Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: Anna_Writer    16/08/2008    2 recensioni
Bill, un vampiro, viene allontanato violentemente dalla sua vita e rinnegato dal suo gemello, per la sua condizione. Trasferitosi in Italia incontrerà una ragazza che lo aiuterà a ricominciare a vivere e a scontrarsi con il suo passato. I Tokio Hotel non mi appartengono e non ho nessuno scopo di lucro. La mia prima fic... siate clementi!
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 19

Capitolo 19: THE LAST TEARS
La luna sfavillava alta nel cielo estone, contornata da piccoli banchi di nuvole chiare che sembravano panna montata.
Come un faro nella notte, illuminava il nostro cammino, conferendo una tinta biancheggiante alla strada sotto di noi.
I nostri passi procedevano lenti, come se non  volessero far terminare quel momento, come se sapessero che se non l'avessimo gustato ce ne saremmo pentiti.
Il paesaggio era suggestivo: percorrevamo un sentiero abbozzato di terriccio, vagando per la campagna, accompagnati da un timido ruscello dalle acque cristalline.
Dopo qualche minuto il sentiero terminò e ci ritrovammo a calpestare la tenera erba del prato circostante, che era ricoperta da un leggero strato di acqua, forse un residuo delle precedenti piogge.
Le nostre mani erano intrecciate come un nido e il tepore che procuravano era piacevole per entrambi.
Sbuffai perchè avevo pestato del fango con le scarpe bianche, allora Bill sorridente mi schioccò un bacio sulla guancia e mi rassicurò dicendo che eravamo quasi arrivati.
Qualche centinaio di metri dopo, il vampiro con le sue lunghe dita mi coprì gli occhi e mi ordinò di seguirlo.
Camminavo adagio, tentando di orientarmi con le mani, fino a che improvvisamente inciampai in un tronco caduto, facendo cadere rovinosamente a terra me stessa e il mio accompagnatore.
Scoppiammo tutti e due in una fragorosa risata uno sopra l'altro e Bill con voce soffocata disse < Sorpresa! >.
< Inciampare in un tronco, era questo il tuo piano? > dissi con fare imbronciato, nonostante un risolino posato sulle mie labbra.
< No, scema! Quella è la sorpresa > disse indicando un profilo indistinto in lontananza.
Incuriosita mi avvicinai velocemente e rimasi a bocca aperta: un telo, steso perfettamente, ospitava ogni genere di cibo ed era illuminato da un paio di lanterne.
Un pic-nic, davvero molto romantico. < Fantastico > riuscii a sussurrare.
Bill mi afferrò per i fianchi e disse < Sono contento che ti piaccia, comunque le vivande le ho comprate, quindi le puoi mangiare tranquillamente >.
< Che sollievo, avevo già un piano per fare finta di mangiare! > risposi scherzosamente.
< Diabolica > ribattè con uno sguardo sconcertato, che subito si trasformò in un sorriso che mi lasciò senza fiato.
Era tutto perfetto. Ci sedemmo vicini e iniziammo ad assaggiare il cibo a nostra disposizione, tra una chiacchiera e l'altra.
Il manto erboso era costellato da centinaia di piccolissime lucciole, che lampeggiavano, spostandosi da un posto all'altro.
Il sorriso del moro risplendeva, incorniciato dalle sue perfette labbra non troppo carnose, e velava un piccolo sentimento di infelicità.
Ogni tanto mentre parlava, spontaneamente il sorriso sbiadiva, lasciando solo una cupa smorfia di pensieri, forse troppo lontani o troppo vicini per essere compresi.
Lo fissavo costantemente, immortalando ogni minimo gesto, quando si zittì di colpo. Poco dopo cominciò a ridere.
< Sei tra di noi amore? > chiese.
Solo dopo qualche secondo realizzai la domanda e risposi < Eh?... Sì sì certo, ma perchè ridi? > "perchè lo stai fissando come un ebete da mezz'ora" mi risposi sarcastica.
< A cosa pensi? > chiese Bill, sistemandomi una ciocca ribelle di capelli.
< Voglio ricordare tutto di questa sera, è speciale >  dissi abbassando lo sguardo che venne catturato da una formica.
Mi prese il mento tra le mani e mi guardò < Come sei tenera > disse infine.
< Lo sei an.... > non terminai la frase, in quanto fui sopraffatta da un  dolce bacio.
< Scusami, non ho resistito > disse con voce calorosa e avvolgente.
Mi limitai a guardarlo con occhi sornioni, perdendomi nei suoi, color cioccolato.
Mi prese per mano e mi accompagnò fino a un masso vicino, dove si sedette accanto a me.
Poggiai la testa sul suo petto freddo e iniziò ad accarezzarmi i capelli con il suo palmo felpato, assecondando il ritmo della mia testa che scendeva e saliva con il suo respiro.
Da quel masso si poteva vedere gran parte del panorama che ci circondava: la campagna, la luna, le stelle che formavano un corso scintillante specchiandosi sul torrente, insomma il paese dele meraviglie, con al mio fianco la persona che avevo desiderato con tutta me stessa da qualche mese a quella parte.
Un piccolo pacchetto si intromise nella mia visuale e Bill mi sussurrò all'orecchio < Buon compleanno >.
Era una scatolina, foderata di velluto rosso, con incise alcune parole: "Al sole che non mi brucerà mai".
Con le lacrime che erano già impazienti di sgorgare a fiotti, aprii il pacchettino e rimasi incredula vedendo ciò che c'era al suo interno.
Una collana, d'argento a catena, che era ornata da un piccolo ciondolo d'oro bianco a forma di B.
< Lo so che sarà egoistico, ma la "B" significa che sei del sottoscritto > disse.
Come da copione scoppiai in un pianto a dirotto e lo strinsi al collo quasi stritolandolo. Lui mi abbracciò e il suo viso di porcellana si rigò di lacrime agrodolci.
Con il trucco tutto sbavato mi guardò intensamente e disse < Brava, mi hai rovinato il lavoro di una giornata > indicando gli occhi.
Io risi nel pianto e con voce roca lo ringraziai. Mi asciugai il volto e con una smorfia che doveva assomigliare lontanamente ad un sorriso gli dissi < Bill, io non so cosa dire. è semplicmente stupenda questa collana... sei speciale e questo regalo conta molto per me. Amore, ti amo > sospirai dopo l'ultima frase stupita di essere riuscita a dirla tutta senza avere un collasso.
Il vampiro posò le sue iridi brune su di me, e notai che erano in balia di una tempesta: l'acqua salata che le aveva raggiunte stava mutando i grossi lucciconi, che percorrevano le sue pallide gote.
Si lasciò andare e pianse per un po', accennando dei sorrisi e attirandomi a se. < Che sentimentalone! > dissi baciandolo sul naso.
< Devo dire che mi hai lasciato senza parole >.
< Per tutte le volte che tu mi hai detto ti amo, dovrei già essere annegata in un mare di pianto > ribattei.
< Non lo pensare nemmeno! > mi rimproverò.
< Comunque, sono felice di averti fatto piangere >.
< Sì, quest'ultimo ti amo mi ha davvero perforato il cuore > disse inchiodandomi con lo sguardo.
Poi le nostre labbra si avvicinarono, vogliose le une delle altre e Bill approfondì il bacio, regalandomi una sensazione  favolosa con il suo piercing.
Trascorsi alcuni minuti, mi accoccolai tra le sue braccia crogiolandomi nel calore.
Bill si fece serio e lasciò vagare lo sguardo nell'ambiente circostante, giocherellando con i polpastrelli della mia mano sinistra.
< Ora ascoltami, amore > disse con tono cupo.
< Certo, dimmi > risposi tranquilla, mentre tracciavo linee immaginarie sul suo avambraccio.
< Se dovesse succedere qualcosa, intendo a noi due... >
< Ma... ma sei pazzo? Come puoi dire una cosa del genere, ora? > risposi alterata.
< Calmati Anna, è una possibilità. Se dovessi ad un certo punto non fare più parte della tua vita, non voglio che tu faccia sciocchezze > proseguì con voce lineare.
Incredula lo bloccai con gli occhi, in modo che mi fissasse e iniziai ad avere gli occhi bagnati per l'ennesima volta.
Mi asciugò con il pollice e mi diede un bacio sulla fronte, portandola accanto alla sua. < Ti prego, promettimi che non farai niente che includa la tua morte se non staremo più insieme > mi supplicò.
< No assolutamente no, se te ne vai non ha più senso la mia vita > risposi arrabbiata e sconcertata.
< Non dire assurdità, sei piccola ancora e lo supereresti. Ma ti prego, non dire che ti uccideresti > disse con voce spezzata.
< Io non te lo prometto Bill. Io ti amo, sei la persona più importante per me e se te ne andassi non riuscirei ad andare avanti! >.
< Promettimi solo che non farai l'errore di ucciderti > disse facendo due occhioni da cucciolo.
< Io te lo prometto, ma ora non mi lasci vero? > dissi ansiosa.
< No, non riuscirei neanche se volessi, piccola. Ti amo e non conta nient'altro > rispose baciandomi
                                                  

à    

La mattina sembrava vicina, quindi prendemmo i resti del pic-nic notturno e ci avviammo verso casa, mano nella mano come eravamo arrivati.
Purtroppo le nuvole di panna montata avevano lasciato spazio a nuvoloni grigi che dopo qualche istante ci inondarono di fresca pioggia, che punzecchiava i nostri volti.
Corremmo e ridemmo come dei matti, arrivando al palazzo dei vampiri fradici come due pulcini. Bill amorevolmente mi avvolse in una coperta e mi avvolse in un caloroso abbraccio.
Io gli risposi sorridente e sussurrando < Buon compleanno > gli porsi un pacchetto.
Preso in contropiede dal regalo, prese posto su una sedia e iniziò a scartare meticolosamente la carta.
Dopo alcuni interminabili minuti estrasse un anello d'argento, decorato con alcuni brillantini, che aveva una forma simile ad un microfono. All'interno c'era scritto "tu sei la colonna sonora della mia vita".
Sul suo viso si dipinse una gioia immensa e mi abbracciò travolgendomi e ripetendo all'infinito che l'anello era stupendo e che non se lo sarebbe mai tolto.
Stava per baciarmi quando fissò l'orologio < SIAMO IN RITARDO! > urlò < IL MIO AMICO PETE CI STA ASPETTANDO! >
< Pete? Chi è Pete? Bill! > urlai senza risultato, il moro era già uscito caricandosi valige e tutto quanto in spalla ordinandomi di andare con lui.
Un aereo era parcheggiato su un piazzale non molto lontano dal palazzo e alla sua guida c'era un uomo sulla quarantina, dall'aspetto gentile.
Occupammo posto sull'aereo e allacciammo le cinture.
Bill mi spiegò che Pete era un loro amico di famiglia, che però tutti reputavano pazzo poiché sosteneva che Bill fosse ancora vivo. Per questo il vampiro gli aveva dato la possibilità di essere il pilota "ufficiale" dei vampiri per tutti i loro spostamenti.
< Arriveremo a Rovigo in meno di due ore! Così questa giornata sarà tutta per noi in tranquillità > disse con un sorriso smagliante.
Effettivamente ci mettemmo poco tempo, anche se l'atterraggio fu piuttosto problematico, data la confusione del veicolo e la paura di destare qualche sospetto nella popolazione circostante.
Finalmente sistemammo i bagagli nell’ex stanza di Bill e ci dedicammo all'ozio puro.
Durante tutto il giorno non facemmo altro che chiacchierare, cantare canzoni dei Tokio Hotel e non staccarci l'uno dall'altra, eravamo così mielosi che ci facevamo venire il diabete a vicenda.
Ma quella era la parte bella, la parte più bella del sogno che stavo vivendo, poter sentirmi protetta tra le braccia del ragazzo che amavo.
La sera arrivò velocemente e dopo uno spuntino a base di panini duri come il cemento della sera prima, le mie palpebre non resisterono tanto a lungo.
Mi adagiai sul letto, seguita dalla sagoma perfetta di Bill e dopo averlo baciato, lasciai cadere la testa a peso morto sul cuscino.
Lui mi baciò e con un sospiro mi disse all'orecchio < Ti amo, per sempre >.
< Anch’io > risposi interponendo uno sbadiglio tra una parola e l'altra.
Poi mi addormentai tra le sue braccia.
E fu in quel momento che lui estrasse dalla bocca due canini lucenti, assetati di sangue umano, impazienti di mordere.
Mi si avvicinò e...

 

Salve a tutte le lettrici, si lo so sono cattiva a finire sospeso qui, ma lascio un po' di suspence! Ringrazio babygirlLucy e Marty_Kaulitz per la loro recensione, ringrazio chi ha letto e preferito e chi ha letto semplicemente. Ragazze, purtroppo il prossimo capitolo sarà l'ultimo (salvo problemi o guizzi di ispirazione improvvisa XD). Aspetto tante recensioni! Baci ^^

  
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