Anime & Manga > Lupin III
Segui la storia  |       
Autore: Ninjaistinct    12/06/2014    3 recensioni
Il passato ritorna sempre, anche quando si pensa che non potrebbe mai farlo.
Un pistolero con un passato oscuro, pronto ad esplodere come una mina che travolge tutto ciò che incontra, perfino un sentimento appena sbocciato che cerca di andare aldilà delle apparenze.
Genere: Romantico, Slice of life, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jigen Daisuke, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hidden

 

Non si faceva altro che parlare di quel giovane miliardario arrivato da pochi giorni.

Dal suo arrivo, la piccola città di Mentone era andata in subbuglio.

Vi era un alone di mistero sulla vita di quest' uomo apparentemente sulla trentina : era comparso in modo alquanto misterioso ed aveva suscitato un alone di curiosità morbosa.

Le anziane al mercato si dilettavano in pettegolezzi sulla vita del nuovo arrivato: non pareva possibile che cambiasse automobili nel giro di pochissime ore, fosse perennemente in festa e circondato da almeno una schiera di quattro - cinque belle donne alla volta.

Nei bar si stava già facendo la scommessa sul passato di questo personaggio particolare: per alcuni era il figlio di qualche malvivente, per altri un semplice arricchito, magari da qualche gratta e vinci vinto in qualche bar.

 

 

Maurice Laforet si era fatto subito notare per il fatto che appena arrivato pochi giorni prima, aveva comprato

in contanti un grossissimo ed antico palazzo nel centro città in cui faceva perennemente festa a tutte le ore del giorno e della notte.

Nonostante questo aveva modi galanti ma allo stesso tempo strampalati e fuori dai canoni per essere

semplicemente il figlio di qualche armatore arricchito.

Troppo allegro e poco supponente per essere un semplice figlio di papà.

Con i suoi modi buffi, la espressione apparentemente beota , la sua risata un po' babbuina e forse con la sua genuina goliardìa, si era conquistato la stima di tutti gli adolescenti del quartiere e le donne lo seguivano spontaneamente.

Molti mariti avevano sorpreso quest'uomo a letto con le loro mogli ed erano note in paese le sue rocambolesche fughe dai fucili dell'infuriato coniuge di turno.

 

Nonostante ci fossero persone in città che non lo sopportassero, i mariti gli dessero la caccia e gli anziani fossero scandalizzati dal suo modo di fare fuori dal comune, era comunque tollerato, non si riusciva a provare una vera disapprovazione verso di lui: al suo arrivo, alla casa di riposo cittadina era arrivato un ingente bonifico anonimo e quindi si riteneva fosse stato lui, visto che era la prima volta che venivano fatte donazioni  in quantità così ampie.

 

Era un personaggio chiacchierato ma allo stesso tempo non ci si riusciva ad odiarlo sul serio.

Nonostante tutto, per quanto se ne parlasse, negativamente o positivamente che fosse, lo si prendeva per una ventata di novità, un po' di colore in quella piccola città d' arrondissement.

 

..................................

 

Durante l'estasi si era lasciato scappare quel nome.

Non era riuscito a controllare il suo subconscio che non dimenticava quella delusione che aveva frantumato il suo cuore ed il suo orgoglio.

La giovane donna con scomposti ricci color del rame lo stava guardando con un'espressione piena di dolore e rassegnazione, come se fosse abituata a quell'atteggiamento e si facesse bastare quei fugaci rapporti occasionali.

Ma in quel preciso istante qualcosa in lei si era rotto, il nome di quella donna le aveva fatto capire che da lui non voleva più solo rapporti fugaci; la ferita che le aveva provocato le fece capire che provava sentimenti forti per quell'uomo.

Si staccò dal corpo di lui con un gesto deciso.

 

“Cherie, pardon, mi è scappato.”

 

“E' capitato anche questa volta, Arsene, o meglio, Maurice, come ti fai chiamare adesso.”

 

La ragazza si rimise silenziosamente i vestiti addosso e in completo mutismo si sistemo' i capelli.

“ Tu mesi fa per aiutarmi, rubasti quel diario ed io te ne fui grata, ma non immaginavo che questa situazione arrivasse a livelli così.... infimi.

Posso accettare di essere un'avventuretta, che tu vada con almeno venti donne diverse al giorno, ma questa cosa, no.”

 

Lui le fece un goliardico sorriso, uno di quelli che pian piano nel loro rapporto amore-odio l'aveva conquistata , ma decise di resistergli.

“Su, ma cherie, lo sapevi fin dall'inizio, su su...

Non tirare fuori quegli occhioni pieni di lacrime, fammi un sorriso.”

 

Nadia Sarfati s'irrigidì per cercare di non piangere e con fare deciso, si strappò una chiave dorata dal collo.

“Questo è il ringraziamento per avermi aiutato a sapere la verità. Qui c'è la chiave della cassaforte con tutti i soldi della mia famiglia.

Io non li voglio, sono sporchi, puzzano di sangue e quell'odore mi nausea”. La banca di mio padre faceva affari con Accinelli e si è venduto pure la dignità. Ora che ho letto quel diario, io so la verità e tu puoi prendere i miei soldi, il diario e provare a cercare i tesori del Clan”

 

Lui assunse un'espressione sorpresa.

“Cherie, faresti questo per me? Ma...”

 

Lei lottò con tutte le forze per non piangere.

“Non so nemmeno io perché lo faccio, ora devo andare...”

La vide precipitarsi da quel palazzo come una furia, sapendo lei avrebbe dato sfogo a tutte le sue lacrime.

 

Nella solitudine della sua stanza , Lupin si accese una sigaretta ripensando agli ultimi avvenimenti.

Ricordò quando si era imbattuto in questa testarda giornalista che gli aveva commissionato il furto di quel diario:

dopo che era stato scoperto da Accinelli in persona a rubare nella sua abitazione, lui si affidò a Zenigata .

Quando vide che la Mafia aveva ucciso con un attentato il capo della Polizia Giapponese nonché amico fraterno di Zenigata e minacciato di morte le due figlie del poliziotto per il fatto che avevano capito che l'ispettore aveva arrestato Lupin per proteggerlo, decise di risolvere da solo la faccenda.

Nadia lo aveva indirizzato a Mentone , trovandogli la nuova identità di Maurice LaForet, e diventando una delle sue amanti più assidue.

Si rese conto che lei si era innamorata, ma non riusciva a darle quello che voleva.

Si battè la mano sulla testa ed iniziò a ridere da solo pensando che durante l'orgasmo l'aveva chiamata Fujiko.

Subito la risata cessò e pensò che avrebbe potuto amare Nadia, ma proprio non ci riusciva.

Tutte le scorte di sentimento sincero, le aveva date a Fujiko.

Si accese un'altra sigaretta e fra sé e sé esclamò.

C'est la vie, mon amì”

 

................................

 

 

Era appena rientrato da un colpo abbastanza redditizio e stava andando avvisare la riuscita del colpo ai suoi complici quando sentì un mormorio di voci.

Si avvicinò di più e scoprì che erano quelle di Fujiko e Goemon:

Fujiko, dovresti dirglielo che noi due stiamo insieme.”

Goemon, ti prego, non so come reagirebbe se sapesse la verità su noi due.”

Dì la verità, non vuoi perdere la possibilità di avere tesori gratis perchè a te l'amore e i sentimenti sono in secondo piano sui soldi vero?.”

Se tu la pensi così di me, non mi hai mai conosciuto davvero...”

Lupin aprì di scatto la porta e con una risata più tagliente di un pezzo di vetro :

Cherie, ora ti sei messa a corteggiare i samurai, vero? Mi spiace, ma questa volta la tua parte di tesoro sarà solo mia...Tanto sono certa che tu ritornerai da me, visto che tu sei comprabile con qualunque cosa. Tu sei ad un prezzo soprendentemente basso, Cherie.”

Goemon si lanciò su di lui e ne scaturì una lotta all'ultimo sangue a colpi di pistola e katana.

 

Ad un certo punto dopo lo sparo si resero conto che una nuvola di capelli ramati era apparsa all'improvviso fra di loro...ed era troppo tardi.

Fujiko si era messa in mezzo.

Con le poche forze che aveva ancora nel corpo, la ragazza ebbe la forza di ribattere:

Mi dispiace Lupin, pensavo che comportarmi così, questo fuggire e tornare fosse qualcosa di vicino all'amore. Ma non era così. Io ci ho provato a crederlo. Davvero.”

In quell'attimo un Goemon infuriato gli puntò la katana alla gola e con voce e sguardo di ghiaccio

lo trafisse con le sue parole:

Non ti uccido per rispetto a lei, ma se muore, io diventerò la tua ombra. Aspetterò ogni tuo passo falso,

coglierò ogni attimo . Sappilo, non ci sarà via di scampo per te.”

Prese in braccio la ragazza correndo in cerca di un dottore.

E da quel momento non li rivide mai più.

.................

 

 

Dopo quel ricordo doloroso, e dopo aver fumato l'ennesima sigaretta si rese conto di essere rimasto solo.

A parte le donne con cui andava a letto, se si potevano considerare una vera compagnia.

Jigen doveva aspettarlo per quell'anno in cui doveva rimanere in prigione, probabilmente lo stava cercando, ma non lo aveva ancora visto.

Ma del resto, forse lui stesso non voleva farsi trovare, voleva che nessuno vedesse come si era ridotto per colpa di Fujiko.

Si era invischiato in un affare pericoloso per aiutare Nadia perchè le ricordava l'unica donna che lui avesse mai amato.

Purtroppo provare ad essere felice con lei, ma c'era un piccolo particolare. Non era Fujiko Mine.

Se ci fosse stato Jigen, lo avrebbe compatito e forse in quel frangente aveva ragione.

Era meglio così, indossare la maschera che aveva sempre avuto, quella del geniale ladro sfacciato e allegro che prendeva tutto con leggerezza.

Quel vestito di leggerezza a volte lo soffocava e avrebbe voluto stracciarlo ma purtroppo non sapeva essere in altro modo che questo. Era molto più facile essere il buffone del gruppo, quello che prendeva la vita a suon di giocose sfide.

Sentì bussare alla porta.

Poteva essere la Polizia, come la Mafia, come Nadia o qualche altra bella donna.

Si ritrovò davanti uno strano generale che aveva la somiglianza con.....

Non aveva dubbi, era proprio il suo caro Jigen, il brontolone, taciturno Jigen che in quel momento

appena entrato in casa si tolse il travestimento.

Gli mise instintivamente le braccia al collo.

“Lupin, mi stai soffocando, non ho ancora cambiato sponda del fiume.”

“Jigen,vecchio mio. Come hai fatto a trovarmi?”

 

“Sono un amico, questo basta.

Però Lupin fammi un favore”

 

“Sì?”

“Decolorati questa zazzera bionda. Mi sembri un babbuino platinato.”

Sì, lo aveva ritrovato.

Ora non sarebbe stato più solo ad affrontare tutto quanto.

 

 

 

Eccomi qua con l'ultimo sudato capitolo! :)

Ringrazio chi mi segue sempre e faccio due piccoli appunti sulla trama.

L'arrondisement sarebbe l'equivalente francese delle nostre provincie.

E il nome fittizio Maurice che usa Lupin è un piccolo omaggio a Maurice LeBlanc, lo scrittore che ha

inventato le avventure del primo Lupin a cui si è ispirato Monkey Punch.

Buona lettura a tutti e grazie a chi mi segue.

Alla prossima.

Elisa.

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lupin III / Vai alla pagina dell'autore: Ninjaistinct