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Autore: Ossidiana_    06/06/2014    2 recensioni
Robin era stata abituata a vedere la sua vita in nero, Luke ormai combatteva e basta.
Ma a volte il nero può trasformarsi in grigio, a volte il nero può diventare azzurro.
Quando si hanno gli stessi demoni, quando si hanno le stesse cicatrici entrare in relazione risulta subito facile. Ma si può ricominciare una vita con l'ombra delle tenebre sempre pronta ad oscurare il sole?
*****************
-Se hai paura di essere toccata da anima vita come farai?-
-Mi hai difeso, te lo devo- la mia mano trema nel posarsi sul suo labbro e lui sussulta per il dolore.
-Non devi aver paura di me, so che sta sera non sono stato proprio il massimo della gentilezza e di questo ti chiedo scusa, ma io non sono cattivo, volevo solo proteggerti-
-Da cosa?-
-Da me-
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La sveglia quella mattina mi trova già alzata, oggi è il mio primo giorno di scuola. Sono in Australia da ormai più di due settimane, c’è stato il compleanno di Ashton e quello di Luke, ho conosciuto un po’di loro amici ed ora sono pronta per iniziare questo nuovo anno scolastico.
Scendo sotto indossando la divisa, anche in Inghilterra ne avevo una, Liz è ai fornelli, si sente l’odore di pancakes che invade la casa, lei insegna in una scuola poco distante dalla nostra.
-Allora tesoro pronta?-
-Sì, speriamo solo che vada tutto bene- Luke compare sotto i nostri occhi, i capelli biondi arruffati, gli occhi stanchi e la camicia sgualcita.
-Magari qualcuno avesse il tuo stesso entusiasmo- il biondo grugnisce qualcosa prendendo circa dieci pancakes nel piatto
 -Luke perché in questi giorni non sei andato a scuola?-
-Sono stato sospeso, ho avuto qualche problema con Josh-
-Ma ora farà meglio a comportarsi bene- Luke si alza, pulisce le mani nel tovagliolo e mi fa segno di andare. Raccolgo lo zaino logoro portandolo sulle spalle, la giornata sembra bella.
-Sei tesa?-
-Beh un pochino, ma non tanto per la scuola in sé, il primo anno l’ho già superato in Inghilterra, quanto per il fatto di integrarmi, non avevo amici a Londra- Luke scende aprendo la portiera dalla mia parte e regalandomi un sorriso.
-Ora hai noi, stammi vicino per ora- intreccia le dita della sua mano con la mia, sta volta non sento paura, solo una strana sensazione che parte dallo stomaco. Tutta la scuola sembra guardarmi o meglio guarda Luke, guarda la sua mano nella mia.
-Lukey, ciao amore- una ragazza bionda, Aleisha mi pare che si chiami, si getta su di lui. L’ho conosciuta al suo compleanno, è la sua ragazza anche se da quel che ho capito si stanno lasciando.
-Che vuoi Aleisha?- Luke la scosta in malo modo ed io cerco con gli occhi gli altri tre trovandoli subito.
-Ragazzi!- il primo ad alzare lo sguardo è Calum, seguito a ruota da Michael ed Ashton, sorridono.
-Ehi bella Brin, inizi oggi?-
-Sì, senti, siccome non voglio disturbare Luke, mi aiuti a trovare l’armadietto e le classi?-
-Certo! Allora l’armadietto 102 è accanto ai nostri e a quanto pare hai molte lezioni in comune con me, andiamo- seguo il moro che inizia a raccontarmi di quanto la scuola sia grande, delle lezioni, dei professor, dei ragazzi. Sediamo all’ultimo banco e sento gli occhi di tutti puntati di sopra.
-Calum perché tutti mi fissano?-
-Perché sei arrivata con Luke Hemmings sta mattina e subito ti hanno visto con noi. Sai Luke ed Aleisha…- si porta le mani alla bocca come se stesse per farsi sfuggire un segreto.
-Non me lo puoi dire vero?-
-Non penso che Luke ne sarebbe entusiasta, non gli piace che la gente sappia i suoi fatti- mi limito ad un semplice gesto del capo e in quel momento entra la professoressa di letteratura, una donna alta e bionda sulla trentina.
-Buongiorno ragazzi, inizio col dirvi che avrete una nuova compagna in classe da oggi, Robin alzati- sbuffo facendo come dice, odio essere al centro dell’attenzione, odio avere gli occhi di tutti puntati di sopra. –Allora Robin parlaci un po’ di te-
-Beh vengo da Londra e mi sono trasferita qui da più di due settimane-
-E’vero che stai a casa di Luke Hemmings?- la domanda di una ragazza mi lascia interdetta, rispondere vorrebbe dire spiegare quella parte della mia vita che non racconto con facilità, vorrebbe disseppellire il ricordo di mia madre e del vero triste motivo per cui ho dovuto lasciare la mia amata Inghilterra.
-Okay credo che possa bastare, siediti Robin-
-Ehi non farci caso, a volte sono delle vere vipere- Cal poggia la mano sul mio braccio ed io scatto spaventata. –Scusa non volevo, Luke mi ha detto che non ti piace essere toccata, l’avevo dimenticato-
-Cosa ti ha detto esattamente?-
-Solo questo, niente di più- sospiro poggiando la testa sulle braccia, odio avere tutti questi problemi.
-Devo solo farci l’abitudine- Calum mi guarda curioso, non può sapere di cosa parlo, non può nemmeno immaginarlo.
La giornata passa tra occhiatine e battute, sembra che tutta la scuola conosca quei quattro, sembri che tutti immagino chissà che cosa tra me e Luke.
Anche negli spogliatoi della palestra tutte mi fissano discutendo di chissà che cosa.
-Cosa c’è tra te ed il mio ragazzo?- alzo lo sguardo su Aleisha appoggiata al mio armadietto con le braccia incrociate sotto il seno.
-Niente-
-Meglio per te- se ne va insieme alle altre ed io mi lascio andare sulla panca. Già è una tortura dover fare educazione fisica, non è mai stato il mio forte nonostante abbia fatto anni ed anni di danza, devo sopportare pure questo.
-Lasciala stare, è arrabbiata perché Luke la vuole lasciare e tutta la scuola pensa che sia per te- davanti a me sorridente, una ragazza alta, occhi verdissimi e i capelli neri.
-Non sapevo che si fossero lasciati…e comunque non per causa mia, io ci abito solo da lui-
-Lo so, io sono Arriane e so tutto di questa scuola- mi tende la mano che io stringo sollevandomi dalla panca. –Ma per tutti sono Aria-
-Io sono….-
-So chi sei, Robin Greyson, nata il 1°maggio 1997, vieni da Londra, Inghilterra. Hai terminato lì il primo anno col massimo dei voti, hai una borsa di studio e a quanto pare hai un’attitudine per la scrittura, scommetto che tieni un diario-
-Wow, c’è qualcosa che ancora non sai?-
-Il motivo per il tuo trasferimento a casa Hemmings, ma ci sto lavorando- mi fa l’occhiolino ed io rido, sembra la cosa più vicina ad un’amica. –Ora però Robin ci conviene andare in campo, sennò la Griffin ci uccide-
-Va bene ma chiamami Brin-
-Mi piace Brin, Brin, Brin, Brin- saltella tutta allegra fino al campo, il profumo dell’erba fresca mi entra dentro i polmoni, in Inghilterra tutti i campi sono sintetici. Luke è con gli altri che corrono intorno al campo, appena i suoi occhi azzurri si incastrano nei miei viola alza la mano sorridendo, di nuovo tutti i presenti mi fissano, che strazio.
-E sentiamo, perché Aleisha e Luke si sarebbero lasciati?- la professoressa fischia e noi iniziamo a correre lentamente, ancora un bel po’di occhi mi scrutano curiosi.
-Allora tu sai che Luke combatte in un posto al North Shore chiamato Centro vero?- rabbrividisco al pensiero di quella notte, al ghigno di quel ragazzo, ai flashback che sono ritornati prepotentemente.
-Sì, ci sono stata appena arrivata-
-Ecco, allora pare che qualche mese fa Luke abbia portato Aleisha con lui come testimone. Quando però è sceso dal ring non l’ha vista più, l’ha trovata poco tempo dopo all’entrata, pensava che l’avesse spaventata e aveva giurato di non combattere più. Poco dopo ha scoperto che invece lei lo tradiva con Josh Price, conosciuto proprio lì. Prima ha mollato Luke davanti a tutta la scuola durante il ballo, poi quando Josh si è stufato di lei e l’ha lasciata è tornata da Luke, lui all’inizio ha pensato che fosse cambiata e l’ha accolta a braccia aperta, ma lei l ha tradito di nuovo, gli ha detto che è un mollaccione ed ora sono ridotti così, Josh Price fa questo effetto- il cuore perde un battito al suono del suo nome.
-Ha per caso i capelli scuri e gli occhi blu?-
-Sì perché? Lo conosci?-
-Purtroppo l’ho già visto- poso lo sguardo su Luke dall’altro lato del campo, seduto sull’erba fresca mentre Aleisha gli dice chissà che cosa. Sembra non ascoltare, per un attimo posa lo sguardo su di me.
-Da allora pare che Luke abbia deciso di chiudere per sempre il suo cuore e così sembra che abbia fatto, anche se una parte di lui non riesce a dire completamente addio ad Aleisha, è come se fosse il suo veleno e il suo antidoto, quel ragazzo ha bisogno di essere salvato- quel ragazzo ha bisogno di essere salvato, sono le stesse parole che dicevano di me quando ero a Londra.
-Se lui la ama la perdonerà-
-E tu? Qual è la tua storia inglesina?- sospiro posando per un attimo le mani sulle ginocchia, posso sentire il battito del mio cuore.
-Sono stata picchiata per anni dal compagno di mia madre, poi lei è morta per un tumore e visto che in Inghilterra non avevo nessuno lei nel testamento ha scritto che avrebbero dovuto mandarmi a casa della mamma di Luke ed ora eccomi qui- mi guarda fisso con quelle due pozze verdi che ha al posto degli occhi.
-Ne parli come se fosse la cosa più normale del mondo-
-Dopo un po’ci fai l’abitudine a vedere tutte le cose in nero, a capire che la tua vita è immersa nell’oscurità-
-E non hai mai sperato in un raggio di luce?-
-Devi prima conoscere le tenebre per apprezzare la luce-
 
Metto a soqquadro un intero spogliatoio ma del mio zaino non c’è traccia, il panico inizia ad invadere piano piano il mio corpo. Quello zaino me lo ha regalato mia madre il primo anno delle medie, ci sono legatissima.
-Cosa stai cercando?-
-Il mio zainetto fucsia, è pieno di scritte e spille, l’hai visto?-
-No- esco fuori dallo spogliatoio imbattendomi in una chioma bionda: Ashton.
-Ehi Brin dove vai così di fretta?-
-Non trovo il mio zaino Ashton, me lo aveva regalato mia madre, era nello spogliatoio-
-Dai ti do una mano a cercarlo- guardiamo tra le mani di tutti gli studenti, in ogni classe, ma sembra che si sia volatilizzato nel nulla.
-Che fate?- Michael, Calum e Luke compaiono sorridenti davanti a noi.
-Non trovo il mio zaino, porca troia-
-Va be’ calmati male che vada ne compri un altro-
-No Calum tu non capisci, quello zaino è…è molto importante per me-
-Inglesina cerchi qualcosa?- mi giro, Aleisha col mio zaino che pende dal suo dito, una sensazione di sollievo combatte con quella di panico.
-Ti prego ridammelo- fa un cenno di no con la testa e lo lascia volare via. In quel momento uno studente vi passa sopra con una macchina, è come se avessi visto la bara di mia madre calare nel terreno per la seconda volta. Sento una morsa stringermi il cuore e le lacrime iniziano a riempire i miei occhi.
-Ops-
-Sei una stronza- la voce di Luke esce come un sibilo dalle sue labbra, io giro i tacchi e me ne vado, le lacrime ormai scendono lungo le mie guance bianche che piano piano assumono una colorazione rosea. –Brin aspetta!-
-Lasciami stare Luke! Voglio stare sola!- corro via, corro verso casa Hemmings. L’unico errore che ho fatto è stato quello di essere andata a vivere col ragazzo della reginetta della scuola.
Quando arrivo a destinazione alzo il vaso del cactus e trovo le chiavi scintillanti che caccio dentro il buco della serratura. La casa è immersa nel silenzio più totale, solo il mio respiro interrotto dai singhiozzi riecheggia per quelle mura. Tutto è nero, tutto è avvolto dall’oscurità, anche i tagli che compaiono ad uno ad uno sui miei polsi, neri. Sono dentro questa oscurità da troppo tempo, non mi ricordo nemmeno come è fatta la luce, non mi ricordo la sensazione che ha sulla pelle. Mi appoggio sul letto con le lacrime che colano rannicchiandomi quanto più posso, mai come ora vorrei tornare a casa.
Luke
Guardo Brin correre via con le lacrime agli occhi, quello zaino glielo aveva regalato sua madre, significava tanto per lei. Sento le mani stringersi in pugni nel vedere il sorriso compiaciuto sullo sguardo di Aleisha.
-Luke amico mantieni la calma- la mano di Ashton si posa sulla mia spalla ma la rabbia ancora non vuole andarsene.
-Perché cazzo lo hai fatto Aleisha? Il tuo problema è con me non con lei! Quello zaino era importante, era una parte di lei, ma tu che ne puoi sapere, non sai cosa vuol dire provare qualcosa di forte per qualcuno- il suo sguardo si fa serio mentre tutta la scuola si raduna intorno a noi.
-Luke…- alzo la mano verso Calum per farlo tacere, aspettavo questo momento da tanto, aspettavo il momento in cui sarei riuscito a dire tutto quello che pensavo ad Aleisha, in cui mi sarei disincantato da quel fottutissimo amore che mi tiene legato a lei da un anno, giuro che non aprirò mai più il mio cuore a nessuno.
-Io non so ancora perché perdo tempo con te, mi hai tradito e te la prendi con Brin che non c’entra assolutamente niente in tutto questo-
-Ma Luke io…
-Niente ‘ma’ Aleisha-
-Vai Lukey- sorrido all’urlo di incoraggiamento di Michael, sento l’adrenalina scorrere nelle mie vene pronta a venir fuori sotto forma di parole.
-Io e te dopo oggi abbiamo chiuso, per sempre, non devi più cercarmi- faccio per andarmene con Calum, Ashton e Michael che si danno a coretti da stadio facendomi sorridere.
-Luke Hemmings non puoi lasciarmi così- mi giro verso di lei fulminandola con lo sguardo.
-Aleisha ecco la novità: non siamo più il re e la reginetta del ballo, ora hai Josh, divertiti-
-Din din din, abbiamo un vincitore- batto la mano sulla spalla di Michael e mi incammino verso casa con i tre appresso.
-Stiamo andando da Brin vero? Perché era tristissima, ha bisogno di un abbraccio-
-Non si lascerà mai abbracciare da te Calum, o da qualcuno di voi, il compagno di sua madre l’ha picchiata per anni- poggia la sua mano sulla mia spalla, ha il respiro affannato e gli occhi quasi fuori dalle orbite.
-Ma allora con te…?-
-Calum non lo so, ma se ti piace tanto cerca di conoscerla meglio invece di rompere i coglioni a me- cambio direzione lasciandoli lì immobili. Non volevo rispondere così a Calum ma sono ancora arrabbiato con Aleisha e il fatto che lui cerchi di…insomma Brin si fida di me, l’ho salvata da Josh per questo si fa toccare, anche se ancora sussulta quando prendo la sua piccola mano tra le mie, se a lui piace tanto deve cercare di instaurare un rapporto simile con lei, non c’è niente da fare.
Brin
-Brin, Brin piccola svegliati dai- una mano si poggia delicatamente sul mio fianco ed una voce, più simile ad un sussurro, mi scuote dal mio torpore. Un paio di occhi azzurri ed un sorriso con una velatura di mestizia mi appaiono davanti agli occhi. –Tutto okay?- alzo il busto ed incrocio le gambe guardandolo ancora in ginocchio davanti al letto.
-Sono il nuovo zimbello della scuola?-
-Più che altro il nuovo panda- il suo pollice passa sotto i miei occhi, è nero per il mascara, lui ride. –Ho lasciato Aleisha, sta volta veramente, quello che ti ha fatto…-
-Ma così mi renderà la vita impossibile!- ficco la testa sotto il cuscino ma lui lo solleva prontamente passando sopra ai miei occhi un fazzoletto bagnato.
-Non finché starai con me o con uno dei ragazzi- sospiro poco convinta, è l’inizio della fine. –Ho ripreso il tuo zaino comunque- mette davanti ai miei occhi quel che resta di lui e sento di nuovo stringersi il cuore in una morsa.
-Quella stronza, me lo aveva regalato mia madre-
-Lo so, so che avevi molti ricordi legati a quello zaino, ma penso che ce ne potranno essere di nuovi anche con questo no?- mi porge una busta di cartone nero che io apro prontamente. Dentro c’è un bellissimo zaino che sembra avere il cielo stampato di sopra. Sorrido gettandogli le braccia al collo, lui ride contro la mia tempia.
-Grazie Luke è bellissimo-
-Di niente Brin- mi passa una mano tra i capelli ramati e celesti. –Calum ti cercava, era preoccupato-
-Gli ho risposto male, non volevo ma ero arrabbiata e triste-
-Tranquillo, lui è abituato a me, ai miei sbalzi d’umore-
-Ti ha fatto molto male vero?- lo vedo irrigidirsi per poi sedersi accanto a me.
-Parli di Aleisha vero? Calum ti ha…
-No, Aria-
-Già Aria…beh a quanto pare non ero abbastanza per lei, ora sai perché litigo sempre con Josh, perché quella sera ho cercato di tenerlo lontano da te- gioco con i lacci dei braccialetti, vedo lui torturarsi le mani ed arricciare le stringhe delle scarpe.
-Non essere abbastanza per qualcuno, è un argomento interessante sai? Io mi sono sentita così per tutta la vita-
-Anche a te un ragazzo ha spezzato il cuore?-
-Non c’è mai stato nessun ragazzo nella mia vita, io ero quella strana, quella triste, quella troppo diversa dalle altre, quella che non segue la moda. Io non sono mai stata abbastanza per nessuno e mai lo sarò- poggia un dito sotto il mio mento facendomi alzare lo sguardo, due pozzi azzurri mi ipnotizzano.
-Non mi piacciono questi discorsi, sono tristi. Facciamo un patto: cercheremo di aiutarci a vicenda ad uscire da questa oscurità, ci stai?- mi tende la mano sorridendo, io l’afferro in una stretta.
-Ci sto- la sua mano si posa sulla mia manica destra che viene solleva scoprendo quell’astratto disegno che sono i tagli sul mio polso.
-Ovviamente io eviterò anche questo, ti terrò le mani occupate-
-Come?- intreccia le dita delle sue mani con le mie, di nuovo quella strana sensazione di prima.
-Così, ho notato che le tue mani stanno così bene nelle mie, sembra che siano state fatte per questo- e sorridiamo contemporaneamente, non ho ancora capito come sia fatto Luke Hemmings, ma fin ora si sta rivelando pieno di sorprese.
 
-Stai andando al Centro?- Luke fa un lieve cenno di sì con la testa mentre ficca i guantoni nella sacca blu. Si alza prendendo una felpa e indossandola sul petto nudo e ancora poco scolpito. –Vengo con te-
-Non se ne parla nemmeno, mi pare di essere stato categorico…e poi ci sono già i ragazzi sta sera-
-Non mi interessa Luke, ho detto che vengo punto e basta- si avvicina minaccioso a me, ho paura che da un momento all’altro possa gridarmi contro o fare altro invece si limita a sospirare e a farmi una carezza, sussulta appena.
-Perché? Perché sei così fissata dal volermi seguire in quel postaccio?-
-L’hai detto tu che ci dobbiamo aiutare a vicenda e quel posto è l’origine di tutti i tuoi demoni, almeno credo-
-Sei più cocciuta di quel che pensassi- il campanello suona e il rumore di Liz che striscia i piedi fino alla porta ci rassicura sul fatto che lei sia andata ad aprire.
-Luke, Brin, ci sono i ragazzi- Luke incastra i suoi occhioni azzurri nei miei viola e sorride.
-Ha detto anche Brin-
-Andiamo, però stammi vicino- sfiora le dita della mia mano per poi afferrarla nella sua, Michael, Ashton e Calum ci aspettano alla fine delle scale ma quest’ultimo deve essere di cattivo umore.
-Non puoi portare Brin non è posto per lei!-
-Lo ha voluto lei Cal, fosse per me sarebbe già nel mondo dei sogni- il moro sbuffa uscendo dalla stanza prima di noi che lo guardiamo storto.
-Ma che gli prende?-
-Poi ne parliamo Luke- guardo Ash e riconosco quello sguardo, ne ho visti tanti fino ad ora.
-Ho capito, è un argomento che non posso sentire- caccio le Beats nelle orecchie e le note di No Heroes Allowed mi avvolgono. Mentre le canzoni vanno avanti i quattro gesticolano, in particolare Calum, sembra piuttosto teso. Penso che lui e Luke stiano litigando di brutto, infatti il biondo tira un colpo la portiera e volta lo sguardo.
-Ma che succede?-
-Lascia stare Brin, quei due anno il ciclo sta sera- io ed Ashton ridiamo alla battuta di Michael ma loro non si guardano minimamente in faccia. Mi avvicino a Luke che sta avvolgendo le fasce sulle sue mani e si guarda intorno, la gente sta iniziando ad arrivare.
-Luke tutto okay?-
-Non dovresti stare qui, ti ho portato a patto che tu stia all’entrata del Centro-
-Ma…-
-Se sai cosa è successo l’ultima volta che ho portato una ragazza qui allora fallo- i suoi occhi sono freddi come il ghiaccio, non lasciano trasparire alcuna emozione.
-Vieni Brin, resto io a farti compagnia- mi volto verso Calum facendogli un cenno di sì con la testa.
-Se pensi che io sia come Aleisha ti sbagli di grosso ma fai pure, annega nei tuoi demoni-
-Cosa volevi dire con quel fatto dei demoni?- mi siedo difficilmente sul bidone della volta precedente, Calum ride, io mi porto le mani sulle braccia.
-Niente, una promessa tra me e Luke, ma non penso che valga più-
-Non te la devi prendere tanto, lui purtroppo è fatto così, ha chiuso il suo cuore e non ha dato la chiave a nessuno- lo guardo calciare le pietre davanti ai suoi piedi e in quel momento arriva con un ghigno sulla faccia Josh.
-Ma guarda, la nuova bambolina di Hemmings e il suo amico asiatico-
-Non sono la sua bambolina-
-Ed io non sono asiatico- si lascia scappare una risata che mi fa accapponare la pelle. –Che ci fai qui?-
-Non lo sai? Oggi sfido il tuo amichetto, me le pagherà tutte- nel momento esatto in cui se ne va io e Calum ci guardiamo negli occhi come se avessimo pensato la stessa cosa.
-Dobbiamo andare subito lì dentro Cal…-
-...e impedire che quei due si ammazzino, siamo telepatici- salto giù dal bidone cadendo rovinosamente per terra, i leggins si strappano e sul mio ginocchio compare una chiazza rossa.
-Merda-
-Dai appoggiati a me, non ti farò del male- si passa il mio braccio intorno alle spalle e mi cinge il fianco con una mano, il mio corpo rilascia qualche tremito prima di abituarsi al fatto che non mi farà del male.
-Che ci fate voi qui?- Ashton stacca gli occhi dall’incontro e li porta su di noi attirando l’attenzione di Michael.
-Luke si incazzerà come un pazzo…e tu che minchia ti sei fatta al ginocchio?!-
-Ora non sono importante io, dobbiamo impedire che quei due si ammazzino- in quel momento Josh sferra un pugno a Luke che cade rovinosamente a terra.
-Luke!- poggio le mani sul pavimento di quel misero palchetto e gli occhi del biondo si incastrano nei miei, cercando una spiegazione, forse sono anche arrabbiati.
-Prendete la sua amichetta ragazzi- due paia di mani si posano su di me strattonandomi e allontanandomi da Luke. Inizio ad urlare a dimenarmi mentre i flashback di tanto tempo fa ritornano prepotentemente.
-Lasciatela stare!- Michael cerca di aiutarmi ma finisce terra.
-Cazzo Luke aiutaci!- Calum si spolmona, io tiro calci ma qualcosa mi finisce sulla testa. Le ultime cose che vedo sono le braccia di Ashton che cercano di afferrarmi e Luke che salta giù dal palchetto-ring.
Quando riapro gli occhi vedo Luke chino su di me con la mano sulla mia fronte.
-Si è svegliata ragazzi, aiutatemi a portarla dentro- qualcuno mi prende di peso, sicuramente Luke, mentre gli altri tre aprono casa e vanno alla ricerca del kit di pronto soccorso.
-La mia testa…- faccio per alzarmi ma Luke mi blocca.
-Ehi ehi dove pensi di andare?-
-A letto…mi hanno messo le mani di sopra Luke, di nuovo- sento le lacrime che corrono lungo le mie guance, lui si inginocchia e mi schiocca un bacio sulla fronte.
-Tranquilla, sono qui piccola, ti prometto che nessuno ti farà più del male-
-Lo hai detto anche prima e invece è successo!- i ragazzi rimangono impalati, con il kit del pronto soccorso in mano e lo sguardo fisso.
-Dammi qui Mike, ci penso io- il biondo gli porge la cassetta dalla quale Luke estrae il disinfettante e il codone idrofilo. –Ti avverto che brucerà un po’-
-Auh- in quel momento mi accorgo di quanto sia combinato male il volto di Luke: il labbro di sotto è totalmente rovinato, un occhio è quasi totalmente chiuso, il sangue cola a piccole gocce dal suo naso e le braccia piene di lividi. –Sei conciato davvero male-
-Certo, dovevi vederlo dopo che quei coglioni ti hanno spaccato una bottiglia in testa- è diventato una furia, ha cominciato a tirare pungi a destra e manca così- Ashton cerca di imitare la scena di Luke aka giustiziere della pace scatenando le mie risate.
-Ti avevo detto di non entrare ora sei contenta?- poggia il cerotto sulla mia fronte. –Tu con me non verrai più, caso chiuso- mi alzo di scatto e la testa mi gira, non ora, non ora. –Calum l’avevo affidata a te, come hai potuto?-
-Non prendertela con lui, l’abbiamo deciso insieme, volevamo evitare che tu e lui vi uccideste-
-Lascia stare Brin, quando Luke sale su quel ring non ragiona più…fammi un fischio quando sei di nuovo in te dimmelo- Calum esce e cala il silenzio, Ashton e Michael ci guardando con gli occhi bassi.
-Beh penso che sia meglio andare, andiamo Mickey, notte Brin-
-Notte ragazzi- Luke si lascia andare ad un sospiro mentre sistema tutto nel kit di pronto soccorso. –Mi dici perché l’hai trattato in quel modo?-
-Perché se non ti avesse assecondato non ti sarebbe successo questo Robin-
-Avevo paura per te- si avvicina a me, siamo a pochi centimetri di distanza, sento il suo respiro battermi sul mio viso.
-Se non è accaduto sta sera accadrà qualche altro giorno, finiremo per picchiarci prima o poi che tu lo voglia o no- entra in camera sua cercando una maglietta bianca per poi uscire.
-Non penso che sia il miglior modo per vendicarsi per averti portato via Aleisha- porta i suoi occhioni azzurri su di me ed io mi pento di quel che ho detto.
-Non voglio vendicarmi per quello, voglio spaccargli la faccia perché ti ha fatto toccare dai suoi amici ed io questo non lo permetto- nessuno, nessuno mi aveva mai detto quelle cose, a nessuno è mai importato che mi facessero del male. Corro verso di lui abbracciandolo, lo sento ridere prima che le sue braccia mi avvolgano. –Brin così però mi fai male, sono pieno di lividi- mi stacco totalmente rossa in viso.
-S-scusa-
-Tranquilla, è un dolore piacevole- mi attira di nuovo contro il suo petto e in quel momento sentiamo una porta sbattere.
-Mi dite che cos’è tutto questo casino? Ragazzi!- ci voltiamo contemporaneamente, Liz con le braccia incrociate e il piede che batte ritmicamente. –O mio dio ma come siete conciati? Luke!-
-Non te la prendere con lui Liz, è solo colpa mia, non l’ho ascoltato e lui mi ha soltanto difeso- sospira, si avvicina a noi e ci dà un bacio sulla testa.
-Andate a dormire, che domani avete scuola-
-Notte Liz-
-Notte mamma- sospiro passandomi una mano sul braccio, un livido troneggia sulla mia pelle candida, vecchi ricordi riaffiorano. –Tutto okay Brin?-
-Sì, ho solo paura di…non voglio sognare quello che mi hanno fatto, le loro mani che mi bloccavano, la botta in testa-
-Facciamo che sta sera dormo con te, così se hai qualche incubo io sarò pronto a proteggerti- abbasso lo sguardo rossa in viso, le nostre mani si intrecciano e lui sorride. –Che poi mi manca la mia camera, spesso e volentieri mi ritrovo per terra- rido facendogli sì con la testa, lui prende la rincorsa e si getta sul letto abbracciando il cuscino.
-Sei un pazzo Luke Hemmings- mi sdraio accanto a lui, i suoi occhi azzurri mi scrutano, mi mettono soggezione.
-Grazie, per aver voluto salvarmi, nessuno lo aveva fatto-
-Nemmeno con me- prende la mia mano e mi attira contro il suo petto circondando il mio busto con le sue braccia.
-Ora dormi piccola Brin, ci sono qui io a proteggerti-
-Notte Luke, grazie, mi stai facendo vedere un raggio di luce-
-Anche a me, un potentissimo e fortissimo raggio di luce- le sue labbra si posano sulla mia tempia ed i miei occhi piano piano si chiudono mentre la mano di Luke cerca la mia per poterla stringere a sé.
 

Sbam!

Okay sono in ritardissimo lo ammetto ma questa ultima settimana di scuola è stata veramente di fuoco, ho avuto interrogazioni fino ad oggi, dannato classico u.u. 
Anyway finalmente è finita, ora sono libera, libera come l'aria di scrivere e pubblicre al più presto lol.
Ammetto che il capitolo è una cacchina, sono stata un po'distratta ma spero che vi piaccia comunque, un bacio, Ossidiana xx.
PS Avete visto ieri i ragazzi a The Voice? Io ho rotto un lampadario e messo a soqquadro una camera ahahahhaah
   
 
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