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Autore: _Naira    05/06/2014    2 recensioni
Continuazione di "la ragazza dagl'occhi color cielo"
Due ragazzi che finalmente sono riusciti a dichiarare il loro amore, ma non esiste il felici e contenti nella realtà... :)
Un bacione a tutti isy_94.
P.s. spero di essere riuscita ad incuriosirvi ;)
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Pov Naira
gli chiudo la porta in faccia e me ne vado‚ seguita da Enrico che mi scruta perplesso.
“amore perchè è venuto qui?” chiede il mo ragazzo.
“non lo so, probabilmente gliel’ha detto mia madre dove vivevo.” Spiego con noncuranza.
“non mi convince molto...” Continua perplesso.
“amore mio stai tranquillo, io amo te e voglio stare con te.” Gli lascio una carezza sulla guancia e mi avvio verso la camera da letto.
Entro accendendo la luce e vedo un biglietto sul letto, lo prendo e leggo: ‘in camera mia. ORA! Devo farti vedere una cosa.... Marco.’ Rileggo il biglietto per essere sicura di aver capito bene, dopodichè mi dirigo verso la camera del mio migiore amico, busso, un ‘avanti’ mi giunge all’orecchio ed entro, lui mi fa cenno di sedermi sul letto davanti alla tv e poi l’accende mettendo un video. La prima immagine è quella di un porta bianca, si apre lentamente, la voce di Enrico si espande, la sua figura girata di schiena è tutto ciò che vedo, poi iniziano quelle parole, che non ho mai ricordato.
‘Naira, ti prego, non so se ti ricorderai quello che sto cercando di dirti, ma spero di si. Naira io ti amo, non so più come fartelo capire, tu mi sei entrata nel cuore dal primo momento in cui mi hai guardato, te lo ricordi?! Mi guardavi imbambolata mentre arrivavo con Mercedes, quando ci siamo scontrati, l'ho fatto apposta a venirti addosso, volevo sentire il tuo profumo, non te l'ho mai detto perché tentavo di negarlo anche a me stesso, ma non ci sono riuscito. Ti voglio nella mia vita perché tu sei la mia vita. Sei stata l'unica persona che abbia mai amato e che sia riuscita a leggermi dentro con un solo sguardo, sei l'unica che abbia avuto la pazienza di insegnarmi ad amare, tu sei il mio amore, sei l'unica cosa che mi fa ancora credere che il mondo sia un posto migliore, lotta per noi amore mio, lotta per svegliarti e pigliarmi a schiaffi, lotta per urlarmi in faccia, lotta per tutte le persone che, come me, hanno bisogno di te, perché saremmo tutti persi senza te. Io e te insieme avremmo potuto spaccare il mondo, lotta per questo biondina.’ Inizio a piangere, non ho mai sentito parole più belle, guardo il mio tatuaggio, sorrido consapevole che lui è sempre stato con me, ci sarà sempre, come tutta la mia famiglia.
“io vado via.” La voce di Marco mi riporta alla realtà.
“cosa?” chiedo scioccata.
“non hai più bisogno di me, è ora che me ne vada.” Continua tranquillo.
“no, no, no non puoi andartene, non puoi, ho bisogno di te, abbiamo bisogno di te, non mi puoi abbandonare.” Parlo tra i singhiozzi.
“hey, principessa.. guardami...” mi prende il viso fra le mani e mi costringe a guardarlo negli occhi. “non ti abbandono, vado via per un po, ti scriverò, se avrai bisogno verrò da te, ma devo cambiare aria. Devo iniziare un’altra vita.” Continua tranquillo.
Lo abbraccio cercando di calmare i singhiozzi, non posso credere che vada via, è come se portasse con sè una parte di me, non ricordo l’ultima volta che lui non era qui con noi. Mi stacco e senza dire una parola esco, vado da Rick ed Enrico che dormono abbracciati nel letto, mi stendo vicino a loro ma non riesco a dormire. Dopo mezz’ora a fissare il soffitto mi alzo e vado in cucina, dove trovo Marta che litiga con un pezzo di pane, mi siedo vicino a lei e le chiedo se vuole fare due passi con me, accetta, ci vestiamo e usciamo nell’aria gelida di dicembre. Guardo il cielo, le nuvole offuscano la luna e qualche fiocco solitario inizia a scendere silenzioso, Marta interrompe il silenzio chiedendomi se Marco mi ha detto che sarebbe andato via, mimo un si la testa e continuo a camminare, cade di nuovo il silenzio, seguito dai fiocchi cpiosi che ricoprono di bianco tutto ciò che è intorno a noi, il mio telefono vibra, sblocco lo schermo, un messaggio di Enrico: ‘stellina dove sei?’ gi rispondo che fra qualche minuto arriverò e rimetto il telefono in tasca tornando verso casa. Entro in camera senza far rumore, il biondo è seduto sul letto e quando mi vede mi viene incontro dandomi un bacio a stampo ed abbracciandomi, mi stringo tra le sue braccia in cui ho sempre trovato il mio rifugio, la mia casa, gli racconto cosa mi ha detto Marco e lui mi guarda sgranando gli occhi.
“non mi ha detto niente.” Dice con un tono triste.
“te l’avrebbe detto.” Lo rassicuro, mi prende in braccio portandomi a letto.
Mi addormento coccolata da lui, un raggio di sole penetra dalla persiana e mi sveglia, oggi Marco va via, ho bisogno di scaricarmi un po, mi alzo silenziosamente e vado nella stalla, prendo Romeo e inizio a salire per una strada sterrata coperta di neve ce porta verso i pascoli alti, irraggiungibili in questa stagione, sto salendo lungo una salita ripida quando romeo si ferma di colpo.
“hey, patato, che c’è? Dai, andiamo.” Dico incitandolo con i talloni.
Lui sbuffa ripartendo incerto, poco dopo scivola, si riprende mentre mi aggrappo alla sella, un nitrito si espande, cerco di tranquillizzarlo battendogli la mano sul collo, dopo pochi passi una ventata gelida ci invade, lui si innervosisce nuovamente e cercando di tornare indietro si spinge verso il burrone, cerco di calmarlo per evitare di farci cadere di sotto, si calma e quando alzo gli occhi vedo un muro di neve venirci incontro, sgrano gli occhi e cerco di trovare una sluzione che non comprenda farci male. Troppo tardi, la valanga ci travolge, un freddo tagliente mi invade, non riesco a respirare, nono so dove sia stata catapultata, so solo che ho appena sbattuto la shiena contro una pietrae il dolore mi invade ogni cellula del corpo, svengo.
 
 
Pov Marco
Sto preparando le valigie, non ho ancora visto Naira, l’ha presa male ma credevo che fosse passata a salutarmi, vado nella stalla e vedo che Romeo non è nella stalla, uno strano presentimento mi si insinua nello stomaco, torno in casa e chiedo se qualcuno ha visto Naira, Silvio mi risponde che è uscita stamattina a cavallo, quel presento mi chiude lo stomaco, prendo Mora e seguo le sue impronte sulla neve, quando faccio per imvboccare la strada che porta ai pascoli alti vedo che una valanga l’ha bloccata tutta, le impronte finiscono dove inizia la valanga, smonto e inizio a cercare un qualsiasi segno della ragazza e di Romeo, poco più lontano vedo un puntino marrone macchiare la neve, mi avvicino tolgo un po di neve ed il muso di Romeo salta fuori dalla neve con gli occhi pieni di terrore, lo attacco a Mora che lo tira fuori, sta in piedi tenendo una zampa alzata, il muso ha un grosso taglio e sulla gamba che tiene sollevata ha un altro taglio, non riesco a tenerlo fermo, è terrorizzato, inizia a correre verso il muro di neve ma riesco a fermarlo prima che si rompa le gambe, lo lego ad un albero vicino alla giumenta e cerco di ispezionare la neve per trovare Naira, il panico mi fa tremare le mani, urlo il suo nome ma non mi risponde nessuno, continuo a scavare sperando di trovarla, sto piangendo, ho paura, paura di perderla, ho paura che sia morta, ho una fottuta paura, l’ho abbandonata e lei si  fatta male, non avrei mai dovuto lasciarla, non avrei mai dovuto pensare di farmi una vita lontano da lei, sento dei passi avvicinarsi e poi iniziare a correre, qualcuno mi tira su di peso e mi scrolla, lo guardo senza vederlo.
“Marco! Marco che cosa è successo?” Mio padre mi guarda terrorizzato.
“NON LA TROVO! NON LA TROVO CAZZO!” Gli urlo contro piangendo.
“va’ a casa, scaldati e traquillizzati, a lei ci penso io.” Continua.
“non me ne vado senza di lei.” Ribatto sicuro.
“ok, allora la cerchiamo insieme.” Conclude dirigendosi verso la strada sottostante la valanga.
Ritorno a scavare qualche metro più lontano da dov’ero prima, le immagini di tutto quello che abbiamo passato nsieme mi invadono la mente e mi fanno lacrimare gli occhi, non posso perderla, non posso, non voglio vivere un secondo senza di lei. Sta diventando buio e ancora non abbiamo trovato niente, ho le mani viola, tremo dal freddo ma non mi importa, non finchè saprò che è sana e salva a casa da suo figlio e da coloro che ama. Mi sposto un’ultima volta iniziando a scavare, qualche centimetro dopo sbuca una mano bianca come il manto che la circonda, mi si gela il sangue, scavo più a fondo liberando tutto il corpo, urlo a mio padre di venire subito, la stringo fra le braccia, è gelida, bianca, immobile.
“è fredda!!” urlo in preda al panico quando mio papà mi raggiunge.
Continuo a tenerla stretta tra le braccia alzandomi e andando verso la macchina, l’uomo dietro di me prende i cavalli, come slega Rmeo scappa verso casa, lui cerca di raggiungerlo con Mora, la porto in pronto soccorso e mi siedo vicino a lei, i dottori hanno detto che  coma, non è ancora stabile e che molto probabilmente visto il colpo alla schiena non camminerà più, le prendo la mano, è ancora gelida, rabbrividisco, penso ad Enrico, Rick,Marta e gli altri ancora ignari di tutto ciò, penso che mio padre gliel’abbia detto una volta recuperato Romeo, ma non capisco come mai non siano ancora arrivati. La guardo, mi sento in un film, non riesco a credere che sia proprio lei la ragazza sdraiata davanti a me, non riesco a credere che sia la mia migliore amica.
“principessa... mi dispiace.” Le sussurro all’orecchio. “sono stato stupido, mi dispiace, non avrei mai voluto che finisse così, non avrei mai dovuto pensare di poterti lasciare sola, principessa non ho maivoluto una vita senza te, senza il tuo sorriso o le tue lacrime...ti ricordi quando avevi 6 ani, e quando mi vedevi mi saltavi in braccio.. anno per anno diventavi sempre più bella, sempre più felice di vedermi... ti ricordi quando montavi Gordon e mi dicevi stammi vicino?!ogni anno aspettavo settembre per poterti vedere... ogni anno contavo i giorni.. ho sempre sostenuto che ti volessi bene come ad una sorella, poi le cose sono cambiate sei cresciuta, sono cresciuto, non contavo più i giorni...ci siamo allontanati fino a nion parlarci più, gli anni passavano e noi eravamo sconosciuti, ci siamo persi, poi quel settembre... quel giorno... ti ho vista parlare con mio padre, com’eri bella... ma il tuo sorriso non era per me...quanto avrei voluto parlare con te, ma sono stato timido... e tu ti sei innamorata del mio migliore amico... ho deciso di proteggerti rmanendo nell’ombra... quel giorno mi sono accorto che ti ho sempre amato.. ho promeso che non avrei creato più nessun rapporto con te.. dopo quasi un anno non sono riuscirta a mantenerla.. esattamente un anno dopo ti ho visto, con gli occhi spenti, con la sofferenza sul viso.. non sono riuscito a starti lontano, a non cercare di miglorarti la vita... abbiamo legato un sacco, siamo diventati migliori amici, sei la persona migliore che esista nella mia vita ma.. c’è sempre un ma.. ma nonostante tutto io ti amo ancora... ti amo principessa, con anima e cuore e non posso permettermi di perderti, di starti lontano, lotta principessa, per il ragazzo che ti ama più della sua stessa vita, per il tuo bimbo che ha bisogno di te, la sua mamma, per la tua migliore amica, per tutti coloro che sono la tua famiglia, resta con noi, ti prego, non mi abbandonare...” parlo singhiozzando, mi si spezza il cuore a vederla così, piccola, indifesa, sento la porta aprirsi e vedo Enrico entrare cauto, con gli occhi arrossati e il dolore che gli incrina il viso, mi alzo e lo faccio sedere al mio posto.
“perchè non mi hai mai detto cosa provi per lei?” mi chiede paralizzandomi sul posto.
“perchè ha sempre e solo avuto occhi per te, non volevo complicare le cose.” Spiego cercando di sembrare tranquilo.
“il vero motivo per cui te ne andavi era lei? Era il fatto che sta con me?” chiede di nuovo.
“no, siete i miei migliori amici e sono felice che finalmente potete stare insieme tranquillamente, avevo solo bisogno di cambiare trovare la mia felicità in qualcun’altra come tu l’hai trovata in lei.” Concludo uscendo per andare a fumare una sigaretta.
Fuori trovo Marta, Lexy,Gabriele e Crauto, con le sigarette fra le dita e gli sguardi terrorizzati, gli dico quello che mi hanno spiegato i medici e me ne accendo una anch’io, fumiamo silenziosi come la notte fredda in cui ci troviamo, un’oretta dopo ci raggiunge anche Enrico che si siede vicino a me accendendosi una sigaretta, vedo il dolore nei suoi occhi, mi sento cosi in colpa, se non le avessi detto che andavo via non sarebbe successo niente.
 
 
Pov Enrico
Sono seduto vicino a Marco e ripenso alle parole che ha dedicato a Naira, era convinto che non le avessi sentite, si è sbagliato, non sono geloso, solo che so di non amarla neanche un quarto di quanto la può amare lui, penso che Rick crescerà meglio con lui al mio posto, devo solo trovare il modo per dirglielo, lo guardo, lui mi ricambia,ritorno a guardare per terra, lo guardo una seconda volta, non voglio scappare, ma non voglio neanche togliergli il diritto di essere felice con lei, lui merita una persona come Naira,non io, non colui che non potrà mai amarla come lui, non sono adatto a lei, lui si. Devo dirglielo, lo so che anche lei prova qualcosa per lui,so che piano piano senza di me imparerà ad amarlo, che mi dimenticherà, ma io dimenticherò mai lei? Lei che mi ha dato una casa, una famiglia, un figlio, la felicità, lei che mi ha dato tutto la dimenticherò mai?
 
 
 
 
Spazio autrice
Prima cosa: non uccidetemi o non saprete mai come va a finire...
Seconda: salve salve xD si sono sadica, lo so.. comunque, in questo capitolo ci sono dei grossi cambiamenti nelle vite dei nostri ragazzi, spero vi siano piaciuti.
Un bacione _Naira. 
 
  
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