Quando la fortuna è dalla tua parte
Lucinda:
Come mai il cast siamo solo noi quattro?
Vittorio:
Ci saranno altri personaggi importanti.
Kenny:
O almeno devi avere qualcuno che ti aiuta.
Me:
Non ci penso a rinunciare al mio titolo di *prende fiato*. Narratore/sceneggiatore/produttore
esecutivo/editore/autore/macchinista/tecnico
del suono e delle immagini…
Un
centinaio di titoli dopo.
Me:*Finisce
il fiato e sviene*.
Lucia:
E’ svenuto, siamo pari.
Lucinda:
Sappiamo come tenerlo a bada.
P.S.
Da adesso aggiornerò secondo questi criteri: quando
avrò il capitolo pronto e avrò
almeno due recensioni al capitolo precedente.
“Finalmente,
non ne potevo più dei Pokemon selvatici
nella grotta.” Disse Lucia tirando un sospiro di sollievo.
“Finalmente,
non ne potevo più dei Pokemon selvatici
nel bosco.” Disse Vittorio tirando un sospiro di sollievo.
“Eccomi
a Cuoripoli, il viaggio è finito.” Così
si
preparò per visitare la città.
“Eccomi
a Giardinfiorito ma il viaggio per Evopoli
non è ancora finito.” Così si
preparò per raggiungere la città.
Cuoripoli
è una metropoli movimentata dove si dice
che si svolse la prima gara Pokemon di Sinnoh e ancora oggi
è considerata un
punto di riferimento per i coordinatori della regione.
Giardinfiorito,
al contrari è un piccolo paesino in
cui ogni cittadino è un amante dei fiori.
Quando
le due ragazze arrivarono a destinazione era
il tramonto, poiché era tardi per l’allenamento si
recarono subito al centro
Pokemon.
Vittorio
invece dovette accamparsi perché, come suo
solito, non voleva sprecare tempo.
“Lucinda,
ciao, e tu devi essere la bambina
prodigio.” Intervenne Kenny che si trovava nella stessa
località.
“Era
un insulto o un complimento?” Rispose Lucia.
“Kenny,
ti presento Lucia, Lucia Kenny.” Intervenne
subito Lucinda.
“Io
non sono affatto una bambina prodigio, sono
senza speranze e la tua amica sta cercando di darmi una
mano.” In queste parole
concentrò tutta la modestia che aveva in corpo.
“Prodigio
o no hai avuto una bella fortuna, la tua
insegnante è la migliore.” Disse Kenny lusinghiero.
“Allora,
anche tu sarai nella giuria domani?” Chiese
Lucinda al collega.
“Certo,
credevi che mi facevo sfuggire l’occasione
di giudicare una gara qui? Nella patria di questo tipo di
eventi?” Sembrava
entusiasta di questo suo compito.
In
quel momento Lucia notò che i suoi due
interlocutori la guardavano con uno sguardo che poteva essere tradotto
in: per
favore lasciaci da soli.
“Scusate,
io vado in bagno, torno subito continuate
voi la conversazione.” Ma appena uscì dalla stanza
si appostò per origliare.
“Vedi,
c’è una cosa che volevo chiederti.” Il
ragazzo cominciò a sudare e non riusciva ad alzare lo
sguardo, quando guardò
l’altra ne gli occhi per pronunciare la frase successiva si
bloccò e rimase in
silenzio alcuni secondi.
“Allora?
È qualcosa
di importante?” Si intromise lei stancandosi di aspettare.
“Non importa,
è solo una sciocchezza.” Intanto dentro di se
pensava: sarà per la prossima
volta.
“Va
bene, allora cambiamo argomento, cosa hai fatto
di recente?” Sembrava delusa dall’improvviso ritiro
della domanda.
“Le
telenovela mi hanno insegnato che una scena di
queste può voler dire una sola cosa.” Disse Lucia
che non si era persa una
parola.
Intanto
Vittorio
si era appostato in una radura del bosco smeraldo per la notte e si
preparava
per dormire quando…
“Ma
che sta succedendo?” Passò un Pokemon in preda
al terrore, era una specie di tartaruga con il corpo giallo e un guscio
bianco
e rosso con dei buchi dai quali poteva far uscire testa e arti.
Poi
si sentì rumore di ali, era uno stormo di Starly
che sembrava avercela con quel Pokemon là.
“Aspetta,
te li tolgo di mezzo io, Riolu esci.” Il
tono era disinteressato, forse per il sonno.
“Usa
Resistenza
e Contropiede.” Riolu riuscì a resistere a i colpi
super efficaci grazie alla
sua mossa e poi attaccò con colpi fortissimi e velocissimi
che scaturivano dal
suo basso livello di salute.
Stava
per rimettersi a dormire quando il Pokemon che
aveva salvato da tutti quei volatili venne da lui e sembrava che
volesse essere
catturato.
“Mi
pare che il tuo nome sia Shuckle, mi dispiace ma
per ora quattro membri della squadra bastano e avanzano.” Lui
però non voleva
saperne di allontanarsi.
“Allora,
facciamo così, adesso nascondo una pokeball,
tu la cerchi e se la trovi ci entri, io vado a dormire e domani la
riprendo, se
ci sei dentro tu ti tengo altrimenti ci diciamo addio.” Anche
Shuckle approvò
l’idea, quel che non sapeva era che il rosso non aveva alcuna
intenzione di
tornare a prendere la sfera, era solo una scusa per toglierselo di
torno.
La
mattina dopo…
Vittorio
aveva raggiunto Evopoli, si trattava di una
città piuttosto antica e piena di monumenti rappresentanti
Dialga e Palkia.
Stava
per accedere al luogo quando sentì un rumore
provenire da dietro, si voltò e vide nientemeno che lo
stesso Pokemon che lo
aveva assillato la sera prima che trascinava la pokebal che lui aveva
nascosto.
“Allora
l’hai trovata, OK, ti prenderò in
squadra.” Avrebbe
potuto trovare un altra scusa ma cominciava a piacergli quel piccoletto
e gli
sembrava tutto d’un tratto una buona idea.
Intanto
a Cuoripoli…
“Sei
pronta per applicare ciò che hai imparato?”
Chiese Lucinda alla sua allieva.
“Certo,
contaci.” Le rispose la bionda.
Appena
giunsero sul luogo della gara adocchiarono
una bancarella adibita al noleggio Pokemon, su una parete,
c’era un poster con
su scritto: Pokemon speciale inserito tra quelli a nolo, grande
occasione.
La
scelta era del tutto casuale, dopo aver fatto la
fila ed aver preso la sua pokeball dal mucchio Lucia l aprì
per vedere chi
contenesse.
Dalla
sfera uscì un piccolo quadrupede simile ad una
volpe col pelo marrone e bianco sulla punta della coda e intorno al
collo,
aveva occhi e orecchie molto grandi.
Legato
al collo del Pokemon c’era un biglietto con
scritto: Congratulazioni, sei il
fortunato che ha pescato questo Eevee, avevi una possibilità
su mille e ci sei
riuscito, cos’ha di speciale? Ha delle mosse molto
particolari.
Sul
biglietto erano scritti anche i dati e le mosse
del Pokemon.
“Che fortuna!” Esclamò Lucia.
Me:
ragazzi, sono felice di presentarvi il mio nuovo collaboratore, due di
voi di
sicuro lo conoscono.
(se
soffrite di cuore smettete di leggere, altrimenti comincerete a
soffrirne.)
Me:
ecco a voi ash ketchum da biancavilla.
Ash:*compare
con un camice e dei grossi occhiali* in un universo infinito dove la realtà
viene filtrata attraverso le
nostre mutevoli percezioni fornire qualsiasi definizione su
qualsivoglia cosa
non è che speculazione basata solo su dati empirici.
Tutti:
cadono a terra scioccati.
Lucia:
cos’è una guerra all’ultimo svenimento?
Me:
perché tu non sei sul pavimento?
Lucia:
dopo il primo capitolo ho fatto una terapia, non posso più
perdere i sensi in
alcun modo.
Me:
Bene, quando si svegliano digli che era solo uno scherzo, lui stava
passeggiando ed io l’ho ingaggiato, non
dimenticherò mai le vostre facce, in
parte perché sono esilaranti e in parte perché ho
fatto una foto ed ora la
posto su facebook.
P.S.
Qualsiasi riferimento a frasi di bambini di nome Timmy Turner con dei
fantagenitori è puramente casuale.
P.P.S.
Non è vero.