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Autore: LondonEye    16/06/2014    1 recensioni
Belle porta a casa un gattino randagio a cui Mr. Gold è altamente allergico. Fantastico, semplicemente fantastico. Ora non solo deve fare i conti con una palla di pelo psicotica che gli distrugge casa, deve anche fare scorta di fazzoletti. E mantenere tutto segreto a Belle che ama il gatto al di là di ogni ragione.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo mesi ritorno, pronta a prendermi tutti i vostri insulti e pomodori in faccia lol purtroppo ho avuto un periodo non bellissimo che mi ha fatto allontanare dal fandom di OUAT e le fanfiction erano l'ultima cosa a cui volevo pensare...mi scuso con tutti voi per i mesi di attesa ma veramente, non ero proprio dell'umore adatto per mettermi a pensare a OUAT :/ ma ora è tutto passato e direi che la prima cosa che dovevo fare era assolutamente darvi l'ultimo capitolo di questa mini-long, ve lo dovevo. Quindi senza ulteriori indugi buona lettura, ci vediamo sotto :)

 

 

L'ex regina cattiva (anche se molti sostenevano che lo fosse ancora) osservava il calderone ribollente di magia, aspettando il momento giusto. Doveva scoprire cosa c'era in quello straccio, ciò che avrebbe potuto far perdere all'infallibile Rumplestiltskin il controllo dei suoi sensi.

La pozione diventò di un verde brillante e Regina si voltò mentre teneva lo straccio sopra il piccolo calderone. Lo lasciò cadere al suo interno e guardò come venne assorbito dal liquido, che iniziò a gorgogliare per poi trasformarsi prima in un colore viola acceso e poi in rosso. Qualche istante dopo il fumo emanato dalla pentola rivelò l'immagine di ciò che era sul panno. Si aspettava qualcosa che non avesse a che fare col materiale di cui era composto lo straccio e non si sbagliava.

"Oh mio..." ansimò appena vide l'immagine. "Questo è molto interessante..." e rise, la vittoria imminente. "Caro Gold, potrai pure non avermi dato il profumo che volevo, ma ora ne farò uno per conto mio" sorrise, i denti scintillanti dietro le labbra rosso sangue. "E sono sicura che lo amerai..."

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Belle si svegliò ad un suono molto familiare. Lo conosceva fin troppo bene, lo aveva sentito sin da quando aveva 19 anni. Si alzò dal letto immediatamente e corse verso il suono, dimenticandosi che veniva da dentro la camera da letto e non da due corridoi più in basso, e si schiantò dritta contro la fonte del rumore. Perse l'equilibrio e cadde di sedere. Alzò lo sguardo per guardare chi urlava il suo nome.

Lui stava guardando verso di lei, i pugni serrati e gli occhi arrabbiati, un'immagine che aveva visto molte volte. Specialmente quando incasinava qualcosa nel castello, come quella volta che aveva riorganizzato tutte le sue pozioni per cercare di nascondere il fatto di averne rotta una.

Belle sbatté le palpebre verso di lui e sorrise innocentemente. "Sì, Rumplestiltskin?" chiese con dolcezza, proprio come faceva sempre per calmare la sua rabbia.

I suoi occhi si addolcirono leggermente, ma rimase arrabbiato. "Guarda che cosa ha fatto!".

Il suo sorriso aumentò, ancora innocentemente. "Chi?"

Rimase impassibile. "La signora Crumplebottom dall'altra parte della strada...chi pensi chi sia?! Il tuo gatto ovviamente!"

"Oh, quindi ora è solo mio?" lo prese in giro mentre si alzava da terra.

"Sì, quando fa cose come questa".

Guardò dove stava puntando e non vide nulla. "Cosa dovrei vedere?"

"Sei a due cm da una di esse in questo preciso momento".

Guardò di nuovo. "Ancora non vedo niente".

Rumplestiltskin sospirò e sollevò il tappeto dove si trovavano col proprio bastone. "Le vedi adesso?"

A quanto pare Izzy aveva pensato che sarebbe stato bello portare i propri bisognini secchi fuori dalla lettiera e seppellirli sotto il tappeto.

Cercò di non ridere mentre fissava ogni piccola palla rotonda. "Lo sai quanto sono dure quando ci passi sopra nel cuore della notte scalzo? E' come camminare su delle rocce."

"Uhm..." alzò lo sguardo Belle, cercando di trattenere le risate.

"Belle..." cominciò, con un tono di avviso che avrebbe fatto tremare chiunque. "L'animale ha messo la sua cacca sotto il mio preziosissimo tappeto della Dinastia Ming".

Deglutì cacciando la voglia di piegarsi in due dal ridere. "Okay, okay. Pulirò tutto." Prese una piccola paletta e dei guanti speciali mentre lui scuoteva la testa.

"Qui..." indicò gli escrementi col bastone, mentre lei li raccoglieva uno ad uno.

"Chi avrebbe mai pensato che saremmo finiti così?" commentò lei con una piccola risata.

"Finiti come? A pulire la cacca dal pavimento?"

"No...normali come tutti gli altri". Lo vide irrigidirsi e sollevò la testa incontrando il suo sguardo. Le piaceva veramente di più quando i suoi occhi si addolcivano in quel modo.

Il sonno arrivò facilmente dopo l'incidente del tappeto. Belle si svegliò per prima e dopo essersi vestita velocemente si avvicinò al corpo addormentato del suo amato. Russava nel cuscino e lei gli accarezzò i capelli e lo baciò sulla guancia, facendolo svegliare gemendo leggermente. "Sto andando da Granny per la colazione, torno subito" sussurrò e ridacchiò per quanto assolutamente adorabile era la mattina. Il serio Mr. Gold scompariva, sostituito da un normalissimo e sonnolento uomo spettinato. Lo baciò di nuovo e uscì.

La passeggiata verso il locale fu tranquilla, molti passanti la salutarono. "Buongiorno Belle" le dicevano, e lei rispondeva con un gran sorriso. Era felice che Granny aprisse così presto, adorava i suoi muffin e sapeva che Rumple amava i suoi cornetti.

Entrò con un grande sorriso e Ruby la afferrò immediatamente per il braccio. "Ciao! Come sta il gatto?"

Belle annuì mentre si spostò su uno sgabello. "Sta bene, sembra felice" rise "Sai già cosa voglio, giusto?"

"Uova, salsiccia e formaggio, muffin e un cornetto" rispose Ruby con un accento francese. "Arrivano subito" prese l'ordine e tornò al bar. "Allora, come va fra Gold e Izzy?"

Belle si strinse nelle spalle. "Non lo so ancora. E' stato troppo male per legare veramente con lei".

Ruby inclinò la testa. "E' ancora malato?"

"Sì, è davvero strano. Peggiora nei momenti più strani e mi sento come se mi stesse nascondendo qualcosa. Ieri sera ho trovato queste piccole pillole blu nel suo gabinetto..."

Ruby alzò una mano interrompendola. "Un momento, aspetta. Piccole pillole blu?"

Belle annuì.

"Erano in una bottiglia marcata?"

"No, era una bottiglia senza etichetta, per questo ho pensato che fosse strano...Ruby?"

La ragazza lupo aveva la testa abbassata e si sforzava di non ridacchiare, fallendo miseramente. "Oh..oh mio Dio...piccole pillole blu? Sul serio? Oddio...oddio!"

"Ruby, cosa c'è di così divertente?"

Era senza fiato. "Pillole blu!"

"Che hanno di strano?"

Ruby riprese fiato con una mano sul petto. "Belle...non so come dirtelo, ma quelle pillole non sono per il raffreddore..."

"Non lo sono? E allora per cosa sono?" Ruby scoppiò nuovamente a ridere e gli occhi azzurri della bella si aggrottarono. "RUBY!"

"Okay, okay" si schiarì la voce. "Quelle pillole sono per...gli uomini...quando hanno dei problemi in camera da letto..." Belle si limitò a sbattere le palpebre. "Vedi..." e finalmente i suoi occhi si spalancarono. "No...no..."

"Proprio così."

"Ma...lui non ha...non ha mai avuto nessun problema..."

"Ew, troppe informazioni!" scosse le mani Ruby.

"Scusa. Ma veramente, non ne ha mai avuti!"

"Forse perché prende le pillole..."

Belle abbassò lo sguardo. "Perché non me lo ha semplicemente detto? Avrei capito..."

"Già, lui è molto più grande di te" scoppiò di nuovo a ridere la ragazza lupo e Belle gli lanciò un'occhiataccia. "In...in senso buono?" aggiunse all'ultimo momento.

Belle sospirò. "Quindi sta facendo finta di avere il raffreddore per nascondere che ha bisogno di quelle pillole?"

Ruby smise di ridere. "Aspetta. Fa finta di avere il raffreddore?"

"Si, te l'ho detto Ruby".

"Cosa fa di preciso?"

"Starnutisce un sacco...ma proprio tanto...e sempre nei momenti più strani."

Ruby ci pensò su. "Izzy...è vicino a voi quando capita?"

Belle alzò lo sguardo come se qualcuno avesse tirato un filo invisibile unendo tutti i pezzi. "Oddio...sì...ogni volta che succede...lei era vicino a lui. E lui sembra sempre così a disagio vicino a lei..non vuole mai toccarla...."

Ruby annuì. "Bingo".

"Rumple...è allergico ai gatti?" Belle sospirò. "Oh, quell'...uomo! Me l'ha fatta portare a casa senza dirmelo perché...perché...la volevo..." ogni rabbia che provava si sciolse, sostituita da un caldo senso di comprensione.

Ruby sorrise. "Credo che Granny si sbagliava. Ha veramente scelto te invece di se stesso."

Belle sorrise e annuì, lacrime silenziose che cercavano di scappare dalle sue ciglia. "Devo tornare subito a casa e dirgli che so tutto. Non può vivere così."

Prese il cibo. "Grazie, Ruby" e uscì dal locale scuotendo la testa.

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Si sentiva caldo e confortato. Era contento e tranquillo. Era tutto così dolce e accogliente. Si sentiva...prurito. Il mondo si chiudeva tutto contro di lui e non riusciva a respirare. Qualcosa lo stava soffocando.

Spalancò gli occhi e gli ci volle qualche secondo per registrare che aveva un gatto in faccia. "Che diavolo?" lo lanciò dall'altra parte della stanza ed esclamò con disgusto, cercando di pulir via il pelo dal pigiama.

"Tu! Piccola stronza!"

Lei per tutta risposta saltò sul bordo del letto e si sedette, muovendo la coda come suo solito. Lui la sommerse con le coperte e si alzò in piedi, afferrando il bastone mentre sentiva il suo "meow" di protesta mentre sgusciava da sotto le coperte. "Ti sta bene!"

Si guardarono a vicenda per un po', lui stringendo i denti e lei scuotendo la coda. "Non te la faro passar liscia questa volta", ringhiò. "Se non ti conoscessi bene, direi che lo stavi facendo apposta. Era tutto calcolato vero? Sì! Beh...ora scoprirò cos'hai in mente. Saprò tutto e...ETCHU'!" grugnì e iniziò a dirigersi verso il bagno. "Subito dopo che avrò preso le medicine però".

Dopo esserci concesso una bella doccia calda, si vestì con il suo completo migliore e rovistò in tutta casa per trovare la rovina della sua esistenza. Quando vide che sembrava non essere da nessuna parte, sospirò e recuperò rapidamente un incantesimo contenuto in una bottiglietta in cantina.

Riempì un piatto di cibo e lo cosparse con la pozione, lo mise in terra e aspettò di vedere comparire una familiare ombra. Non dovette aspettare molto per vedere correre fuori dal nulla la gatta, che attaccò il piatto come se non mangiasse da giorni.

"Sono contento che sei così entusiasta" commentò seccamente "E renderà le cose più facili per entrambi".

Improvvisamente il gatto venne avvolto da una nuvola di fumo e si trasformò in un gioco di carnevale. Il suo corpo era una scatola, decorata con strisce technicolor e lucine. Sulla cima della scatola, la sua testa sbucava da un buco. Invece di tanti buchi dal quale la sua testa poteva uscire, ve ne era solo uno in cui era incastrata...era sempre stato il suo gioco preferito.

"E' ora di giocare a Colpisci Il Gatto! E UCCIDILO! SBAM!

 

Si grattò il naso. "Forse dovrei smetterla con la magia..."

il gatto guardò in alto leccandosi i baffi, un bagliore verde si emanò da tutto il suo corpo e poi scomparve così come era apparso.

"O forse no...mi spiego meglio dearie, ti ho appena conferito la capacità di parlare. Puoi parlarmi adesso."

I suoi occhi si spalancarono, qualcosa che gli animali non fanno di solito, ma magari la pozione le aveva conferito anche delle espressioni. Era un vecchio e semplice incantesimo e funzionava solo su alcuni animali. Gli animali con un cervello piccolo non potevano parlare, avrebbe potuto usare l'incanto su Pongo quella volta che tutti lo avevano accusato di aver ucciso il caro grillo, ma probabilmente Pongo non sarebbe stato nemmeno in grado di descrivere quello che aveva visto intelligentemente. La maggioranza dei cani avevano un vocabolario limitato.

Ma i gatti erano intelligenti. Malvagiamente intelligenti e lui sapeva che questo in particolare sapeva cosa stava facendo. Era stato un passo azzardato usare la magia su di lei, ma forse almeno avrebbe ottenuto qualche risposta.

Si posizionò davanti a lei e strinse il bastone di fronte a sé. "Adesso...qual è il tuo problema? Perché insisti nel rendere la mia vita miserabile?"

Lei mosse di nuovo la coda mentre si sedeva, più tranquilla che mai. "Semplice. Tu sei uno di loro".

Aveva visto altri animali parlanti prima d'ora, ma nessuno con tanta precisione nell'usare il vocabolario umano. Anche la sua voce era regolare, bassa, quasi seducente si potrebbe dire. Piena di confidenza e di disgusto.

"Loro? Chi sono loro?"

"Un maschio."

Lui la guardò a bocca aperta. "Mi prendi in giro. Mi stai attaccando perché sono un uomo?"

Lei inclinò la testa. "Sì"

Rumple si massaggiò una tempia. "Perché? Non ti ho fatto niente di male."

Izzy rise, un'altra cosa che gli animali intelligenti potevano fare sotto il suo incantesimo. "Quindi direi che appendermi in aria per il collo e rendermi muta erano niente."

"Quello è stato dopo che tu mi hai attaccato! Me ne stavo qui nella mia stanza e mi hai devastato per nessun motivo!" Si interruppe. Stava litigando con un gatto. Sospirò e si girò per non urlare all'idiozia di tutto ciò. "Va bene. Tu odi gli uomini."

Lei sbuffò. "Siete tutti uguali. Delle vili e violente creature. Non posso fidarmi di nessuno di voi."

Le sue parole lo colpirono e lui tornò a guardarla, i suoi occhi verdi che lo fissavano. Realizzò orribilmente cosa intendeva e qual era il problema.

Era stata abusata.

Scosse la testa da ogni pensiero compassionevole e continuò la sua missione. "Ti propongo un patto, dearie".

"Un patto?"

Rumplestiltskin si appoggiò al bastone. "Sì. Uno semplice e che darà benefici ad entrambi e a Belle, che mi sembra di capire ti piaccia."

Izzy si scrollò il pelo. "Lei è meravigliosa con me. E' una brava persona."

Annuì. "Sì, lo è...almeno concordiamo su qualcosa". Fece una pausa mentre lei continuava a guardarlo. "L'offerta è semplicemente questa: stai lontana da me e io lo starò da te. Andremo d'accordo e ci lasceremo in pace per il bene di Belle. Accetti?"

Il felino ci pensò su. "Posso accettarlo."

"Abbiamo bisogno di qualcosa di più concreto e visto che tu non puoi firmare col tuo nome..." si piegò porgendogli una mano.

Lei si avvicinò lentamente a lui, guardandolo costantemente con occhi pieni di assenza di fiducia. Lentamente e delicatamente appoggiò il naso sul palmo della sua mano e si allontanò subito dopo.

"Accetto."

Lui sorrise raddrizzandosi. "Dovresti sapere che nessuno rompe un patto con me, se lo farai ne pagherai il prezzo."

"Una minaccia dopo in nostro bel accordo?"

"Solo un fatto, dearie. E' così per tutti quelli con cui faccio dei patti."

"Mi dispiace per loro."

Gold sorrise a quelle parole. "Ora che abbiamo risolto..." il suo telefono proprio in quel momento squillò. Era Belle e lui sorrise.

"Tesoro?"

"Rumple, mi dispiace di non essere ancora lì, ma il tubo si è rotto di nuovo."

"Capisco, devo andare al negozio in ogni caso."

"Ma la nostra colazione..."

"Possiamo rimandarla a più tardi."

"Oh, okay...uhm...Rumple...c'è qualcosa di cui vuoi parlarmi?"

Si guardò intorno. "Tipo?"
"Tipo...qualcosa di importante?"

Si chiese cosa potesse intendere. Quando non riuscì a darsi una risposta ipotizzò che si era solo dimenticato un anniversario importante e avrebbe dovuto cercare di scoprire quale più tardi.

"Oh, lo so. Ti amo."

Lei ridacchiò. "Ti amo anch'io" sospirò.  "Ci vediamo dopo allora".

"Non vedo l'ora come sempre". Si salutarono e lui guardò in basso l'animale che minacciava di stare per vomitare una palla di pelo. "Quello fallo in giardino. Adesso devo andare. Mi fido che non distruggerai la mia casa, perché se lo fai sarebbe un modo per rompere il nostro patto". La lasciò seduta sul pavimento, la coda che ancora si muoveva avanti e indietro.

La sua vittoria aveva un sapore dolce mentre praticamente volava verso la sua macchina. Stava per aprirla quando si bloccò guardandosi intorno. Al diavolo, se lo meritava dopo tutto quello che aveva passato.

E scomparve in una nuvola di fumo viola.

 

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Il negozio era silenzioso e tranquillo. Nessun oggetto rotto, nessun demone che correva da una parte all'altra, nessuna lettiera puzzolente, solo pace e calma. Le cose non potevano andare meglio. Finché sarebbe andato d'accordo con quell'animale, e finché avesse preso le medicine, Belle non avrebbe mai potuto scoprire il suo segreto e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Non riusciva a pensare all'ultima volta che si era sentito così. Lasciò andare un lungo sospiro e si incamminò ad aggiustare un vecchio orologio a cucù.

 

La campanella alla porta suonò e alzò lo sguardo, tutte le sue speranze e i suoi sogni che andavano in mille pezzi. "Ovviamente ho festeggiato troppo presto..." mormorò a se stesso mentre sbatteva la porticina dell'orologio che stava riparando.

"Gold" disse Regina mentre marciava verso il bancone.

"Regina. Non credo di essere mai stato così sfortunato prima d'ora. Perché siete venuta ad oscurare la mia giornata di nuovo?".

Lei sorrise, un  sorriso che prometteva terrore. "Oh niente, volevo solo mostrarti una cosa..."

Gold alzò un sopracciglio mentre lei tirava fuori una bottiglietta. Era identica ad una boccetta di profumo qualsiasi solo che era chiaramente riempita con una pozione visto l'orribile colore verde acceso.

"Ho fatto un profumo".

Gold ridacchiò. "Oh, davvero? E con cosa? Dubito fortemente che tu abbia trovato un Olfuriom".

Regina iniziò a giocare con la boccetta, rigirandosela fra le dita. "No, non l'ho trovato infatti. Ho fatto un profumo con qualcosa di più...potente". Sorrise, i denti scintillanti.

Non ebbe tempo di reagire mentre glielo spruzzava in piena faccia.

Cadde all'indietro proprio come quando Ashley Boyd lo aveva colpito a tradimento, urlando mentre la pozione gli raggiungeva gli occhi.

Sicuramente non si aspettava che Regina sarebbe stata così audace e ora ne avrebbe pagato il prezzo. Tutta la magia ha un prezzo.

Fu istantaneo. Proprio come quando odorò il panno, solo dieci volte peggio, e non poté fare niente se non contorcersi sul pavimento mentre i suoi polmoni iniziarono a riempirsi del profumo, iniziando la tortura.

Regina guardò la scena con malata soddisfazione mentre il grande e potente Oscuro veniva sconfitto davanti ai suoi occhi.  Chi poteva immaginare che qualcosa di così semplice avesse effetti così devastanti?

Rise mentre lui starnutiva per la quinta volta -o forse era la sesta- e iniziò il suo discorso.

"Oh, funziona. Ero preoccupata che non lo avrebbe fatto. Ti chiederai perché è molto peggio del solito. Facile: ho modificato il DNA del pelo del gatto e l'ho intensificato. E' come se venti gatti stessero scuotendo il loro pelo dentro il tuo naso. Divertente, vero?"

Lui cercò disperatamente di respirare e starnutì ancora.

"Beh, per me lo è".

"ETCHU'! Tu... E-E-E-ETCHU'! Io non... ETCHU'! ce l'ho... ETCHU'!" e continuò a starnutire mentre lei rideva di lui.

"Non ce l'hai? Risparmiamelo, Rumple. So che ce l'hai. E tutto quello che devi fare è darmelo e io ti darò l'antidoto".

Lui rispose con un triste gemito, seguito da un altro starnuto.

"Giusto, mi sono scordata di dirtelo. E' una pozione permanente. Gli effetti non saranno così orribili come ora, ma sarà comunque brutto. Ogni cosa ti farà starnutire. L'odore di vero profumo, il vento, il polline, qualsiasi animale, il peperoncino. Sarai più famoso di Eolo per i tuoi starnuti!".

"ETCHU'!"

"Tutto quello che devi fare è darmi ciò che voglio. Anche uno sciocco accetterebbe immediatamente".

Gold rimase a bocca aperta e iniziò a tremare senza controllo. Il suo corpo voleva starnutire, ma non riusciva a respirare per farlo, risultando in una serie di soffocamenti mischiati a tosse. Non riusciva a respirare. In tutti i sensi. I suoi polmoni si stavano chiudendo, la sua gola si era gonfiata e poteva sentire la sua faccia bruciare come se fosse in preda alle fiamme.

Che idiota! Stava per avere una specie di shock anafilattico e non c'era niente che poteva fare. Cercò di poggiare le mani al pavimento per evocare un qualsiasi tipo di magia, ma Regina pestò la sua mano e lo rigirò sulla schiena con il piede.

In quel momento notò il suo collo e viso rossi e pieni di lividi bianchi. Indietreggiò shockata.

"G-Gold?"

La porta si spalancò, rivelando Belle che teneva in braccio l'intera causa dei mali di Gold. Trattenne il respiro e lasciò cadere l'animale, correndo verso di lui.

"Rumple! Cosa gli hai fatto?!"

Regina non rispose mentre Belle si accasciava sul suo amore cercando di aiutarlo, inutilmente.

"Rumple, cos'hai?! Cosa ti ha fatto?!" lui non riusciva a rispondere e gli occhi di Belle si riempirono di lacrime mentre le guance di lui diventarono viola. "NO!"

Regina corse verso la porta quando sentì un soffio. Il gatto era lì, la schiena incurvata mentre le ringhiava. Non poté nemmeno sbattere gli occhi che le saltò addosso attaccandola e graffiandola.

Urlò  mentre il gatto le morse il braccio. La donna lo sbatté a terra con forza e le lanciò un getto di magia facendola volare dall'altra parte della stanza.

Belle non ebbe tempo di reagire a tutto quello perché era ancora impegnata a cercare di aiutare Rumplestiltskin. "Adesso basta! Chiamo un'ambulanza!".

"Non funzionerà, solo l'antidoto può curarlo" disse Regina alla ragazza piangente sul pavimento.

"Allora aiutalo! PER FAVORE!"

Regina la guardò con aria di sufficienza. "Perché dovrei? Lui non porta altro che miseria"

"Non è vero!" gemette Belle. "Lui porta felicità nella mia vita! E' tutto ciò che ho! Se lo perdo...non mi rimarrà più niente..."

Una giovane ragazza piange sul cadavere del proprio amore in una stalla.

Regina scosse la testa, gli occhi luccicanti di lacrime. "No..."

"Per favore..." gemette Belle. "Cosa penserebbe Henry? Vuoi che scopra che hai ucciso suo nonno? E sappi che glielo dirò! Non si fiderà mai più di te! Quindi aiutalo. AIUTALO!"

Regina strinse i denti, tremando di indecisione. "Va bene!" disse infine tirando fuori un'altra bottiglietta e versandone il contenuto sopra il corpo tremante di Mr Gold.

Venne ricoperto da un fumo rosa e smise immediatamente di contorcersi. Prese un respiro profondo mentre la sua faccia tornava normale, nessuna evidenza dell'attacco che aveva distrutto il suo corpo pochi secondi prima.

Si sedette per alcuni secondi, sconvolto, e poi tornò alla realtà. "TU!" ruggì all'ex Regina, facendo apparire una palla di fuoco sulla propria mano e preparandosi a lanciargliela contro, quando Belle lo fermò aggrappandosi al suo braccio.

"Rumple, no! Non ne vale la pena!"

"Hai visto cosa mi ha fatto?!" urlò mentre lei lo prendeva per le spalle, la palla di fuoco che scompariva dalla sua mano.

"Sì, ma se la uccidi giocherai solo il suo gioco malvagio e il ciclo ricomincerà di nuovo. Ti ha fatto del male, sì, ma non voglio che faccia del male al tuo cuore..."

Gold sospirò e si alzò, Belle che lo aiutava. Prese il suo bastone e fissò Regina, l'odio ben visibile nel suo sguardo. "Fammi di nuovo una cosa simile e ti ucciderò. Non mi importa. E non ho mai avuto il tuo dannato fiore! Adesso dammi la pozione e sparisci dal mio negozio!"

Regina sospirò e diede la boccetta di profumo Belle. "E l'antidoto" aggiunse la ragazza, ricevendolo svogliatamente dal sindaco.

"Volevo solo...che qualcosa...andasse per il verso giusto". Non ottenne la compassione di nessun dei due e tirò su col naso come la bambina che veramente era e se ne andò via dal negozio.

Belle sospirò di sollievo. "Sono felice che tu non l'abbia uccisa..." lui scosse la testa. Belle alzò la boccetta contenente il liquido verde e si ritrasse. "Cos'è questa roba?"

"Qualcosa di molto pericoloso. Dovrò sistemarla in un posto sicuro".

Belle alzò un sopracciglio. "E non avrebbe nulla a che fare con la tua allergia ai gatti, vero?"

Gold sbiancò. "Cosa?"

"Lo so, Rumplestiltskin". Lui la guardò imbarazzato e si passò una mano fra i capelli, schiarendosi la voce.

"Lo abbiamo capito io e Ruby stamattina. Non posso credere che mi hai fatto tenere Izzy quando tu...oh mio Dio, IZZY!"

Corse dietro il bancone dove il gatto era stato scaraventato. "E' qui?" chiese Gold mentre la seguiva.

"Sì, l'ho portata per riuscire a farti dire finalmente la verità, l'ho lasciata cadere e lei ha attaccato Regina e...oddio..." si fermò trattenendo il respiro, le mani sulla bocca mentre Rumple si preparò a cosa avrebbe trovato dietro il bancone.

Il felino era immobile sul pavimento. Belle si sedette accanto al suo corpo senza vita, le lacrime che le solcavano il viso. "Regina l'ha uccisa..."

Gold si inginocchiò sul suo ginocchio buono, vedendo che il felino respirava ancora. "No, è viva". E senza dire nulla agitò la mano sopra di lei, un bagliore viola avvolse l'animale. Poco dopo, aprì gli occhi e miagolò.

"Ecco qui, tutto a posto".

Belle alzò lo sguardo verso di lui mentre altre lacrime le solcavano il viso. "Non c'era bisogno che lo facessi..."

"Ma l'ho fatto lo stesso".

Belle accarezzò il gatto, che sembrava ancora un po' confuso. Poi si girò verso l'uomo che aveva torturato per tutti i giorni passati e strofinò la testa sul suo ginocchio, facendo le fusa. "Oh, adesso ti piaccio eh?

"Ovvio che mi piaci, mi hai salvato la vita" rispose il gatto.

Sbatté gli occhi e Belle rimase a bocca aperta, le lacrime cessarono di cadere per lo shock. "Ha parlato?!"

"Oh, mi sono dimenticato di annullare l'incantesimo..." disse Gold senza pensarci. Alzò lo sguardo su Belle e la vide lanciargli palle di fuoco immaginare con gli occhi. "L'ho detto ad alta voce, vero?"

Lei annuì e incrociò le braccia. "Hai lanciato un incantesimo su Izzy? Per farla parlare? Perché?"

Si alzò, il gatto che si strusciava ancora contro la sua gamba. "Era solo un modo per farci andare d'accordo. Non riuscivamo a sopportarci e abbiamo fatto un patto per il tuo bene..."

Belle sospirò e abbassò le braccia. "Oh, Rumple...non ne avevo idea. Non andavate d'accordo?"

"Quella è colpa mia" si inserì Izzy, saltando sul bancone per guardarli in faccia. "Ma mi sbagliavo...almeno su di te. Mi hai salvato anche dopo che sono stata orribile con te. Credo che non sei poi così male...per essere un maschio".

Rumple alzò gli occhi al cielo e Belle ridacchiò. "Dovresti sapere che odio avere animali sul mio bancone" la avvertì.

La gatta ondeggiò la coda. "E tu dovresti sapere che non mi importa".

"Beh almeno adesso andiamo d'accordo e non ci saranno più incomprensioni. Per esempio, tu che metti i tuoi bisogni sotto il mio preziosissimo tappeto".

Izzy scosse la testa. "Oh, quello? L'ho fatto solo per farti arrabbiare" e saltò giù dal bancone per esplorare il negozio.

Lui strinse i pugni con rabbia mentre Belle gli si avvicinava. "Sei sicuro di volerla tenere sotto l'effetto di quell'incantesimo? E' strano avere un animale parlante".

La sua rabbia si calmò al suono della sua voce e si girò a guardarla con un sorriso. "Quando mai c'è qualcosa di normale qui? E in ogni caso questa è una città incantata, dovremmo avere almeno un animale parlante, non credi?"

Belle gli si avvicinò. "Perché non mi hai detto che eri allergico ai gatti?"

Lui sospirò, armeggiando con l'impugnatura del proprio bastone. "Perché sembrava che la volessi così tanto. Non potevo dirti di no quando sapevo..." e si bloccò quando Belle gli toccò il braccio.

"Ho sempre sentito che il tuo cuore era il migliore che avessi mai visto". Il suo intero viso si addolcì a quelle parole, "Sono felice di vedere che non mi sbagliavo".

Si sporse e lentamente premette le labbra sulle sue, succhiandogli il labbro inferiore guadagnandosi un gemito mentre apriva la bocca per accoglierlo in risposta. Scivolarono insieme nella beatitudine più tortuosa, le mani di lei che strusciavano sul suo collo per andare a giocare coi suoi capelli. Lui la strinse più vicina a sé, il bastone da tempo dimenticato sul pavimento.

Si staccò da lui ansimando, un gigantesco sorriso soddisfatto sul suo volto mentre poggiava la fronte contro quella di lui.

"Tu...uhm..." iniziò Rumple, riprendendo il respiro, "...hai sempre pensato questo di me? Anche quando ti lanciavo grembiuli insanguinati da lavare?"

Lei si lasciò sfuggire una risatina. "Okay, forse non sempre...ma da quando hai risparmiato quell'Hood sì".

Lui le rubò un altro bacio, iniziando a scendere con le labbra sul suo collo. Erano persi nel loro piccolo mondo quando un suono li interruppe ancora.

"Eewww..." si girarono entrambi a guardare Izzy che li fissava. "Perché voi umani fate quello? E' disgustoso".

Rumple sospirò, spostando dal viso di Belle alcune ciocche di capelli ribelli. "Forse disattiverò l'incantesimo..."

"Dovreste veramente provare ad odorarvi i sederi piuttosto".

 

-Fine-

 

 

 

Ed eccoci qui, finalmente sapete come va a finire la storia. Mi dispiace tantissimo per avervi fatto attendere così tanto, infatti ho deciso che d'ora in poi pubblicherò storie solo dopo che le avrò finite di scrivere (o di tradurre se sono traduzioni). Ringrazio un'ultima volta tutti voi che avete solo letto (e siete tantissimi, è un onore!), seguito, aggiunto ai preferiti e soprattutto recensito. Se ho deciso di pubblicare questo capitolo lo stesso dopo mesi e mesi è solo grazie a voi! Ringrazio anche tutti quelli che mi hanno scritto in privato chiedendo quando avrei aggiornato, mi dispiace avervi fatto attendere così tanto ma i vostri messaggi sono serviti a qualcosa :) l'autrice della storia inoltre vi ringrazia tutti per le recensioni, che le ho passato, e ovviamente se recensirete ancora le passerò anche quelle. Non so se tornerò a scrivere per i Rumbelle, spero di sì, ma in ogni caso a presto :)

  
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