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Autore: ChrisAndreini    17/06/2014    5 recensioni
Krystal Collins è strana, imbranata, infantile e svampita.
Come se questo non bastasse è anche una Fangirl, perciò vi conviene scappare a gambe levate prima che si metta a blaterare di tutto ciò che non capite e non conoscete.
Tuttavia, se volete scoprire le avventure estive di una ragazza del genere, tra amici fuori di testa e gite in famiglia piuttosto movimentate, allora potete continuare a leggere.
*AVVERTENZE: La seguente fanfiction può provocare fangirlaggine, svampitezza e voglia di vivere un'avventura. Sconsigliata per le persone che hanno un po' di sale in zucca, potreste non capire la metà delle parole utilizzate, potrebbe inoltre contenere molti spoiler*
Dal capitolo 1:
"Sono felice di scriverti, anche se devo ammettere che l’idea della professoressa Roberts di farci scrivere un diario delle vacanze da farci aggiornare ogni giorno con ciò che vogliamo noi e che lei non leggerà a meno che non lo vogliamo noi *pausa a riprendere al sensibilità alle dita per lo scrivere troppo velocemente*"
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una Fangirl esagerata

 

17/06/14

Caro Dario, 

Quanto è bello il mare…

Se per bellezza intendi fare tuffi fuori programma nell’acqua gelida, diventare un pezzo di carne impanata perché vieni rotolata nella sabbia e beccare il diluvio universale senza un passaggio per tornare a casa.

Stamattina mi sono svegliata presto, o almeno ci ho provato, ma non ero poi così sveglia.

Margaret, anzi, Maggie (odia quando viene chiamata così e oggi se lo meritava), mi ha intimato di sbrigarmi o sarebbe partita senza di me.

Io allora mi sono preparata in tutta fretta, infilandomi un costume a caso e mettendo tutto l’occorrente nella prima borsa da spiaggia che ho trovato.

Il risultato?

Costume a righe verdi e arancioni e borsa fucsia delle Winx (Appartenente a Betty, ovviamente, a me non piacciono più, sono diventate troppo commerciali), infradito rosse e un berretto degli Yankees (quello di Annabeth :3)

Nella borsa ho poi messo, giusto per farti capire in che situazione disperata ero:

-Cellulare (e fin qui ci siamo)

-Città di vetro (bene, non ho preso un altro libro per sbaglio)

-Crema per i piedi (volevo prendere la crema solare -_-)

-Occhiali da vista di mamma [al posto degli occhiali da sole (mi ammazzerà)]

-Telo mare di Betty (minuscolo, e non serve dire che è delle Winx)

E inoltre non ho portato soldi, perciò ho dovuto chiedere a David e Johanna di offrirmi loro qualcosa.

Che spizza, eh?

Oh, nel caso in cui tu te lo stia chiedendo, spizza è il mio “Che pizza!” Lo so, non cambia molto, ma dato che ogni volta che dicevo “Che pizza” tutti mi rispondevano “No, mi dispiace, oggi si mangia pollo” e alla lunga diventa seccante, così ora dico spizza, un misto tra pizza e strizza.

No, hai ragione, non sono normale.

Comunque, dopo essermi preparata sono salita con mia sorella nella sua auto (ha già preso la patente, e non ti dico le crisi isteriche quando ha dovuto fare gli esami di guida) e ci siamo dirette al mare.

Quando siamo arrivate lei è andata subito dai suoi amici, probabilmente perché non voleva farsi vedere in giro con me (e chi può biasimarla)

Io ho raggiunto Johanna e David all’ombrellone di Johanna, solo che loro non c’erano.

Pensavo che fossero andati in spiaggia quando sono spuntati dalla sabbia come zombie, mi hanno presa di peso e mi hanno gettata in acqua.

Ero così scioccata che non ho opposto la minima resistenza, e l’acqua era gelida, cioè, credevo davvero di essere finita in Antartide.

Sono rimasta congelata nell’acqua per qualche minuto per lo shock, mentre David e Johanna si sbellicavano dalle risate alle mie spalle, poi sono schizzata fuori come una furia, e li ho buttati di peso sulla sabbia, e gli ho fatto il solletico.

Johanna lo soffre tantissimo, e chiedeva pietà. David lo soffre di meno, perciò gliene ho fatto di più.

Io per fortuna non ci soffro, perciò non hanno potuto controbattere.

Alla fine ero impanata di sabbia dalla testa fino ai piedi.

Fortuna che avevo posato il mio preziosissimo berretto alla Annabeth prima del tuffo.

Johanna si è fatta prendere da un attacco di ridarella per un’oretta, ti giuro, non riuscivamo a farla smettere.

A dire la verità non ci provavamo proprio, anzi, facevamo in modo che ridesse ancora di più, giusto per vendicarmi un po’.

Alla fine Johanna ha preso una granita e si è calmata.

Abbiamo appurato (io ho appurato, sgrunt) che l’acqua è troppo fredda per fare un bagno, perciò abbiamo preso da mangiare e da bere e ci siamo messi a giocare a carte al bar.

David ha preso una pizza e una spremuta, Johanna una granita e una pizza ed io ho preso un gelato e una granita.

Amo il gelato, è la più grande invenzione dopo i libri, a mio parere, a parimerito con la cioccolata.

Sarei capace di mangiarmi un gelato artigianale persino con dieci gradi sottozero, e, ti giuro, l’ho fatto una volta.

Comunque, stavamo giocando a UNO quando è venuta Gwen, la sorellina di David, di otto anni.

Considerata la faccia sorpresa di David, non sapeva che ci fosse anche Gwen, poi sua zia Helga è venuta a salutarlo.

E’ una donna un po’ dura e fredda, almeno secondo me, ma è cosa anche comprensibile perché ha perso il marito quando la figlia era molto piccola.

Si è aggiunta anche Lily, che ha salutato il cugino con un grande abbraccio.

Io e Johanna eravamo molto imbarazzate. Conosciamo la famiglia Faraday, ma non è che siamo molto intimi, diciamo, ci siamo limitate a un buongiorno rispettoso.

Poi sono andati in spiaggia per giocare con la sabbia, e dopo un paio di partite abbiamo deciso di raggiungerle.

Dopotutto, quale scusa migliore di una bambina di otto anni che vuole fare un castello di sabbia per tornare bambini per una giornata?

Sotto lo sguardo attento e, lo dico qui anche se non ne sono sicura, un po’ divertito di Helga, abbiamo fatto una gara di castelli di sabbia.

Hanno assegnato a Johanna il ruolo di giudice, poi Gwen ha fatto coppia con Lily e io con David.

Non ti immagini il divertimento.

Abbiamo provato a costruire Hogwarts, ma il risultato è stato piuttosto deludente.

Una torre è crollata, la capanna di Hagrid era più grande della torre di astronomia, e il lago si è allagato (O_O)

Le bambine non hanno vinto perché Johanna le ha fatte vincere (lei non fa mai favoritismi del genere) ma perché se lo meritavano davvero.

Hanno fatto un castello delle sirene, ma è uscito davvero bene, anche se io l’avrei chiamato “Reggia di Poseidone” invece di “Castello della Sirenetta” ma non ho criticato il nome perché dopotutto l’avevano costruito loro e spettava a loro trovare il nome.

Dopo la gara Helga ha riportato le bambine a casa.

Ci ha offerto un passaggio, ma abbiamo rifiutato, affermando che molto probabilmente ci accompagnerà a casa mia sorella.

Cioè, non ci eravamo accordate, ma io credevo davvero che ci avrebbe riportati lei.

Naturalmente avevo torto.

Abbiamo pranzato lì, con un piatto di pasta alle vongole.

O meglio, loro hanno preso un piatto di pasta alle vongole ciascuno, io ho preso un pizza, non mi piace il pesce (oltre al fatto che non avevo i soldi per pagare, e non volevo far spendere troppo ai miei amici.

Dopo pranzo, c’è stato il fulmine a ciel sereno.

Non nel senso che è successo qualcosa di orribile, ma nel senso che ha iniziato a diluviare con fulmini e saette quando fino a poco prima c’era il sole splendente.

Io ho chiamato Margaret per chiederle dove fosse, e lei mi ha risposto che era a casa a studiare.

E’ stato imbarazzante, devo ammetterlo, ma David e Johanna sono solo scoppiati a ridere.

Abbiamo deciso di prendere l’autobus, ma il prossimo passava due ore dopo, perciò abbiamo dovuto aspettare sotto la pioggia per due ore, senza poterci sedere e con i teli da mare sopra la testa per non bagnarci.

Johanna ha il piccolo problema che con l’umidità i suoi capelli diventano di un riccio pazzo, come Hermione ne “Il principe Mezzosangue” quando provava a fare il distillato della morte vivente.

Quando i capelli le diventano così si rabbuia e non parla con nessuno.

Aveva l’umore nero, ed io mi sentivo così terribilmente in colpa.

David mi ha messo una mano intorno alle spalle per conforto, è stato gentile, ma non lo so, ho sentito una strana sensazione di disagio, il ché è davvero preoccupante.

Insomma, siamo amicissimi da una vita, non voglio sentirmi a disagio con lui.

Ho deciso di non pensarci e di aspettare solo l’autobus.

Le due ore sono passate con una lentezza incredibile, e quando siamo entrati non avevamo neanche i biglietti.

David ha l’abbonamento, perciò non si è fatto molti problemi, Johanna aveva i soldi, mentre io no.

Ricapitolando, ero bagnata fradicia, scottata (eh, si, perché non avevo la crema solare e non ho voluto chiederla ai miei amici) senza soldi e raffreddata.

Probabilmente dovevo fare davvero pena (insomma, scottata e raffreddata lo stesso giorno) perché David mi ha comprato un biglietto e mi ha messo il suo telo mare sulle spalle.

Questo gesto mi ha messo ancora più a disagio.

Cioè, insomma, non è che fosse vero e proprio disagio, più che altro è stato un po’… imbarazzante, forse, no, non imbarazzante, più… non so come definirlo.

So solo che è stato un gesto da lui, perciò non vedo perché mi debba sentire così.

Gli ho detto che non serviva che mi pagasse il biglietto, perché meritavo tutte le multe di questo mondo, ma lui mi ha sorriso e me lo ha pagato lo stesso.

Mi sono scusata con i miei amici e mi hanno perdonato senza problemi, per mia fortuna.

Margaret, quando sono tornata, era assorta nello studio, e non ho voluto disturbarla per non attentare alla mia vita.

Mamma invece era preoccupatissima per il temporale, e mi ha abbracciata stretta stretta.

Poi le ho raccontato la giornata.

Lei ha sorriso, ha preso il telo mare id David dalle mie spalle e ha detto che lo avrebbe lavato e che glielo riconsegnerò domani o dopodomani.

Non mi ero neanche accorta di averlo ancora indosso.

Alla fine è stata una bella giornata, bagni inaspettati a parte.

Prima ho fatto una doccia, perciò credo sia il caso di asciugarmi i capelli o *starnutisce*

Come non detto, a domani :)

 

 

 

(A.A.)

Spero che questo capitolo vi piaccia, è stato molto divertente da scrivere per me, spero sarà divertente (sia stato, perché se stanno leggendo le note l’hanno già letto Pov. Valery)

Scusa, Valery, ma tu che c’entri in questa storia?

(Dimmelo tu, hai messo Natasha e Lily)

E’ nella stessa città, ma non vuol dire che tu ricomparirai.

(richiedo di comparire nuovamente, sono ancora io la migliore)

Lasciate perdere la mia vecchia creatura, comunque, stavo dicendo… spero sia stato divertente per voi leggerlo e al prossimo capitolo.

(Fatevi sentire, sostenitori di Valery, diffondete il messaggio che io ero migliore!) 

Sta zitta, Norton, e non darti delle arie!

Comunque, i commenti sono ben accetti.

(Uff, va bene, sto zitta, ma fammi comparire)

Vedremo, Valery, vedremo.

   
 
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