La
raccolta partecipa alla challenge
“La
sfida dei duecento prompt”
indetta
da msp17 sul forum del sito.
Nichijō
[4. Le lacrime]
Quella
giornata lavorativa era stata piuttosto impegnativa e l'unico
pensiero che era in grado di formulare da un paio d'ore a quella
parte era che non vedeva l'ora di tornare a casa, mettere del cibo
sotto i denti e andare a letto.
Con
Sakura, possibilmente.
Tuttavia, una volta varcato l'uscio di casa si accorse che qualcosa
non andava: il primo indizio erano indubbiamente le stoviglie in
mille pezzi ai piedi del tavolo, che con una massiccia dose di
fantasia potevano essere associate al servizio da tè che nonna
Haruno aveva regalato alla sua nipote (non più da quel
momento) preferita quando si erano sposati; il secondo era costituito
dalla mancanza della cena servita in tavola e dall'assenza, ancor più
significativa, della sua amata
consorte. Ora che ci pensava non gli si era neppure lanciata addosso
all'ingresso, il che poteva significare solo una cosa: era successo
qualcosa di grave. E fu il suo primo pensiero quando, recatosi nella
camera padronale, la trovò accasciata per terra con la
schiena contro il futon. Accanto a lei giaceva quello che Sasuke
identificò immediatamente come un test di gravidanza. L'esito
era positivo e non poté che gioirne intimamente. D'altro
canto, però, non riusciva a spiegarsi le lacrime
appese alle ciglia di una
Sakura profondamente addormentata.
[5. La scoperta]
Se
c'era qualcosa che Sakura sapeva per certo era che suo marito non
apprezzava per niente i dolci. Perciò si stupì (e non
poco), quando il suddetto le chiese con sguardo vacuo e le gote
arrossate di preparargli una torta al cioccolato. «Con
tanto zucchero, Sakura-chan», aveva precisato. Pensò di
essere stata catapultata in un universo parallelo, dubbiosa al
momento della richiesta e sconcertata nel sentire le parole zucchero,
Sakura e -chan pronunciate nella stessa frase da niente poco di meno
che Sasuke Uchiha, noto alla maggior parte del villaggio come colui
che non solo non era quella che si dice una buona forchetta, ma
anche, in talune (tante) occasioni, un grandissimo cafone.
«Sakura...chan?», lo apostrofò con un sopracciglio
pericolosamente inarcato. «Mh», commentò lui e
Sakura fu quasi certa che stesse recuperando il senno. «Ti ho
mai detto quanto ti amo?», soggiunse poi.
La donna proruppe
in una risata cristallina, impossibile da contenere o dissimulare.
«Togli il termometro, Sasuke-kun», ordinò con
dolcezza.
Il responso sciolse ogni dubbio: trentanove
e mezzo. Lei riprese a
respirare (perché Sasuke che faceva il romantico
era veramente troppo da affrontare dopo un lungo turno in ospedale)
e, dopo avergli baciato la fronte bollente, uscì dalla stanza
diretta in cucina. La scoperta
appena fatta le aveva messo addosso una positività che non
credeva possibile: Sasuke con la febbre equivaleva a un Sasuke
gentile e lei non avrebbe certamente perso occasione di trarre
vantaggio dalla situazione. La torta, però, decise di
fargliela lo stesso.
Note
dell'autrice che invece
di iniziare a godersi le meritatissime vacanze aggiorna la raccolta:
eccoci al terzo capitolo della fic, con i prompt “lacrime”
e “scoperta”, che spero di aver usato se non bene almeno
in modo originale.
Come sempre il responso sta a voi lettori (una
recensione vi toglie due minuti e regala a me infiniti sorrisi, così
per dire), anche perché
non vedo cosa potrei dover dire su cinquecento parole e poco più
che ho scritto io stessa.
Alla prossima,
egoica