Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: ShiNear    18/06/2014    8 recensioni
Il mondo sembra lo stesso, dalla fine di Ashura. Ma l'arrivo di un nuovo ragazzo alla Shibusen, metterà in bilico vecchie e nuove alleanze, mentre vecchi e nuovi nemici tramano per riportare indietro il Signore dei Kishin. Il mondo è in pericolo e contano tutti sui maestri d'armi e le loro armi. Come si salverà la DWMA, in una battaglia fra entità... divine?
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair, Medusa, Nuovo Personaggio, Tsugumi Harudori, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Soul Eater 2: I colori di un'Anima'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3. RIUNIONE DI FAMIGLIA. ORA CI CAPITE QUALCOSA?

 

Era frustrante. Una mente brillante come lui, abbassarsi a cercare un datore di lavoro... in discoteca! Il rumore assordante, punk gasati, hippye ubriachi, tutti con i piercing... tutte cose che andavano contro la salute e il suo ordine! Solo nel silenzio puoi contemplarla, mentre svanisce, lasciando dietro di sé...
Si accorse solo allora del suo arrivo: come al solito, non aveva intenzione di cambiare look, in mezzo ai pazzi. Fosse stato un giovane studente, l'avrebbe attaccata. Fortuna che non lo era più da 40 anni.
Si rivolse alla sua interlocutrice: 
- Il fato è un vero rompiscatole a farci ri-incontrare, Madame Gorgon.-

Ormai erano nel corridoio che conduceva alla Death Room, dopo una lunga e noiosa spiegazione di Maka sulle materie della Shibusen. Manuel si augurava vivamente che nel tempo libero Maka non facesse la professoressa, perché non era portata.
Il corridoio era tappezzato di ghigliottine e chiese a Soul: 
- Non cadono mai?-
- No, a meno che uno non puzzi di pesce.-
- Quindi ti capita spesso di essere ridotto a un sushi.- commentò in risposta Manuel.
Soul sorrise emblematico: 
- Tranquillo, Capitan Spavaldo. Ci sono cose molto più pericolose delle ghigliottine, qui. Prendi Maka...-
Calcolò tre, due, uno... 
- MAKA CHOP!- Sì, in effetti, considerando la fontanella d sangue che ora gli usciva dal naso, una ghigliottina avrebbe creato meno problemi. Arrivati davanti al portone, Maka bussò.

Aprì loro un tipo... particolare. Aveva il camice bianco aperto sopra una maglietta grigia, pantaloni di Jeans, capelli grigi e spettinati, occhiali grossi, occhi a mandorla, un sorriso quasi sadico e il volto pieno di cicatrici e sfregiature. Ah, e una vite piantata nella tempia che usciva dall'altra parte. Fumava una sigaretta quasi spenta: la buttò a terra e la calpestò, poi girò la vite una o due volte, producedo un sinistro "criic-criic-criic". Sì, sentiva la mancanza delle ghigliottine.
Maka, senza scomporsi, glielo presentò: - Manuel, lui è il Dottor Franken Stein, uno dei più potenti maestri d'armi della Shibusen.-
In effetti sembrava un po' troppo... eccentrico per essere il dio della morte.
Lui non lo salutò nemmeno, si accese un'altra sigaretta e disse a Soul: 
- Soul, ho scoperto che sei stato tu a fare quel graffito sul muro di casa mia. Per punizione pulirai tutti i bagni della scuola, oggi. L'alternativa è una vivisezione davanti a tutta la classe. Così vedremo quanto poco cervello contiene le tua inutile testa.-
Anche la sua voce aveva un che di sadico.
Soul sbuffò: 
- Professor Stein, io non sono più uno studente, si ricorda? Ormai sono Falce della Morte io! L'Arma del Sommo Shinigami! Colui che ha sconfitto il Kishin!- Lui si limitò ad aggiustarsi gli occhiali e disse: - E colui che è stato bocciato per la seconda volta. Maka ha terminato con due anni di anticipo, e tu rischi di uscire con due anni di ritardo. A maggior ragione che sei Falce della Morte devi finire gli studi. Sinceramente, mi domando come faccia Maka a sopportarti.-
L'interpellata si intomise: 
- Scusi, Professor Stein, il Sommo Shinigami non ci voleva ricevere?-
Lui si scostò dall'entrata, facendoli entrare.
Manuel si avvicinò a Maka, sussurrando: 
- Maka, che vuoi dire? Sto per avere un incontro ravvicinato del primo tipo con la Morte in persona?-
Maka gli sorrise: 
- Rilassati, non è quello che pensi. È molto socievole e simpatico, quando non si arrabbia.-
Uao. Chissà se quella era la sua giornata sì: dottori sadici con le viti alla testa che minacciano la vivisezione, Dei della Morte con un possibile brutto carattere, corridoi con le ghigliottine... fece un bel respiro ed entrò anche lui.

Sì, non era certo il tipo con la falce delle raffigurazioni medievali, il dio della Morte che aveva davanti. Aveva una maschera a forma di teschio e il cappuccio con il mantello, sì, ma sembrava più un completo da carnevale o Halloween. Le mani erano immense, grandi come palloncini.
La voce, poi, era strana, nasale e quasi musicale: - Beeenvenuuuto alla Shibuseeen! Spero che tu ti sia trovato bene da Maka, caro Manuel Desper! Studente modello e casalinga peeeeerfetta! Magari fossero tutti così.-
Nonostante fosse sconcertato che tutti sapessero il cognome suo e di sua madre (ma che diamine, il dio della morte!), la sua voce tranquilla lo rassiciurò.
Fece un inchino e disse: 
- Grazie, Sommo Shinigami. Spero di non aver creato disturbo a nessuno per il vostro salvataggio a Roma.-
- Ma non scherzare! Male che vada, avresti dato a Stein una cavia in più per i suoi esperimenti. O-oh, vedo che anche tu puoi vedere le anime, ragazzo.-
Maka lo fissò, stupita. Lui distolse lo sguardo, imbarazzato. Maka lo capiva: anche lei le prime volte si era sentita così.
Quindi sussurrò a Stein: 
- Che non le venga in mente di vivisezionarlo. Con tutta la fatica che abbiamo fatto per tenerlo vivo...-
- Tranquilla, Maka. Credo che quel tipo non sia esattamente una cavia che si lasci trapanare, da come s'è messo in fuga per non finire tra le grinfie delle streghe.- Shinigami disse: - Allora, cosa pensi di fare, ragazzo?-
Manuel rispose, riprendendosi dall'imbarazzo:
- Le ultime volontà di mia madre erano che frequentassi la Shibusen...-
- E allora sia! Dopo quella fuga da Elka Frog e Mizune, immagino lo vorrai anche tu, no?-, lo interruppe il Dio della Morte.
In effetti era vero, ma Manuel aveva ereditato il vizio della madre: mai prendere qualcosa senza averla controllata.
Quindi chiese: 
- Sì, è vero. Comunque per informazione... come funziona esattamente per le armi? Ci vengono assegnate? Io non sono un gran combattente e...-
- Calma, vediamo di capiiiirciiii! Le armi non vengono mai date in base all'abilità, ma in base all'animaaaa. Se non sono in sintonia, arma e maestro non potranno mai lavorare insieme. Tanto varrebbe che Stein si dedicasse al giardinaggiooo.-
Stein sbuffò, infastidito.- Cooomunque, non ti devi preoccupare: qui nessuno nasce combatteeente.-
Maka intervenne: 
- Già, prendi mio padre...-
Non fece in tempo a finire di parlare che si trovò addosso proprio suo padre, che l'abbracciava stretta e diceva: 
- Makaaaaaaaaaaaa! Sono fiero di te!-
Che rottura! Dopo un anno continuava ancora a complimentarsi per il Kishin. Stava per tirargli in testa un "Maka Chop", quando suo padre, vedendo che Manuel lo fissava stupito, si bloccò, la lasciò e fece un salto all'indietro.
Maka, stupita dalla sua reazione, disse: 
- Ehm, ti presento Spirit Albarn, mio padre; anche lui è una Falce della Mort...-
S'interruppe, vedendo che i suoi occhi mandavano lampi verso Spirit.
Shinigami disse: - Ops.-, Stein voltò la testa altrove, distratto, Soul continuò a leggere il fumetto che si era portato, mentre Manuel incrociava le braccia e diceva: 
- "Albarn", eh? Suo padre? Falce della Morte? Quanto ancora devi deludermi prima di vergognarti, papà?-

Maka sembrava in apnea. Fissava incredula e sconcertata la scena che aveva davanti: suo padre, piagnucolante come un bebè, rincorso in girotondo per la Death Room da un ragazzo inferocito con una valigietta, talmente arrabbiato da non sapere più come insultarlo.
Shinigami provò una o due volte a portare la calma, ma siccome non otteneva nulla, si rivolse a Maka, con un cipiglio che di solito era meglio non vedere: 
- Ferma il ragazzo.-
La ragazza non se lo fece ripetere, sebbene fosse ancora più stupita per quello che Manuel aveva detto:
papà.
Afferrò il ragazzo per il colletto della camicia, nonostante cercasse di svignarsela; immediatamente, la mano destra di Shinigami, più grande di quanto non lo fosse prima, calò inarrestabile su Spirit: - Shinigami Chop!-
Adesso la falce della morte aveva un segno ben visibile sulla testa.
Siccome anche Manuel non accennava a calmarsi, anche Maka perse la pazienza: - Maka Chop!-
A differenza di Soul, nonostante Maka vi avesse caricato la sua disperazione e rabbia, Manuel rimase indenne, anche se la botta gli sarebbe bastata per un bel pezzo: gli sembrava di essere il Big Ben a mezzogiorno.
Maka gli chiese: 
- Ora sei calmo?-
Lui si limitò ad annuire, gli occhi piagnucolanti dal dolore.
Stein girò la vite, pensieroso: 
"Sorprendente, solitamente quelli che ricevono un Maka Chop subiscono un trauma cranico. Se la testa è così dura, chissà che cervello..." Shinigami si voltò seccato verso Manuel e disse:

- Possiamo procedere, o devo dare un altro Shinigami Chop in testa a qualcuno?-
Ora Manuel sapeva cosa era capace di fare Shinigami arrabbiato. Ma Maka non era disposta a lasciare a metà il suo interrogativo. Prima ancora, però, che potesse chiedere spiegazione, il portone si aprì ed entrarono un tipo con due maschere sulla faccia, il bestito lungo e a ghirigori e un libro sottobraccio, su cui era scritto "Eibon", e un ragazzo con i capelli rosa e uno sguardo malinconico.
Eibon annunciò: - Domando scusa, Shinigami, ma ci tenevo a informarti che Crona, come puoi vedere, si è perfettamente ripreso.-
A quel nome, a Manuel si bloccò il respiro, mentre la testa gli sembrava ancora più rintronata di prima. Voltò lo sguardo, incrociando quello di Crona.

E allora avvenne un miracolo. L'eterno cipiglio triste di Crona sembrò spiegarsi, rilassarsi. La sua bocca tristemente seria si allargò in un sorriso tremulante per lo stupore. Sembrava fosse diventato un normalissimo ragazzo felice.
Sussurrò, incredulo: - Fra-fratellone?-
Maka, Stein e Spirit fissarono Manuel, esterrefatti. Manuel piangeva lacrime di commozione, felice come non mai. Maka lo lasciò andare, sapendo cosa sarebbe successo di lì a un attimo.
Manuel si lanciò su Crona e lo abbracciò, piangendo come un vitello: 
- Croooooooonaaaaaa! Mi sei mancatoooooo!-
Anche Crona lo abbracciò, ma non ce la faceva nemmeno a piangere, tanto era felice. Quel buio che aveva nell'animo da quando aveva il sangue nero, era scomparso.

Tutti nella sala (perfino Soul, anche se cercava di nasconderlo dietro un fumetto!) piangevano in silenzio di fronte a quella scena.
Maka si riscosse e chiese, con delicatezza: 
- Scusa, Manuel, potresti spiegarci?-
Manuel si asciugò le lacrime, sempre tendendosi vicino Crona, e si fece un po' più serio. Ma che diamine, tutto così, all'improvviso...
...finché non sentì un gracidare da dietro lo specchio che stava alle spalle di Shinigami: 
- Cra cra. Disturbo?-
Elka Frog aveva il fantastico dono della guastafeste, pensò Manuel, di nuovo con i nervi tesi, mentre vedeva la strega uscire da dietro Shinigami.
Prima che Maka potesse anche solo avere il tempo di afferrare Soul e tramutarlo in Falce della Morte, il dio della morte alzò le mani in gesto conciliante: 
- Maka, calma, sono stato io a chiamarla; il ragazzo deve scegliere...-
Manuel lo interruppe, improvvisamente furioso: 
- Scegliere? Scegliere?! Dopo 2 settimane di inseguimento estenuante per una scelta già fatta, dovrei scegliere tra la Shibusen e quella megera?!!!-
Elka Frog si accigliò: 
- Un po' di rispetto per la tua madrina!-
A quel punto le mascelle di Maka e Soul cedettero per lo stupore, mentre Spirit sospirava e Manuel urlava, senza ritegno: 
- Madrina un corno! Non ti conoscevo fino a due settimane fa!-
Fu allora che Ragnarok uscì fuori dalla schiena di Crona e imitò con fare Paperino la voce di Manuel; finché Crona non gli diede un pugno e gli disse di tornare dentro. Soul era strabiliato: Crona non riusciva mai a dare ordine alla Spada Demoniaca. Manuel ne aveva viste abbastanza da non potersi più stupire, neanche se un tipo bislacco con gli occhi ad X usciva dalla schiena del suo fratellino.
Maka però, ne aveva decisamente abbastanza: 
- Ora basta! Qualcuno mi vuol dare una spiegazione? Come fai a essere figlio di mio padre, fratello del figlio di Medusa e figlioccio della sua nemica?!!!- urlò rivolta a Manuel.
Il quale sospirò, si mise a sedere e cominciò a raccontare: 
- D'accordo. È cominciato tutto quando quel cretino di papà si è innamorato di mia madre. Tra loro è stato amore, gentilezza e tutto, finché non sono nato io. Di lì in poi, papà, da quel cretino che è, si è dato al bere e a ignorarci bellamente, mentre mamma faceva del suo meglio per tirarmi su. Deve essere stato quando avevo 5 anni che è arrivata Blair a darci una mano e tutto sembrava andare per il meglio, fin quando papà non è venuto a dirci che lasciava la mamma per una biondina che lo voleva per un lavoro in una scuola. Senza offesa, Maka, ma penso fosse tua madre. Qundi sono il tuo fratellastro. Non che mi dispiaccia.-
Maka annuì, per niente sorpresa: era abituata a sapere del padre che faceva le corna anche a sua madre. Spirit sembrava volesse sprofondare.
Manuel continuò: 
- Allora mamma si è disperata, perché pensava che l'adozione di Crona, che era orfano, avrebbe convinto papà a tornare da lei. La notizia le ha causato un forte shock. Dopo che, con l'aiuto di Blair, si è ripresa, si è messa a viaggiare in tutto il mondo a fare la reporter investigativa, conquistando numerosi successi e arrivando a un passo dal Pulitzer. Un giorno, mentre lei non c'era, quando avevo 15 anni, Crona si ferì alla gamba, cadendo da un muretto; lo portai da una dottoressa, che abitava vicino a noi. Non lo vidi tornare indietro fino a cena: lo andai a cercare, ma inspiegabilmente, mi dissero che nella stanza della dottoressa non ci veniva nessuno da mesi. Non rividi più Crona e mi si spezzò il cuore.-
Due lacrimoni scesero dalle sue guancie, mentre Crona cercava di confortarlo. Maka capì che Medusa l'aveva rapito per i suoi piani sul sangue nero, ma non disse niente.
Manuel proseguì, dopo essersi soffiato il naso: 
- In seguito mamma provò a fare delle ricerche, ma fu tutto inutile. Il tempo passava e io frequentavo la scuola: mi sono laureato in storia 3 anni fa. Poi, un anno dopo, mia madre si diresse a Santo Domingo per un reportage per un criminale da 10 milioni di dollari di taglia. Pensava che se lo avesse scovato, avrebbe risolto tutti i nostri problemi, ma poi è...- si bloccò, le lacrime agli occhi... - nell'... nell'incidente a... Santo Domingo...-
Crona concluse per lui: 
- È saltata in aria con la macchina, vero? Ho letto anch'io quell'articolo...-
Manuel si fece forza e continuò: 
- Blair, in preda alla disperazione, è scappata. Io, cercavo un posto di lavoro, ma, non trovandolo da nessuna parte, mi ridussi all'accattonaggio. Questa valigietta era nelle ultime volontà di mia madre oltre a questo messaggio: "Recati alla Shibusen". Tutte le mie ricerche sulla Shibusen si sono ridotte a un buco nell'acqua. Fin quando, due settimane fa, una botta in testa causata da un mattone non mi ha causato un'amnseia. Ora, purtroppo devo dirlo, rivedendo papà, mi è tornato tutto in mente. Ma fin quando non mi avete trovato, tutto quello che ricordavo è che mia madre voleva che andassi alla Shibusen. Poi è arrivata Elka Frog, nei panni della Fata di Cenerentola, a dirmi che dovevo venire con lei; mi sono rifiutato, mi hanno inseguito e il resto lo sapete tutti.-
A quel punto Elka Frog sbottò: 
- È per il tuo bene...-
- Il mio bene! Ma guardati! Compari dal nulla, con quel vestito da Halloween, pretendendo che ti conosca quando non ti ho mai visto in vita mia e tutto quello che mi dici è che è per il mio bene? Dopo tutti i girini esplosivi che mi hai lanciato addosso?-
- Tua madre non sapeva quel che stava facendo, il suo è stato un grosso rischio, un azzardo...-
Zitta...
- Non voleva mettere a rischio il mondo intero, credimi, ma l'ha fatto...- Non riuscì a finire.
Manuel si alzò in piedi e urlò: 
- TACI!!!-
Maka potè vedere la sua anima diventare immensa, grande, ricoprire la Death Room... finché non rientrò in lui ancora più velocemente, creando una crepa sotto di lui, mentre lui crollava a terra, con gli occhi vitrei, ricoperto di fumo nero, come di bruciato.
Stein gli si avvicinò, lo toccò, poi urlò: 
- Eibon, porta qui Black*Star, presto, ci serve il suo aiuto!-

- È un grosso rischio, ma cherì, lo sai?-
- Non m'importa. Lo rivoglio e voglio vedere la Shibusen rasa al suolo!-
- Su questo siamo d'accordo.-
Si salutarono, poi, mentre lui pagava il conto, appoggiò sotto il banco una cimice di sua invenzione. Mentre si allontanava dalla discoteca, pensò a quel silenzio, nella notte, che avrebbe accolto... l'esplosione... la morte... la sua firma... Poteva essere un grande Chirurgo o un professore alla Shibusen come Stein. Ma quel grande rompiscatole del Fato aveva scelto una sola professione per lui. Schiacciò il pulsante nella tasca sinistra dell'impermeabile. Ora lui era il Dottor Nim!


Ehilà, salute a voi!!! Un capitolo pieno di colpi di scena, senza dubbio. Manuel si scopre fratellastro di Maka, figlio di un'arma bislacca, figlioccio di una strega con tendenza ai luoghi paludosi... e ora che succede? Che stanno tramando la Signora Gorgon e il Dottor Nim? Il mondo è davvero in pericolo? Lo saprete presto. Vi prego, però, recensitemi, il silenzio è opprimente per me.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: ShiNear