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Autore: Camicia    12/06/2014    2 recensioni
È il night Club di cui parlava Santa.
Entro. Non so nemmeno perché.
Lavorare in un night club? Io?
- è un modo veloce per fare soldi, per svagarti e per liberare la mente dolcezza.
Liberare la mente?
Potrebbe aiutarmi a dimenticare Kanata.
Sarebbe come una via di fuga.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christine Hakanomachi, Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki, Nanami Tenchi, Santa Kuros
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Spazio dell’autrice.
È la prima volta che utilizzo lo spazio dell’autrice sono un po’ nervosa…
Comunque, io ho finito di scrivere la storia e sono un bel po’ di capitoli ma non troppi.
Vi dico solo che sono meno di quaranta…pian piano li pubblicherò tutti quindi cercate di avere pazienza perché a casa mia non arriva internet e quindi devo fare la scroccona con il Wi-Fi di mia zia e della mia amica (che ringrazio infinitamente) J.
Spero vi piaccia il capitolo a presto.
 

Capitolo 8
 
- che ne dite di una partita a carte? – trilla la figlia minore.
Una mocciosa di diedi anni che crede di conoscere il mondo.
Guardo l’orologio e sono le nove e mezzo.
La serata andrà per le lunghe.
- papà sta sera devo uscire con i miei amici – dice Kanata a suo padre.
Lui lo guarda con dissenso – no, siamo ospiti e sembra brutto figliolo.
Oh cazzo e ora come faccio ad andare da Raymond?
La mamma non mi permetterà mai di uscire.
…ci vuole un’idea.
Kanata va a sedersi sul divano nervoso.
Mi avvicino a lui – tutto bene?
- no! Voglio andarmene, è da stamattina che siamo qui…francamente mi sto annoiando.
Concordo con lui.
Passano i minuti ed io sono ancora chiusa qui.
Vado dalla mamma che gioca a carte accanita – mamma posso andare a casa di Nanami?
- no – schietta.
- dai mamma ci sono tutti.
Alza gli occhi dalle carte – fra un po’ ce ne andiamo, và a sederti.
Nel frattempo le due figlie hanno iniziato a torturare Kanata.
La piccola gli salta in braccio e lo stringe, quella sedici anni gli parla…anzi civetta con lui. Stupida, lo vedi che non ti degna neanche di uno sguardo!! Non gli interessi lascialo perdere!
Cerco di salvarlo – scusate ragazze ma devo portarvi via Kanata – lo afferro per la maglietta e lo conduco nel corridoio e poi entriamo in una stanza.
- che ne dici di allearti con me per uscire di qui?
Ho catturato la sua attenzione – come?
- ho detto alla mamma che sta sera sono tutti da Nanami, cerchiamo di convincere lei, poi a convincere tuo padre non ci vuole niente se lei è d’accordo con noi.
- okay –mi fissa insistentemente.
Divento rossa e mi perdo nei suoi occhi.
- sai c’è un letto qui – i nostri occhi balzano sul letto accanto a noi.
Scatto – e allora? Hai sonno?
Mi fissa e sorride.
- lascia perdere e adesso usciamo per  favore altrimenti… - si ferma e non continua la frase.
 
- dai mamma! Tipregotipregotipregotipregotipregotipregotiprego!!! – cerco di convincerla, è la mia tattica migliore. Lei sbuffa – e va bene!! poi tornate direttamente a casa!
La stringo in un abbraccio- grazie!!
Kanata esulta.
- va bene ma ora andatevene altrimenti potrei cambiare idea.
Corriamo fuori la porta salutando tutti.
- ce l’abbiamo fatta – sorridiamo entrambi.
Preme il pulsante dell’ascensore e dopo due secondi arriva.
Entriamo e le porte si chiudono.
Siamo solo io e lui.
In uno spazio stretto e chiuso.
Riesco a sentire il suo respiro e i miei battiti accelerano.
Mi giro verso di lui e scopro che mi sta guardando.
Quando incrociamo lo sguardo sentiamo scendere nell’ascensore una strana sensazione.
Cos’è?
Amore, attrazione, rimpianto, desiderio, calore, rammarico…non saprei descriverlo.
Lo vedo respirare più velocemente e pian piano si avvicina a me.
Io indietreggio e poggio le spalle alla parete.
Lui intanto è proprio vicino a me e mi sfiora con il naso, le sue mani sono sui miei fianchi.
Tutto scompare, tutto.
I miei genitori, i miei amici, Raymond e il night club, la scuola…solo lui.
Solo lui nei miei occhi e nella mente che invade tutto e che non riesco ad uscirne.
Mi sfiora con le labbra e…
L’ascensore si ferma e le porte si aprono.
Imbarazzati ci guardiamo a un centimetro di distanza e poi si allontana come niente fosse.
Io rimango lì ferma e imbambolata.
Col cuore che non smette di correre.
 
- sei di nuovo in ritardo Miyu.
- lo so scusa Raymond – rispondo sincera.
Sorride – dai vai sul palco. Le star si fanno attendere – mi fa l’occhiolino.
Corro nel camerino e mi vesto sto per salire sul palco quando mi accorgo di aver scordato la maschera. Una ragazza me la porta subito e finalmente inizia il mio show.
Mentre sto per finire il mio turno vedo entrare nel locale una faccia che conosco.
Usui!
Mi sorride e si siede in uno degli sgabelli del bar.
Non appena finisco vado da lui ancora in ghingheri.
- ti diverti?
Sorride – molto.
- usciamo a prendere un po’ d’aria?
Accetta.
Usciamo dal locale e decido di non togliermi ancora la maschera…non si sa mai.
- come mai da queste parti?
Si siede sul muretto accanto a me – ero in giro e così ho pensato di  venirti a trovare.
- ti è piaciuto il mio balletto?
Sorride – sì solo che eri troppo vestita.
Spalanco gli occhi – troppo vestita? Mi volevi nuda forse?
- no, solo con un paio di mutande.
Incrocio le braccia – guarda che non ci riuscirei neanche volendolo. Mi vergogno troppo.
- ma io sto parlando alla ragazza mascherata non a Miyu Kozuki.
Sorrido – la ragazza mascherata ci penserà su e ti farà sapere.
D’un tratto sentiamo delle voci che si avvicinano.
- no, smettila noi non entriamo in quel locale.
Poi una voce maschile che si lamenta – dai, allora aspettate fuori.
-cosa? Ma sei pazzo?
Ecco svelati i volti.
Christine, Santa, Akira, Kanata e Nanami.
Spalanco gli occhi e smetto di respirare per un secondo.
E ora?
Usui scende dal muretto e si posiziona accanto a me.
Difronte a me ho i miei amici che faccio?
- Ehi ma tu non sei Usui? – dice Nanami riconoscendolo.
Tutti si girano a guardarlo e poi i loro occhi si poggiano su di me.
- sì, che ci fate da queste parti? – chiede tranquillo.
Santa risponde – vogliamo entrare al night club.
Nanami gli da un pugno in testa – no! Non dargli retta.
- chi è lei? – Kanata mi indica.
Perdo la parola e vado nel pallone.
Che faccio scappo?
No, desterei sospetti.
Rivelo tutto?
Ma sono pazza!?!?
- è mia cugina – risponde Usui.
Mi giro verso di lui infinitamente grata.
- è carina? – Santa mi squadra dalla testa ai piedi – sembra di sì, togliti la maschera.
Indietreggio spaventata.
Quest’idiota potrebbe svelare il mio segreto.
Kanata mi fissa insistentemente come a casa dei Konami.
- come ti chiami? – Akira mi fissa maligna…che abbia capito che sono io?
Cambio un po’ la voce - Mimi.
Raymond esce dal locale – ragazza mascherata devi ridare i vestiti che hai indosso altrimenti li paghi.
È la mia occasione per uscire fuori da questa situazione.
Do un bacio sulla guancia a Usui per ringraziarlo e poi saluto gli altri con la mano.
Corro dentro e mi rilasso.
Ero a tanto così dalla verità…
 
Esco dal retro del locale e corro via.
Ho detto ai miei amici che tornavo a casa perché mi sentivo male così potevo andare al night club.
Passo per le stradine secondarie in modo che non mi veda nessuno.
Arrivo a casa e frugo nella borsa per trovare le chiavi.
Entro e vado in camera mia.
Mamma e papà sono in camera loro a vedere un film abbracciati stretti mentre  la camera di Kanata e buia e lui non è ancora tornato.
Mi levo i residui di trucco in più che mi è rimasto e poi indosso il mio pigiama di flanella.
Mi corico, indosso le cuffie e mi addormento con in sottofondo la mia canzone preferita.
 
La mamma mi sveglia per darmi una notizia.
Sbadiglio e vado in cucina.
- Kanata. Miyu – ci guardano sereni – dobbiamo partire e staremo via due giorni.
Kanata incrocia le braccia – mi avete svegliato per questo? Potevate dircelo a pranzo.
Il signor Saionji sorride – impossibile perché dobbiamo partire fra un paio d’ore.
- noi andiamo a fare le valigie voi tornate a dormire se volete prima che ce ne andiamo vi verremo a salutare.
 
- pasta?
- no.
- carne?
- no.
- panino con salumi?
- nemmeno.
- uova?
- …va bene.
Finalmente ha deciso cosa mangiare a pranzo.
I nostri genitori se ne sono andati e ora tocca a me cucinare e sistemare la casa.
Lui non fa nulla!!!
Infatti è sul divano che guarda la tv.
- senti perché non mi dai una mano? Almeno apparecchia la tavola accidenti!!
Si gira mi guarda e poi si alza.
Prende la tovaglia e inizia ad apparecchiare.
Wow, è stato facile.
Io prendo le uova e inizio a cucinarle.
- sai ieri abbiamo incontrato Usui.
Mi blocco e poi continuo cercando di sembrare normale.
- era con sua cugina, una ballerina del night club.
Continuo con movimenti meccanici…non so dove vorrà andare a parare.
- però, era mascherata e non l’abbiamo  vista in viso.
Mi trema la voce – ah sì? E che ci facevate al Raymond’s  night club?
- come fai a sapere come si chiama il locale?
Oh oh… - perché l’ho sentito da Santa.
Credo che se la sia bevuta.
Cambia argomento Miyu – ci vuoi la sottiletta?
- quando l’ho vista avrei giurato che fossi tu con una maschera.
Si avvicina a me – però Usui ha detto che è sua cugina Mimi. Che coincidenza eh Miyu?
Lo guardo negli occhi e rido isterica – già, che coincidenza eh? Io invece ero a casa perché avevo  mal di pancia.
- già eri a casa… - poggia le mani sulla tavola – Miyu tu non mi nascondi nulla vero?
- certo che no! – rispondo di getto.
- sta bruciando.
Sbatto le ciglia – cosa?
- la frittata – risponde tranquillo.
Mi giro verso la padella e cerco di salvare quello che posso salvare della frittata.
- questa te la mangi tu – dice e poi si siede a tavola.
Il mio interrogatorio è finito.
  
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