orecchie.
Poco dopo
vennero raggiunti da Lady Sif e la famosa Jane Foster.
-Tu sei…?-
chiese a passo svelto la scienziata.
-Io sono
Loki e tu sei…- non finì la frase perché l’astrofisica gli tirò una sberla in
pieno viso.
Tutti
sbarrarono gli occhi sorpresi.
-Questo
era per New York-
L’aveva
sottovalutata.
La guardò
divertito. Per New York? Dovette trattenersi da non scoppiare a ridere.
Cos’è
faceva l’offesa per una stupida città midgardiana? C’erano voluti sei supereroi
per fermarlo. Sei.
Erin era
l’unica in diritto di tirargli uno schiaffo per non averla salvata.
-Mi piace
lei- sghignazzò.
Le
guardie di Odino arrivarono subito.
Thor
portò via Jane, Loki stava per seguirli ma Sif gli puntò la lama della sua
lancia alla gola.
-Tu
tradiscilo e io ti uccido-
Il dio
ridacchiò.
-Anche
per me, è un piacere rivederti- detto questo la donna tolse la lama e Loki se
ne andò.
Raggiunsero
la sala del trono dove una nave elfica era parcheggiata nel mezzo del
salone.
-Ti
lascerò tutto il tempo necessario- disse Volstagg a Thor
Il dio e
Jane si diressero alla nave annuendo per ringraziarlo. Quando fu il turno di
Loki per passare, Volstagg lo fermò.
-Tu prova
soltanto a pensare di tradirlo…-
-Mi
ucciderai? Pare che dovrai metterti in fila…-commentò sarcastico e superandolo.
Una volta
che i tre furono nella navicella elfica Thor si mise al comando.
O meglio
tentò di farla funzionare premendo tasti a caso.
-Avevi
detto che lo sapevi far volare- constatò Loki alle sue spalle.
-Ho detto
che non sarebbe stato difficile-
-Bè
qualunque cosa tu stia facendo, ti conviene sbrigarti- ordinò impertinente.
-Stai
zitto, Loki- replicò il fratello irritato.
-Ti
sfugge qualcosa- continuò l’Ingannatore petulante.
Già, l’enorme
tasto rosso per avviarla. E sì che era grande. Che fosse daltonico?
-No, per
niente ho premuto tutti i bottoni che ci sono-
-Non
colpirli, premi delicatamente-
Thor si
mise a picchiare le mani aperte sui tasti a casaccio, come un bambino
dispettoso.
“Ora lo
becca” pensò Loki.
-Non li
sto colpendo ma non funziona!-
Ed ecco
che la graziosa manona divina colpì il tasto rosso, per la salute dell’ulcera
che stava venendo a Loki.
Il dio
dal mantello verde sospirò. Suo fratello era proprio uno stolto delle volte.
Come poteva fare il re?!
Asgärð,
Valhalla, sala della Sfera
-Hervör!-
Brunilde si avvicinò alla sua consorella preoccupata, seguita da tutte le altre
–Che succede?-
-Thor ha
fatto evadere Loki- rispose accennando con la testa alla visione sulla Sfera.
-Non ci
voleva-
-È per
via dell’altra midgardiana-
Erin si
era avvicinata alla Sfera silenziosamente.
Finalmente,
poteva vederlo mentre si dirigeva alla sala del trono. Era cambiato rispetto a
come lo ricordava: i capelli erano molto più lunghi, il viso aveva tratti più
duri dimostrava di aver perso peso nell’ultimo periodo, retaggio forse della
prigionia, nonostante questo sembrava sano ma l’espressione era decisa.
I suoi
occhi non mostravano più la speranza di rinascita che Erin aveva imparato ad
amare. Rivide un po’ di quell’odio che vide la prima volta che i loro sguardi
si incrociarono ma vi lesse dell’altro, che la spaventò e la preoccupò allo
stesso tempo: vendetta. Alzò una mano per appoggiarla sulla sfera, sul riflesso
del viso del dio dal mantello verde. Era talmente rapita dalla sua visione che
non si accorse che la Sfera aveva un guscio in cristallo dentro al quale tutta
la magia di Asgärð si racchiudeva e non sentì nemmeno il freddo del cristallo
invaderla.
Era
felice che fosse libero, poteva sempre andarlo a trovare se le avessero
concesso l’armatura per scendere ad Asgärð. Effettivamente il Valhalla con
tutte quelle restrizioni iniziava ad andarle stretto.
La sua
gioia terminò quando le altre otto valchirie si voltarono improvvisamente verso
di lei, guardandola con sospetto.
-Cosa
c’è?- chiese titubante.
-Tu!-
Hnoss si avvicinò a grandi falcate, afferrandola per un braccio.
-Hnoss!-
tuonò Hervör, guardandola torva.
-Ci
metterà in pericolo-
-Non sono
diretti qui-
-Sì ma
Loki può scappare-
-Credo
che Thor sappia badare al fratello-
Hnoss ci
pensò su. In effetti aveva detto all’Ingannatore che Erin era morta, solo che
le altre consorelle non lo sapevano. E temeva che l’Ingannatore potesse
scoprire che la sua era stata una menzogna. Represse il brivido di paura che
non le era concesso di provare.
-Però non
sappiamo le intenzioni dell’ingannatore ed Erin non ha ancora la sua armatura.
Dovremmo proteggere lei- s’intromise Hlaðguðr.
Hervör
sospirò pesantemente. Le sembrava ridicolo proteggere la compagna
dell’Ingannatore dal dio stesso.
-E va
bene. Portate Erin nella sua stanza, tenetela d’occhio finché Loki non
ritornerà in cella-
-Cosa?
No!- protestò Erin cercando di svincolarsi dalla presa di Hnoss.
La
stretta della Valchiria dall’armatura azzurra si fece più salda.
Il lupo
di Erin ringhiò contro Hnoss, la donna non lo calcolò nemmeno e l’animale a
quel punto abbaiò. Finalmente lasciò la presa e spinse la giovane valchiria
verso la sua stanza.
-Mandate
più Einherjar, serviranno a Odino- ordinò Hervör.
A Erin la
situazione non piaceva per niente, iniziò a meditare un modo per scappare di
lì.
Asgärð,
navicella elfica
Finalmente
riuscirono a decollare, abbattendo altre colonne della sala del trono.
-Hai
mancato una colonna- commentò sarcastico Loki.
-Stai
zitto!-
Riuscirono
ad uscire da palazzo, abbastanza agilmente per la guida poco pratica di Thor.
-Posso
avere io il comando? È chiaro che sono più bravo di te-
-Sei
sicuro? Bé chi tra noi due sa veramente volare?- ridacchiò Thor, anche l’altro
sorrise divertito.
In quel
momento entrambi percepirono che in quel momento erano tornati fratelli.
Potevano
esserlo nuovamente davvero?
L’attenzione
del dio moro venne attratta dalla mortale che si accasciava a terra.
Senza
scomporsi troppo, si allungò con la testa per guardarla
-Oh
cielo, è morta?- commentò sarcastico.
-Jane!- esclamò
Thor preoccupato, notando la sua amata a terra.
-Sto
bene- mormorò lei.
“E mica
tanto” pensò il moro.
Intanto i
sistemi di difesa del regno iniziarono a bersagliarli. La navicella distrusse
la cima di una torre.
Loki fece
per aprire bocca ma venne zittito dal fratello: - non una parola-
Le navi
di difesa al palazzo reale iniziarono a inseguirli
-Ora ci
inseguono-
Presero
poi a sparare cercando di abbattere la nave dei fuggitivi.
-Ora ci
sparano-
-Sì
grazie per la cronaca Loki, distrai abbastanza-
La
navicella uscì dal perimetro del palazzo reale decapitando una statua.
-Complimenti
hai appena decapitato tuo nonno!- fu l’ennesimo commento sarcastico del dio
moro.
Presto si
ritrovarono sul mare, affiancando l’acquedotto e finalmente al riparo dei colpi
delle navi asgardiane.
-Sai è
meraviglioso, è un’idea veramente eccezionale. Rubiamo la più grande
nave elfica dell’universo e ci diamo anche alla fuga! Passiamo sulla città,
fracassiamo ogni cosa in modo che tutti possano vederci! È geniale, Thor,
davvero geniale!!- esplose l’Ingannatore lagnandosi come non mai. Più che altro
preoccupandosi di ritornare in cella subito e addio vendetta.
Il biondo
dio dal mantello rosso si voltò e un secondo dopo spinse il fratello giù dalla
navicella.
Poi saltò
giù, non prima di aver preso Jane fra le sue braccia.
Loki
atterrò su un’altra nave, questa volta asgardiana, la quale ricordava le navi
fenicie dei midgardiani.
Fandrall
ridacchiò: -Sai il tempo trascorso in cella deve averti reso meno aggraziato,
Loki-
Il dio si
alzò a fatica, avendo ancora le manette ai polsi e notò che il piano di Thor
stava funzionando. Le navi di difesa stavano ancora inseguendo quella elfica.
-Mi hai
mentito…Sono sorpreso-
-Mi fa
molto piacere. Ora mantieni la promessa: portaci al tuo sentiero segreto-
Loki si
mise al comando, finalmente assaporava un po’ di autonomia in questo piano che
sembrava far acqua da tutte le parti ma che lentamente si stava rivelando esser
ben elaborato.
Sapeva
della Convergenza quindi uscire dal regno sarebbe stato molto facile.
Nel
frattempo però, un’altra nave di difesa ad Asgärð li stava inseguendo, Loki si
posizionò sopra di essa e Fandrall scese per prendere possesso di essa saltando di
sotto.
Il
viaggio delle due divinità e della mortale proseguì finché Loki non puntò a una
montagna.
-Loki…-lo
richiamò il fratello seriamente preoccupato di finire spiaccicato contro la
parete rocciosa.
-Se fosse
facile, lo farebbero tutti-
-Sei
impazzito?- chiese l’altro voltandosi.
-Bè è
possibile- D’altronde poteva trovare un altro varco di convergenza un po’ più
pratico, ma il tempo non era sufficiente per una caccia al tesoro.
La nave
s’infilò in un corridoio roccioso molto stretto interno al monte, che le fece
perdere le ali e prima di uscire dall’altro lato, la nave venne risucchiata dal
varco.
La nave
strisciò sul suolo nero del Regno distrutto degli Elfi. L’atmosfera era di un
sinistro verde.
Un’eclissi
perenne la provocava.
-Ta-Dan!-
esultò l’Ingannatore.
Svartalfheim
Continuarono
a sorvolare le rovine.
Il moro
osservava Thor prendersi cura di Jane. Un senso di rimpianto lo assalì.
Con Erin
non l’aveva mai fatto. Era stata lei a prendersi cura di lui e lui l’aveva
lasciata morire.
Thor pur
di salvarla dall’Æther, aveva convinto i guerrieri più forti del regno e lo
stesso Heimdall a commettere alto tradimento nei confronti di Odino e del
regno.
Lui cosa
aveva fatto?
Aveva
cercato invano di conquistare un regno, fallendo miseramente.
-Pensa a
cosa potrei fare con quello che le scorre nelle vene- disse. Pensando che se
avesse avuto Tesseract e Æther insieme, a quest’ora Erin sarebbe viva.
-Di
sicuro ti consumerebbe- gli rispose il dio col martello avvicinandosi.
-Se la
sta cavando bene, per ora-
-Lei ha
risorse che tu non conoscerai mai-
Le
midgardiane sono donne forti, questo doveva ammetterlo.
-Dille
addio- non era sicuro che sarebbe sopravvissuta a quella forza che la
possedeva.
-Non
oggi-
-Oggi,
domani. Cento anni, non sono niente- disse alzandosi – Un battito del cuore.
Non sarai mai pronto. L’unica donna di cui ti sarà caro l’amore, ti sarà
portata via…- così come Erin era stata portata via a lui.
-E così
ti darà soddisfazione?- ringhiò Thor, pensando che il fratello traesse piacere
dalle sventure altrui. Ma non poteva nemmeno immaginare che Loki ci fosse
appena passato.
-La
soddisfazione non è nella mia natura- rispose tagliente.
-E né
nella mia-
-Il
figlio di Odino…-
-No, non
sono solo il figlio di Odino. Pensi che solo tu sia stato amato da nostra
madre? Tu hai avuto la sua magia e io la sua fiducia- lo accusò.
-Fiducia?
Era questa la sua ultima espressione?- lo attaccò l’altro –Fiducia? Quando
l’hai lasciata morire?!- ringhiò.
-Tu di
che aiuto sei stato in quella cella?- urlò Thor.
-Chi mi
ha incarcerato? Chi mi ha incarcerato?!- sbraitò Loki sfogando tutta la sua
rabbia verso il fratello.
-Lo sai
benissimo!- replicò spingendolo contro la postazione di controllo,
sovrastandolo – Lo sai benissimo chi!- fece per colpirlo in viso ma si fermò.
-Lei non
vorrebbe vederci litigare-
-Comunque
non ne rimarrebbe scioccata- sorrise il moro appena finì di parlare. Lo stesso
fece Thor. Non era la prima volta che litigavano e si azzuffavano. Erano
fratelli ed era normale.
-Io
vorrei potermi fidare di te- concluse dandogli le spalle.
Il moro
rimase pietrificato.
Si rese
conto per la prima volta che nello sguardo di Thor non c’era odio. Non c’era
mai stato.
Aveva
sempre agito per proteggerlo, anche a New York: aveva radunato un sacco di
soggetti strani per fermare la sua apparente pazzia. E perché lo aveva fatto?
Perché gli voleva bene e gliene aveva sempre voluto.
Rimase
spiazzato da questa rivelazione.
Se
l’avesse notato prima, a quest’ora non si sarebbero trovati in quella
situazione e magari sia sua madre che Erin sarebbero ancora vive.
Aveva
sbagliato e ora ne pagava le conseguenze.
C’era
ancora la rabbia che provava per non aver salvato le due donne e quella doveva
sfogarla. E qui, poteva ancora rimediare.
-Fidati
della mia rabbia-
Asgärð,
Valhalla, stanza di Erin.
Erin era
seduta sul bordo del letto, le mani a stringere il bordo del materasso.
Doveva
fuggire ma se lo avesse fatto ora, dove sarebbe andata? Loki non era nemmeno
più lì.
Si
sentiva soffocare senza poter muoversi liberamente come le altre.
Hnoss era
la causa di tutto. Appena si era risvegliata l’aveva odiata fin da subito. Non
aveva chiesto di diventare valchiria né tanto meno era stata salvata per
capriccio di chissà chi.
Percepiva
che aveva timore di Loki e di conseguenza subiva le sue paure.
Il
bussare alla porta la spaventò.
-Non ho
fame, Hnoss- affermò la ragazza dagli occhi blu.
-Sono io-
la voce di Hervör arrivò materna.
La neo
valchiria si alzò per aprire.
Con un
sorriso complice la valchiria maggiore le disse: - È ora-
Erin
venne guidata in gran segreto nei sotterranei del Valhalla, non credeva nemmeno
che esistessero.
Sentiva
un suono metallico in lontananza come se qualcuno stesse forgiando del ferro.
Le venne
in mente il dio Efesto ma erano decisamente in mezzo a un altro tipo di dei.
Hervör
spalancò una porta e in mezzo a una stanza buia si erigeva in tutta la sua
maestosità l’armatura di Erin. Era illuminata da un fascio di luce che
proveniva da una piccola finestrella dall’alto della stanza.
Era
magnifica. Risplendeva di luce propria. Non aveva un elmo ma era dotata di
corsetto, protezioni alle braccia e gambe. Di fianco stava una lancia dorata,
la punta era tridimensionale, una piccola sfera bianca al suo interno.
Erin non
lo sapeva ma quello era l’antico scettro di Loki. Hervör l’aveva recuperato
dalla sala delle armi, sottraendolo alla vista di Odino.
La ragazza
si avvicinò alla sua armatura.
-Posso
indossarla?- domandò speranzosa.
-Certo.
credo che tu ora sia pronta. Non voglio che il Valhalla sia un carcere per te.
Bada bene a non fare pasticci-
-Oh, no!
La userò con cura. Il colore è meraviglioso- affermò.
-Sapevo
che avresti apprezzato-
Erin passò
una mano sul corsetto dell’armatura verde smeraldo.
Verde.
Il colore
del legittimo re di Asgärð.
Spazio autrice:
Ciao a tutti!!
Vi chiedo davvero scusa per questo enorme ritardo ma in due settimane ho avuto tre esami all'uni, più svariati compleanni (compreso il mio), quindi tempo pochissimo e in più, dato che il capitolo non era scritto la musa ha pensato bene di fare le valige. _ _|| come capitolo è stato un parto :D
Loki sta andando verso la via della redenzione, nel prossimo, nello scontro diretto con Malekith capirà che la vendetta non serve a nulla (ah ma davvero? Loki? Sei sicuro? :D) Le scene con Thor le ho alleggerite un po' perché sennò diventava davvero pesante... so many feels!!
Erin finalmente ottiene la sua armatura verde Loki :3 Hnoss non sarà molto felice quando la vedrà ma verrà messa al suo posto presto ;)
Ringrazio tutti coloro che si sono aggiunti alla lettura di questa storia e chi l'ha voluta aggiungere alle seguite!! Grazie!!!!!
Grazie anche a Loki__Laufeyson e ZephiliaMalfoy99 per aver recensito lo scorso capitolo e la mia cara Hermes che ha recensito un po' di capitoli vecchi :)
Ve lo dico, il prossimo capitolo arriverà lunedì prossimo gli altri non si sa bene se riuscirò a scriverli subito! ^^' quindi se non vedete aggiornamenti sappiate che non avrò avuto tempo, ma io vi penso sempre!!!
Un bacio e buona settimana a tutti!!
Lalla.