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Autore: MerasaviaAnderson    11/06/2014    4 recensioni
• {Everlark ~ Non-sense ~ 1112 parole}
Dal testo:
"Peeta la guardava.
L’insegnate l’aveva fatta salire su uno sgabello per farle cantare la Canzone della Valle.
Aveva una voce meravigliosa e gli uccelli fuori si erano azzittiti tutti.
Facevano così anche con il suo papà."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Peeta la guardava
 
 
Peeta la guardava.
Era bassina e molto magra, ma i suoi occhi grigi splendevano.
Aveva un vestito scozzese e due lunghe trecce le ricadevano sulle spalle.
 
Peeta la guardava.
L’insegnate l’aveva fatta salire su uno sgabello per farle cantare la Canzone della Valle.
Aveva una voce meravigliosa  e gli uccelli fuori si erano azzittiti tutti.
Facevano così anche con il suo papà.
 
Peeta la guardava.
Era uscita dalla scuola ed era corsa in braccio al papà, salutando la mamma e la sorellina più piccola.
L’aveva presa per mano e stavano tornando nella loro casa, nel Giacimento.
 
Peeta la guardava.
La guardava da lontano, di nascosto.
Se ne stava da sola, in fondo alla classe a scarabocchiare qualcosa sul foglio.
I suoi occhi non splendevano più e il suo sorriso era scomparso con suo padre in quella miniera.
 
Peeta la guardava.
Stava sotto la pioggia, stanca, triste.
Si sarebbe sicuramente ammalata.
Ritornò in panetteria, pensando a lei. A come sarebbe sicuramente morta di fame.
Lasciò cadere due pagnotte di pane nel forno e sua madre lo picchiò. Gli disse di andare a dar il pane bruciato al maiale.
Ma lui non lo diede al maiale. Lo lanciò verso di lei, che subito lo nascose dentro la giacca fin troppo grande per la sua esile corporatura.
 
Peeta la guardava.
Era uscita dalla scuola e si era chinata a prendere un fiore. Un dente di leone.
Si erano incrociati con lo sguardo prima e Peeta giurò di aver rivisto la luce nei suoi occhi mentre raccoglieva quel fiore.
 
Peeta la guardava.
Quella mattina al posto delle due treccine, una lunga treccia le scendeva lungo la schiena.
Era bella.
Aveva salutato la sorellina e si era diretta in classe, sempre in fondo.
 
Peeta la guardava.
C’era un ragazzo con lei.
Si somigliavano molto e lui voleva poter credere che fosse suo fratello, ma lei non aveva fratelli.
Un flebile sorriso appariva sul suo volto mentre lo guardava e il ragazzo la guardava sempre.
 
Peeta la guardava.
Aveva dato in mano a suo padre uno scoiattolo, perfettamente centrato in un occhio.
Era brava a cacciare e lui temeva sempre che qualche pacificatore la scoprisse.
Ma c’era ancora quel ragazzo.
 
Peeta la guardava.
Si era offerta volontaria al posto della sorella minore per i 74esimi Hunger Games.
Sarebbe andata in contro a morte certa.
Il ragazzo che era sempre con lei aveva portato via sua sorella dal palco su cui sarebbe dovuta salire.
 
Peeta la guardava.
Le stava stringendo la mano. Gli era toccata la sua stessa sorte.
Lui non avrebbe mai permesso che morisse. L’avrebbe salvata da quell’Arena.
 
Peeta la guardava.
Lo stava baciando, gli aveva preso il viso tra le mani e aveva posato le labbra sulle sue.
Si sentiva l’uomo più felice del mondo, nonostante tutto.
 
Peeta la guardava.
Si era concessa qualche ora di sonno, quando tutto era più tranquillo.
Ma lui stava male e sarebbe morto a breve. Chi l’avrebbe protetta da quell’inferno? Chi si sarebbe assicurato che tornasse a casa?
 
Peeta la guardava.
Aveva appena sputato le sue bacche e si era sciacquata la bocca con l’acqua del lago.
Sarebbero tornati a casa, insieme.
 
Peeta la guardava.
Gli aveva detto che era tutta una finta. Che non lo amava davvero.
Lei gli tirava qualche occhiata fredda e il suo cuore andava in mille pezzi.
 
Peeta la guardava.
Si stringeva al suo petto, terrorizzata dall’ennesimo incubo.
Aveva poggiato la testa sul suo torace e ascoltava il battito del suo cuore.
 
Peeta la guardava.
Sarebbe ritornata nell’Arena per l’Edizione della Memoria. Sarebbe ritornata insieme a lui … e l’avrebbe fatta vincere. L’avrebbe fatta tornare a casa, dalle persone che amava.
 
Peeta la guardava.
Gli aveva dato un bacio. Un altro. Ma quel bacio non aveva nulla di finto, sembrava vero.
Non ne aveva mai abbastanza di quel bacio. Continuava, come se fosse … affamata.
 
Peeta la guardava.
Si stava allontanando con Johanna per srotolare il filo metallico.
Si sarebbero rivisti a mezzanotte. Si sarebbero riabbracciati e poi lei sarebbe tornata a casa. Senza di lui.
 
Peeta la guardava.
Stavolta era su un televisore, a rivedere le immagini dei loro primi Hunger Games.
Aveva fatto cadere su di lui un nido di Aghi Inseguitori. Lo voleva uccidere.
 
Peeta la guardava.
Le aveva stretto le mani al collo. Doveva morire.
Aveva ucciso la sua famiglia, lo aveva ferito.
Non era più la ragazza di cui era innamorato.
 
Peeta la guardava.
Stava combattendo per rendere Panem libera. E accanto a lei c’era ancora quel suo amico.
Non sapeva più chi era la sua Katniss. Alleata? Amica? Innamorata? Ibrido?
 
Peeta la guardava.
Gli aveva dato un bacio sulla bocca.
Lui stava per cadere in uno dei suoi flashback, ma lei lo aveva riportato indietro.
Sentiva che quel bacio era sincero.
 
Peeta la guardava.
Aveva piantato una freccia al cuore della Presidente Coin e stava per uccidersi.
Lui gliel’aveva impedito, cercando di non farle prendere la pasticca ai morsi della notte che aveva nella manica della giacca.
 
Peeta la guardava.
Tutto sembrava essere tornato come prima, ma lei lo amava. Lo amava davvero.
Lei gli aveva detto “vero”.
Erano felici. Insieme.
 
Peeta la guardava.
Era splendida nel suo abito da sposa. Sorrideva  come una volta.
Aveva appena tostato la sua fetta di pane e Peeta non ricordava mai di averla vista così felice.
 
Peeta la guardava.
Tramava come una foglia e aveva le lacrime agli occhi.
Aveva paura di non essere una buona madre per il piccolo esserino che portava dentro, ma lui era lì, a rassicurarla.
 
Peeta la guardava.
Stringeva tra le braccia un piccolo fagotto bianco dai capelli scuri e con gli occhi azzurri.
Gli stava porgendo tremante la loro prima bambina e lui l’accolse tra le sue forti braccia.
Piangevano entrambi.
 
Peeta la guardava.
Giocava allegramente con il piccolo bimbo dai capelli biondi e gli occhi grigi. Il piccolo rideva e la bambina – già più grandicella – gli arruffava i capelli.
Poi Peeta tirò un colpo di tosse, faceva troppo freddo.
 
Peeta la guardava.
Piangeva sul suo petto mentre lui le carezzava i capelli.
La bambina era stretta alla gamba della nonna e li guardava con occhi tristi.
Il bambino dormiva sulla spalla di Haymitch, troppo piccolo per capire.
Quel colpo di tosse non era dovuto al freddo.
Si era ammalato, e stava morendo, lentamente.
Era veramente troppo giovane per morire.
Ma lui continuava a guardarla, come aveva sempre fatto durante quei trentadue anni.
La guardava con quegli stessi occhi con cui l’aveva guardava quando avevano solo cinque anni.
E ripensò a com’era bella nel suo vestito scozzese e con le treccine scure.
Si beò di quel ricordo, e poi smise di guardarla.


Angolo autrice:
Okay. Inizio chiedendovi di non chiedermi da dove mi sia uscita questa 
One Shot, perché davvero, non lo so nemmeno io.
L'ho scritta proprio sul momento e ringrazio la chicchierata con i miei amici 
per avermi dato un'improvvisa illuminazione per questa One Shot. u.u
Insomma, è priva di senso, ma ho cercato di racchiudere dentro sentimenti e 
istanti che sono stati importanti per Katniss e Peeta.
Ovviamente, parte della storia è stata inventata, come l'ultima parte per esempio,
non so perché, ma ho sempre pensato che Peeta morisse giovane.:(
E così, be' ... L'ho fatto morire giovane. Alla fine di questa One Shot ha circa 37
anni. Povero ragazzo. :'(
Ad ogni modo, spero che vi sia piaciuta!♥
Un bacio:*
_merasavia.
   
 
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