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Autore: laurapalmer_    07/06/2014    11 recensioni
Olivia ha sempre le collant strappate.
Luke continua a giocare con quel maledetto piercing al labbro.
Leah ha un paio di Dr Martens verdi che sono ormai da buttare.
Calum scrive canzoni per il gruppo nel quale è bassista.
Freya continua a tingere i capelli di verde, nonostante sua mamma non voglia.
Michael dovrebbe essere la mente dei 5 Seconds of Summer. Dovrebbe.
Agatha è perfetta, non ci sono altri aggettivi che possano descriverla.
Ashton ha l'aria da bravo ragazzo e le apparenze non potrebbero ingannare più di così.
Bec vive sola con il padre, ma la sua vita le piace.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Things have gotten closer to the sun'
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quattordici

confronto








Di norma, ad Olivia, le feste eleganti non piacciono, ma Lauren Carter è un'amica di vecchia data di Bec e, lei, per accontentare la sua migliore amica scalerebbe qualsiasi montagna.
Lauren compie diciotto anni e per l'occasione ha affittato una grande sala in una villa leggermente fuori dal centro.
Sull'invito che ha ricevuto, la festeggiata specificava con enfasi che "un abito elegante sarebbe molto gradito", quindi Olivia ha dovuto cedere e indossare un vestitino di quelli che le ragazze della sua età indossano per andare in discoteca, nonostante la spiacevolissima sensazione di disagio.
Bec è fuori a fumare una sigaretta con Luke Hemmings, mentre Olivia è scomodamente seduta su una delle poche sedie intorno ai pochissimi tavoli di fronte al buffet.
Ha un drink annacquato in mano e tanta voglia di alzarsi e tornare a casa.
E, no, non vuole andarsene perché Calum sta chiacchierando con una ragazza (che le appare inspiegabilmente brutta) dell'ultimo anno, ma perché lei è più un tipo da techno e giochi stupidi, da birra bevuta direttamente dalla bottiglia e vestiti larghi.
Finisce con un sorso il suo drink e posa, con forse troppa enfasi, il bicchiere sul tavolino.
Si alza lentamente, per evitare di cadere dai tacchi, e si dirige verso la porta, con tutta l'intenzione di fumare un po' per rilassare i nervi.
Ha lasciato la busta del tabacco e delle cartine dall'altra parte della sala, ma è sicura che qualcuno sarà disposto a offrirle una sigaretta.
Fuori fa caldo, nonostante il venticello noioso che soffia da qualche ora, e Olivia gioca distrattamente con una ciocca dei suoi capelli biondissimi.
Si trova a sbuffare, per talmente tanti motivi che le viene quasi da piangere, ma è orgogliosa, lei, dannatamente, quindi si morde il labbro e tira su col naso.
Le si avvicina qualcuno e, ok, forse Olivia sperava fosse proprio lui, ma, quando si trova da pochi centimetri da Calum Hood, perde un paio di battiti.
Non pensava che Calum potesse stare tanto bene, senza le sue canottiere larghe, ma è costretta a ricredersi.
La camicia bianca gli fascia alla perfezione il busto e la giacca nera gli conferisce un che di sofisticato, tanto che Olivia si trova a pensare che, lei, con lui, non ha nulla a che spartire.
- Sei bellissima - esordisce invece Calum, privo di qualsiasi traccia di timidezza.
Olivia sente le guance farsi più calde e non può evitare di sorridere.
- Come stai? - gli chiede, evitando accuratamente di lasciarsi andare in complimenti che la tradirebbero.
Calum alza le spalle e: - Sto - ammette, con un filo di voce - Vuoi una sigaretta?
Olivia annuisce.
Stanno in silenzio per qualche minuto. Lei fuma nervosamente, lui vorrebbe tanto urlarle in faccia.
Poi, poco prima che Olivia si alzi per tornare dentro, Calum scoppia.
- Ho tirato un pugno a Daniel Cyarner perché ha detto che stavo con te solo per scopare.
Olivia sgrana gli occhi e boccheggia per qualche secondo, perché non si è ancora abituata alla totale mancanza di tatto di quello che era persino il suo ragazzo.
Si riprende velocemente e passa una mano tra i capelli, agitata: - E non è così?
- Per un cazzo.
- Mh.
Calum sbuffa, visibilmente irritato e: - Questo è il tuo commento, quindi?
Lei sta zitta, fissa le sue ginocchia nude e vorrebbe tanto sprofondare seduta stante.
- Vaffanculo, Olivia, veramente - e Calum non è solito essere così duro, non con lei.


Leah ride forte, piegando la testa all'indietro e chiudendo gli occhi.
A pochi metri da lei, Ashton Irwin è sull'orlo di una crisi di nervi, perchè, andiamo, quella è una stronza.
E allora, perché non riesce a pensare ad altro? Perché, se chiude gli occhi, non vede altro che il rosso un po' spento dei suoi capelli?
E' stata la scopata più squallida della sua intera esistenza, eppure è ben consapevole che, tornando indietro, la seguirebbe comunque negli spogliatoi.
E la odia, cazzo, la odia, perchè nel giro di pochi secondi l'ha fatto sentire da dio e di merda, con una facilità tale da spaventarlo, quasi.
Con una serie di movimenti fin troppo rigidi, si porta il bicchiere alle labbra, bevendone distrattatamente il contenuto.
Michael, accanto a lui, sta parlando di qualcosa da qualche minuto.
- Scusa eh - lo interrompe Ashton, senza però distogliere lo sguardo dalla bocca di Leah.
Mike lo guarda stranito, ma non fa domande. Ha imparato che sono superflue, perchè Ashton deve fare casino, sbattere la testa, soffrire e poi, forse, riesce a vuotare il sacco.
Michael lo guarda avvicinarsi al tavolo dove Leah è seduta con un paio di sue compagne di classe e, scuotendo la testa, volta i tacchi.
E' solo, adesso, e si guarda intorno leggermente spaesato.
Non ci crede nemmeno, quando i suoi occhi chiari incrociano quelli leggermenti truccati di Lily McGillan, che gli sorride di riflesso.
Mike stiracchia le labbra, improvvisamente teso, e alza una mano, agitandola in maniera davvero infantile.
Lily si congeda dal ragazzo con il quale stava chiacchierando e gli si avvicina velocemente.
Lo abbraccia di slancio, provocandogli un batticuore inaspettato, e: - Non sapevo ci fossi anche tu! Grazie a dio!
Michael si passa una mano sulla nuca, imbarazzato, senza sapere bene come comportarsi, perchè è forse la prima volta che prova delle emozioni così destabilizzanti in compagnia di una semplice ragazza.
- Ti prego - Lily ha appena abbassato il tono di voce, venendogli più vicina - Facciamo finta di uscire a fumare, anche se non fumo, e non torniamo più?
Michael ridacchia, mentre sente i muscoli rilassarsi progressivamente, e annuisce, ancora incredulo.
Lily gli prende la mano (provocando non poche ripercussioni per il delicato equilibrio emotivo di Michael) e lo guida all'esterno, perché "Prima ho visto un posto perfetto, devi vederlo".
Quando arrivano in un angolo del giardino, Lily si butta per terra e lo invita a fare lo stesso.
- Come mai qui? - le chiede, guardandola negli occhi.
- Così - dice lei, rivolgendo lo sguardo al cielo - Mi piacciono le stelle. Facciamo un gioco?
Michael strabuzza un paio di volte gli occhi, ma annuisce, contento, e: - Se ti faccio delle domande, tu mi rispondi?
- Potrebbe essere.
- Perché sei qui e non alla festa?
Lily finge di pensarci su, facendolo ridere, e: - Perché mi fa schifo, il vestito è scomodo e io non so camminare sui tacchi. Ah, e perché mi sei simpatico.
Michael sorride e si sdraia sull'erba, anche se è umida e anche se si macchierà l'unica giacca bella che ha.
Sa di stare simpatico a Lily McGillan, gli basta questo.


Ashton non ha mai amato i drammi.
Fin da piccolo, ha sempre cercato di manternersi neutrale, di non dare fastidio ai bambini più grandi, di non rubare l'amichetto a qualcun altro.
E ha continuato così per tutti i diciannove anni (quasi venti) della sua esistenza: ai margini, neutrale, imparziale, ma adesso non ce la fa, a stare a guardare.
Perché si sente distrutto come non lo è mai stato e Leah Carrols, perlomeno, deve saperlo.
La conduce quindi nella stanza adibita a guardaroba e la guarda.
Leah ha l'espressione confusa e forse anche un po' scocciata, vuole tornare alla festa e non ha nessuna intenzione di classificare quello che è successo qualche giorno prima.
E' stato solo sesso, ha fatto la figura della cretina, sì, ma è stato, fondamentalmente, solo sesso.
Si siede sul davanzale e fissa Ashton come ad aspettare qualcosa.
- Dovremmo parlare - esordisce lui.
Leah sente improvvisamente caldo, ma si impone di mantenere la calma.
- Di cosa?
- Non saprei - e il tono di Ashton è così sarcastico da farla incazzare immediatamente - Forse del fatto che hai chiamato Luke mentre stavi scopando con me, oppure del perché mi hai evitato in corridoio, del perché anche stasera non mi hai salutato, o forse del fatto che, con me, in quello spogliatoio di merda, tu ci sei stata!
- Ma cosa vuoi, Ashton?
Leah non è abituata ai drammi, non le sono mai piaciuti.
Ha sempre pensato che con l'indifferenza sarebbe andata lontano, che la chiave di qualsiasi successo fosse la corazza dura di chi se ne fotte di tutto e tutti, ma adesso vorrebbe piangere, urlare e arrabbiarsi maledettamente, con se stessa e con Ashton che non è stato capace di lasciarsi scivolare addosso tutto.
- Voglio chiarimenti!
- Non posso darteli - urla Leah - Vuoi sentirti dire quanto tutto questo sia uno schifo?
- Non puoi dirmi così - protesta debolmente lui, le mani in tasca e l'espressione realmente ferita.
Leah si passa una mano sul viso: - Mi dispiace.
Ashton le si fa immediatamente più vicino e, di riflesso, le prende il viso rotondo tra le mani, facendo combaciare le loro labbra.
La bacia con urgenza, con trasporto, e sente le gambe molli, non appena si rende conto che Leah sta rispondendo con lo stesso entusiasmo, che non se n'è andata urlando.
E' sbagliato, ancora una volta, ancora più di prima, ma è anche tremendamente bello.
Almeno finchè non si allontanano e Ashton incontra lo sguardo sorpreso di Agatha Marvin.


Bec si sente completa come forse non è mai stata in vita sua.
Le sue dita combaciano perfettamente con quelle di Luke, come del resto anche le loro labbra.
E' una sensazione piacevole, quella che sente ora: ha il cuore che batte forte e le mani che tremano leggermente, ma non ha ancora smesso di sorridere, il che non può essere che un buon segno.
Luke è simpatico, bello da far paura e persino galante, nonostante a primo impatto sembri tutto fuorchè gentile e premuroso.
- Non ti sembra strano? - chiede Bec, all'improvviso.
- Cosa? - e Luke è sinceramente interessato, glielo si legge negli occhi azzurri.
Il fatto che ogni cosa detta da Bec gli interessi da morire lo spaventa un po', ma non vuole farci caso, non ora.
- Non so - scuote la testa lei - Essere qui, quando fino a due mesi fa nemmeno sapevi chi fossi.
- Sai cosa? Voi ragazze pensate troppo - mormora lui, prima di baciarle dolcemente l'angolo della bocca.
- E voi ragazzi non pensate per un cazzo.
Luke ridacchia e si ferma a guardarla.
Bec ha raccolto i capelli scuri in una coda alta, lasciando così libero il suo collo pallido. Ha due grossi orecchini di perla ai lobi ed è terribilmente elegante, nei suoi pantaloni grigi e nella maglia nera aderente: Luke crede di non aver mai visto niente di meglio in vita sua.
- Sei troppo acida, Rebecca.
- Tu, Robert, sei molesto, invece, e... - ma non fa in tempo a finire che le si avvicina Olivia, barcollando.
Luke scatta in piedi e le si affianca.
Bec, invece, si porta una mano sulla bocca, sgrana gli occhi e: - Che cazzo è successo, Olly?
Olivia tace. Si strofina una guancia con il polso, nel tentativo di rimuovere almeno un po' del mascara colato, e continua a tacere.
- Olly!
- Ho litigato con Calum - singhiozza, mentre Bec risponde con uno sguardo preoccupato all'occhiata confusa di Luke.
- Andiamo a casa, ti va?
La bionda annuisce e singhiozza ancora, forte.
- Su, dai.
Bec le si avvicina e l'abbraccia stretta, le passa un paio di volte la mano sulla schiena e, ok, adesso la sua spalla è tutta impiastricciata di mascara, ma che importa?
- Scusami - borbotta affianco a Luke, sinceramente dispiaciuta.
Lui alza le spalle e: - Non importa, davvero - le dice, prima di stamparle un bacio sulle labbra.
La guarda allontanarsi, ancora stretta a Olivia, con le scarpe della sua migliore amica tra le mani e l'andatura un po' incerta.
No, non c'è niente di meglio al mondo.














NdA: Booooonjour!
La scuola è finita anche per voi? Per me sì e grazie a dio, non ne potevo veramente più. Vabe, vabe, esco da una grigliata di classe devastante (vedere i prof ubriachi non è da tutti i giorni) e da una seduta di torture (aka silk-epil), tra poco dovrò fare la valigia e per fortuna sono riuscita a ritagliare un po' di spazio per pubblicare :)
Bien, Calum e Olivia litigano, sembra che Calum sia veramente molto incazzato, stavolta...
Agatha invece che sorprende Leah e Ash... Come andrà a finire?
Poi Michael e Lily, patatini, si conoscono! E Bec e Luke che continuano la loro relazione che sembra veramente perfetta, ma sarà così per sempre?
Vabe, a parte 'ste cazzate, volevo ringraziarvi tanto per tutto quello che fate/dite per me, siete degli amori immensi :')
Inoltre, vi informo che sono in partenza: starò via fino a martedì prossimo, quindi se non vedete i miei aggiornamenti lampo oppure le risposte alle recensioni, non temete, che sono comunque viva ahahahah
Vi lascio con una foto dei bambini alla festa di Lauren Carter (sì, non ai Brit Awards, erano proprio alla festa).
Ci sentiamo il 17 :*

Eleonora






  
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