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Autore: Ciel    13/06/2014    2 recensioni
Dopo aver giocato alla Collection HD di Kingdom Hearts, una ventata di nostalgia mi ha spinto a scrivere questa breve fic. Cronologicamente posta fra Chain of Memories e KH2 (e parallelamente a 358/2 Days), il protagonista è forse il personaggio meno riutilizzato all'interno della saga, ma a parer mio anche uno dei più interessanti e carismatici: Riku Replica.
"Ma Riku Replica non moriva in CoM?!", vi chiederete. Sì, ma volevo davvero raccontare qualcosa in più su di lui. Quindi, non mi metto a spoilerare come avviene il suo ritorno, spero solo che possiate apprezzare la storia che ho imbastito e gli sforzi per poterla integrare all'interno della saga senza incongruenze. Riku Replica is back!
Genere: Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: DiZ, Naminè, Riku Replica / Repliku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH Chain of Memories, KH 358/2 Days
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Capitolo 7
Inadempiente

"Una copia fedele fino all'ultimo".

Era quasi il tramonto a Fortezza Oscura, due figure vestite di nero stavano attraversando indisturbate il crepaccio. Topolino era già passato di lì altre volte, ma Riku – quello originale, vedeva per la prima volta quella zona; nel breve periodo che aveva dimorato in quel mondo non era mai uscito dal castello di Malefica.
Continuarono ad avanzare quasi fino alla fine del percorso, quando all'improvviso il Re si accorse che il ragazzo si era fermato e inginocchiato, con una mano al petto.
"Riku!" chiamò il monarca accorrendo l'amico.
"Non è niente..." rispose il ragazzo quasi sussurrando, facendo all'altro con la mano segno di fermarsi. Si rialzò, barcollò appena ma riuscì a rimettersi in piedi. "Sto bene".
Riku ricominciò a camminare dritto davanti a sé. Re Topolino abbassò lo sguardo sconfortato, pensando a quanto potesse realmente gravare l'ombra di Ansem sul cuore dell'adolescente. Come se quest'ultimo gli avesse letto nel pensiero disse: "Devo farcela da solo, ma ci sono quasi. Fra non molto potrò tornare".
Topolino raggiunse di corsa il compagno, ricordandosi che ne aveva ancora di cose da fare. "Qualsiasi cosa ti serva, sono sempre al tuo fianco" affermò facendo tornare sul suo volto il solito sorriso amichevole.

"È occorso più del previsto, ma siamo ancora in tempo" annunciò DiZ con la sua voce ridondante.
"Siamo agli sgoccioli" esordì Riku Replica correggendo lo studioso. "Dobbiamo muoverci".
Erano passate tre settimane dall'incontro con Axel. In quel lasso di tempo, Ansem aveva opzionato un elevato numero di mondi per poter trasferire Sora e nascondersi dal Re Ombra e dall'Organizzazione. Fortunatamente non ci furono altri attacchi da parte di nessuno, ma Riku era sempre rimasto all'erta.
"Lo so" rispose DiZ mentre teneva lo sguardo chino sul monitor portatile che teneva in mano. "Ma è rimasta una sola cosa da fare: voglio che tu accompagni Naminé nel luogo che ho scelto affinché possa studiarlo per bene e decidere il punto migliore per sistemare Sora. Dopodiché potremo procedere col trasferimento dell'attrezzatura e finalmente potremo andarcene. Non ci vorrà che una manciata di giorni".
"Sei sicuro di voler restare da solo?" chiese la Nessuno all'uomo con la sua voce delicata.
"Non dovreste metterci molto. Saprò cavarmela".
"Va bene" fece Riku poco distante. Si trovava proprio di fronte alla vasca di Sora, osservava il Custode del Keyblade con il casco sotto braccio. Sembrava quasi ammirare il suo ex-avversario, assorto nei pensieri che lo rendevano desideroso di sdebitarsi con lui.
Aveva molto pensato allo scopo che aveva trovato poco tempo prima e in un secondo momento realizzò che pure il vero Riku voleva proteggere Sora. Possibile che la sua progettazione fosse stata talmente meticolosa da fargli replicare, seppur inconsciamente, le intenzioni del Riku originale?
"Forse è così" gli aveva detto Naminé quando si confidò con lei, "ma pur avendo lo stesso obiettivo, avete scelto due strade differenti: lui sta combattendo l'oscurità dentro di sé, mentre tu sei rimasto qui per difendere Sora in prima persona. Io credo che tu sia molto più di una semplice copia".
Riku non si era ancora del tutto convinto dell'ultima parte, ma aveva imparato a non dare più così tanta importanza a certi pensieri. Sgombrò la testa da tutti i quesiti, si voltò verso DiZ e domandò: "E sei sicuro di poterti fidare di me?"
L'uomo non rispose, si limitò a scambiarvi una rapida occhiata. Anche se nessuno dei due lo aveva ammesso, fra i due era scaturito un rapporto di stima reciproca.
La Replica ridacchiò, poi si rivolse a Naminé: "Se per te va bene, direi di andare subito e chiudere questa faccenda".
"Certo" rispose la ragazza.
Riku indossò il casco e con un gesto della mano Ansem aprì un corridoio oscuro che conduceva nel luogo designato. I due ragazzi vi entrarono e si ritrovarono nello spazio azzurro in mezzo ai mondi, costellato in ogni dove dal simbolo del Nessuno. Entrambi vedevano quello strano posto per la prima volta, ma Naminé si sentiva particolarmente intimorita. "Siamo al sicuro qui?"
"Qui dove intendi?"
La Nessuno rimase ammutolita, spiazzata per la domanda cui non sapeva rispondere. Ci volle qualche secondo prima che capisse che era una battuta, poi si sforzò di farsi uscire una risata.
"Scusami Nami, ma non ho un gran senso dell'umorismo. Sto cercando di migliorare" si giustificò Riku.
Stavolta la ragazzina rise spontaneamente. "Ce la farai", disse lei prendendo con la sua la mano del compagno. Le dita dei due si intrecciarono fra loro ed entrambi continuarono a camminare in avanti. Raggiunsero dopo pochi minuti un altro varco, lo attraversarono e uscirono all'aperto: la destinazione era una villa abbandonata appena fuori da un boschetto. Tirava una piacevole brezza fra gli alberi che ne scuoteva delicatamente le fronde e i rami filtravano la luce del sole, rossastra, come quella del tramonto, anche se era solo il primo pomeriggio.
Riku e Naminé si guardarono attorno incuriositi, per entrambi fu la prima volta che vedevano uno dei mondi al di fuori del Castello dell'Oblio. I ricordi del Riku originale, però, trassero la Replica in inganno: si aspettava che ogni mondo avesse un mare limpido e azzurro, una spiaggia di sabbia dorata e un sole incandescente. Non capiva tuttavia se quella che provava fosse nostalgia o delusione.
I ragazzi si avviarono verso il vecchio cancello scardinato, lo aprirono, attraversarono il vialetto e infine entrarono nella villa. La Nessuno si mise subito all'opera e cominciò a ispezionare ogni stanza, prima al piano inferiore e poi a quello superiore. Riku invece si accertò che fosse tutto sicuro, ma la villa sembrava sgombra da ogni pericolo, quindi decise di visitare con calma l'abitazione. Entrò nella biblioteca, c'era solo un vecchio tavolo al centro della sala con un candelabro e le librerie a parete, ancora zeppe di libri e romanzi. Dalla parte opposta del corridoio c'era un'altra stanza, completamente bianca e senza arredamento, solo due grandi tende bianche che ondeggiavano accompagnate dagli spifferi di vento.
Scese al piano di sotto e trovò un salottino ancora arredato, ma la polvere ricopriva ogni superficie. Naminé raggiunse il ragazzo dopo poco, dicendo di aver finito.
"Sei stata veloce" commentò Riku. "Meglio così, torniamo subito da Sora".
La Replica si diresse verso la porta d'ingresso, seguito dalla ragazza, che afferrò di nuovo la mano di Riku, ma il rumore di un vetro che veniva infranto li fece voltare. Dalla finestra rotta sbucava un grosso braccio nero che cercava a tentoni la maniglia, la trovò e riuscì ad aprirsi il passaggio. Era Pietro, che entrò in scena scavalcando il muro.
"Ancora tu?" fece Riku facendo comparire l'Animofago.
"Ugh, si trova davvero qui! Allora aveva ragione lui" borbottò il gatto a bassa voce.
"Nami, va' via!" ordinò il ragazzo. La Nessuno corse al riparo fuggendo nel salone accanto, ma ogni tanto si sporgeva con la testa per poter vedere cosa accadeva.
"Devo liberarmene alla svelta" mugugnò ancora Pietro fra sé e sé. Poi, tirando fuori tutta la sua tracotanza, riempì i polmoni e disse ad alta voce: "E va bene, marmocchio! Hai due possibilità: puoi andartene senza far storie e non ti metterai più sul mio cammino, o il buon vecchio Pietro dovrà dartele di santa ragione!"
"Ho già sentito la storia del 'buon vecchio Pietro', e ricordo bene com'è finita. La tua forza non mi è sembrata granché!"
"Tu dici, pivello?" ribatté l'altro sghignazzando. "Mi sono attrezzato per bene, questa volta!"
Il gatto tirò fuori da una tasca un'enorme sfera celeste tendente al grigio, con delle fasce che ne tracciavano la circonferenza. Pietro la scagliò contro l'avversario che la afferrò al volo, bloccando il colpo senza problemi.
"Cos'è, pensavi stessimo giocando a blitzball?" domandò Riku con tono provocatorio.
"Certo che no... ma tu sei caduto in pieno nel mio tranello!"
"Cosa?"
Le fasce sulla palla si illuminarono di colpo. La Replica, colta alla sprovvista, rimase impietrita per un secondo soltanto, ma di troppo: la sfera generò una piccola ma potente esplosione che inghiottì completamente il ragazzo, scagliandone via il casco contro un muro.
Naminé rimase dietro la porta, impietrita per lo spavento, ad osservare il fumo dissolversi. Ci volle qualche istante, poi finalmente scorse la sagoma dell'amico riversa sul pavimento, ma quando la visuale fu completamente libera vide che il completo rosso e blu di Riku era vuoto.
Le labbra della Nessuno tremarono. Fece un timido passo in avanti, poi scattò fra le risate cariche di vittoria di Pietro che inondavano la stanza e raggiunse i vestiti inanimati dell'amico. Lì accanto era caduto il portafortuna a forma di frutto Paopu, lo raccolse d'impulso e lo strinse fra la sua mano e il guanto della copia.
“Riku?!” chiamò lei disperata. “RIKU!!”




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I resoconti del MOGURI impiccione osservatore

Resoconto di "Inadempiente"


Crepuscopoli, kupo!!! Basta questo per capire che l'Autore con questa parte della storia comincerà a sciogliere i nodi che ci collegheranno a KH2!!!
Ma andiamo con ordine o voi ingenui lettori rischiate di perdervi: la scena d'apertura del capitolo è una citazione a una delle scene che vediamo durante i titoli di coda di Re:Chain of Memories, per l'esattezza nella modalità Reverse/Rebirth!!! Il vero Riku è prossimo a fare ritorno al Castello d'Oblio, kupo, chissà cosa succederà quando si ritroverà faccia a faccia col suo clone!!!
Ma torniamo adesso alla trama principale o l'Autore mi pesta: Riku sembra essere maturato, sembra sereno e cerca di alleggerire l'atmosfera con pessime battute. E fra lui e Naminé... uuh, kupo!!!
Ma è cosa certa però che Repliku deve ancora completare il suo percorso interiore, a dimostrarcelo ci sono ancora i dubbi sulle sue scelte, la sensazione che prova quando giunge a Crepuscopoli e si aspettava di vedere il mare... e non solo, kupo. C'è un'ultimo, velato particolare: quando Riku dice a Pietro che la sua forza non era granché, in realtà il vero Riku dice la stessa frase ad Ansem poco prima della loro battaglia finale in Re:CoM!!! Adesso potete capire il motivo dietro la scelta della frase a inzio capitolo, "Una copia fedele fino all'ultimo"... diciamolo, l'Autore è sadico e se la spassa!!!
Ma kupo, chissà che tutto questo non finirà presto, magari nel prossimo capitolo... "Redenzione"!!!

  
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