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Autore: zajnstory    18/06/2014    3 recensioni
"Non mi ero mai innamorata,perché avevo solo 17 anni e non sapevo neanche cosa volesse significare la parola "ti amo",ma quando i miei occhi incontrarono i suoi purtroppo la mia mente conobbe finalmente il significato di quelle parole,che fino a qualche anno prima mi sembravano lontane anni luce dalla mia mente e sopratutto dal mio cuore"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
[....]Ero partita,ecco.Stavo lasciando i miei nonni,la mia casa,la mia vecchia vita.
Era arrivato il momento di cambiare non solo tutto ma anche me stessa.

Il viaggio in treno fu straziante,interminabile insomma una vera tortura cinese ma finalmente quando cominciai a risentire tutto ciò,era terminato..Quando scesi mi guardai intorno già sentivo l'area di novità che mi saliva e scendeva nel corpo come un brivido di piacere.In un certo senso mi sentivo anche un po spaesata,dopo tutto anche se vivevo in Inghilterra da 7 anni li ero nuova,era una vera e propria forestiera come si diceva nella mia vecchia e cara Italia. Dovevo arrivare in una sorta di collegio di nome "English Learn",chiesi in giro. Nessuno mi seppe dare una risposta concreta così mi ritrovai nel giro di pochi minuti di fianco ad una panetteria. Ebbi così la brillante idea di entrarci e chiedere qualche informazione "come si deve". Era vuota,strano per una panetteria che cacciava un così tale odore aggraziante. Mi avvicinai al bancone dove non vi era nessuno,forse era ancora presto ma era strano dato che la panetteria era aperta. 

"C'è nessuno?" dissi con voce incredula,odiavo la mia voce quando ero in imbarazzo,sembrava la voce di un personaggio disney.
Non mi giunse risposta..
Mi schiarii la voce e ci riprovai "C'è nessuno?O meglio C'è qualcuno?"
Ad un tratto sentii uno strano rumore provenire da sotto il bancone
"Sei Nessuno o Qualcuno?" dissi in pieno imbarazzo unito al panico.
Vidi scorgere un mucchio di capelli ricci spuntare dal bancone
"Sono Harry!Piacere"mi diede la mano
"Ah scusami"ansimai
"E di che?Scusa tu che ti ho fatta spaventare"sembrava imbarazzato
"No,non ti preoccupare..Ma scusa la curiosità che ci facevi la sotto?"
"Io?"rise profondamente
"Si,tu..."non capivo se ero più imbarazzata o spaventata da quel ragazzo
"Stavo dormendo..Sai a quest'ora non viene nessuno e il mio capo apre tardi,dato che ho una copia della chiave vengo qui tutte le mattine presto per prendermi gli scarti del giorno prima e per dormire più al caldo"
Davvero stava facendo? A quel punto mi sorse spontanea la domanda
"Ah.. Ma lavori qui o sei un barbone?"
"Barbone?"
Oddio forse l'ho avevo offeso?Ero stata troppo diretta o troppo "Cattiva"?
Mi guardò per cinque secondi:scoppiò in una risata profonda.
"Perché ridi?" Avevo capito che non era né imbarazzante,né strano era davvero "terrificante"
"Io un barbone?Ma noo,lavoro qui che dici? Solo che abitando da solo in una casa al piano terra la mattina presto fa freddo,e lavorando come panettiere cosa potrei mangiare di meglio del pane?"
Come ragionamento non faceva una piega,ma come spiegava il fatto che la mattina faceva freddo se era arrivata l'estate?Non glielo chiesi per evitare si prolungasse il discorso ero stanca e volevo solo arrivare a casa..
"Capito..Senti volevo chiederti dove si trova l'"English Learn"?"
"Ahhh L' English Learn? E' semplicissimo basta che esci da qui vai dritto fino all'incrocio giri a destra e li c'è una grande insegna col nome e sei arrivata"
"Grazie mille" me stavo per andare quando
"Aspetta.."
Cosa voleva con quell'"aspetta", speravo tanto non mi chiedesse il numero..
"Dimmi.."
"Vai ad abitare la?"
Cosa? Mi aveva detto quell'aspetta in modo così cinematografico per chiedermi se andavo ad abitare li? Si speravo che non mi chiedesse il numero ma almeno il nome...
"Si!" risposi aggressiva
"Ah va bene. Calma però tigre.."
Sorrisi e me ne andai..Era carino si,ma aveva l'aria di quei classici ragazzi idioti 
***
Ero arrivata finalmente. Mi diedero le chiavi della camera e col fiato sul collo arrivai all'appartamento che si trovava al secondo piano.Aprii la porta. Entrai. Era un classico monolocale con un bagno,angolo cottura,una tv degl'anni '60 e due letti..Aspetta.
Due letti?La mia mente si bloccò.Chi sarebbe stato il mio coinquilino? Forse una ragazza? O forse un ragazzo? E se era il panettiere? Oddio.. Forse per questo mi aveva chiesto se abitavo li. Ma non aveva detto che abitava al piano terra? Nah..però mi sapeva tanto di bugia..Ero entrata in panico. Mi sedetti su uno dei due letti e cominciai a pensare chi fosse il fortunato,o meglio sfortunato. O forse io sarei stata la sfortunata?O fortunata? Mi alzai di scatto e cominciai a frugare nelle sue cose. Vidi un paio di Cd di musica classica,un paio di foglietti e di penne.. Decisi quindi di passare al sodo,guardai nei cassetti del comodino. C'erano un paio di regiseni e biancheria intima femminile,un paio di lamette e spazzole. Adesso due erano le ipotesi o quel tizio che vendeva il pane era gay,oppure era una sorta di gigolò.E mentre pensavo a tutte queste idee strane sentii le chiavi girare nella serratura ecco finalmente stavo per svelare il mistero.Sentivo una specie di musichetta da film horror risuonare nella mia mente. Si aprii la porta.
"Ehy! Cercavi qualcosa?"..
   
 
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