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Autore: jadestark    12/06/2014    2 recensioni
Questa fanfiction nasce come seguito di You Must Be The Ruler e parla della storia di una dei figli di Mary e Francis, Anne, la più piccola.
Ci sono elementi fantasy e la maggior parte dei personaggi sono inventati, in quanto gli eventi si svolgono molti anni dopo l'ambientazione del telefilm.
L'attinenza alla storia è (o sarà) più importante di quanto si possa credere.
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Francis, Mary Stuart, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO III.
 


Anne quella mattina era di buon umore, aveva dormito bene e a lungo e al risveglio si era sentita piena di energia. Le era stata portata la colazione che lei aveva velocemente divorato, aveva sempre un grande appetito appena sveglia. In quei pochi giorni aveva ripreso  un po' del peso perso durante la prigionia e finalmente si riconosceva allo specchio come la ragazza che era sempre stata.
Mentre si dirigeva verso il salottino destinato a Mary e alle sue ragazze, incrociò diverse persone conosciute la sera prima al banchetto, e le salutò una per una con un sorriso smagliante stampato in faccia. Sprizzava letteralmente gioia di vivere da tutti i pori.
Svoltato l'angolo del cortile interno, vide Gregory, il ragazzo con il quale aveva ballato la sera precedente, che parlava animatamente con un coetaneo. Non volendo interromperli, fece finta di niente e continuò a camminare.
Appena lui la vide accennò un sorriso impercettibile, congedandosi dal suo interlocutore. Con passo svelto le si affiancò.
"Buongiorno, Anne. Siete bellissima stamattina"
Anne arrossì a quel complimento e mormorò un "Grazie" molto timido e impacciato. Anche Greg cercò di nascondere il leggero imbarazzo abbassando lo sguardo sui propri stivali.
"Non sono sicuro se debba o meno rivolgermi a voi con il titolo di 'Lady', in verità"
"Oh non importa" rispose lei "Chiamatemi soltanto Anne"
"D'accordo, Anne. Posso accompagnarvi dovunque stiate andando?"
"Certamente, sono diretta da Mary Stuart: sono stata invitata ad un picnic nel parco"
Greg annuì e continuò a guardarsi gli stivali mentre camminava. Un silenzio imbarazzante calò sui due, fino a quando Anne decise di rompere il ghiaccio.
"Stanno addobbando il castello con dei fiori? C'è forse una ricorrenza della quale sono all'oscuro?"
"Beh, è strano che ne siate all'oscuro, visto che sembrate così in confidenza con Mary Stuart" ma vedendo che Anne non capiva, Greg continuò a spiegarle "Catherine sta scegliendo i fiori per il matrimonio, e ogni settimana fa addobbare i corridoi con composizioni sempre diverse perchè è ancora indecisa. Che spreco, eh?"
Effettivamente, pensò Anne, ci sarebbe potuta arrivare. Improvvisamente si sentì una stupida per aver fatto quella domanda, e si domandò cosa Greg potesse pensare di lei adesso.
"Quali sono i vostri fiori preferiti?" le chiese il ragazzo dolcemente.
Anne scosse la testa decisa "Non posso dirvelo, è uno dei miei segreti"
"Mmh, dovrò scoprirlo in un altro modo allora"
Anne fece spallucce con indifferenza, fingendo che la cosa non le importasse ma in modo abbastanza accentuato da far capire a Greg che stava scherzando. Lui ridacchiò, mostrandole dei denti bianchi e perfetti. Le piaceva tutto di lui: il suo aspetto, il modo di ridere, il tono di voce. Perfino la camminata. Tutto ciò che aveva visto fin'ora le suscitava interesse e le faceva venir voglia di passare del tempo con lui.
Avevano quasi raggiunto la loro meta, quando Greg le si rivolse nuovamente.
"Beh, siamo arrivati. Le ragazze vi staranno aspettando, quindi non vi rubo altro tempo. Io sono sempre qui, in giro ma sempre nei dintorni, come vi dicevo ieri non me ne andrò tanto presto, e spero che non lo facciate nemmeno voi, quindi penso che ci incroceremo ogni tanto"
Alzò lo sguardo su di lei e Anne sentì di nuovo le guance tingersi di rosso, gli sorrise impacciata e gli rispose: "Mi farebbe piacere rivedervi nuovamente"
Di più non riuscì a dire, ma tanto bastò a far spuntare un sorriso spontaneo sul volto del suo interlocutore, che le prese la mano lasciandovi un leggero bacio e congedandosi con un: "Vi auguro di trascorrere un sereno pomeriggio".
Anne lo guardò allontanarsi. Sì, le piaceva molto il suo modo di camminare.

 
***
 

Le ragazze non erano ancora pronte quando la domestica fece accomodare Anne nel salottino. La ragazza si guardò intorno, indecisa su dove sedersi, quando sentì dei passi leggeri arrivarle alle spalle. Si voltò e vide Mary venirle incontro sorridendo. Le sorrise a sua volta.
"Buongiorno! Scusate per l'attesa, ma le ragazze ci stanno mettendo un po' più del dovuto. A quanto pare il fratello di una di loro arriverà probabilmente oggi al castello e lei crede di non avere abiti adatti a riceverlo. Ma dopotutto è solo suo fratello! Io non la capisco"
Mary si lasciò cadere su uno dei divanetti sospirando, poi le fece cenno di sedersi. Anne si accomodò accanto alla madre, che accarezzò interessata la stoffa della gonna del suo vestito.
"I miei abiti sono in viaggio con mio padre, le sarte me ne hanno cuciti due per i primi giorni" spiegò Anne.
"Posso prestarvi qualcuno dei miei, se volete. Ne ho veramente tantissimi, molti non li ho nemmeno mai indossati!"
"Oh, non preoccupatevi. Attenderò"
"Sciocchezze! Domani ve ne farò recapitare qualcuno. Deciso"
Anne stava ringraziando Mary per la gentilezza che le riservava, quando le ragazze irruppero nel salotto chiacchierando freneticamente.
"Pensi che Hugh sia cambiato dall'anno scorso?" domandò la prima.
"Certo, stupida, ovvio che è cambiato" le rispose acida la seconda.
La sorella dell'interessato (Anne dedusse che lo fosse dalle parole che la ragazza rivolse poco dopo alle altre tre) intervenne a placare le acque: "Ragazze, mio fratello non è un santo, non sperate che si ricordi di voi, probabilmente non vi rivolgerà nemmeno la parola!"
"Di me si ricorderà di certo"
"Oh, anche di me"
"Sciocchezze, con me ha ballato una volta"
La quarta scrollò la testa, lasciandole a battibeccare, e andò a salutare Anne.
"Scusate se vi abbiamo fatto attendere, è stata tutta colpa mia"
"Nessun problema" rispose Anne "Non ho per niente fretta"
Il gruppetto si incamminò verso il giardino, chiacchierando di questo sconosciuto ragazzo, decantato come uno dei più belli mai visti. Anne non sapeva come entrare nella conversazione, quindi ascoltò in silenzio le altre parlare tra di loro. Mary intervenne di tanto in tanto, ma anche lei non disse molto durante il tragitto fino all'angolo di prato che avrebbe ospitato il loro picnic.
Arrivate in riva al lago, le ragazze si sistemarono e iniziarono a mangiare, attingendo dai cestini di vimini portati dalla servitù. C'era di tutto: panini bianchi al latte, formaggi, frutta di stagione, ravanelli. Mary aveva anche fatto preparare dei tortini alla carota, li adorava. Anne si ricordò di tutte le volte in cui Francis, dopo una litigata o quando gli affari "da re" lo tenevano lontano dalla moglie, aveva portato a Mary uno di quei tortini pacificatori. Ripensando a questi ricordi felici Anne fu invasa dalla nostalgia, ma non era il caso di mettersi a piangere proprio in quel momento. Quindi ingoiò ogni pensiero malinconico e si concentrò anche lei, come le altre ragazze, sul picnic.
Non aveva parlato molto fino ad allora, quindi una delle ragazze, che Anne sapeva essere Judith, ma chiamata "Mary", come d'altronde anche le altre, cercò di metterla al corrente dell'argomento di conversazione, che ovviamente era sempre il famoso Hugh.
"Anne, probabilmente vi state annoiando a sentirci blaterare di cose che non conoscete. Lasciate che vi spieghi: Hugh è mio fratello maggiore, le ragazze lo conoscono perchè viene spesso alla Corte di Francia e sta volentieri in nostra compagnia"
"Vedessi quanto è bello, Anne!" aggiunse una delle altre tre, con sguardo sognante.
Anne alzò le sopracciglia, sorpresa, ma anche divertita, da tanta sfacciataggine. Doveva essere una caratteristica degli scozzesi.
"E arriverà oggi?" chiese lei.
"Probabilmente sì. Mio padre mi ha inviato una lettera dove diceva che lo avrebbe mandato a discutere con il re per delle faccende di terre e possedimenti, io non me ne intendo molto." Judith fece spallucce "Comunque, vi consiglio di stare alla larga da lui. Non si può dire che sia un gentiluomo..."
"Oh, ma io ieri l'ho vista flirtare con Greg! Sapete che Greg è uno dei più ambiti? Un tempo sarei stata gelosa del suo interesse per voi!" intervenne un'altra.
Anne decise di distinguerle, oltre a Judith, come: "la bionda", "la mora" e "quella alta".
Abbassò lo sguardo sul panino che stava mangiando, imbarazzata.
"Abbiamo soltanto parlato..." mormorò.
"Dai su!" questa volta fu quella alta a incitarla a parlare "Raccontateci! A noi non sarà permesso prendere marito fino al matrimonio di Mary. Fateci contente!"
Anne sbuffò, con finto disinteresse.
"D'accordo, ma alla condizione che d'ora in poi ci daremo tutte del tu"
Le altre annuirono, compresa Mary.
Anne fece un respiro profondo e raccontò quel poco che era successo alle ragazze, che l'ascoltarono come dei bambini ascoltano un cantastorie. Quando ebbe finito fu sommersa da una valanga di opinioni diverse su cosa avrebbe o non avrebbe dovuto fare. Non aveva mai avuto una conversazione del genere con delle sue coetanee e non aveva idea che potesse essere così divertente.
Anche Mary partecipò un po' alla decisione del "cosa avrebbe dovuto fare Anne", ma poi si stancò e rimase in silenzio fino a che la bionda portò la conversazione su di lei e Francis.
"Mary, tu non sei su di giri per il tuo matrimonio, invece? Non hai paura?"
"Perchè dovrei averne paura?" rispose Mary ridendo.
"Perchè dovrai... beh..."
"Oh" Mary divenne del colore delle fragole che stava mangiando "No, ehm... non ho paura"
"Ma loro si amano già, è ovvio che non abbia paura!" ribatté la mora.
"NON AVRETE FORSE...?!" continuò la bionda, che evidentemente era la più impertinente e petulante.
"Certo che no!" Mary fece una faccia tra l'inorridito e l'imbarazzato. Fu allora che Anne si rese conto che stava mentendo.
Fu come un fulmine a ciel sereno: tutto il suo piano non aveva più senso adesso. Capì la cruda verità che Andrew non era affatto nato prematuro, era semplicemente stato concepito prima. Non c'era modo di evitare la sua nascita quindi, matrimonio o non matrimonio. Era un disastro.
Nessuno si rese fortunatamente conto dei pensieri di Anne, perchè erano tutte troppo prese dal "cosa avrebbe dovuto fare Mary". Dal canto suo, Anne elaborò un nuovo piano, che però avrebbe necessitato l'intervento di Nostradamus e le sue pozioni, sperando che avesse quella giusta per i suoi scopi.
Vedendo che Mary si stava scocciando di essere al centro dell'attenzione, decise di intervenire proponendo una partita a carte. L'idea fu accolta con entusiasmo, e questa attività le tenne occupate per un'altra oretta, fino a quando qualcuno le interruppe bruscamente.
"Ciao, sorellina!"
Judith sussultò per lo spavento. Concentrate com'erano sul loro gioco, nessuna si era accorta dello sconosciuto che era arrivato di soppiatto alle spalle di Judith.
Anne dovette ammettere che effettivamente era davvero molto bello. Aveva i capelli chiari, a metà tra il castano e il biondo e gli occhi azzurri, alto, non troppo robusto, i lineamenti del viso che parevano dipinti. Era molto affascinante. Le altre, compresa Mary, rimasero a fissarlo mezze imbambolate mentre Judith si alzava per abbracciare il fratello che, una volta scioltosi dall'abbraccio, rivolse la sua attenzione al gruppetto.
"Ciao anche a voi, signorine" le fissò una ad una, fermandosi su Anne, che si sentì avvampare ma sostenne lo sguardo.
"Lei non la conosco" disse indicandola con un cenno della testa.
Judith aveva ragione sul suo non essere un gentleman, dunque.
"Sono Anne"
"Ti ho forse chiesto come ti chiami?"
Anne alzò un sopracciglio per la sgarbatezza di quella frase e aprì la bocca per ribattere, ma era così offesa che non ci riuscì. Hugh sembrava ignaro di essere stato maleducato, probabilmente questo era il modo abituale con il quale si rivolgeva alle persone.
Quella alta intercettò lo sguardo sbigottito di Anne e scosse la testa, come per farle capire che quella era ordinaria amministrazione.
Mentre i due fratelli chiacchieravano, Anne cercò di calmarsi fissando sua madre, che inaspettatamente continuava a lanciare sguardi di sottecchi a Hugh.
Stava iniziando a calare il sole, quindi il gruppetto raccolse le proprie cose e cominciò ad avviarsi verso il castello, con le quattro Mary che gironzolavano attorno a Hugh, il quale non le degnava di un solo sguardo e rispondeva soltanto alle domande di Judith riguardo la loro famiglia.
Mary, vedendo che Anne c'era rimasta un po' male, cercò di confortarla: "Non prendertela per lui, fa sempre così"
"Prima o poi gli si ritorcerà contro"
Mary annuì cingendole le spalle: "Non sarà bello per sempre, dopotutto!"
Anne alzò un sopracciglio, rispondendo all'abbraccio di Mary, e prima che potesse rendersi conto di ciò che stava dicendo, confidò alla madre: "Greg è bello, ed è anche molto gentile, invece"
Mary le sorrise e le sussurrò nell'orecchio: "Anche Francis"
Poi si staccò da lei, come se ciò che aveva appena detto fosse la cosa più normale del mondo.  
  
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