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Autore: peluche    17/06/2014    3 recensioni
Il ghiaccio ha bisogno del fuoco per abbandonare il suo stato di paralisi,
il fuoco ha bisogno dell'acqua per placare le sue fiamme imponenti.
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«Hannah! - disse a un tratto Aria – Quello non è..» prima che potesse finire la frase,un tizio ci passò accanto,scioccato quanto noi.
«Harry Styles ci degna nuovamente della sua presenza,quale onore.» I brividi. Lo fissai nel suo giubbotto di pelle,nei suoi riccioli scomposti e sulla sua moto nera petrolio. Il tizio che qualche minuto prima ci era passato accanto era Zayn Malik. Zayn Malik,il ragazzo più inaffidabile su questo pianeta,dopo Harry Styles,ovviamente.
«Non era finito in riformatorio?» Mi sussurrò Aria.
«Si, - risposi io in una specie di trance – infatti.» Non riuscivo a levargli gli occhi di dosso. Zayn gli si avvcinò e si diedero un affettuoso abbraccio. Il duo-idioti era tornato. Non poteva rimanere lì dov'era? Perchè dopo cinque anni in riformatorio aveva deciso di rimettere piede qui? Perchè era tornato nella sua vecchia scuola?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ice on fire

capitolo 15



Harry fermò la moto davanti al vialetto di casa e mi fece scendere. Non avevamo parlato per tutto il tragitto, non ci eravamo guardati una arrivati, non ci eravamo rivolti un gesto, una parola.. niente. Fermò la moto e io scesi. Presi lo zaino, indietreggiai balbettando qualcosa e andai verso casa. Il cuore stava quasi per uscirmi dal petto, le gambe mi tremavano, mi meravigliai di come non caddi a terra. Arrivai invece alla porta e mi voltai un'altra volta, vedendolo ancora fermo lì, dove mi aveva lasciata. Lo sguardo fisso a terra, come imbambolato. Non appena inserii la chiave nella serratura, lo sentii mettere in moto e capii che la magia di quella notte era finita lì. Era finita in quella strada, in quel lasciarsi senza uno sguardo, in quella soglia di casa. Ci avevo passato la vita sulla soglia di casa sua. Non appena misi piede in casa mia madre si lanciò su di me, stringendomi come se non mi vedesse da mesi.
«La prossima volta te ne resti a casa.» aveva detto.
Fui sollevata della cosa. Significava che la balla che io e mio fratello avevamo messo in piedi aveva funzionato. La cosa che mi preoccupava di più era la bugia detta a Liam. Liam non era stupido, e sicuramente avrebbe capito qualcosa. Avrebbe capito qualcosa per il mio atteggiamento, ma per il momento non avevo nessunissima voglia di vederlo. E così da quel giorno me ne sto chiusa in camera. La notte non riesco a dormire. Guardo la luna, immaginando che fosse la stessa di quella notte, ma la stessa non è. Le notti adesso hanno qualcosa di diverso. Sono spente, vuote. Rimango per ore a fissarla, immaginando le sue mani su di me, i suoi baci, le sue carezze.. Immaginando quel momento che vorrei ritornasse ancora e ancora. Il mio corpo è pieno di brividi perchè mi ritrovo sola, nel buio più totale senza nessuno che mi culla tra le braccia. Senza Harry che mi culla tra le braccia. Liam è passato a trovarmi il giorno dopo.
«Mi sei mancata.» mi dice.
«Anche tu.» gli rispondo.
Mi porta al cinema a guardare “Amici di letto”. Cerco di trattenere le lacrime.
Mi prende la mano, mi cinge le spalle con un braccio, mi accarezza il viso e io non faccio altro che immaginare di essere in qualunque altro posto. Voglio bene a Liam e forse dovrei dirgli la verità, se la merita. Non ho detto niente ad Aria, non ho detto niente a Louis. Non vedo Harry da quel giorno. Lo spio da dietro le tende della mia finestra. Vedo le luci accese, Chester che corre in giardino, la moto sul vialetto. Ogni volta che lo vedo uscire mi vengono i brividi. Poi lui alza la testa verso di me e io mi nascondo, pregando che non mi abbia vista. Tra poco ci saranno le vacanze di Natale, dovrei esserne contenta. Stare insieme alla famiglia, festeggiare.. e invece niente. 
Quel giorno andai a trovare Adele alla clinica, non lo facevo da tanto.
«Hanna.»
Quando mi vide il suo viso si illuminò. La trovai seduta sul letto, intenta a mangiare. Avevo sempre odiato l'odore del cibo degli ospedali. Le portavo sempre qualcos'altro da mettere in bocca, ma lei insisteva sempre dicendomi che non dovevo preoccuparmi per lei.
«Hai mancato Harry per qualche minuto.» disse.
«Bene.»
Poggiai il piatto sul tavolino e mi sedetti accanto a lei, cercando di sorriderle.
«Come stai?» le chiesi.
«Attendo con ansia il momento per andarmene.»
«Adele ti prego, - le presi la mano – non devi dirlo.»
«Figlia mia, - me la strinse – sono vecchia ormai.»
Abbassai la testa e sentii gli occhi gonfi dalle lacrime.
«Raccontami che ti succede..»
Alzai il viso e la vidi sorridermi.
«Tu e mio figlio avete la stessa espressione, triste e vuota.» continuò.
«Forse per motivi diversi..» sussurrai.
«Dimmi di questo ragazzo con cui stai..»
«Liam.» le ripetei, per la decima volta.
«Lo ami?»
«Gli voglio molto bene..»
«Anche a un cucciolo gli si vuole molto bene.»
Feci spallucce e tornai a guardare in basso.
«Hanna, - riprese – ho passato la mia vita accanto a un uomo che credevo di amare e ho solo rovinato la mia vita e quella di Harry.»
La stavo a sentire. Lei non scendeva nei particolari e ignorava il fatto che io in realtà sapessi tutto. Sapevo l'inferno che avevano vissuto. Sapevo che Liam però non sarebbe mai arrivato a tanto ma il concetto era un altro. Adele mi stava esortando a seguire il mio cuore, a scegliere ciò che era più giusto per me stessa. Non sapeva però che in realtà il problema era Harry.
«Forse il problema non sono io.» dissi.
«Dagli un po' di tempo, - continuò – i maschi sono sempre meno maturi.»
Risi. Risi e con quel pensiero in testa la salutai con un abbraccio e lasciai la clinica. Avrei voluto che Marcus spuntasse, che questa storia finisse. Avrei voluto che tutto fosse più semplice. Due persone si amano, dovrebbero stare insieme. Non ci dovrebbe essere mille ostacoli. Non ci dovrebbero essere mille problemi. Dovrebbe essere tutto fottutamente facile.


«Hai una faccia da funerale.» disse Aria.
«E' il tempo.» 
«Da oggi iniziano le vacanze, dovresti essere piena di gioia e invece sembra ti sia morto il cane.»
Eravamo all'uscita da scuola. 
Il tempo era nuvoloso e tra un po' sarebbe venuta giù la pioggia.
«Non un cane.» scherzai.
«Sai cosa intendo, - continuò Aria – è da quando sei tornata da quella fuga d'amore con Harry che hai questa faccia.»
«Non era una fuga d'amore.» la corressi.
«Dimmi cosa è successo allora, - riprese – siete stati a letto?»
Mi guardò seria e io cercai di evitare il suo sguardo.
«Ci sei andata a letto e non mi hai detto niente?!» quasi urlò.
«Calmati! - la ripresi – Vuoi che lo sappia tutta la scuola?»
«E com'è stato? Bello? Ne è valsa la pena? Cavolo era la tua prima volta!»
Cercai di zittirla in ogni modo, ma la sua eccitazione mi fece ridere, tanto che alla fine la buttammo sul comico. 
«Ti brillano gli occhi, lo sai?» Mi disse, una volta che ebbi finito di raccontare.
Sorrisi ancora, fin quando Aria cambiò espressione e la vidi fissare qualcosa alle mie spalle. Mi voltai anche io, seguendo il suo sguardo, e vidi Harry seduto sulla sua moto mentre si baciava con una rossiccia. Mi lanciò uno sguardo compiaciuto e poi riprese ad accarezzarla e a baciarla con foga. Senza dire niente, iniziai a correre verso casa.
«Hanna!» 
Mi urlò Aria alle mie spalle.
Non mi fermai. Continuai a correre, le guance bagnate. Sentivo gli occhi bruciare e sentii la pioggia che iniziava a scendere sulla città. Cercava di tenermi lontana. Non puoi colpire la ragione, colpisci il cuore. Ma io non te lo permetterò Harry Styles. Non ti permetterò di manipolarmi e convincermi di qualcosa. Io sapevo ciò che volevo e niente mi avrebbe impedito di averlo. E così aspettai da dietro la finestra di casa che lui tornasse, e quando vidi la moto arrivare e lui entrare in casa, uscii di corsa inventando qualcosa a mia madre e raggiunsi la porta di casa sua.
Bussai ripetutamente, fin quando me lo trovai di fronte.
«E così che pensi di allontanarmi? - lo aggredii, entrando in casa – Facendoti vedere con un'altra?»
«Ora sai che non sono sicuro di quello che voglio.» continuò.
«No tu devi piantarla! - continuai – Devi smetterla di difendermi, di tenermi al sicuro, non ho più otto anni!»
«Hai detto bene! - mi aggredii adesso lui – Non si tratta più di qualche stupido scherzo infantile, questa è una cosa seria!»
«Non puoi decidere per me Harry! - avevo le lacrime agli occhi ora – Sono io a decidere cosa fare della mia vita e non puoi proteggermi sempre.»
«Ti prego Hanna, - mi implorò lui – torna da Liam.»
«Non posso! - urlai – Abbiamo fatto l'amore, io.. io ti amo!»
«Smettila di amarmi allora!» mi urlò sopra.
«Non posso!» alzai di nuovo la voce.
«Non capisci? - si avvicinò – Non sono giusto per te, non posso darti ciò che meriteresti! Che vita avresti con me Hanna? Una vita piena di problemi, di ostacoli da superare, una vita di continue lotte per ottenere qualcosa!»
«Una vita felice..» lo interruppi, con la voce rotta.
Rimanemmo un paio di minuti a guardarci, senza dire niente.
«Sai che ti dico? - ripresi io - Se non stiamo insieme non è perchè tu vuoi proteggermi, è perchè tu non vuoi stare con me perchè io ho deciso cosa voglio, ho deciso a cosa voglio andare in contro, ho deciso di essere qui, quindi se non stiamo insieme sarà solo perchè tu non vuoi stare con me e hai paura! E sei un vigliacco e ti odierò sempre per questo!»
Lo guardai un attimo e poi mi voltai, per andarmene per sempre. Ma qualcosa me lo impedii. Harry mi afferrò dal braccio e mi fece voltare, centrando in pieno le mie labbra. Mi baciò con forza per una manciata di secondi e poi si staccò poco, quanto bastava oer potermi parlare.
«Anche io ti amo, - sussurrò – ti amo da una vita, ho solo paura possa accaderti qualcosa per colpa mia.»
«Non mi accadrà niente.» gli sussurrai io.
Riprese a baciarmi con foga, accarezzandomi la schiena e una mano tra i capelli. Mi sollevò da terra e mi portò su in camera sua, senza staccare le sue labbra dalle mie. Mi appoggiò sul materasso e mi sollevò la maglietta, sfilandola via in un attimo.
«Pensa che una volta qui dentro giocavamo con i lego.» mi disse all'orecchio.
Risi al ricordo e anche io gli sfilai la maglietta, come aveva fatto prima con me.
«Non lasciarmi più, - gli chiesi – ti prego.»
Mi guardò per un attimo, accarezzandomi una guancia.
«Te lo prometto.»
E con questa promessa continuammo ad amarci, come quella notte, come avevamo fatto silenziosamente da bambini. 


Tenevo gli occhi chiusi ma sentivo le labbra calde e morbide di Harry premere contro la mia fronte, la mi testa. La sua mano tra i capelli e l'altra mi accarezzava delicatamente la spalla. Aprii gli occhi sorridendo, e mi voltai a guardarlo.
«Mi dispiace averti fatto aspettare tanto, - disse – mi dispiace averti lasciata.»
«Sei qui adesso.»
Lo fermai e mi avvicinai per baciarlo. Mi strinse ancora di più, mentre io tornavo triste e pensierosa.
«Sei triste?» mi chiese.
«Penso a Liam.»
«Pensi a Liam mentre sei a letto con me?» scherzò.
«Sai cosa intendo, - risi – devo parlargli.»
«Mi dispiace averti incasinato la vita.»
Questa volta quello triste era lui.
«Ehi, - mi misi sopra di lui – tu non mi hai scombussolato la vita, l'hai fatta diventare migliore! Da quando te ne sei andato le uniche cose importanti erano la scuola, le feste, essere la figlia modello, andare all'università.. Invece adesso grazie a te ho riscoperto tante altre cose.»
«Davvero? - rise – Tipo?»
«Ho fatto pace con Louis, ho trovato il coraggio di ribellarmi ai miei e di fare quello che più mi piace!»
«Quindi ti ho fatto diventare una ribelle? Interessante!»
Mi portò sotto pizzicandomi i fianchi e facendomi contorcere come un lombrico. Continuava a farmi il solletico e ridevamo, ridevamo come facevamo sempre da piccoli, come avevamo fatto da una vita. Giocammo ancora un po', inseguiti da Chester, inseguendoci l'uno con l'altro, correndo per casa senza badare al vicinato che poteva sentire le urla di gioia. Quando arrivò la sera fu il momento di lasciarci.
«Non tornare a casa.» mi disse, stringendomi a se.
«Così i miei avranno un motivo in più per odiarti.»
«Puoi sempre venire a vivere qui.»
«E' una dichiarazione d'amore signor Styles?»
«Certo, - rise – d'altronde ti ho già sposata, ricordi?»
Risi anche io e dopo ci baciammo ancora, con la sua mano che mi accarezzava una guancia. Ci staccammo contro voglia e io uscii.
«Ti trovo sempre di fronte casa mia domani?» urlai.
«Ci passerò la vita sulla soglia di casa tua.»
Sentii le guance andarmi in fiamme, il cuore quasi che saltava fuori dal petto, le gambe che tremavano e non mi ero mai sentita così immensamente felice. Lo guardai un ultima volta prima che chiudesse la porta e mi voltai.
«Dimmi che non è come penso.»
Quello che vidi quando mi voltai fece sparire all'istante il sorriso dalla mia faccia. Liam se ne stava davanti a me, un mazzo di fiori in una mano, lo sguardo fisso sulla casa di Harry. Panico. Panico più totale. Non avrebbe dovuto scoprirlo in quel modo. Cosa avrei fatto?


 
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Scuse immense per il ritardo ma sono sotto esami e qualsiasi universitario mi comprenderà!
Il prossimo capitolo è già pronto quindi non dovrete aspettare molto:)
Spero che questo vi piaccia, ancora mille scuse <3

 

 
  
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