Libri > Divergent
Segui la storia  |       
Autore: nihaltali99    12/06/2014    2 recensioni
La ragazza era distesa sul freddo tavolo metallico, gli occhi chiusi, il corpo immobile. Era molto pallida, sembrava morta.
Il Guaritore la guardò soddisfatto del proprio lavoro, la Cercatrice con impazienza. L'inserzione era avvenuta con successo, tra pochi secondi si sarebbe svegliata.
All'improvviso Beatrice Prior apri' gli occhi
...solo che non era più Beatrice Prior.
NB: fanfiction crossover Divergent/The Host
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Will
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I'm waking up to ash and dust
I wipe my brow and I sweat my rust
I'm breathing in the chemicals

I'm breaking in, shaping up, then checking out
on the prison bus
This is it, the apocalypse
Whoa

I'm waking up, I feel it in my bones
Enough to make my systems blow
Welcome to the new age, to the new age
Welcome to the new age, to the new age
Whoa, oh, oh, oh, oh, whoa, oh, oh, oh, I'm
radioactive, radioactive
Whoa, oh, oh, oh, oh, whoa, oh, oh, oh, I'm
radioactive, radioactive
{Radioactive, Image Dragon}

(POV. Viandante)
Il primo ricordo è sempre stato il più terribile, come l'ospite sia stato preso, o come sia quasi morto. Nel mio caso è la seconda ipotesi a presentarsi, o qualcosa di simile. Mi avevano avvertita, quando ancora ero nel mio pianeta precedente, che sarebbe stato doloroso, molto doloroso, ma non immaginavo che lo fosse così tanto. Mi avevano avvertita del fatto che gli umani sono diversi da qualsiasi specie abbiamo mai incontrato, che ci sono persone in grado di sopravvivere all'inserzione, che riescono persino a riprendersi il proprio corpo. Io non ci ho mai dato tanto peso, non ho mai creduto fosse possibile, anzi credevo fossero dicerie e niente di più, ma il dolore che provo adesso è il più forte che io abbia mai provato, questo mi spaventa, ma devo essere forte e superarlo, una parte di me comincia a cambiare idea sulle dicerie, ma io so che non sono vere! Non possono esserlo!

Le immagini mi arrivano confuse, sono davanti ad un ragazzo, la mia mente lo chiama Caleb e mi dice che è mio fratello. Ho in mano quella che i miei ricordi chiamano pistola e provo un dolore immenso per quello che sto per fare. Una sola frase mi ronza per la testa confusa "Non ti accompagnerei mai alla tua esecuzione ", credo di averla detta proprio al ragazzo che mi sta davanti qualche giorno prima, ho le lacrime agli occhi perché so che sto per morire, c'è anche qualcos'altro però, come se fossi sicura di sopravvivere ad un certo veleno che dovrò superare per raggiungere il mio scopo. Ma qual'è il mio scopo?
< Caleb, passami lo zaino > dico. Credo che nello zaino ci sia una sorta di tuta protettiva contro il veleno, che servirà solo per rallentare gli effetti. Ora capisco, sto prendendo il posto di mio fratello, perché non sia lui a morire. Secondo i ricordi lui ha cercato di uccidermi, eppure è pentito e vuole morire per me, ma io non posso lasciarglielo fare. Sento una forte fitta all'altezza del cuore.
< Cosa!? > esclama lui contrariato
< Dammi lo zaino! > dico puntandogli contro la pistola
< No, Tris > scuote la testa < No, non te lo permettero' > dice con le lacrime agli occhi e facendo piangere me.
Una guardia ci intima di gettare le armi, fingo che Caleb sia un mio ostaggio per non metterlo nei guai e gli prendo lo zaino
< Caleb, ti voglio bene > sussurro
< Ti voglio bene anch'io Beatrice > mormora tra le lacrime
< Se non sopravvivo, di' a Tobias che non avrei mai voluto lasciarlo > mi mordo il labbro nervosa, Tobias, lo conosco, perché lo amo. Scappo via in quello stesso momento
Entro nel reparto armamenti, così ricordo si chiami, il veleno mi colpisce e penetra nelle mie vene con forza e violenza rapidamente, io tossisco più volte, quasi non respiro, ma il mio cuore lotta contro la morte e non so grazie a quale miracolo riesco a vincere e a sopravvivere. Entro in un'altra stanza e cerco subito il codice per liberare il siero della memoria, perché lo stia facendo ne ho idea, ma so che è importante perciò devo farlo, anche se non capisco le ragioni di Beatrice che in questo momento sono mie. C'è qualcuno che non riesco a vedere vhe cerca di fermarmi. Il ricordo è quasi finito e i contorni delle cose non sono più chiari come prima. L'uomo mi spara in più punti e pian piano non riesco a vedere più nulla, solo una cosa mi rende felice, ce l'ho fatta, il siero della memoria si sta diffondendo. Vedo mia madre, che so essere morta, venire verso di me, abbracciarmi e dirmi che è fiera di me, è in quel momento che tutto diventa nero e che mi convinco di essere morta.

Segue un breve e confusa scena dove alcune anime mi tengono ferma mentre io mi dibatto con forza, poi più nulla. Mi sveglio di soprassalto urlando, sono madida di sudore. Cerco di calmarmi con dei respiri profondi, ma è molto difficile, ho ancora quella strana sensazione di tristezza e dolore, mi sforzo di ricordare cosa abbia appena sognato, perché potrebbe essere utile, ma è come se tutto fosse nascosto da un enorme muro invalicabile. Ho solo qualche immagine confusa, mi ricordo di un ragazzo in particolare, ma non rammento il suo nome e nemmeno il suo aspetto, come se qualcuno lo avesse cancellato. Solo in quel momento mi rendo conto di quanto sia terribile la situazione; l'ospite fa resistenza
< Oh ma smettila Viandante! Beatrice è morta! Ci sei solo tu adesso! > mi dico per tranquillizzarmi, ma non funziona affatto.
Mi guardo intorno, sono in una stanza, camera da letto per la precisione, arredata in modo semplice e non troppo decorata. Sono seduta su di un letto ed indosso una strana camicia bianca, o meglio...camicia da notte, ecco la parola esatta, ma non ricordo come e quando l'ho messa, ma soprattutto come sono arrivata qui.
Mi passo una mano tra i capelli, capelli? Li arriccio con le dita curiosa, non avevo mai avuto dei capelli nelle mie vite passate, ma questi sono bellissimi, lunghi, leggermente ondulati, di colore biondo miele. Anche le mani mi incuriosiscono, sono le prime che io abbia mai avuto. Mi alzo titubante dal letto, il pavimento è freddo, la mia testa lo chiama "marmo", vedo due strani oggetti vicino ai miei piedi, sono ciabatte e a quanto pare si mettono nei piedi. Mi avvicino ad uno specchio e per la prima volta vedo il mio riflesso. Percorro con lo sguardo tutto il mio corpo, mi piace, solitamente non mi sento mai a mio agio nei corpi dei miei ospiti, ma questo è speciale, sembra fatto per me. Fisso i miei nuovi occhi azzurri nascosti dietro a quelli luminosi, si intuisce il loro colore originario. Mi sto ammirando, contenta dell'ottimo risultato, forse finalmente ho trovato un posto da poter chiamare "casa". All'improvviso succede qualcosa, qualcosa che mai e poi mai avrei voluto che succedesse. Sento un grido, proprio dentro la mia testa
< Non sono morta! Non sono morta! È così! Ci sono ancora! Ci sono ancora! >
< No! Non può essere tu non dovresti esserci! > dico contrariata, quasi urlando, è la prima volta che provo questo sentimento, "terrore"
< Ehi! E tu chi sei!? Cosa ci fai nel mio corpo!? > la voce è insistente, non so cosa dire
< Questo corpo è mio! Levati dai piedi! > mi intima lei, mi sento una pazza che parla da sola con le sue assurde visioni
< No, questo corpo è mio adesso! > ribatto.

NOTE DELL'AUTRICE:
Ed ecco finalmente il primo incontro tra l'anima e l'ospite! :) Vi piace Viandante? A me si! ;) ma poi vedrete! Muahah! 3;) Bene bene! Spero abbiate capito tutto! Se avete dubbi chiedete pure! ^-^
Bacioni! :) <3
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: nihaltali99