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Autore: I aint bothered    10/08/2008    4 recensioni
"Era una giornata come le altre nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Mentre, come al solito, James e Sirius stavano seduti alla scrivania della McGrannit per scontare la loro ennesima punizione, Remus era in biblioteca e studiava in compagnia di Lily."
...E poi cosa succederà?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Sono nuova e questo è il mio primo tentativo di fan fiction! Spero perdonerete eventuali mancanze! La storia nasce come oneshot, ma poi si è rivelata troppo lunga e l'ho divisa in due parti.
Aspetto con ansia i vostri commenti!
Buona lettura!


LA SCRITTA

Era una giornata come le altre nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Mentre, come al solito, James e Sirius stavano seduti alla scrivania della McGrannit per scontare la loro ennesima punizione, Remus era in biblioteca e studiava in compagnia di Lily. Quando aveva appena finito di scrivere il tema per Sirius (<"Ho la punizione con la vecchia! Come faccio a fare una relazione di 4 pagine entro domani, Rem?! Come faccio? Ho bisogno dell'aiuto del mio caro Lunastorta!" aveva detto per evitare ancora una volta di svolgere tutti i compiti. Quella delle punizioni era una scusa abbastanza ricorrente, così tanto che sembrava che si facesse punire apposta per evitare di studiare), si rese conto dell’ora che si era fatta: erano infatti già le 19,30. Per lui era un orario fuori dal comune per finire i compiti. Se non fosse stato per gli amici a quest'ora avrebbe già finito da un pezzo.
"Santi amici!" si era lasciato sfuggire mentre piegava la pergamena dell’amico.
"Come?" domandò Lily, che era stata distratta tutto il tempo.
"Niente, parlavo dei miei amici… niente di che."
"Oddio! Non me ne parlare, ti prego! Non li sopporto! Soprattutto quell’arrogante e montato di Potter!" affermò lei, mettendosi una mano tra i capelli.
"Ma, ora che siamo soli, potrei sapere perché ce l’hai così tanto con lui? Che ti ha fatto?" domandò innocentemente Rem.
"Beh! Innanzitutto è nato…"
"Ah, che motivazione valida!"
"Se mi facessi finire di parlare, caro mio! Dunque… e poi perché è uno stupido, arrogante, ficcanaso, rompi scatole, impiccione, inopportuno, puzzolente…"
"Okay! Okay! Ho capito, non parlerò più di Pott… Ehm, James!" la interruppe sorridendo lui.
Lei ricambiò il sorriso, timidamente.
Nel frattempo James e Sirius avevano finalmente finito di scrivere le loro 20 pergamene: 'Severus Piton non si chiama Mocciosus. Dunque non lo devo più chiamare così.' avevano dovuto scrivere per tutto il pomeriggio.
"Non ce la facevo più! Finalmente!" esclamò James tastandosi la mano dolente.
Quando erano quasi giunti alle scale per raggiungere gli altri, si sentì alle loro spalle un urlo disumano.
"BLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAACK!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" gridò la professoressa McGrannit uscendo di corsa dal suo ufficio.
I due amici ridacchiarono.
"Certo che sei coraggioso, davvero!" sussurrò James all’amico.
"Lo so! Non ci posso fare niente, mi fa’ impazzire quando si arrabbia! Ha un non so che di affascinante!" sghignazzò Sir soddisfatto.
"Signor Black, mi scusi, è pregato di venire nel mio ufficio… IMMEDIATAMENTE!" esclamò l’insegnante ormai nera di rabbia.
"Ti aspetto da Remus, mi sa che si tratta di una cosa lunga."
"Sì. Tanto qui c'è da divertirsi!"
E mentre si separavano ecco che Sirius gli fece l'occhiolino.

Arrivato in biblioteca l’accoglienza per James non poteva essere diversa: qualche ragazza sorridente, qualche altra che rischiava una crisi isterica o di non so cosa...e infine l’agghiacciante indifferenza della dolce Lily, che spezzava all’interno di quell’atmosfera piena di pathos.
Alla fine, lei, sbuffò.
"Cosa c’è, tesoro mio? Gelosa? Lo sai che io ho occhi solo per te!" disse James con fare provocatorio.
"Giusto per gradire… Uno: non mi chiamare ‘tesoro’ perché non sono il tesoro di nessuno, né tantomeno il tuo. Due: di cosa dovrei essere gelosa, scusa? Di te? Ma fammi il piacere! Tre: gradirei che tu non avessi gli “occhi” solo per me, anzi toglimeli completamente di dosso! Grazie! E con questo ho concluso!" disse furiosa, lei.
"Uhm… siamo nervosette oggi, eh? Che sei in quel periodo?" scherzò lui "E comunque lo so che ti fa’ piacere che i miei occhi vedano solo te!"
"Ma scherzi?! Occhi? Quegli occhiali mi sembrano lenti ai raggi X che non fanno altro che oltrepassarmi i vestiti ogni volta che mi vedono! Mi sento nuda quando ci sei tu!"
"Adesso non esagerare Lily, non te lo permetto. Posso essere arrogante, impiccione, posso concederti anche il rompi palle ma non sono assolutamente un maiale! Questo no. Mi dispiace, hai sbagliato persona." James si era fatto serio in volto.
"E cosa mi dici di tutte quelle che ti sei fatto?" lo sfidò lei.
"IO NON MI SONO FATTO A NESSUNA! Io amo te! Come te lo devo dire?! Lo vuoi scritto da qualche parte, forse?" si era seccato parecchio, si era sentito offeso nel profondo.
"Ho sentito quello che hanno detto alcune ragazze, alcune di quelle che hai sfruttato! Non dire bugie! Poverine..." stava cominciando ad alzare la voce pure lei.
"Poverine?!"
"Ragazzi… siamo in biblioteca…" cercò di intervenire Remus.
"Sta’ zitto Rem!" esclamarono i due all’unisono, e quello obbedì senza fiatare.
"Io non sfrutto proprio nessuno! Non sono mai stato seriamente con una ragazza, perché ho in testa te!" si giustificò James.
"Non è vero! Le ho viste piangere! Hai fatto loro solo del male! per il nervosismo scesero delle lacrime anche a lei.
"Senti, perché non pensi al tuo Mark? Che non fa altro che metterti le mani addosso… Ma lui può! Perché non è Potter!" James era su tutte le furie ormai. Si alzò di scatto, prese i suoi libri e uscì senza neanche badare all’amico.
"Sei soltanto una bambina presuntuosa…" sussurrò lui mentre si voltava per andarsene.
"POTTER NON TI VOGLIO VEDERE MAI PIU’!! TI ODIOOOOOOOO!!!!" esclamò lei scoppiando in lacrime. A Remus, non potendo raggiungere James, toccò consolare Lily.

Dopo essersi trasformato in cervo, Ramoso, corse velocissimo nella foresta pericolosa sperando che il vento in faccia lo potesse distrarre, ma invece davanti a lui, nei suoi pensieri c’era sempre e soltanto lei.
'Possibile che le venga così difficile da accettare?' si chiedeva di tanto in tanto.
Ma non riusciva a darsi mai una risposta.
Rannicchiatosi vicino al lago, l’aria fresca lo fece rilassare così tanto che si addormentò lì.
Sirius lo aveva cercato per un pò, ma venuto a conoscenza dell’episodio del pomeriggio, capì e lasciò perdere. Lui sì che era un amico vero.

Potevano essere le 5 del mattino - minuto più, minuto meno - quando improvvisamente si sentì carezzare il dorso, si svegliò di soprassalto e, una volta giratosi, fu con enorme sorpresa che vicino a lui trovò Lily, ancora in lacrime.
Gli sembrava che potesse essere cambiato tutto all’improvviso, ma sapeva che era impossibile. Poi si ricordò di essere ancora il bellissimo cervo e non se stesso, per questo si era permessa di avvicinarsi a lui senza assalirlo con i suoi soliti insulti o accuse inutili.
Aveva voglia di trasformarsi lì, davanti a lei. Era curioso della sua reazione. Ma era allo stesso tempo spaventato, non sapeva cosa aspettarsi da lei.
All’improvviso Lily cominciò a parlare…. Da sola? No, con lui forse.
"Lo sai che sei davvero bellissimo?" chiese lei. Se si aspettasse una risposta dall’animale, questo non lo so.
'Che domande fai? Certo che lo so!'
"Sono molto preoccupata, sai? Non trovano James da nessuna parte. Ed è colpa mia!" ancora lacrime.
'Ha detto James? Allora lo sai il mio nome, ah?? Comunque guarda che sono qui dolcissima creatura dalle guance rosee. Qui solo per te! Che onore, ah? Menomale che non può sentirmi…'
"Se lo trovo, giuro che ho un sacco di cose da dirgli!"
'In effetti, ora che ci penso, l’ho visto passare di qua giusto poco tempo fa’…'
"E' soltanto uno stupido! Questo si sa!"
'Ehi! Guarda che ti ho sentito!'
"Però sparire, così, all’improvviso, senza dire niente a nessuno!"
'Ma a te che importa se ci sono o no? Anzi meglio se riesci a liberarti di ‘Potter: lo schifoso maiale sciupa-femmine’!! Comunque la prossima volta, allora ti mando un gufo, così forse sarai più preparata…'
"Non voglio che gli succeda qualcosa per colpa mia…"
'Che amore che è!'
"Non voglio averlo sulla coscienza!"
'AH… CAPISCO! Certo che l’interesse che ha nei confronti della mia salute è proprio….toccante! DAVVERO!'
"Anche se... Dopo tutto quello che ha fatto a Severus, se qualche volta capita qualcosa a lui, non fa niente..."
'Oh! Non cominciare con la storia di Mocciosus, ora! Il modo in cui lo difende è... patetico' (Siamo gelosi, eh? ndA - Tu che dici?! ndJ)
"Eppure non riesco a non preoccuparmi per lui. A non avere paura che gli possa succedere qualcosa..."
'Ora sì che cominciamo a ragionare!'
"Signorina Evans... che ci fa' qui tutta sola, vicino al lago, a quest'ora?"
'Chi è? Maledetto Malfoy...'. Gli scappò un ringhio.
"Lucius! Niente... Stavo solo facendo una passeggiata. Avevo voglia di un pò d'aria fresca. Ma... Dov'è Narcissa?"
"Non ha importanza. Ora ci siamo io, tu e la tua aria fresca..."
'Attento a quello che fai Malfoy!'. Un altro ringhio involontario. (Attento James! Non puoi farti scoprire! ndA - Lo so, lo so. Tranquilla. ndJ)
"E q-questo c-cosa c'entra?" balbettò lei.
"Quale occasione migliore? Nessuno ci vedrà, sta tranquilla..."
'Non ne sarei così sicuro...'
Adesso non ce la poteva fare più. James si alzò di scatto e si nascose dietro un cespuglio molto fitto, per non essere visto. (Ottima mossa! ndA - Lo so, modestamente! ndJ - Muoviti idiota! Che quello non aspetta i tuoi comodi! ndA - Sì! Giusto! Vado! ndJ)
"No! Dove vai? Torna qui!" esclamò lei a quello che non sapeva essere James, lo stesso James che lei odiava tanto, lo stesso James di cui era certa di avere una protezione assicurata, sempre. Lo stesso James che proprio in quel momento l'avrebbe sicuramente protetta, ma che purtroppo non c'era.
O forse sì...?
Proprio quando Lucius Malfoy si stava avvicinando a lei e aveva cominciato a metterle le mani addosso ecco che...
"Malfoy! Anche tu qui?" disse James con una calma sicuramente apparente "Oh, Lily! Sei anche tu qui? Che piacere! C'è un party e nessuno mi ha invitato! Che vergogna...
"Che vuoi Potter?" disse Lucius con tono irritato.
"Voglio che la lasci perdere. Ecco cosa voglio." si era fatto improvvisamente serio. "Lily vieni qui." affermò lui, secco.
Lei si liberò dalla morsa di Lucius Malfoy, che aveva allentato involontariamete la presa, e si diresse svelta verso il suo salvatore.
"Non è affar tuo, Potter!" strillò Malfoy nervoso.
"Tutto ciò che riguarda Lily è affar mio! Mi dispiace. Ti sei messo con la persona sbagliata..."
"Pensi di farmi paura?! STUPEF..."
"EXPELLIARMUS!" esclamò James disarmando l'avversario.
Lucius, imbarazzato, si alzò da terra e andò via a gambe levate. James sorrise soddisfatto, ma la rabbia gli si leggeva ancora nei lineamenti del viso e negli occhi color nocciola.
Involontariamente Lily lo abbracciò di scatto e lui le cinse la vita. Era al settimo cielo. Forse doveva ringraziare Malfoy, tutto sommato...
"Grazie. Non so come ringraziarti! Davvero." sussurrò lei, ancora tra le sue braccia.
"Di nulla. Figurati. Per te questo e altro, lo sai.". In effetti lei lo sapeva bene, ma in quel momento questa sua affermazione la fece arrossire.
Quando gli parve il momento giusto tentò di baciarla, ma lei si allontanò evitando le sue labbra.
"Perchè?" chiese semplicemente lui.
"Io non ti amo...Pott...James. Non voglio ferirti."
"Come se non l'avessi già fatto abbastanza!" mai una sua frase era stata tanto sbagliata. Lei, mortificata, si allontanò di scatto e con uno spintone lo fece quasi cadere a terra.
"Che c'è?" (Che c'è?! C'è che sei un grandissimo idiota! Ma come ti è venuto in mente?! Stavolta l'hai combinata grossa! ndA - Ora non ti ci mettere pure tu! ndJ - Va bene, va bene! Stiamo calmi! ndA)
"Sta' zitto idiota! Mi fai schifo! Ti odio! Vattene!"
"Ma..."
Niente 'ma'! Va' via! Ora!"
"Ma potrebbe tornare Malfoy!"
"Non mi importa! Chiunque è meglio di te! Anche Malfoy!"
"Come hai detto, scusa?" chiese irritato lui.
"Hai capito benissimo!"
"Perfetto. Ciao Lily. Ti giuro che non saprai più niente di me. Addio" e, straordinariamente, con una lacrima che rigava il suo viso, si diresse al castello. In cuor suo sapeva che non si sarebbe mai arreso, ma quel colpo l'aveva ferito, molto anche.
Lei a quelle parole, senza sapere il perchè si sentì chiudere lo stomaco.(Ma perchè continui a fare così? Non vedi che lo ami? E che lui ama te, davvero! ndA - Assolutamente no! E' un maiale! Lo odio! Che se ne vada pure! ndL - Se lo dici tu, Lily... ndA) E vedendolo andare via sul serio, si sentì quasi morire. (Dicevi, Lily? ndA - Non infierire... -.-  ndL)

Per almeno due settimane stettero senza calcolarsi. Lui, quasi sull'orlo di una crisi depressiva, si distraeva grazie ai suoi cari Malandrini.
Più volte aveva affrontato il discorso con Remus e Sirius ed entrambi gli avevano detto di lasciar perdere questa inutile scenata e di continuare ad essere il Prongs di sempre, ma lui non sentiva ragioni.
Quando un giorno, vide Mark baciare Lily, la sua Lily, decise di riprendere il comportamento di prima. Non poteva vincere Mark. Assolutamente no.
E poi sarei io il maniaco..." disse addentando la sua porzione di bacon.
"E stai ancora fermo qui, mentre quello le mette la lingua in gola e poi gliela passa nei polmoni fino ad arrivare..."
"Okay, Sirius! Abbiamo capito! Che schifo! Siamo a tavola, oddio! Sei un essere ributtante!" esclamò Remus sconcertato.
"Che ho detto?" chise lui innocentemente rivolgendosi agli altri due. Peter rideva. Sapeva solo ridere. James era perso nei suoi pensieri.
"Io non ce la faccio più. Lo ammazzo uno di questi giorni! Parola di Malandrino!" esclamò all'improvviso, tornando alla realtà.
"Sì! Così si fa', amico!", esclamò Sirius sollevando un pugno.
"Perchè invece non provi a parlare con lui? Da persona normale... possibilmente." consigliò invece Rem.
"Sì. Certo. Giusto. Ma perchè non ci ho pensato prima! Sei un genio Lunastorta! L'ho sempre detto! Ecco cosa farò: mi avvicinerò a lui tanto tranquillamente, quando sarò abbastanza vicino gli mollerò un bel destro sul muso, ma solo per essere sicuro che mi ascolterà, e poi lo porterò in disparte e gli parlerò alla R.J. Lupin! Come vi pare il piano, ragazzi??
"Malandrinesco! Quindi fantastico! Sei un grande, fratello!" esclamò Sirius, ovviamente, battendogli il cinque.
Dopo essersi messo una mano sulla fronte, anche Remus disse la sua: "Sì può accettare, anche se potresti evitare la parte del pugno, ma tutto sommato è buono come piano."
"Ma Rem te l'ho detto! è solo per assicurarmi di essere ascoltato..."
"Niente pugno ho detto."
"Ma perchè?" si lamentò James "In qualche modo mi dovrò vendicare, no?"
"E poi è la parte più divertente!" lo sostenne Sirius.
"Ho detto niente pugno. E comunque credo che la parte più divertente sarà quando cercherà di imitarmi nel parlare!"
"In effetti... credo che come vendetta basti già quella." si corresse Sirius.
"Cosa vorresti dire, scusa?" si difese Remus.
"Niente Rem. Niente." lo prese in giro carezzandogli i capelli dietro la nuca.
Lui lo guardò torvo.
"Possiamo tornare a me, per favore?" li richiamò James.
"Certo." risposero i due insieme.
"Finalmente si sono staccati! Sembravano incollati!" disse James, verde d'invidia.
"Dai, fratello! Su col morale! Tanto un giorno ci sarai tu al suo posto!" lo consolò Sirius.
"Su questo potete starne certi. Io bacerò Lily Evans! Costi quel costi! Un giorno IO, JAMES POTTER, detto Ramoso, BACERO' LILY EVANS!" senza accorgersene aveva alzato la voce e un'amica di Lily l'aveva sentito.
Sicuramente sarebbe andata a riferirglielo prima o poi, ma a lui non importava, anzi meglio, così si poteva preparare.
Durante le lezioni, quel giorno, non riusciva a sopportare la sua aria da so-tutto-io che generalmente gli andava tanto a genio.
Mentre andavano a cena Remus e Sirius parlarono un pò del più e del meno.
"Toglimi una curiosità, Sirius... Cos'hai fatto quel giorno che hanno litigato l'ultima volta James e Lily? Perchè la McGrannit ti ha fatto restare di più di James?"
"Semplice! Perchè anzichè scrivere 'Severus Piton non si chiama Mocciosus. Dunque non devo più chiamarlo così' diciamo che ho...migliorato il testo..." Sirius sorrise sotto i baffi.
"E come avresti migliorato il testo? Sentiamo..."
"Ho scritto 20 pergamene di 'Mocciosus Piton non si chiama Severus. Dunque non devo più chiamarlo così.' Poi però, quando mi ha richiamato ho dovuto correggere per forza... peccato." e scoppiò in una fragorosa risata.

L'indomani, era venerdì, e James aveva assolutamente intenzione di invitare Lily ad uscire con lui sabato pomeriggio e, possibilmente, anche la sera.
"Lily, senti... ti volevo chiedere se per caso ti andava di..."
"No."
"Ma se non ho nemeno finito di parlare?!"
"Ho detto 'no'!"
"Ma perchè non mi vuoi nemmeno stare a sentire?! Mi puzza l'alito, forse?! Guarda, prendo una gomma! Ecco! Va meglio?"
"No."
"Come n..."
"Ho detto no. qualsiasi cosa sia la risposta è no! No! NO! E ancora NO!"
"Sai che quando vuoi sai essere proprio antipatica? Ma tranquilla, sei bellissima lo stesso!"
"Non mi corrompi.."
"Ma è la verità, Mio Giglio!"
"Non mi chiamare Giglio! Non sono una pianta! Ma soprattutto non mi chiamare MIO Giglio!"
"Mio Dolce Giglio ti piace?"
"Oh, sì!"
"Davvero?!"
"No!"
"Uffa! Che gusti difficili che hai! 'Tesoro' non ti piace; 'Piccola' non ti piace; 'Mio Giglio' non ti piace; 'Mio Dolce Giglio' nemmeno! Ma sai che sei viziata??"
"Come ti permetti??"
"Il tuo Mark come ti chiama?"
"Lily."
"Banale..."
"E' il mio nome!"
"Ma dai! Perspicace la ragazza! Non lo sapevo, sai? E' banale lo stesso..."
"Tu sei banale!"
"IO???? Non credo che tu abbia mai conosciuto un ragazzo che fa quello che faccio io per te!!"
"Esasperarmi? Già, lo credo anch'io!"
"Sei acida!"
"E tu presuntuoso!"
"Sempre meglio che essere acidi..."
"Sei... Sei..."
"Bellissimo, dolcissimo, adorabile, ti aiuto io tranquilla, simpaticissimo, il tuo ragazzo ideale!"
"Ti piacerebbe..."
"Ehi! Non vale! Questo è un colpo basso!"
"In amore e in guerra tutto è lecito!"
"Scommetto che nel nostro caso si tratti di 'amore', vero piccola?"
"NOOOOO! GUERRA! Guerrissima! Con armi chimiche!"
"Sei andata in bagno? Non si sente... Non ti sei impegnata abbastanza, si vede..."
"Che schifo!"
"Che ho detto? Sono cose naturali!"
"Sei un maiale!"
"Può essere! Bisogna vedere in che senso lo dici..."
"Nel peggiore che esiste!"
"Così non va'!"
"Senti, non ho tempo da perdere soprattutto con uno come te!"
"E allora? Esci con me sabato?"
"No."
"Non te ne pentirai! Te lo prometto!"
"No."
"Sei monotona!"
"Non mi interessa..."
"Ti prego! Non ti deluderò! Non faccio così schifo, lo sai?"
"No."
"Ancora?! Almeno cambia parole! Dici 'No. Non vengo.'!"
"No. Non vengo."
"Simpatica!"
"Lo so."
"Ma levati! Ti prego una sola possibilità! Una sola! Che ti costa?! Potresti divertirti!"
"NOOOO! Non insistere. Punto e basta. Ciao." lei si girò e se ne andò.

La mattina seguente, deciso nel suo intento, James si alzò e andò per fare colazione in Sala Grande, dove sapeva che avrebbe sicuramente trovato Lily. E infatti fu così.
"E allora? Hai cambiato idea, per caso?"
"Ehm... Sì."
"Davvero?!"
"Sì..."
"Dici sul serio??"
"Sìììì!! Come te lo devo dire?! Se hai cambiato tu idea e non mi vuoi più invitare dimmelo subito...
"No! Che scherzi?! E che ero stupido?? Hai deciso di non pentirtene, in futuro?"
"TU mi stai facendo pentire..."
"Dai, che scherzo! Anche se... Mi è parsa troppo facile la cosa..."
"Se vuoi te la complico io la faccenda..."
"No! Tranquilla! Va bene così!"
"E allora non ti lamentare!"
"Signor sì, Signora!"
"Ora vado, le mie amiche mi aspettano...a quando?"
"Ci vediamo alle 5 e mezza in Sala Comune..."
"Okay, a dopo. Ciao. Non farmi pentire, mi raccomando."
"Sì, Padrona!"

Quando si salutarono lui era semplicemente una pila elettrica, e i suoi Malandrini se ne accorsero subito.
"Ehi, Ramoso! Ti vedo bene, allegro. Cos'è successo?" domandò Sirius.
"Il mio Giglio ha accettato di uscire con me! Se è un sogno non svegliatemi, vi prego!  Anzi, dammi un pizzicotto Pete..." ma ancora prima che potesse allungare la mano per accontentare l'amico, ecco che arrivò prima Sirius.
"AHI! Non così forte!!"
"Così sei sicuro di essere sveglio, no?" e gli schiacciò l'occhio, ammiccante. James ricambiò con un pugno sul braccio.
I quattro amici continuarono a giocare per tutto il giorno, fino all'ora 'X', anche durante i preparativi di James.

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