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Autore: jadestark    06/06/2014    1 recensioni
Questa fanfiction nasce come seguito di You Must Be The Ruler e parla della storia di una dei figli di Mary e Francis, Anne, la più piccola.
Ci sono elementi fantasy e la maggior parte dei personaggi sono inventati, in quanto gli eventi si svolgono molti anni dopo l'ambientazione del telefilm.
L'attinenza alla storia è (o sarà) più importante di quanto si possa credere.
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Francis, Mary Stuart, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO II.
 


Era già pomeriggio inoltrato e quella sera avrebbero avuto luogo i festeggiamenti per la Festa del Raccolto, Anne era sicura che Francis e Mary si riferissero a quella festa in particolare quando parlavano in corridoio, sicuri di non essere a portata di orecchie indiscrete. Occasione migliore per fare la conoscenza di Mary non poteva presentarsi. La ragazza era in fibrillazione, il cuore le martellava nel petto mentre si preparava davanti allo specchio.
Avrebbe parlato con sua madre, dopo così tanto tempo! Non le importava che lei non la conoscesse, o di dover fingere di essere un'altra persona. Le sarebbe piaciuta? Chissà se, non sapendo di essere sua madre, Mary le avrebbe voluto bene lo stesso. La mente di Anne era un turbinio di pensieri di questo tipo. Fissò i suoi occhi allo specchio: erano identici a quelli di Francis. I capelli, invece, ondulati e morbidi come quelli della madre, ma rossi come sua nonna Catherine. La ragazza sperava che nessuno avrebbe fatto caso a queste somiglianze, in fondo era una ragazza come tante, non troppo appariscente ma abbastanza carina da considerarsi "normale".
Una delle ragazze della servitù bussò alla porta, annunciando che era ora di scendere nella Sala del Trono, dove si sarebbe tenuto il buffet al cospetto della famiglia reale. Anne fece un respiro profondo, lanciando un ultimo sguardo al suo riflesso, e si alzò, sentendo le gambe tremarle leggermente.
 
La sala era gremita di persone, molte delle quali le erano familiari, solo molto più giovani. Scorse i riccioli biondi di Francis in lontananza, che parlava con Sebastian, suo zio e figlio illegittimo del re Henry. Mary, invece, si stava servendo dal tavolo imbandito, assieme alle sue dame di compagnia. Decise di prendere il coraggio a due mani e rompere il ghiaccio, quando vide su di sè gli occhi penetranti di Nostradamus, che appena si accorse di essere stato notato dalla ragazza, abbassò lo sguardo e andò a sedersi in un angolo. Anne decise di non farci caso, almeno per il momento. Una conversazione con Nostradamus non era esattamente in cima ai suoi pensieri.
Finalmente raggiunse Mary Stuart, che sembrava estremamente annoiata dai discorsi sulla moda che stavano avendo luogo tra le sue dame. Anne si inchinò per nascondere l'agitazione e quando rialzò la testa incrociò gli occhi scuri di sua madre, e il cuore riprese a martellare come se volesse uscirle dal petto.
"Vostra Maestà, è un piacere per me fare la vostra conoscenza. Spero di non disturbarvi, sono arrivata proprio oggi al castello e a dire il vero non conosco nessuno. Ho pensato di venire a presentarmi, se me lo permetterete"
Aveva aggiunto molte riverenze inusuali per lei, non aveva mai parlato così a sua madre. Mary le sorrise e le prese le mani affettuosamente. Quel contatto così dolce rischiò di far traboccare le lacrime che la ragazza tratteneva a stento. Le ricacciò via con determinazione.
"Certamente, sedetevi con noi. Una delle mie ragazze, Mary, stava giusto parlando di cappelli, se vi interessa l'argomento"
"Di nastri per capelli, in realtà" rispose la ragazza, evidentemente scocciata dal poco interesse che la conversazione suscitava nella sua regina.
"Sì, esatto. Nastri, che argomento interessantissimo" Mary fece roteare gli occhi al cielo, in modo che solo Anne potesse vedere, poi si rivolse nuovamente a lei "Allora, come vi chiamate?"
"Anne, Vostra Grazia"
"Oh suvvia, chiamatemi Mary, per piacere. Non siamo in Scozia e a me non piacciono le formalità"
Era vero, sua madre aveva sempre detestato le buone maniere e l'eccessivo (e spesso finto) rispetto che le persone le riservavano.
"Queste sono le mie dame di compagnia, si chiamano tutte Mary, come me. Che coincidenza, vero?"
Anne ridacchiò nel sentire queste parole, e Mary a stento si trattenne dal ridere pure lei. Poi, dopo aver bevuto un sorso di vino, si rivolse nuovamente, ed esclusivamente, a lei, lasciando le altre a discutere del nuovo colore primaverile: "Quindi siete arrivata oggi? Da dove venite?"
"Mio padre commercia con l'Oriente, siamo originari della Bulgaria"
"Oh, ed è un bel posto dove vivere?"
"Preferisco la Francia, Vostr... Mary"
"Anche io preferisco la Francia alla Scozia, fa così freddo lassù. Ci siete mai stata?"
"Una volta, mi ci portò mia madre con i miei fratelli"
"Vostra madre è qui con voi?"
Anne rise dentro di sè per l'ironia della situazione, ma cercò di rimanere nella parte.
"No, purtroppo mia madre è morta e i miei fratelli maggiori sono tutti sposati. Siamo solo io e mio padre"
"Oh, scusate l'invadenza. Mi dispiace tanto"
Mary sembrava davvero dispiaciuta e Anne, per mantenere la conversazione su un piano più leggero, cambiò subito argomento.
"Se non sono inopportuna, è tutta la sera che il principe Francis vi tiene gli occhi addosso"
Forse aveva azzardato troppo, ma d'altronde era lì per un motivo e non poteva lasciarsi sfuggire questa occasione.
Le guance di Mary si tinsero di rosso, era la prima volta che Anne la vedeva arrossire.
"Sì, beh, ci sposeremo il mese prossimo"
Ma non aggiunse altro, perciò Anne pensò di andare per gradi nell'affrontare quell'argomento, prima avrebbe dovuto guadagnarsi ancora un po' della sua fiducia.
Continuarono a discorrere del castello, dell'infanzia di Mary, della Scozia, fino a quando il quartetto d'archi intonò l'inizio di un brano da ballo e i ragazzi si rivolsero alle ragazze per invitarle a ballare. Francis si congedò dal fratello e avanzò verso di loro. I suoi occhi inchiodati a quelli di Mary. Quando le fu di fronte le fece un leggero inchino, prendendole la mano destra.
"Mi concedete questo ballo, Vostra Maestà?"
La sua voce era più profonda del solito e tra i due la tensione era palpabile.
Mary annuì, e Francis fece per condurla sulla pista da ballo, non prima però di aver scoccato una breve ma intensa occhiata anche ad Anne, che abbassò subito lo sguardo, rimproverandosi di non averlo fatto prima.
Per qualche secondo, la ragazza osservò i suoi genitori ballare, quando fu interrotta da un'altra voce familiare.
"Vi andrebbe di ballare con me?"
Anne si voltò di scatto e si ritrovò davanti suo zio Sebastian, non ancora ventenne.
Felice di rivederlo, sorrise e annuì, mentre lui aveva già iniziato a condurla al centro della sala.
"Anne, giusto? Tutto il castello parla del vostro arrivo. Non sono molti i divertimenti qui se non lo spettegolare sulle più piccole novità" le chiese mentre l'attirava a sè seguendo i passi prestabiliti di quella danza.
"Esattamente, sono arrivata giusto oggi, ma non credo di sapere il vostro nome, signore"
"Sebastian, molti mi chiamano Bash. E se te lo stessi chiedendo, mio padre è il re ma mia madre non è la regina"
"Oh" Anne cercò di fingersi sorpresa.
"Avete qualcosa di familiare... vi ho vista parlare con Mary Stuart, siete imparentate forse?"
"Oh no, stavamo solo conversando. Ci facevamo compagnia a vicenda"
Bash annuì pensieroso, poi intrecciò le braccia con quelle di Anne e la ragazza assecondò i suoi movimenti, permettendogli di farle fare una giravolta che la fece finire tra le braccia del cavaliere successivo. Aveva dimenticato questa parte della danza. Ovviamente si ritrovava tra le braccia di Francis.
"Ecco che ci incontriamo di nuovo" le disse lui sorridendole con spavalderia "vedo che mio fratello vi ha già presa di mira"
"Sciocchezze, stavamo solo ballando"
"Come mai siete nervosa? Vi metto a disagio?"
Anne sentì lo sguardo di Mary addosso e cercò in tutti i modi di non incrociare gli occhi della madre. La cosa peggiore che potesse accadere era che lei si ingelosisse, mandando all'aria tutto il piano di Anne per conquistarsi la sua fiducia.
Suo padre era sempre il solito, quindici anni o quaranta. Doveva sempre fare il cascamorto.
"No, Vostra Grazia. Sto benissimo, grazie"
Francis alzò un sopracciglio, non se la stava bevendo.
Un'altra giravolta e Anne cambiò nuovamente cavaliere. Si ritrovò davanti uno sconosciuto e un'espressione sorpresa le si dipinse sul volto.
"Che bello quando una ragazza ti accoglie con una faccia spaventata come la vostra" il ragazzo ridacchiò "ma posso capire che il tempismo non è a mio favore: dopo il Delfino di Francia chiunque risulterebbe sminuito!"
Anne si sarebbe auto-schiaffeggiata se avesse potuto, purtroppo non riusciva mai a mascherare a dovere il suo stato d'animo e detestava quell'aspetto di sè.
"Assolutamente no. E' che non vi conosco, sono appena arrivata, non conosco molte persone. Scusatemi"
"Nessun problema, stavo scherzando"
Il ragazzo le sorrise e solo allora Anne si rese conto che era davvero carino. Dei riccioli castani tagliati non troppo corti gli davano un'aria simpatica e gli incorniciavano il viso, sul quale spiccavano due occhi verdi e brillanti. Ma scacciò quel pensiero prima ancora che prendesse forma.
"Mi chiamo Greg. Gregory, in realtà, ma detesto il mio nome per intero, è da vecchi. Era di mio nonno, a dire il vero. Posso sapere il vostro?"
"Sono Anne"
Greg continuava a fissarla in modo strano. Non sapendo come allentare la tensione, Anne iniziò a straparlare, nel tentativo di riempire di parole quel silenzio imbarazzante.
"Mio padre commercia con l'Oriente, sono stata mandata qui in sua vece finchè non mi raggiunge. Spero che arrivi presto, ha tutta la mia roba con sè e non credo di essere simpatica alla regina"
"Oh, nessuno le è simpatico, fidatevi. Io invece sono semplicemente figlio di un consigliere di re Henry, sono alla Corte di Francia per pura fortuna"
Anne notò un'ombra passare sugli occhi verdi del ragazzo e si sorprese a pensare che avrebbe voluto saperne di più: di lui, della sua vita, conoscerlo. Troppo presto arrivò il momento di cambiare partner, Greg la fece volteggiare e lei finì accoppiata ad un uomo attempato e cicciottello, che passò tutto il tempo a cercare di palpeggiarla. Fortunatamente la musica cessò, i cavalieri si inchinarono alle loro dame e ognuno tornò al proprio posto.
Anne non sapeva se sedersi di nuovo vicino a Mary oppure passare il resto della serata a fare "vita di società" per ammazzare il tempo, quando fu proprio Mary ad avvicinarla.
"Non avevo capito che conosceste la famiglia reale"
"Ho incontrato Francis stamattina, mi ha gentilmente indicato dove trovare la regina, niente di più"
"Oh"
Mary si accigliò, anche se cercava di nasconderlo. Non erano ancora sposati ed era meglio che le persone non sapessero che loro erano intimi: la faccenda della paternità dei figli e tutto il resto. Per lei era tutto molto assurdo, ma purtroppo la sua posizione sociale non le permetteva molte libertà. Giravano ancora pettegolezzi sulla loro gita notturna al villaggio di qualche settimana prima. L'episodio non aveva avuto ancora modo di ripetersi, e Mary si ritrovò a sorridere, perchè lei invece non vedeva l'ora che si ripetesse. Ma scacciò questo pensiero che la faceva sempre arrossire, la ragazza nuova sembrava simpatica e non doveva avere l'impressione che lei fosse gelosa, benchè non potesse evitare di esserlo. Sapeva che Francis non l'avrebbe tradita, ma non le piaceva che troppe ragazze gli girassero attorno.
Cercò di rimediare alla sua scortesia di prima, in fondo Irina non era responsabile delle attenzioni di Francis e se invece lo fosse stata, era sempre meglio tenere i nemici più vicini degli amici stessi.
"Domani io e le ragazze faremo un picnic sul lago. Potreste unirvi a noi se ne avete voglia, sembra che ci sarà bel tempo e potremo giocare con la palla. Non lasciatemi in balia di cappelli e merletti!"
Anne accettò volentieri l'invito, l'idea di passare un pomeriggio con la madre la entusiasmava moltissimo, inoltre avrebbe avuto l'occasione di parlarle di nuovo.
I suoi pensieri furono interrotti da una delle ragazze che esclamò: "Oh, guardate! Il dolce! Ci sono anche le meringhe a forma di fragola!"
Anne e Mary si guardarono, cercando di trattenersi dal riderle in faccia.
  
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