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Autore: Martin Eden    03/06/2014    3 recensioni
Seguito di "Una stella è per sempre".
"- Melcuan è scomparso.- annunciò con voce tremante- Non lo trovò da nessuna parte..nessuno l'ha visto? Ditemi che qualcuno l'ha visto!-
Nessuno rispose. Il silenzio era talmente palpabile da poterlo tagliare a fette:
- Dobbiamo cercarlo e trovarlo, assolutamente!- riprese Lilian, con il cuore in tumulto.
- Dividiamoci, allora, faremo meglio.- propose Elduin, risoluta."
Ultima avventura dedicata agli eredi di Legolas: cercherò di non deludervi! E voi....recensite!! :) grazie!!
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Thranduil
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Compagni di Sventura'
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- EPILOGO - 



Un anno dopo tutto questo era soltanto una bellissima favola narrata ai piccoli per farli divertire o addormentare: l’epilogo di una storia che non avrebbe mai potuto essere dimenticata era, come nelle fiabe più amate, che il bene alla fine aveva trionfato di nuovo.
Legolas di Bosco Atro era tornato a casa dopo un lungo ed estenuante viaggio attraverso la sua foresta, l’aveva esplorata come non faceva da quando aveva molti meno anni sulle spalle: aveva  
ritrovato la sua gente, i suoi villaggi, qualcosa che gli era mancato ma di cui non si era affatto scordato.
E nemmeno gli elfi del bosco l’avevano dimenticato, a quanto pareva: l’avevano accolto come si accoglie il vero figlio di un re, e l’avevano incoronato loro sovrano dopo una delle più solenni cerimonie mai ricordate negli annali.
Nella capitale dell’antico regno di Bosco Atro, la reggia era stata ricostruita a regola d’arte in pochi mesi, e nel migliore dei modi: dopo tanto tempo, Legolas potè trovarsi di nuovo veramente a casa, con chi amava.
Dal suo palazzo, poteva vedere la gente affaccendata che correva per le strade e riprendeva a lavorare con più buon umore: c’era finalmente pace, e la vita era ritornata quella di un tempo, la bella, tranquilla vita di bravi elfi del bosco.
Cercava di essere un bravo re e a quanto pareva gli riusciva parecchio bene, perchè i suoi sudditi lo adoravano, e lo acclamavano per ogni piccolo gesto buono nei loro confronti: era ripresa la consueta e felice vita, e Bosco Atro in poco tempo era tornato a splendere come in passato.
Lilian era sempre la solita, dolce ragazza che sapeva come prendere per il verso giusto qualunque problema le si ponesse davanti, e per Legolas era un fortuna che fosse così: quale miglior consigliere poteva desiderare?
Senza contare che sapeva essere una buona moglie, anche se un po’ introversa, un po’ ribelle, ma ormai lui l’amava tanto che non poteva fare neanche più a meno dei suoi capricci.
Anzi, spesso si preoccupava se una giornata passava troppo tranquilla.
- Non dirmi che ti sei addormentato lì, mio signore..- ed eccola infatti, la sua voce, quella voce familiare che lo riportava alla realtà quando la sua mente scappava lontano troppo a lungo.
Legolas si voltò verso di lei, la invitò ad appoggiarsi sulla balaustra del balcone assieme a lui, per guardare il tramonto; Lilian lo fece, si lasciò abbracciare e sentire il corpo caldo di chi amava contro il suo.
- Sono ancora sveglio, mia regina..- le sussurrò a un orecchio Legolas- Non potevo perdermi questo spettacolo..-
- Nemmeno io.. Mi hai dimenticata in cucina a dar gli ordini per la cena di stasera, con il rischio di farla saltare a gambe all’aria, e poi sei venuto qui a goderti tutto questo e tutto da solo: vergognati..-
- Credevo fossi troppo occupata..-
- Non sono mai occupata per stare con te, lo sai..-
Lui la baciò sulle labbra. Pensò che non poteva proprio più fare a meno di lei, neanche se avesse voluto. Quanto era bella...
- Piano, mio re, o questa sera va a finire che la cena la saltiamo sul serio...- lo ammonì dolcemente lei, pur continuando a baciarlo.
- Ti dispiacerebbe?- la provocò Legolas, stuzzicandola sui fianchi con un dito.
- Oh, al diavolo!- Lilian lo baciò di nuovo, non poteva resistergli più di qualche minuto.
Poi rise, con le labbra sulle sue, risero assieme:
- Perchè stai ridendo?- le chiese lui- Confessa: che hai combinato, stavolta?-
- Perchè pensi sempre male di me?- replicò lei, passandogli le braccia intorno al collo- Non ho combinato niente io, stavolta... Piuttosto, Thalion..-
- Thalion? Che c’entra Thalion?-
- Fammi finire! Non è niente di preoccupante..- e poi soggiunse, con aria furba-..finora!-
Legolas la guardò negli occhi e vi lesse qualcosa di cui non era stato messo al corrente, il che non fece che accrescere la sua curiosità:
- Cosa?- la punzecchiò, naso contro naso.
- E’ ancora con quella ragazza: Mirnen..- rivelò alla fine Lilian- E’ tutto il giorno che è con lei..non la smetterà più, temo.-
- Lo sai che quando un elfo sceglie la sua compagna, o la sua vittima, come diresti tu, è per tutta la vita?- Legolas la strinse più forte, le accarezzò i capelli.
- In questo ha preso da te, allora..- ridacchiò lei, abbandonata sul suo petto-..e se la “vittima” non fosse d’accordo?-
- E’ rovinata.-
Risero ancora, restarono abbracciati a guardare il tramonto.
Poi Lilian si voltò verso Legolas, gli mise a posto il diadema che aveva sulla testa e annunciò, con aria solenne:
- Non puoi permetterti una brutta figura, stasera.. Arriva anche Aragorn, il tuo vecchio amico, re di Minas Tirith..-
- Oh, per favore, non è vecchio!- poi ci pensò su, fece una smorfia poco convinta e si corresse    - Cioè...sta invecchiando, d’accordo, ma non è importante che lui lo sappia, no? Dentro è ancora un giovincello..-
- Ma non più rubacuori di Melcuan..ormai anche lui comincia a fare strage...-
- Che vuoi farci...i nostri figli hanno preso tutti da me!-
Lilian gli diede due pugni scherzosi sul petto, ridendo:
- Vanitoso..- mormorò prima di sciogliersi dal suo abbraccio e avviarsi verso la porta che dava sul balcone- Andiamo, altrimenti facciamo tardi...e un re non deve mai essere in ritardo! Spero proprio che Thalion si decida a tornare presto!-
Legolas guardò oltre l’immenso giardino ben tenuto che circondava la reggia e scorse un luccichìo bianco di finimenti sulla strada: qualcuno arrivava al palazzo reale di corsa, e non poteva essere altri che suo figlio la persona sulla groppa di quel cavallo!
- Non penso ti dovrai preoccupare molto per lui..- disse a Lilian- sarà qui a momenti.-
- Speriamo che sia come dici...ma almeno tu, per favore, ti decidi a scendere e accogliere gli ospiti?!-
- Concedimi un altro secondo, ti prego..-
Lilian alzò le mani e le lasciò ricadere sui fianchi, con un sospiro sconfitto: fece per aprire la porta e dare alla sua famiglia un minimo di bon ton, andando a ricevere lei stessa gli invitati, con il vestito lungo e un po’ ingombrante che le fasciava i fianchi e praticamente toccava terra.
Legolas la richiamò un’ultima volta: rimase a contemplarla per un po’, poi le disse semplicemente, sorridendo:
- Ti amo, Lilian.-
- Anch’io..- e la donna sparì oltre la porta.
Il re di Bosco Atro sospirò, guardò per un altro attimo il tramonto e si decise ad avviarsi per la cena: aveva un sacco di cose da fare. Aiutare suo figlio a prepararsi prima che sua madre gli rifilasse una bella ramanzina, trovare Melcuan, di cui non aveva notizia da quella mattina, accoglie-re calorosamente Aragorn e mille altre cose.
Prima di andare, però, riservò un’occhiata malinconica e piena d’amore all’enorme statua che si ergeva in mezzo al giardino: l’aveva fatta costruire apposta, perchè con quelle sue braccia aperte ricordasse quanto si era benvenuti nella reggia di Bosco Atro.
E perchè ricordasse qualcuno che aveva profondamente amato e che ora non c’era più.
Sospirò ancora, poi abbandonò definitivamente il balcone per raggiungere Lilian e la sala allestita per la cena.
Gli ultimi raggi del sole morente accarezzarono la statua venata di riflessi verdi; prima di scomparire illuminarono una scritta incisa da mani esperte alla base di quella scultura:
 
Al migliore e al più coraggioso degli Elfi Silvani, a un padre che ha saputo amare qualcuno più della sua stessa vita. Riposa in pace, Thranduil, figlio di Oropher, re di Bosco Atro.
 
 
                                                                                                    FINE (speriamo...)
  
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