Una scura figura ammantata di nero stava tranquillamente passeggiando per le strade colme di gente di tutti i ranghi. Probabilmente era per la fiera al centro della città. 
Cercò di farsi strada tra gli uomini e proprio in quel momento qualcuno le pestò un piede e le diede uno spintone facendola scivolare a terra.
"Stai un po' più attento, tu!" ringhiò la voce di un uomo dalla folta barba raccolta di un treccia.
La figura si rialzò con calma e camminò tranquillamente verso l'uomo. Nell'istante in cui vi passò accanto, gli occhi del signore si sgranarono di colpo e poi cadde verso il basso, privo di sensi. 
"Tsk, spero davvero che possa divertirmi un po', qui"
Il personaggio misterioso estrasse un piccolo foglietto e alzò lo sguardo sulla caffetteria. "Ma è...uno scherzo?" mormorò mentre si grattava il capo coperto dal cappuccio.
Con un sospiro forzato entrò nel bar e con uno sguardo alla clientela cercò con lo sguardo il responsabile. "Ehi tu. Sono qui per l'esame di Hunter!" disse con una voce piuttosto dura e sottile.
L'uomo, che nel frattempo stava asciugando i bicchieri, si fermò a guardare l'ombra, infuriato, e scoccando sguardi tesi alla clientela che aveva cominciato a sussurrare.
"Non so chi tu sia, ma hai sbagliato posto"
"Affatto. Sono nel posto giusto. Mi avevano detto di dire una parola d'ordine ma...me la sono dimenticata" ridacchiò la voce al di sotto della veste.
Il barman si portò una mano alla fronte e avanzò minaccioso verso la figura prendendola bruscamente per il colletto del lungo mantello e alzandola da terra. "Non. So. Di. Cosa. Stai.Parlando" disse burbero lanciando sguardi alle persone che ridacchiavano.
"Oh, ho capito. Sei preoccupato che possano scoprirlo" il cappuccio del mantello scivolò via dalla testa dovuta all'inclinazione e una cascata di capelli marroni sventolarono alle sue spalle. Due occhi color oceano si incontrarono con quelli dell'uomo e un sorriso dai canini aguzzi brillò alla luce del sole. "Ma non c'è alcun problema"
Gli occhi celesti si indurirono di colpo mentre una forte aura si sprigionò da tutto il corpo invadendo ogni centimetro di quel bar, non lasciando nemmeno le toppe dei topi. 
L'uomo lasciò immediatamente il colletto della ragazza e la guardò terrorizzato. "Su, ora portami dove ti ho chiesto" ordinò più esigente e con i tratti del viso decisamente contratti.
Il barista si guardò intorno, stupito, e notò che tutti i clienti si erano accasciati al suolo oppure avevano semplicemente perso le forze contro il tavolo. "Tranquillo, non li ho uccisi." il sorriso tornò a danzare su quelle labbre rosate ma era completamente diverso da quello precedente.
Questo sembrava decisamente più inquietante.
Il proprietario si chinò a metà e la invitò a seguirlo. Dopo un paio di secondi raggiunsero una stanza e disse alla ragazza di attendere un minutino al suo interno.
La mora annuì slacciandosi il lungo mantello e poggiandolo su una sedia della stanza. I vestiti celati comprendevano una maglietta estremamente corta, che mostrava il ventre piatto e con un accenno di addominali e un seno adatto al suo corpo, le gambe sottili erano completamente in mostra, coperte soltanto da dei piccoli pantaloncini di jeans. 
I capelli lunghi le attraversavano fino a metà schiena e gli occhi celesti, prima estremamente glaciali, erano tornati ad essere piuttosto calmi. Come se quello che fosse successo non l'avesse nemmeno sfiorata.
Ad un certo punto, la stanza vibrò e una porta si aprì davanti a lei. Era così presa dai pensieri su quella disputa avvenuta pochi istanti prima che non aveva minimamente sentito la stanza muoversi.
Uscì in tutta tranquillità e si guardò intorno. Non c'era traccia di anima viva. Solo un piccolo essere verde che camminava in modo strano verso di lei. "Benvenuta, siete la prima ad essere arrivata qui. Prenda pure il numero" le mormorò l'alieno tendendole una piccola circonferenza con su scritto il numero 1. "Dovrai tenerlo per tutto l'esame quindi la prego di non perderlo"
La ragazza si girò il numero nella mano e poi lo incollò sulla maglia. "Ehi, coso, dimmi un po'. Tra quanto tempo arriveranno gli altri?"
"Non ne ho idea. Il prossimo potrebbe arrivare tra 10 minuti come potrebbe arrivare tra 10 ore. Basta che arrivino entro il tempo limite" detto ciò il pupazzetto scomparve nell'ombra del lungo tunnel e la mora fece scorrere la schiena contro il muro finendo a terra e sospirando, annoiata. 
"Passano velocemente...10 ore?" si chiese.



Angolo dell'Autrice
Ciao a tutti, ragazzi ^^ Non so se l'avete capito il potere della misteriosa ragazza ma lo svelerà presto ;) Questo è solo una specie di prologo per far capire che c'è un'altra presenza all'interno di HxH. Quindi...e se (What if...?) questa ragazza facesse la differenza nella storia? Bah, cosa succederà?