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Autore: Kade    08/08/2008    6 recensioni
Corre l'anno 1855. Londra, città più importante del mondo e patria di grandi artisti, fa da sfondo all'amore di Inuyasha, pittore, verso una fanciulla incontrata per caso.
Possono una tela e dei colori unire due persone in un legame d'amore?
La storia è dedicata completamente a Roro, mia amica e Sensei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Contrariamente alle sue abitudini, Inuyasha Harrison aveva accettato di partecipare alla piccola festicciola che il direttore del British Museum aveva organizzato per lui. All'occasione avrebbe potuto conversare con artisti famosi in tutta Europa, esponenti della nuova corrente artistica dell'Impressionismo, che stava acquisendo prestigio ormai da qualche mese.
Ma nonostante si tenesse sempre informato sulle notizie che arrivavano dall'estero riguardo le nuove correnti, si atteneneva sempre al suo stile preferito: il Realismo. Amava rappresentare, nelle sue tele, i suoi modelli nella loro vera natura. Inuyasha era un uomo troppo razionale per poter immergersi nell'astratta corrente del Romanticismo, piena di sentimento. Probabilmente anche questa sua inclinazione verso quello che era certo lo rendeva strano agli occhi degli altri.


La più grande ispirazione di Inuyasha era quella di vedere esposto un suo dipinto alla National Gallery. Pochi anni prima aveva visitato il museo e ne era rimasto così affascinato che cancellò il suo viaggio per la Scozia, dove aveva intenzione di trasferirsi. Appena tornato a casa, dopo la visita, si accinse a creare una tela che battezzò "Paradiso su tela"; il quadro ritraeva Londra dall'alto. Inuyasha aveva evidenziato con colori più forti i luoghi dov'erano situati i maggiori Musei della città, facendo risaltare di più la National Gallery.
Da quel momento in poi non gli passò più per la testa l'idea di trasferirsi. Abitava a pochi chilometri dalla città più importante del mondo, sede del progresso industriale e dell'arte. Perchè cambiare aria? Aveva tutto, lì.



Sir Harrison si passò una mano fra i capelli neri. Mancava un'ora all'inizio della mostra del suo quadro al British, eppure non aveva alcuna fretta. Il calesse era pronto, perciò non avrebbe perso tempo nell'aspettare che i cavalli venissero preparati. Thomas, il maggiordomo, gli aveva preparato il suo completo, composto da pantaloni alla tirolese [*], una camicia di lino, scarpe nere tirate a lucido e una giacca nera che ricordava vagamente un frac. Il pittore non portava il bastone, che andava molto di moda al periodo, e neanche l'anellino al mignolo; la sua voglia di essere fuori dalla normalità si presentava anche nel suo modo di vestire, per nulla pomposo.

Si diede una rinfrescata al viso con acqua di lavanda fresca, dopodichè indossò gli abiti e, dopo aver dato una sistemata alla cravatta fissando due spille. Uscì dalla stanza, Thomas dietro di lui, che gli tendeva il mantello.



< No, Thomas. Il mantello lo usano quei feticisti dell'arte colma di sentimenti idioti. >



Il maggiordomo fece un breve inchino, poi augurò una buona serata al suo padrone e si dileguò.



Il viaggio in calesse durò poco, dato che le strade di Londra non erano molto trafficate, quindi il pittore arrivò al British con qualche minuto di anticipo. La gente si fermò a guardarlo, senza risparmiarsi occhiate che tradivano stupore o, e queste erano più frequenti, disprezzo. Inuyasha aveva molti rivali in città; gli uomini erano invidiosi del suo successo con le donne, mentre le fanciulle si lamentavano del fatto che egli non provasse interesse per loro. Ma ormai era abituato a tutto questo e riusciva a comportarsi normalmente.


Giunto all'ingresso del Museo, venne accolto da una moltitudine di persone che volevano stringergli la mano e congratularsi con lui per le opere. Accettò con garbo tutti i complimenti, sapendo che meno della metà erano sinceri. La gente andava alle mostre solo per conquistarsi la fama e il potere, non certo per la passione verso l'arte. In quella sala solo poche persone s'intendevano veramente di quadri, e il direttore del museo, Richard Thompson, era tra questi.


Basso e tarchiato, con folti capelli scuri e un accenno di baffi, si presentò davanti ad Inuyasha e gli strinse la mano. Era un uomo piacevole, che aveva in dono della favella. Molto persuasivo, riusciva quasi sempre ad incastrare il pittore, invitandolo a cene importanti e facendogli conoscere gente dell'alta società. Erano amici da circa tre anni e andavano molto d'accordo. Il che era strano, per uno come Inuyasha, che aveva un carattere irascibile e poco propenso allo stringere legami.



< Mio caro, benvenuto! >


Lo salutò Richard, lasciando la sua mano e facendogli cenno di seguirlo. Inuyasha obbedì e seguì la figura piccola e grassoccia del direttore, che lo portò dentro la sala dove si teneva la mostra.


L'artista strinse qualche altra mano a persone sconosciute.
Mentre ascoltava una signora grassa, somigliante ad un confetto rosa, che si prodigava in una marea di complimenti e osservazioni, vide la sagoma di una donna stagliarsi ad una decina di metri da lui.
Capelli corvini, corpo snello, non particolarmente alta. La persona con cui la fanciulla stava parlando notò Inuyasha e le disse di voltarsi.


Era lei.


Stessa bocca carnosa, stesse guance rosee, stessi occhi castani. Sì, era proprio lei.
La donna del calesse.


Inuyasha non ascoltava più la donna grassa, che stava continuando a fargli complimenti, troppo preso dalla donna misteriosa. Ebbe l'impulso di avvicinarsi a lei, quando il direttore lo trascinò da un'altra parte.



Non ebbe più occasione di vederla, quella sera.





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Portò la manca a strofinarsi gli occhi. La mezzanotte era passata da un bel po'. La luna era splendente nel cielo nero, pieno di stelle luminose. Sir Harrison era seduto in una poltrona, nel suo studio. Con un calice di vino nella mano destra, leggeva svogliatamente una lettera che gli aveva spedito Miroku. Era un invito alla prima di "Orfeo e Euridice", dove il suo migliore amico avrebbe interpretato Orfeo. Era da anni che Miroku sperava in questo, e Inuyasha era contento per lui. Finalmente avrebbe potuto rappresentare sul palcoscenico uno dei suoi personaggi preferiti dell'epica classica. Il pittore si chiese se ad interpretare Euridice sarebbe stata Sango, fidanzata di Miroku da sempre.


Si sdraiò sul divanetto di pelle poco lontano, ripensando alla serata appena trascorsa. Ad un certo punto della festa, stufo di tutti coloro che desideravano stringergli la mano, aveva abbandonato la sala e si era rifugiato sul balcone. Prendere una boccata d'aria fresca l'avrebbe aiutato a riflettere su tutto quello che era appena successo.


Era rimasto stupito dall'aver incontrato quella donna misteriosa anche in quel luogo. Nonostante quell'intenso scambio di sguardi, avvenuto durante il loro primo "incontro", non aveva mai pensato di poterla vedere nuovamente. Era sconvolto e, in un certo senso, anche felice per aver avuto l'opportunità di ammirare, anche se per poco, quegli occhi e quel corpo perfetti.
Che si stesse invaghendo di quella fanciulla?
Possibile.


Era pur sempre umano, e quindi dalla carne debole. A volte voleva proprio essere come suo fratello, Sesshomaru, che sino ai trentatrè anni non aveva mai ceduto a nessuna donna. Poi aveva incontrato Rin ed era cambiato tutto. Ma Rin era un caso a parte: dolce, gentile, sempre pronta ad aiutare tutti, loquace, divertente. L'opposto di suo marito, insomma. Inuyasha si chiedeva spesso come Rin potesse sopportare suo fratello, la cui personalità si poteva riassumere in un cubetto di ghiaccio. Chissà. I misteri della vita.


Bevve l'ultimo sorso di vino e spostò lo sguardo sull'ultima creazione. Anche quel dipinto sul suo giardino era terminato. E ne era molto orgoglioso. Magari avrebbe potuto mostrarlo al direttore della National Gallery. La prospettiva lo attraeva molto, ma decise comunque di aspettare ancora un po', prima di compiere una mossa così avventata.
Lasciò la stanza e si diresse verso la sua camera da letto, dove Thomas aveva provveduto a preparare il letto per la notte. Inuyasha, rimanendo solo con i calzoni, si sdraiò sul letto a baldacchino.



Quella notte sognò per la prima volta la donna misteriosa.










Miei cari lettori… sono rimasta un po’ delusa dalla scarsità di recensioni. Ben 76 letture, ma tre recensioni. Mi dispiace, perché vorrei sapere cosa pensate a proposito della storia.
Non posso fare altro che aspettare!


Alla prossima!


Angolo Ringraziamenti


Onigiri : Leggere la tua recensione mi ha stupita, poiché sei una delle mie scrittrici preferite. E mi fa piacere sapere che questa Fic ti incuriosisce. Grazie mille per i complimenti, accettati volentieri. Spero continuerai a leggere la storia. Baci <3



Kaggi_Inu91 : Grazie anche a te per i complimenti. Eh già, finalmente riesci a leggere una delle mie Fic. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento! Bacioni <3
PS Il mio contatto lo trovi nel profilo :D



Roro : Mia dolce Sensei! Finalmente anche tu hai un blog, così potrò commentare i tuoi interventi. Me happy! xD
Credo che Inuyasha in versione pittore sia un qualcosa di mai visto prima su questo sito. Ma sai, dire che l’hanyou è un artista è come dire che gli alieni vivono tra noi v.v
Grazie per aver messo la storia tra le preferite.
Baci! [Da me, ma Lord Fluffy si rifiuta, perché dice che hai addosso l’odore del cagnaccio xDxD]




   
 
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