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Autore: skippingstone    06/06/2014    1 recensioni
"Mi avevano detto che pensare troppo fa male, mi avevano detto che sarebbe passato tutto eppure la testa mi scoppia, gli occhi bruciano e respirare sembra la cosa più difficile da fare. Rifletto sulla mia probabile morte e sorrido, almeno potremmo stare vicino. Posso affermare di aver combattuto per tutti quelli che non sono riusciti a farlo: ho combattuto anche per te.
Se, invece, riuscirò ad uscire da questa Arena, non sarò più lo stesso: tutte le cicatrici si stanno aprendo nell'interno della mia bocca lasciando un retrogusto di sangue e troppe sono nel cuore. Anche se uscissi da questa Arena, non ne uscirei vincitore. Ho già perso tutto.
Tutto tranne una cosa: la voglia di vendetta.
Possa la luce essere, ora, a mio favore!"
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Presidente Snow, Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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17. Il bagno di sangue
 
Urlo.
Più mi muovo, più gli aghi penetrano l'epidermide: è insopportabile tutto questo dolore perché mi sento trafiggere più volte. Per peggiorare la situazione, si para davanti a me Tacito che ride divertito.
«Qualcuno è in trappola... come sempre, d'altronde.»
Lui si gode lo spettacolo indisturbato perché sa che nessuno oserebbe attaccarlo: chiunque provi a colpirlo sarebbe uomo morto come me.
«Vediamo un po'. Lasciarti qua e farti morire di morte lenta... o conficcarti una spada nel cuore?»
Si sentono due colpi di cannone: altri due tributi morti. Sicuramente tra poco si sentirà un altro colpo a causa della mia di morte.
«Io credo che ucciderti sarebbe la cosa più semplice da fare.»
Io non lo rispondo, mi manca il respiro tanto il dolore lancinante che provo.
«Perciò credo che... io... ti lasc...» - si blocca nel tormentarmi perché viene colpito, di striscio, da una freccia. Si volta per cercare il pazzo che lo ha colpito e lo individua in qualcuno. Allora inizia ad inseguirlo lasciandomi solo in questa vasca di siringhe.
Non riesco ad essere sollevato perché, in effetti, lui era solo un pensiero in più: sono ancora in questi mille aghi. Si avvicina a me Falloppio, il tributo del distretto 3, e mi porge la sua mano.
«Forza, Snow, afferra la mia mano!»
Mi muovo e sento alcuni aghi cadere giù ma altri conficcarsi lungo le gambe.
«Lasciami qua!»
Lo imploro di andare via perché non riuscirò ad alzarmi, non ci riuscirò proprio.
«Muoviti, non abbiamo tempo!»
Lui si spinge più in avanti e afferra la mia mano. Si avvicina anche Søren che aiuta Falloppio ad alzarmi da là e, in effetti, ci riescono. Mi sollevano da quella trappola mortale e, facendo forza sul bordo del corridoio, riesco ad appoggiarmi a loro. Cercano di trattenermi e mettermi dritto ma, spesso e volentieri, le ginocchia cedono perché sento venire meno le forze. Velocemente iniziano a estrarre alcune siringhe ed io urlo.
«Attenzione!» - la bambina del distretto 7 ci urla di stare attenti perché Tacito sta tornando da noi. Søren, allora, gli va contro e lo attira al centro della Cornucopia, lungo i bordi del proiettile d’oro. Tra loro inizia una lotta e Falloppio continua a levarmi più siringe possibili. Anche la ragazzina, Loto, inizia a togliermi le siringhe. Io mi mordo le labbra per stare zitto.
«Dobbiamo trovare un corridoio per uscire.» - Falloppio riflette ad alta voce.
«Il mio corridoio è fatto di legna, non credo sia molto semplice attraversarlo.» - Loto cerca di spiegare l'Arena che non riuscivo a vedere io. - «Ho visto che quello del distretto 11 è fatto di fiori. Forse quello è il più semplice da attraversare. Quello del 12 è pieno di carbone ardente, sta uscendo un sacco di fumo da là.»
Nel frattempo si avvicinano i tributi del distretto 4 che si tuffano nel loro corridoio fatto di acqua. Iniziano a nuotare e, quindi, loro sono i primi che vedo sfuggire dalla Cornucopia. Vorrei suggerire di fare come hanno fatto loro ma io stesso non sono in grado di nuotare.
Un altro colpo di cannone. Sentiamo delle urla allucinanti ed io capisco chi è. Infatti, dietro i ragazzi tuffatisi in acqua, c'è il tributo femmina del distretto 5 che, seguendo i tributi del distretto 4, è caduta nel corridoio precedente, in quello del distretto 3 che è fatto di elettricità. Ora il suo corpo è una moltitudine di scintille, fasci di luce azzurra e piccole fiamme lungo i capelli.
Provo a parlare, ma non ho voce: è come se fosse andata via a causa del dolore che sento mentre loro continuano a togliermi siringhe.
«Attento!» - Loto, che sembra avere più occhi di noi, urla verso Falloppio.
Lui, strappandomi una siringa dalla spalla, la infila nel petto del tributo maschio del distretto 10 e gli inietta ciò che vi è dentro. Rimango stupito dalla calma e dalla disinvoltura con cui Falloppio compie quel gesto. Subito il ragazzo cade a terra agitandosi. Gli sta uscendo della schiuma nera dalla bocca e continua a dimenarsi come se avesse delle compulsioni.
Ecco un altro cannone invisibile esploso nell'aria. Io spalanco gli occhi ancora più sconvolto da quel che sta succedendo. Se loro non stanno attenti, e se volessero, potrebbero uccidermi senza che io me ne accorga.
Quindi mi devo solo fidare, sperare che loro non vogliano rendermi un altro colpo di cannone. Però, se avessero voluto vedermi morto, mi avrebbero lasciato in quella trappola, o no? Loro, comunque, mi tolgono le altre siringhe.
Søren e Tacito continuano a battersi e rimango sorpreso dalla bravura della ragazza con la spada. Nell'ultimo giorno di Addestramento, quando fece la battaglia simulata con Ermen, sembrava debole e, invece, è bravissima. Sarà stata sicuramente una strategia!
«Questa dovrà alleviare il dolore.» - Falloppio mi abbassa la zip della tutta e, lasciandomi a torso nudo, inizia a spalmarmi sulla schiena una crema che mi rinfresca mentre Loto sta cercando di trovare il corridoio più semplice da attraversare. - «Snow, devi mettere la crema anche sulle gambe. Tieni! Io vado ad aiutare Søren!»
Fallopio mi lascia la crema e, prendendo la lancia, va verso il centro. Io mi spalmo la crema, prima sui glutei e poi sulle gambe. Tutto ciò lo faccio cercando di non togliere il pantalone.
Sentendo di meno il dolore, afferro lo zaino che è caduto tra le mille siringhe. Vorrei provare a prendere anche il pugnale e le due capsule ma non ci riesco: sono troppo distanti. Allora mi rialzo e, zoppicando ma in modo veloce, cerco di trovare qualcosa. Sento due nuovi colpi di cannone, un colpo segue l'altro ma non riesco a capire chi sia morto. Ritorno, allora, a cercare qualcosa. Trovo l'ascia di uno dei tributi morti e una cavigliera accessoriata che subito slaccio dalla caviglia della ragazza del distretto 11 e che lego alla mia.
Loto si ferma accanto a me e mi spiega ciò che ha visto: «Sono morti i ragazzi del distretto 9. Lui si è buttato nel corridoio d'oro ed è come diventato melma, quasi incandescente. Lei, invece, si è buttata in quello del distretto 11, quello pieno di fiori, ma è morta lo stesso.»
Prendo un sospiro, mi guardo attorno e cerco di ricapitolare i vari corridoi con Loto.
«Pensiamo! Se passassimo il corridoio 1, ci fluidificheremmo; il 2 è pieno di polvere da sparo; il 3 sarebbe fatale; il 4 lo può passare solo chi sa nuotare; il 5...» - ricordo la sensazione delle siringhe che penetrano la mia pelle - «...decisamente no; il 6 è fatto di binari; il 7 è pieno di legna tagliata e, quindi, sarebbe difficilissimo da attraversare; I corridoi del distretto 8, 9 e 10 non li conosco; il corridoio dell’11 deve essere, a questo punto, composto da fiori velenosi e, infine, quello del 12 è pieno di carbone ardente.»
«Quello del 10 è pieno di carne sanguinante, quello del 9 è pieno di cereali di frumento e quello dell'8 è pieno di batuffoli di lana.»
«Bene. Allora… se stessi scappando senza pensare e senza preoccuparmi, mi butterei decisamente nel corridoio dell'8, dell'11 e forse in quello dell'1. Tutti quelli che si sono buttati là, però, sono morti. Ho capito!» - urlo tutto felice - «I corridoi più complicati da attraversare sono quelli che non ti uccidono. Io dico di buttarci nel corridoio del 10!»
La bambina sbarra gli occhi: «Dovremmo buttarci in un posto pieno di sangue e carne? E poi il corridoio del distretto 4 è stupido da attraversare per quelli del distretto stesso. Non dovevano morire se funzionava così quest’Arena?»
«Cazzo, hai ragione.» - non mi importa di aver usato una parola poco consona per l'udito di una bambina: stiamo cercando di salvarci il culo perciò poco mi frega di quel che dico.
«I ragazzi del distretto 4...» - faccio, lentamente, un giro a 360 gradi per poter capire bene come sfuggire da questo luogo maledetto, ma non trovo soluzione. Tutto è così complicato e la mia testa sta scoppiando.
Ma, poi, ripenso. Ritorno a sentire l'odore nauseante dei capelli bruciati della ragazza caduta nel corridoio del distretto 3, ritorno a vedere i ragazzi nuotare nel loro corridoio, penso a coloro che sono morti negli altri di corridoi e, all'improvviso, tutto diventa chiaro!
«Per uscire da qua ognuno deve attraversare il proprio di corridoio! I ragazzi del quattro sono usciti dal loro corridoio. Io, distretto 2, devo uscire dal mio! È una cosa così stupida che, cavolo... come cazzo non ho fatto ad arrivarci prima?»
Mi sento più intelligente del solito!
«Dobbiamo trovare il modo, ora, di uscire tutti e quattro da qua.» - Loto mi fa ripiombare alla realtà, e non è piacevole.
Guardiamo verso il centro della Cornucopia, Tacito riesce a tenere testa sia a Søren sia a Falloppio. Si trascinano lungo il bordo del proiettile dorato e vanno sempre più avanti.
«Ehi!» – spostandoci, io e Loto urliamo cercando di attirare l'attenzione dei nostri (ormai siamo una squadra, a quanto sembra) - «Venite qua!»
Tacito, sfruttando quel momento di disattenzione, scavalca i due e corre verso di noi. Rapidamente scansa Loto, spingendola. Sta per cadere nel corridoio pieno di batuffoli di lana, il corridoio non suo ma io l'afferro. Afferro la sua mano e la tiro a me. Tirandola a me, però, non le evito morte.
Un colpo di cannone. Il rumore rimbomba nella mia testa. Lo sento mille e mille volte. Proprio come il rumore, rivedo mille e mille volte Loto che viene trafitta dalla spada di Tacito. Spada che era destinata a me.
Per non farci mancare nulla, viene anche colpita da un proiettile. Non so chi sta sparando e neanche lo voglio capire perché, ora, la mia testa sta cercando di capire come io abbia fatto a inserire la lama della mia ascia nella testa di Tacito. Un altro colpo di cannone.
Sento una mano afferrarmi il braccio e mi dice di correre. I rumori che prima erano ovattati diventano più nitidi, così anche i colori. Dall'altro lato (forse sicuro) dell'Arena riesco a vedere la ragazza del distretto 1, Ermen, i ragazzi del distretto 4, Medusa e Steno, il ragazzo del distretto 5, Chimio, e lei, Level. Dall'altra parte dell'Arena, quindi, ci sono tutti i sopravvissuti al bagno di sangue. Forse gli unici rimasti siamo noi quattro... tre. Siamo solo tre.
«Falloppio hai trovato il corridoio?»
«Non lo so!»
«Cosa vuol dire non lo so?»
Li sento agitarsi. Søren, d'istinto, si getta nel corridoio pieno di carne e sangue, il suo corridoio.
«Ferma!» - urlo.
«Che c'è?» - Søren lascia la presa e mi guarda con occhi sbarrati.
«I.. i... corridoi. Funzionano in modo diverso.»
Søren ritorna indietro e i due mi guardano aspettandosi una spiegazione.
«Ognuno attraversa il suo di corridoio.»
«Cosa?»
«Io, distretto 2, attraverso il corridoio del distretto 2. Falloppio, distretto 3, attraversa il corridoio del distretto 3. Søren, distretto 10, attraversa il corridoio del distretto 10. Loto, distretto 7, attraversa il corridoio del distretto 7.»
Tra la confusione e il loro chiedersi se credermi o meno, un altro proiettile viene sparato dal gruppo dei Favoriti ma, di nuovo, ci mancano. Guardo chi ci sta sparando: la persona che ha in mano la pistola è Level.
Level, la ragazza del mio distretto, sta cercando di spararmi e ha sparato Loto, una persona di cui mi ero fidato pochi minuti fa.
«Non possiamo dividerci, ora. Quelli stanno là ad aspettarci!» - Søren retrocede ritornando sulla Cornucopia.
In tutto ciò io aggiungo il viso di Loto al mio album di persone che meritano un riscatto.
«Restiamo qua.» - propone Falloppio.
«Non credo sia un’ottima idea.» - anche Søren sta cercando una soluzione efficace.
L'unico essere inutile, qua in mezzo, sono io.
«Allontaniamoci da loro, per ora.»
Ritorniamo a correre. Si alza il vento e, attraversando il corridoio del distretto 12, tutto il fumo ci finisce negli occhi. Quindi chiudo gli occhi e provo ad andare avanti. Fatto divertente, però, è che, riaprendoli e fermandomi davanti al mio di corridoio, la polvere da sparo finisce, anch'essa, nei nostri occhi.
«E che diamine!» - mentre cerco di ripulirmi gli occhi, qualcuno mi spinge nel mio corridoio.
«Snow, corri! Esci.»
Riesco a vedere i loro volti e non capisco perché vogliano farmi fuggire mentre loro resteranno qua.
«Corri e fermati nella casa rossa. Ci incontreremo là!»
«Ma... se non arriverete?»
«Corri!»
Inizio a correre e, con mio piacere, scopro che avevo ragione. Funzionava così questa merda di ingresso nell'Arena. Ad ognuno il suo corridoio. Non riesco, però, a chiedermi che fine faranno Søren e Falloppio. Strano a dirsi ma non vorrei vederli morti. Già con la morte di Loto mi sono sentito privato di qualcosa.
Proprio come previsto dai ragazzi, sono arrivato indisturbato dall'altro lato. Nessuno mi sta aspettando per uccidermi, nessuno cerca di spararmi. Continuo, però, a correre e ad entrare in quella casa rossa. Finalmente apro la porta e, dopo averla chiusa, svengo.
Prima di svenire, però, riesco a sentire un altro colpo di cannone.
  
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