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Autore: Calais    10/06/2014    0 recensioni
Spesso la solitudine spinge a perdere la fiducia in ciò che non si vede...
L'ingiustizia di una vita passata nella sofferenza, abbattutasi su persone apparentemente deboli le spinge ad affrontare ciò di cui si ha sempre avuto paura; qualcosa che non si può sconfiggere facilmente come non la si può evitare... l'ombra.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 Quella notte feci lo stesso sogno in cui mi ritrovavo in un campo di margherite sporche di sangue ma a differenza delle altre volte il sogno non finì quando il cavaliere stava per uccidermi. Qualcuno gli fermò il braccio per poi infilzarlo con la sua stessa spada. La persona che era accorsa in mio soccorso era una donna sulla trentina con la pelle scura e dei capelli bianchi che le arrivavano alle ginocchia. Sarebbe potuta sembrare una signora normale se non fosse stato per le due corna che sbucavano dalla tempia e per la forza sovraumana con cui scaraventò a terra tre dei cavalieri. Quando si rese conto che non sarebbe riuscita ad affrontare tutti quelli che le si avvicinavano, corse verso di me e mi rialzò ed insieme iniziammo a correre fino a che non arrivammo in corrispondenza di un pendio. “Non possiamo saltare” le urlai, ma lei mi afferrò e mi spinse giù con lei. Iniziai ad urlare ma accorgendomi che ancora non c’eravamo sfracellate al suolo apri gli occhi. La donna aveva spiegato un paio di ali bianche che scansavano il veto come se niente fosse. Dopo cinque minuti eravamo arrivati ad un accampamento pieno di creature strane: degli orchi senza orecchie, dei piccoli ometti con piedi enormi, delle sirene che avevano code nere come la pece e capelli verdi come i prati irlandesi, delle aquile bianche con due code da gatto marroni per ognuna, delle creature identiche alla mia salvatrice e infine dei magnifici cavalli bianchi con le ali tra i quali ne spiccava uno completamente nero. Mi stavo avvicinano a lui quando inciampai su un masso ma prima che toccassi terra qualcuno mi afferrò e mi strinse. Subito dopo mi sono svegliata, ma diversamente dalle altre volte ero tranquilla e non spaventata. Scesi per fare colazione e trovai Joel e Maia che stavano conversando. “Dov’è Daniel?” chiesi io “Non si sente molto bene oggi non verrà, vuoi che ti accompagni?” mi chiese Joel. “No grazie, ho imparato la strada!”. Appena finii di parlare suonò il campanello. “Vado io!” dissi mentre mi avvicinavo alla porta. Sulla soglia c’era Calais in tutta la sua altezza e bellezza. “Ciao, bellissima!” mi disse, e io arrossii come un pomodoro. “Ciao Calais! E tua sorella?” “Io non ti vado bene?” mi chiese con un’espressione ferita, però sapevo che stava scherzando così mi misi a ridere. “Comunque Claire è dovuta andare dal dentista” “Beh allora siamo solo io e te, Daniel non si sente bene”. Appena uscii di casa dopo aver preso il giubbotto e lo zaino, io e Calais iniziammo a parlare della scuola quando improvvisamente lui cambiò discorso e iniziò a fare domande personali. “Quanti anni hai?” mi chiese lui. “Ne devo fare 16 la prossima settimana. “Scusa se ti sembro un impiccione, ma da quanto vivevi nell’orfanotrofio?” “Daniel è il mio migliore amico, e ci raccontiamo tutto!” “Da più o meno 11 anni” “Wow! E’ parecchio tempo! Non ti mancano i tuoi amici?” “In realtà non ho mai stretto amicizia con nessuno là dentro, se non con Marta la mia compagna di stanza”. Dopo una decina di minuti eravamo arrivati a scuola –avevamo preso una scorciatoia- e tutti iniziarono a fissarci come se Leprechaun stesse facendo un rito voodoo sulle nostre teste, e subito io arrossii come una bimbetta impacciata. Come se non bastasse essendo io e Calais compagni di banco anche durante la lezione eravamo fissati da qualche paio di occhi di ragazze invidiose e pettegole. Tornando a casa la conversazione cambiò di argomento –per fortuna- e quando arrivammo davanti a casa mia io e lui ormai eravamo diventati amici. Poi sento un rumore assordante. La sveglia. Possibile che fosse stato tutto un sogno? E poi cosa centrava Calais e la sua nuova famiglia con i cavalieri senza volto, la sua salvatrice, e l’accampamento?
  
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