Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: kikka_67    04/06/2014    1 recensioni
Tutte le fans del Dio dell'Inganno non aspettavano altro che, finalmente, fosse introdotto il personaggio che poi sarebbe diventata, la moglie di Loki Laufeyson. Poveraccio! Pensò Tom, Loki aveva già un bel po’ di guai a cui pensare, gli mancava solo una moglie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Vorrei parlare ad ognuno di voi…..ma separatamente! Chiaro? –
Tutti e tre annuirono insieme e solo l’arrivo allegro di Faster mise fine all’imbarazzo generale. Tese una mano al suo ospite.
- Vieni Tom ti accompagno di sopra, perché  sei sceso? Avevi bisogno di qualcosa? – gli chiese.
- Avevo bisogno di te…. – le sussurrò nell’orecchio.
- Avanti a letto! Tra poco ti porto la cena e la medicina. – lo sospinse dolcemente sorridendo, era proprio vero che gli uomini, tornavano bimbi, quando erano malati.
Dopo aver mangiato, Tom la invitò sul letto vicino a lui e Jules si sistemò sopra le coperte appoggiando la testa sul suo petto.
- Non era così, che immaginavo la mia prima notte a casa tua. – le disse piano Tom accarezzandola. Jules rise sommessamente e alzò il viso per guardarlo negli occhi.
- Questo ti insegna a fare più attenzione, quando mi dici una bugia sulla data del tuo arrivo.  Avevo organizzato tutto,  per accoglierti nel migliore dei modi.  Ho invitato mio padre questa settimana, per poter essere libera per quando, finalmente, fossi ritornato. –
- Ehm….esattamente cosa avevi organizzato per il mio ritorno? – le chiese con voce roca sfiorandole le labbra.
- Ti avrei rapito e rinchiuso qui in casa con me….e avevo pensato ad una cena a lume di candela e di indossare uno degli acquisti,  piuttosto interessanti, che avevo fatto ultimamente  in un negozio di lingerie… avrei voluto sottoporli….ehm…. al tuo giudizio…- prese l’iniziativa e lo baciò lentamente mentre Tom l’avvolgeva tra le braccia.
DRIIIIIINNNNN……………
- Ma in questa casa, non si riesce a stare tranquilli! Hai fatto caso che, ogni volta che sei vicino a me, veniamo interrotti??! – sbottò Tom irritato.

Il campanello della porta d’ingresso?? Si sorprese Jules.  Erano solo le dieci di sera, ed avendo salutato da poco Annie, non riusciva ad immaginare chi volesse farle visita a quell’ora…..un sospetto improvviso la spinse a cercare una conferma nello sguardo di Tom, che in quel momento, guidato da un’impellente urgenza,  cercava disperatamente di aprire la serie di messaggi ricevuti nel pomeriggio sul cellulare a cui non si era dato pena di dare neanche un’occhiata.
Dopo aver controllato  tutta la lista dei messaggi, i suoi occhi rimasero  insolitamente immobili per un paio di minuti.  Jules iniziava seriamente a pensare che avesse ricevuto una brutta notizia tanto era sconvolta la sua espressione,  quando finalmente la guardò  aprì la bocca per parlare senza riuscire ad articolare neanche una sillaba.
- Tom, ma cosa succede? Brutte notizie? Dì qualcosa, per favore! –
- Jules ti spiace venire di sotto? Abbiamo un’ospite. – la chiamò sul padre.
Tom la fermò con una mano – Non andare, ti prego. Stai qui con me. –  .
- Non ti preoccupare, arrivo subito. – gli rispose accarezzandogli il viso.
Scese con calma le scale e si bloccò sull’ultimo gradino,  incredula,  riconoscendo la donna bruna fasciata in un vestito di seta che in quel momento parlava sorridente con suo padre.
- Julienne……questa signora dice di essere……la moglie di Tom….vorrebbe vederlo… - mormorò chiaramente a disagio.
- Julienne, chèrie!! Quanto tempo è passato!! Sei sempre…uguale! Ma come stai? – avvicinandosi per abbracciarla.
- Renèe ……..Tom non  mi ha avvisato del tuo arrivo…. – rispose rigidamente, riproponendosi di fargliela pagare cara al suo ospite, quando ne avesse avuto la possibilità.  Non le aveva  mai detto che, ancora, frequentava la sua “ex” moglie.
Renèe aveva convinto, ai tempi dell’Accademia, con metodi di dubbio gusto, a farsi sposare “solo sulla carta”, da un ingenuo Tom  all’epoca appena ventenne, per ottenere la cittadinanza inglese, essendo lei a Londra per motivi di studio con un permesso temporaneo. La sentenza di divorzio su emessa esattamente un anno dopo  e Renèe dopo aver ottenuto ciò che voleva, scaricò il caro maritino.
- Oh ma il “mio” povero tesoro malato, non lo sapeva che sarei corsa da lui, quando ho saputo da Emma, che stava male, ho deciso immediatamente di raggiungerlo, spero di non arrecarvi troppo disturbo…… -
L’espressione falsamente innocente di Renèe, irritò profondamente Julienne, forse, molto di più di essersi trovata davanti la ex moglie dell’uomo che stava baciando fino a cinque minuti prima.
Ripensandoci, Tom “meritava” di rivedere la sua ex moglie, il sorriso ironicamente malevolo che fiorì sul volto di Jules non prometteva nulla di buono, ma Renèe  non se ne accorse, occupata com’era a parlare da sola.
- Vieni con me, il malato è di sopra. – l’invitò.
Il Sig. Bennett seguì, con uno sguardo preoccupato, le due donne.  Tom gli era simpatico, ma non aveva idea in che guaio si era cacciato questa volta.

- Tom, hai una visita……- disse Jules aprendo la porta.
Dei terribili colpi di tosse e starnuti giunsero dalla penombra in cui s’intravvedeva il malato completamente sepolto sotto le coperte. Decine di fazzoletti stropicciati tappezzavano il pavimento e Jules stupita di trovare la stanza in quelle condizioni, colse l’occhiata nauseata di Renèe prima di avvicinarsi al letto per controllare l’uomo tremante.  Era appena caldo, ma il suo viso era stranamente sudato, di nuovo Tom simulò un attacco di tosse violenta e Jules cogliendo, finalmente, il senso di quella messinscena, lo sostenne premurosa.
- Forse è meglio che vada a chiamare il medico, sai ieri notte non ha smesso un attimo di tossire. Vado a procurarti degli asciugamani, dovrai aiutarlo a cambiarsi è totalmente  bagnato dal sudore.  Sono contenta che sia arrivata anche tu, sono sicura che Tom con te sarà più tranquillo. – le disse assumendo un’espressione sollevata.
-  Non pensavo che fosse ridotto così, non pensi che sia contagioso, vero? Mi sto sottoponendo a delle cure perché ho le difese immunitarie basse, non penso di poterlo accudire tutta la notte, senza risentirne io stessa. – replicò indietreggiando verso la porta, sembrava quasi che avesse paura che Jules la rinchiudesse nella stanza con il malato,  per forza.
- Mi spiace, ma sei sua moglie, non ti dà noia che un’altra donna si prenda cura di tuo marito? – lei personalmente non lo avrebbe tollerato.
- Assolutamente no! A dir la verità, io  e Tom siamo divorziati da quasi dieci anni e ci vediamo molto raramente,  però sono in contatto con le sue sorelle . -
Jules,  dopo aver “ regalato” un dolorosissimo pizzicotto al malato, mentre gli sistemava le coperte, si raddrizzò e  fece capire alla donna  di seguirla con un cenno della mano.
- Pensavo,  da come ti sei precipitata qui, che  fossi  in pena per lui. – iniziava a ricordarsi il perché non riuscisse a sopportare quell’idiota  a scuola.
- Oh ma lo sono …..davvero.  La verità è che sono veramente “provata” anche io, sai? Sono appena uscita da una relazione terribile che si trascinava ormai da parecchio e avevo bisogno di cambiare aria …….- sospirò tristemente.
- E hai  pensato che  fare una bella rimpatriata con Tom sarebbe stato divertente, vero?- ormai Jules aveva perso la pazienza e velocemente scese le scale per condurla nell’ingresso.
- Beh …Tom è un bel uomo e fisicamente siamo sempre andati molto d’accordo…- continuò a parlare lisciandosi delle pieghe immaginarie sul vestito…o voleva farle notare le sue curve??  Pensò tra sé Julienne.
- In realtà ero anche molto curiosa di sapere in che modo lo avevi attirato qui da te….Se hai intenzione di incastrarlo, vorrei saperlo….Non avrei mai detto che proprio tu fossi il suo tipo… - fece una pausa e la sfidò a contraddirla con lo sguardo.
- Se non ricordo male..non vi amavate molto a scuola. Anzi ..ricordo che proprio non ti sopportava! – concluse perfida, ridendo.
Julienne si mise di fronte a Renèe e la fissò dritto negli occhi e cercò di parlare scandendo bene le parole, in modo che anche una mente limitata come la sua capisse bene ciò che le stava dicendo.
- L’unica ragione per cui Tom di ha sposata, nell’età in cui è difficile gestire i propri ormoni, è perché l’hai convinto con qualche scopata, a farsi usare da te per non essere rimpatriata in Francia e solo per questo avresti dovuto  essere denunciata. Con il senno di poi, molto lentamente, lo ammetto, si è reso conto che la sua più grande fortuna è stata quella di divorziare da te…..- facendo un passo verso di lei e alzando leggermente il tono della voce continuò ad inferire.
- E per finire, ciò che io e Tom eravamo, siamo e mai saremo non ti riguarda in nessun caso e ti avverto che se vai ancora in giro, facendoti chiamare Mrs. Hiddleston, mi assicurerò personalmente di farti recapitare una diffida che ti vieti di usare il suo nome, sono stata chiara? –
Renèe indispettita si rivolse al Sig. Bennett che aveva assistito silenzioso a quello scambio di battute.
- Lei mi è testimone, questa donna mi ha minacciata e vuole diffamarmi!!- dichiarò petulante.
- Vede Signora, se lei mi chiamasse a testimoniare, io dovrei dire la verità e cioè che lei difatti, si è presentata dicendo di essere la moglie di Tom, quando la sentenza del divorzio è stata emessa già da parecchi anni e si potrebbe addirittura arguire che lei, sfruttando la  fama da lui raggiunta nel  suo lavoro, usi il suo nome per tornaconto personale, e questa potremmo chiamarla truffa……ma sicuramente non è il suo caso…non è vero? – le chiese sorridendo tranquillo.
- No di certo!! Ma non finisce qui! Ti conviene  cercarti un bravo avvocato, chèrie! – disse minacciosa, guardando Jules infuriata.
- Ce l’hai davanti il mio avvocato e ti posso assicurare che è molto in gamba!! E adesso fuori da casa mia! –
Con grande soddisfazione le chiuse la porta in faccia ricambiando lo sguardo divertito di suo padre.
- E’ stata una visita breve, non è vero?!- esclamò scoppiando a ridere.

 
  
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