A Gaia, piccola dolce neosedicenne che si
merita tutti gli auguri e i regali di questo mondo.
Disclaimer:
I personaggi citati appartengono a Masashi Kishimoto, che ovviamente si prende tutti i diritti del
loro uso. La strofa della canzone riportata come intermezzo tra i paragrafi è Amsterdam
dei miei splendidi e amatissimi Coldplay.
Inutile dire che i diritti per cotanto capolavoro sono
tutti loro.
Within and
without with White
Come
here my star is fading
And I swerve out of control
And I swear I waited and waited
I’ve got to get out of this hole
Neji-niisan sorrideva.
Vagamente, in quel modo speciale che soltanto lei
conosceva, incurvando appena all'insù gli angoli della bocca, in una smorfia a
metà tra il sorpreso e il seccato.
Sorpreso di se stesso e di lei, e di ciò che erano
diventati.
Seccato, perchè per lui era impossibile essere allegro, c'era sempre qualcosa
che oscurava i suoi occhi, anche nei momenti in cui la felicità sembrava a
portata di mano, dimenticata dietro di loro come la terza silenziosa
controparte dei loro incontri.
Ma comunque sorrideva: una statua di marmo immacolato
che veleggiava lungo il fiume, verso altri luoghi, verso un'impossibile pace
dello spirito.
Neji-niisan era, semplicemente.
Ma, comunque, sorrideva.
Il
funerale era stato rapido e rispettoso, senza lacrime -non sta bene che le
signorine di buona famiglia piangano- né celebrazioni altisonanti: non avevano permesso
ai suoi compagni di Squadra e al suo sensei di
partecipare e non avevano diramato inviti per nessuno.
La Disperazione era rimasta fuori dai Quartieri Hyuuga, a graffiare le porte come un cane affamato per chiedere
di entrare.
Nessuna pietà per Neji-niisan, che si era macchiato
della colpa peggiore; nessuna orazione né compianto
per lui, i suoi passi su questa terra dovevano essere dimenticati in fretta,
come si fa coi cattivi ricordi, seppellendoli nel silenzio pesante come una
montagna delle loro case.
Lei, comunque, non li avrebbe dimenticati.
Neji-niisan era circondato da fiori bianchi, splendidi: un letto
sontuoso, un letto di calle d'avorio per lui, l'eterno
sconfitto dal Destino, poichè almeno nella morte gli
fosse tributato l'onore che in vita gli era sempre mancato.
Hanabi non aveva pianto; aveva pianto
nel suo modo, che Hinata conosceva bene, aveva pianto
nel dojo di famiglia, spezzandosi le ossa in
allenamenti massacranti e interminabili come le veglie funebri.
Hinata invece non aveva pianto..
Hinata aveva preso tra le braccia quei fiori bianchi,
splendenti e altezzosi come Neji-niisan, e uno ad uno
li gettava nelle acque cristalline del fiume.
Affondavano tutti, come se fossero stati fatti di piombo. Pesavano quanto i
suoi rimorsi, probabilmente: erano insostenibili.
Una fascia di seta bianca copriva la fronte di Neji-niisan.
(Bianco, il colore dei traditori, il colore dei morti.)
Perchè
nessuno vedesse che era carbonizzata, quella
fronte, come il tronco secolare e rugoso di una quercia.
Come
on, oh my star is fading
And I see no chance of release
And I know I’m dead on the surface
But I am screaming underneath
Naruto-kun era come le stelle, che
brillavano lontane e prive di calore, senza riscaldare né rischiarare il
giorno.
Neji-niisan era come il fiume che scorreva e
impetuoso esondava, riempiva ogni cosa e rifiutava
d'andarsene via.
Era prevedibile che sarebbe stato seppellito in quelle acque limacciose e
irrequiete, dormendo su un letto di fiori e alla luce di piccole candele
bianche.
Ogni cosa aveva la sua brutale, elementare logica sanguinaria.
Quando anche l'ultima calla era scivolata in acqua, Hinata aveva guardato il suo riflesso sfocato e danzante
sulla superficie del fiume.
Una macchia bianca -il viso-, una colata
d'inchiostro -i capelli-, un velo d'azzurro screziato -il kimono-.
Fiori di cenere che si sfogliavano -i suoi occhi-.
Era un mostro, un'accozzaglia di colori senza forma, un pasticcio incoerente a
cui mancava tutto.
Neji.
Sì,
lui. Anche.
Quando Hinata si lasciò cadere nell'acqua
non fece alcun rumore, né sollevò spruzzi od onde concentriche.
Il gelo del fiume le gonfiava l'abito e le intrecciava i capelli, la spingeva
sempre più lontano, lontano, e già scorgeva le candele accese che
accompagnavano la sua bara, e i fiori bianchi, e la familiare onda dei
capelli castani sparsi sull'acqua come su un cuscino.
Sorridere
allora fu un gesto necessario, e naturale.
Fin
Nota
dell'Autrice
Lo so Koks, è triste. Tristissima.
Pura angstaggine come di mio solito. Però è così che
ti auguro un buon compleanno -in ritardo d'un giorno, doh!-,
è così che ti auguro di voltarti, come Neji e Hinata non hanno fatto, e afferrarla stretta
stretta 'sta felicità, che sta sempre nascosta
anche quando è vicinissima e non si fa mai vedere da noi poveri mortali.
Quello che conta in fondo è il carpe diem. Sempre, sempre, sempre. Per non
doverlo rimpiangere, come poi ha fatto Hinata.
Su... ti ho sollevato il morale almeno un pochino? Un pochinoinoino?
No, eh?
Pazienza. In fondo ho riscritto una Hyuucagest, cosa che credevo impossibile anche nei
miei peggiori incubi.
Tanti auguri, tesoro :*!
Mala Mela: Una Mela senza parola è una Mela contenta u.u
dunque posso essere fiera di aver impressionato una cotanta scrittrice e -da
poco- compagna di cazzeggiamento su msn. Grazie mille del tuo giudizio :)
mi ha reso fiera dei miei pasticci letterari essere riuscita a colpire te, è
una piccola vittoria personale.
Quasi tutto il merito però va a Deidara :) è un personaggio fantastico per il teatro, ce l'ha
scritto addosso. Si meriterebbe un dramma tutto per lui, sì sì!
Talpina Pensierosa: Ma grazie mille :D!
Felice che ti sia piaciuta.
Kokky: Eeeeeeh, mi son scordata di metterlo nelle note dell'autrice,
ma Novecento c'era, ovvio che c'era *_* brava tu che l'hai colto subito.
La fine, soprattutto, l'ho ripresa da Novecento: non so perchè
ma vedevo combaciare perfettamente la storia di Deidara
e quella di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento in quel
punto, perciò ho deciso di rendergli omaggio in questo modo. Povero,
povero Baricco ._.
Spero che questo tuo piccolo regalo di compleanno che hai testè
letto possa stupirti quanto il monologo di Deidara.
Sì, è un po' macabro, ne convengo, ma l'ho scritto col cuore <3 tutto per
te. E poi so che ti piacciono i Coldplay
e fidati, leggi la storia con Amsterdam in sottofondo. Merita davvero.
E' una canzone bellissima, straziante, lieve, proprio come Hinata.
Kaho_chan: Contenta?!
Ho riscritto una NejiHina! Mamma mia, mi sto
spaventando, diventerò mica capace di scrivere di loro
due?!??? Devo scrivere una NaruHina per
controbilanciare, presto, presto!
Scherzi a parte, dev'essere anche colpa della tua
influenza. E del famoso triangolo HanabiKibaHina.
Che strazio quella storia, li hai maltrattati senza riserve!
Le tue riflessioni sul monologo comunque sono come
sempre precise, incisive e perfette. Mi ha fatto piacere notare che hai
percepito la 'legnosità' del testo, dato che i veri copioni teatrali sono quasi
privi di indicazioni (io ho dovuto inserirle per
esigenze di trama), e che tu sia riuscita a capire dove effettivamente ho
voluto puntare il dito: Deidara non ama l'esplosione
in se e per se, ama l'attimo prima, quello in cui il corpo si prepara alla
conflagrazione. Oh, wow. Non so da quanto avevo in testa quest'idea.
Io ce lo vedo Deidara un po'
filosofo un po' assassino un po' folle. Un po' attore anche,
che come Macbeth strepita una favola senza senso su
un palco e poi muore, sommerso da milioni di facce tutte uguali.
Appena torni giù dall'eremo comunque riparliamo come
al solito <3 e ti farò ascoltare tutta la discografia dei Portishead *_* sono fantastici. Un bacio, tesoro, mi
manchi!
Jess_elric: Sublime. Che bella parola *_*!
Quando hai detto che il monologo è una delle cose
migliori che hai mai letto, se non la migliore, giuro che ho vacillato. Non ci
credevo mica, eh, non ci credo neanche ora che rileggo
la tua recensione. Grazie davvero per le belle parole,
sublime, magnifica, deliziosa, originale, parole splendide che non
merito, ma che mi fanno tanto tanto tanto tanto (e ancora di più!)
felice.
E la tua m'è piaciuta sul serio! Abbiamo idee diverse
sul Team 7 (tu sei NaruSaku, io smaccatamente SasuSaku) ma
so riconoscere la bravura tralasciando le schermaglie di pairing.
Continuerò a seguirti, stanne certa, soprattutto se scriverai qualcos'altro su
Ino e Shika o Sai. E poi tu
hai un dono che io invidio moltissimo: la concisione. La
capacità di dire tutto in poche parole, senza lasciare l'impressione che manchi
qualcosa.
Miraccomando, non perderla mai :).
Mimi18: Oh wow, sono contenta di averti avvicinato Deidara!
Sai, anch'io preferisco Sasori tra i due, ma
decisamente Deidara è molto, molto più teatrale dell'Akasuna. Insomma, Deidara è un
personaggio perfetto per il teatro, dovevo togliermi lo sfizio di immaginarlo
in quelle vesti, parlando in quel modo e con quella
maschera tra le dita.
Grazie per aver letto e recensito. Le tue impressioni sono giuste, giustissime:
è proprio ciò che volevo scrivere^^! Che bello!
Memi: Ma grazie per i complimenti e per tutte
le belle parole, e ovviamente per seguirmi passo passo
in questa raccolta. Grazie davvero, Memi!
L'aggettivo sperimentale accostato alle mie storie poi mi fa luccicare
gli occhi di gioia. Io amo sperimentare *_* e sono un'accanita fan degli
scrittori che sperimentano, e in effetti col monologo
mi sono proposta di fare proprio questo. Sapere che ci sono riuscita mi riempie
di gioia, magari ritenterò qualcosa sulla scia di questo Deidara
teatrale. Chissà, si vedrà.
_Eleuthera_: Ma saaaalve!
Posso chiamarti 'collega', anche se non sarebbe proprio esatto?! Perchè sì, io sono una teatrante (seguo un corso
organizzato dalla scuola... e stiamo preparando i nuovi spettacoli proprio in questi
giorni!), mentre tu, mi par di capire, studi seriamente per diventare attrice.
Mamma
mia. Allora il prima possibile dobbiamo parlarne!
Comunque, hai ragione, teatro E' vita. Me ne accorgo io stessa ogni volta che proviamo, me ne accorgo
sempre di più: è una delle cose più belle che esistano al mondo, è esistere e
non esistere, è difficilissimo, perchè bisogna diventare personaggi pur essendo
persone ma, per quanto difficile sia, è capace di vivificare, di far sognare e
di arrivare dritto alle emozioni.
Il teatro, il teatro *_*!
Che bello sentirsi dire da qualcuno "dell'ambiente" che la cosa è
fattibile anche a livello scenico! Quello che temevo è che fosse
poco credibile come copione, un copione troppo letterario per poter salire su
un palcoscenico, ma se tu mi dici così allora mi rallegro tutta contenta, è la
prima sceneggiatura teatrale che ho scritto e ne vado un pochino fiera, anche
perchè Deidara secondo me è fatto per il
palcoscenico, tagliato su misura. Funzionerebbe in scena, sì sì!
Comunque, grazie mille per avermi inserita fra gli autori preferiti, sei stata
dolcissima. E io devo ancora commentarti per bene la
storia su Notre Dame! Diavolo, sono imperdonabile. Ma la recensione arriverà,
eh, non disperare :) a presto. Alla
tua prossima SasuSaku (gh!)
o splendida storia che sia.
Grazie ancora!
Darkrin: Eccome se puoi chiamarmi Tya. Ma volentieri!
Tra l'altro tu hai colto uno spunto fondamentale: l'esibizionista. Deidara è un dannato esibizionista, come ogni attore che si
rispetti, e ama mettere in mostra la propria lucida follia. Brava *_* l'hai
capito! E anche come hai descritto il teatro mi è
piaciuto: esplosione o eternità. Diamine, non ci avevo ancora pensato, ma può
essere entrambe le cose, proprio come Deidara. Grazie!
E grazie anche per aver commentato le altre Flavours.
Sei un tesoro, veramente :* mi hai commentato anche la
SasuSaku, che è ufficialmente la più sfigata tra
tutte, ma anche la PeinKonan e la ShikaIno.
Aw. Le tue recensioni sono breve
eppure analitiche, mi piacciono, dicono tutto quello che c'è da dire senza
strafare. Sei stata veramente gentile, ti ringrazio
ancora.
A presto!
Grazie dell'attenzione,
Hipatya