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Autore: Hipatya    13/08/2008    10 recensioni
[Cinquantadue one-shots basate sui temi della LJcommunity 52flavours.]
20. Dancing in the moonlight: "Dimmi" proseguì Minato interrompendo il flusso disordinato dei suoi pensieri, "Che avevi scritto nel tuo tanzaku?"
Kushina ricordò allora che l'aveva ancora nella manica destra del kimono, appallottolato in una tasca segreta, e che s'era dimenticata di buttarlo nel fiume insieme con gli altri:"Cose che non ti riguardano. E poi non credo a queste sciocchezze, io."
"Sarà" borbottò l'altro, lo sguardo al cielo.
"Colgo un lieve segno d'incredulità da parte tua" gli fece notare Kushina con particolare ironia.
"L'ho già detto che sei perspicace?"
"Sì. Ti ripeti, sei noioso."
[MinatoKushina - Auguri Lè!]
21. Less remain in one place: Si accorse che la luna era definitivamente caduta: era l'alba.
Temari si stropicciò gli occhi appiccicati dal sonno, si sporse all'indietro, afferrò il collo della bottiglia di sakè e la poggiò accanto a sé sul parapetto.
La sua prima, fottutissima e stramaledetta notte da ventenne si era appena conclusa. E lei era sopravvissuta, più che altro.
Ma allora 'fanculo a tutto il resto.
[Temari Tribute - Coming Back ]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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A Gaia, piccola dolce neosedicenne che si merita tutti gli auguri e i regali di questo mondo

A Gaia, piccola dolce neosedicenne che si merita tutti gli auguri e i regali di questo mondo.

 

 

 

Disclaimer: I personaggi citati appartengono a Masashi Kishimoto, che ovviamente si prende tutti i diritti del loro uso. La strofa della canzone riportata come intermezzo tra i paragrafi è Amsterdam dei miei splendidi e amatissimi Coldplay. Inutile dire che i diritti per cotanto capolavoro sono tutti loro.

 

 

 

 

 

Within and without with White

 

 

 

Come here my star is fading
And I swerve out of control
And I swear I waited and waited
I’ve got to get out of this hole


 

 

Neji-niisan sorrideva.

 

Vagamente, in quel modo speciale che soltanto lei conosceva, incurvando appena all'insù gli angoli della bocca, in una smorfia a metà tra il sorpreso e il seccato.


Sorpreso di se stesso e di lei, e di ciò che erano diventati.


Seccato, perchè per lui era impossibile essere allegro, c'era sempre qualcosa che oscurava i suoi occhi, anche nei momenti in cui la felicità sembrava a portata di mano, dimenticata dietro di loro come la terza silenziosa controparte dei loro incontri.


Ma comunque sorrideva: una statua di marmo immacolato che veleggiava lungo il fiume, verso altri luoghi, verso un'impossibile pace dello spirito.


Neji-niisan era, semplicemente.


Ma, comunque, sorrideva.

 

 

 

 

 

Il funerale era stato rapido e rispettoso, senza lacrime -non sta bene che le signorine di buona famiglia piangano- né celebrazioni altisonanti: non avevano permesso ai suoi compagni di Squadra e al suo sensei di partecipare e non avevano diramato inviti per nessuno.
La Disperazione era rimasta fuori dai Quartieri Hyuuga, a graffiare le porte come un cane affamato per chiedere di entrare.
Nessuna pietà per Neji-niisan, che si era macchiato della colpa peggiore; nessuna orazione né compianto per lui, i suoi passi su questa terra dovevano essere dimenticati in fretta, come si fa coi cattivi ricordi, seppellendoli nel silenzio pesante come una montagna delle loro case.
Lei, comunque, non li avrebbe dimenticati.

 

Neji-niisan era circondato da fiori bianchi, splendidi: un letto sontuoso, un letto di calle d'avorio per lui, l'eterno sconfitto dal Destino, poichè almeno nella morte gli fosse tributato l'onore che in vita gli era sempre mancato.
Hanabi non aveva pianto; aveva pianto nel suo modo, che Hinata conosceva bene, aveva pianto nel dojo di famiglia, spezzandosi le ossa in allenamenti massacranti e interminabili come le veglie funebri.
Hinata invece non aveva pianto..
Hinata aveva preso tra le braccia quei fiori bianchi, splendenti e altezzosi come Neji-niisan, e uno ad uno li gettava nelle acque cristalline del fiume.
Affondavano tutti, come se fossero stati fatti di piombo. Pesavano quanto i suoi rimorsi, probabilmente: erano insostenibili.


Una fascia di seta bianca copriva la fronte di Neji-niisan.

(Bianco, il colore dei traditori, il colore dei morti.)

 

Perchè nessuno vedesse che era carbonizzata, quella fronte, come il tronco secolare e rugoso di una quercia. 

 

 

Come on, oh my star is fading
And I see no chance of release
And I know I’m dead on the surface
But I am screaming underneath

 

 

 

Naruto-kun era come le stelle, che brillavano lontane e prive di calore, senza riscaldare né rischiarare il giorno.
Neji-niisan era come il fiume che scorreva e impetuoso esondava, riempiva ogni cosa e rifiutava d'andarsene via.
Era prevedibile che sarebbe stato seppellito in quelle acque limacciose e irrequiete, dormendo su un letto di fiori e alla luce di piccole candele bianche.
Ogni cosa aveva la sua brutale, elementare logica sanguinaria.

 

 

Quando anche l'ultima calla era scivolata in acqua, Hinata aveva guardato il suo riflesso sfocato e danzante sulla superficie del fiume.
Una macchia bianca -il viso-, una colata d'inchiostro -i capelli-, un velo d'azzurro screziato -il kimono-. Fiori di cenere che si sfogliavano -i suoi occhi-.
Era un mostro, un'accozzaglia di colori senza forma, un pasticcio incoerente a cui mancava tutto.

Neji.

Sì, lui. Anche.

 

 

 

Quando Hinata si lasciò cadere nell'acqua non fece alcun rumore, né sollevò spruzzi od onde concentriche.


Il gelo del fiume le gonfiava l'abito e le intrecciava i capelli, la spingeva sempre più lontano, lontano, e già scorgeva le candele accese che accompagnavano la sua bara, e i fiori bianchi, e la familiare onda dei capelli castani sparsi sull'acqua come su un cuscino.

 

 

 

Sorridere allora fu un gesto necessario, e naturale.

 

 

 

 

Fin

 

 

 

Nota dell'Autrice
Lo so Koks, è triste. Tristissima. Pura angstaggine come di mio solito. Però è così che ti auguro un buon compleanno -in ritardo d'un giorno, doh!-, è così che ti auguro di voltarti, come Neji e Hinata non hanno fatto, e afferrarla stretta stretta 'sta felicità, che sta sempre nascosta anche quando è vicinissima e non si fa mai vedere da noi poveri mortali.
Quello che conta in fondo è il carpe diem. Sempre, sempre, sempre. Per non doverlo rimpiangere, come poi ha fatto Hinata.
Su... ti ho sollevato il morale almeno un pochino? Un pochinoinoino?
No, eh?
Pazienza. In fondo ho riscritto una Hyuucagest, cosa che credevo impossibile anche nei miei peggiori incubi.
Tanti auguri, tesoro :*!


Mala Mela: Una Mela senza parola è una Mela contenta u.u dunque posso essere fiera di aver impressionato una cotanta scrittrice e -da poco- compagna di cazzeggiamento su msn. Grazie mille del tuo giudizio :) mi ha reso fiera dei miei pasticci letterari essere riuscita a colpire te, è una piccola vittoria personale.
Quasi tutto il merito però va a Deidara :) è un personaggio fantastico per il teatro, ce l'ha scritto addosso. Si meriterebbe un dramma tutto per lui, !
Talpina Pensierosa: Ma grazie mille :D! Felice che ti sia piaciuta. 
Kokky: Eeeeeeh, mi son scordata di metterlo nelle note dell'autrice, ma Novecento c'era, ovvio che c'era *_* brava tu che l'hai colto subito. La fine, soprattutto, l'ho ripresa da Novecento: non so perchè ma vedevo combaciare perfettamente la storia di Deidara e quella di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento in quel punto, perciò ho deciso di rendergli omaggio in questo modo. Povero, povero Baricco ._.
Spero che questo tuo piccolo regalo di compleanno che hai testè letto possa stupirti quanto il monologo di Deidara
. Sì, è un po' macabro, ne convengo, ma l'ho scritto col cuore <3 tutto per te. E poi so che ti piacciono i Coldplay e fidati, leggi la storia con Amsterdam in sottofondo. Merita davvero.
E' una canzone bellissima, straziante, lieve, proprio come Hinata.
Kaho_chan: Contenta?! Ho riscritto una NejiHina! Mamma mia, mi sto spaventando, diventerò mica capace di scrivere di loro due?!??? Devo scrivere una NaruHina per controbilanciare, presto, presto!
Scherzi a parte, dev'essere anche colpa della tua influenza. E del famoso triangolo HanabiKibaHina. Che strazio quella storia, li hai maltrattati senza riserve!
Le tue riflessioni sul monologo comunque sono come sempre precise, incisive e perfette. Mi ha fatto piacere notare che hai percepito la 'legnosità' del testo, dato che i veri copioni teatrali sono quasi privi di indicazioni (io ho dovuto inserirle per esigenze di trama), e che tu sia riuscita a capire dove effettivamente ho voluto puntare il dito: Deidara non ama l'esplosione in se e per se, ama l'attimo prima, quello in cui il corpo si prepara alla conflagrazione. Oh, wow. Non so da quanto avevo in testa quest'idea.
Io ce lo vedo Deidara un po' filosofo un po' assassino un po' folle. Un po' attore anche, che come Macbeth strepita una favola senza senso su un palco e poi muore, sommerso da milioni di facce tutte uguali.
Appena torni giù dall'eremo comunque riparliamo come al solito <3 e ti farò ascoltare tutta la discografia dei Portishead *_* sono fantastici. Un bacio, tesoro, mi manchi!
Jess_elric: Sublime. Che bella parola *_*!
Quando hai detto che il monologo è una delle cose migliori che hai mai letto, se non la migliore, giuro che ho vacillato. Non ci credevo mica, eh, non ci credo neanche ora che rileggo la tua recensione. Grazie davvero per le belle parole, sublime, magnifica, deliziosa, originale, parole splendide che non merito, ma che mi fanno tanto tanto tanto tanto (e ancora di più!) felice.
E la tua m'è piaciuta sul serio! Abbiamo idee diverse sul Team 7 (tu sei NaruSaku, io smaccatamente SasuSaku) ma so riconoscere la bravura tralasciando le schermaglie di pairing. Continuerò a seguirti, stanne certa, soprattutto se scriverai qualcos'altro su Ino e Shika o Sai. E poi tu hai un dono che io invidio moltissimo: la concisione. La capacità di dire tutto in poche parole, senza lasciare l'impressione che manchi qualcosa.
Miraccomando, non perderla mai :).
Mimi18: Oh wow, sono contenta di averti avvicinato Deidara!
Sai, anch'io preferisco Sasori tra i due, ma decisamente Deidara è molto, molto più teatrale dell'Akasuna. Insomma, Deidara è un personaggio perfetto per il teatro, dovevo togliermi lo sfizio di immaginarlo in quelle vesti, parlando in quel modo e con quella maschera tra le dita.
Grazie per aver letto e recensito. Le tue impressioni sono giuste, giustissime: è proprio ciò che volevo scrivere^^! Che bello!
Memi: Ma grazie per i complimenti e per tutte le belle parole, e ovviamente per seguirmi passo passo in questa raccolta
. Grazie davvero, Memi!
L'aggettivo sperimentale accostato alle mie storie poi mi fa luccicare gli occhi di gioia. Io amo sperimentare *_* e sono un'accanita fan degli scrittori che sperimentano, e in effetti col monologo mi sono proposta di fare proprio questo. Sapere che ci sono riuscita mi riempie di gioia, magari ritenterò qualcosa sulla scia di questo Deidara teatrale. Chissà, si vedrà.
_Eleuthera_: Ma saaaalve!
Posso chiamarti 'collega', anche se non sarebbe proprio esatto?! Perchè sì, io sono una teatrante (seguo un corso organizzato dalla scuola... e stiamo preparando i nuovi spettacoli proprio in questi giorni!), mentre tu, mi par di capire, studi seriamente per diventare attrice.

Mamma mia. Allora il prima possibile dobbiamo parlarne!
Comunque, hai ragione, teatro E' vita. Me ne accorgo io stessa ogni volta che proviamo, me ne accorgo sempre di più: è una delle cose più belle che esistano al mondo, è esistere e non esistere, è difficilissimo, perchè bisogna diventare personaggi pur essendo persone ma, per quanto difficile sia, è capace di vivificare, di far sognare e di arrivare dritto alle emozioni.
Il teatro, il teatro *_*!
Che bello sentirsi dire da qualcuno "dell'ambiente" che la cosa è fattibile anche a livello scenico! Quello che temevo è che fosse poco credibile come copione, un copione troppo letterario per poter salire su un palcoscenico, ma se tu mi dici così allora mi rallegro tutta contenta, è la prima sceneggiatura teatrale che ho scritto e ne vado un pochino fiera, anche perchè Deidara secondo me è fatto per il palcoscenico, tagliato su misura. Funzionerebbe in scena, !
Comunque, grazie mille per avermi inserita fra gli autori preferiti, sei stata dolcissima. E io devo ancora commentarti per bene la storia su Notre Dame! Diavolo, sono imperdonabile. Ma la recensione arriverà, eh, non disperare :) a presto. Alla tua prossima SasuSaku (gh!) o splendida storia che sia.
Grazie ancora!
Darkrin: Eccome se puoi chiamarmi Tya
. Ma volentieri!
Tra l'altro tu hai colto uno spunto fondamentale: l'esibizionista. Deidara è un dannato esibizionista, come ogni attore che si rispetti, e ama mettere in mostra la propria lucida follia. Brava *_* l'hai capito! E anche come hai descritto il teatro mi è piaciuto: esplosione o eternità. Diamine, non ci avevo ancora pensato, ma può essere entrambe le cose, proprio come Deidara. Grazie!
E grazie anche per aver commentato le altre Flavours
. Sei un tesoro, veramente :* mi hai commentato anche la SasuSaku, che è ufficialmente la più sfigata tra tutte, ma anche la PeinKonan e la ShikaIno. Aw. Le tue recensioni sono breve eppure analitiche, mi piacciono, dicono tutto quello che c'è da dire senza strafare. Sei stata veramente gentile, ti ringrazio ancora.
A presto!



Grazie dell'attenzione,
Hipatya

  
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