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Autore: FairyQueen78    20/06/2014    15 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le giornate scorrevano pacifiche e serene, al villaggio Musashi.

Kagome passava molto tempo con la vecchia Kaede che cercava di trasmetterle tutte le sue conoscenze, si occupava dell'orto delle erbe medicinali e dei bambini del villaggio, giocando con loro, quando poteva, e continuando le loro piccole lezioni.

Inuyasha passava molto tempo al suo fianco, la aiutava nei lavori più pesanti e seguiva anche lui le lezioni, anche se non era proprio uno scolaro modello, e i bambini lo prendevano affettuosamente in giro perché era sempre l'ultimo a imparare gli ideogrammi. Questo comunque quando non seguiva Miroku nei suoi esorcismi, in giro per la regione, e a volte anche Kagome andava con loro. Si sentì molto sollevata nel notare che il suo rapporto con Inuyasha non aveva minimamente intaccato il suo potere spirituale.

Invece Sango preferiva restare a casa con i bambini: anche se cercava di tenersi in esercizio, non voleva tornare in attività finché Hideki era così piccolo e bisognoso delle sue cure.


 

Quando finalmente Hideki fu in grado di mangiare da solo senza bisogno del latte della mamma, Miroku fu pronto a farsi avanti per riscuotere il suo “debito”.

- Sapete, è quasi l'anniversario dell'attacco al villaggio degli sterminatori e Sango vorrebbe tornare a pregare sulle tombe dei suoi cari. - spiegò Miroku, una sera, a Inuyasha e Kagome – ma non ce la sentiamo di far sopportare ai bambini un viaggio così lungo. -

- Non preoccuparti Miroku, lasciali pure con noi. - rispose Kagome sorridente – Anche se non te l'avessi promesso, lo farei comunque volentieri. Le gemelle saranno contente di avere lo “zio Inu” tutto per loro. -

A quell'idea Inuyasha avvertì un brivido gelido corrergli lungo la schiena: sarebbe stato alla mercé di quelle due adorabili pesti per due interi giorni, non era sicuro di riuscire a sopravvivere; fosse stato Shippo almeno poteva mollargli qualche pugno ma con quelle due... non aveva la forza di reagire e loro se ne approfittavano.

- Era proprio necessario fare certe promesse?! - sbottò contrariato quando Miroku se ne fu andato

- Ti ricordo che Sango ci ha fatto un sacco di favori per il nostro matrimonio... o te ne sei già dimenticato?! - lo rimproverò dolcemente Kagome

- Mmhh... lo sapevo che non dovevo fidarmi dei vostri bigliettini! - mugugnò poco convinto, ma smise di protestare.

Il mattino dopo, di buonora, Miroku e Sango portarono i bambini a casa di Inuyasha e Kagome. Sango le fece mille raccomandazioni su la pappa, la nanna, i giochi... e se fanno i capricci, se si fanno male, se piangono...

- Sango, stai tranquilla! Ormai ci conosciamo bene, vero bambini?! Siete contenti di stare un po' con la zia Kagome e lo zio Inu? - chiese Kagome

- SIIII!!! - gridarono in coro le gemelle mentre il piccolo Hideki le buttò le braccia al collo sorridendo felicissimo

- Non preoccuparti se succede una catastrofe ti mando uno shikigami, ok?! Sono diventata brava, sai! - scherzò Kagome rivolta a Sango

- Lo so, scusami, non è che non mi fidi di te... ma è la prima volta che li lascio soli per così tanto tempo... quando anche tu avrai un bambino mi capirai! - sospirò Sango

- Sì... certo...- balbettò Kagome imbarazzata, lei e Inuyasha non avevano ancora parlato di certe cose e lei cercava di non pensarci – ma stai tranquilla, non sono soli, sono con noi e quando tornerete avranno tante cose da raccontarvi, vero?! - chiese di nuovo rivolta alle gemelle.

- Sango, che donnicciola! - la rimproverò Inuyasha – Non ti riconosco più! Le tue marmocchie staranno benissimo, qui se c'è qualcuno che si deve preoccupare quello sono io! -

- Inuyasha e la Divina Kagome hanno ragione, Sango, non hai niente da temere, non potremmo lasciare i nostri figli in mani più sicure. - la tranquillizzò Miroku

- Avete ragione, scusatemi. - ammise riprendendo il controllo e chinandosi a salutare le sue figlie– Allora bambine, voglio un abbraccio stritolante! Fate le brave, mi raccomando, non fate troppi dispetti allo zio Inu! -

Poi si tirò su e dette un grosso bacio a Hideki.

- Ciao amore mio, la mamma tornerà presto, divertiti con la zia! - mormorò con le lacrime agli occhi

- Dai andiamo adesso! - la incoraggiò Miroku, che non vedeva l'ora di restare un po' solo con lei – O non ti staccherai più! -


 

- Allora, che ne dite di fare colazione e andare tutti al villaggio?! La zia ha un po' di cose da fare stamattina ma oggi pomeriggio sarò tutta per voi, ci divertiremo, vedrete! - dichiarò Kagome quando Sango e Miroku se ne furono andati.

- Inu! Inu! - protestarono le gemelle aggrappandosi alle gambe di Inuyasha

- Naturalmente, lo zio Inu viene con noi! - le rassicurò Kagome

Le gemelle gridarono felici saltellandogli intorno.

- Povero me! - mormorò Inuyasha sconsolato

- Su, via, brontolone! Manami e Masami ti adorano! Dovresti essere contento, hai un talento naturale coi bambini. - provò a rabbonirlo Kagome rientrando in casa con Hideki in braccio

- Altro che talento naturale, mi considerano il loro giocattolo! Tu sì che riesci a farti ubbidire, senza nemmeno bisogno di mandarle a cuccia! - ammise seguendola con le gemelle per mano

Mangiarono con calma poi si avviarono verso l'orto del villaggio, la stagione fredda era alle porte e Kagome voleva preparare dei ripari per le piante più delicate, che non avrebbero sopportato nemmeno i primi freddi. Inoltre doveva passare, insieme alla vecchia Kaede, a visitare alcuni malati e una giovane sposa in dolce attesa, ormai prossima al parto.

Si legò Hideki sulle spalle, come aveva visto fare a Sango tante volte, mentre Inuyasha prese in spalla Manami e Masami, contentissime.

Quando arrivarono al villaggio Kagome non poté fare a meno di notare gli sguardi divertiti di tutti quelli che incontravano e la salutavano rispettosi, non avrebbero mai fatto battute apertamente ma gli si leggeva in faccia cosa stavano pensando.

“Temo che sarà più dura del previsto!” pensò Kagome

Arrivati a casa della vecchia Kaede, ricevette il colpo di grazia; l'anziana sacerdotessa, infatti, non si faceva certo problemi con loro.

- Inuyasha! Kagome! Vedo che vi siete dati da fare, eh?! Tre in una notte e già grandicelli, non pensavo che i mezzidemoni avessero simili capacità! - ridacchiò

- Ma che dici, nonna! - la rimproverò Kagome paonazza

- Non scherzare, vecchia! Sarebbe una tragedia! - commentò secco Inuyasha con le gemelle attaccate alle sue orecchie.

Kagome si sentì colpire al cuore da una coltellata. Allora era questo che pensava Inuyasha: avere dei figli, per lui, era una tragedia?! Si riscosse subito da quel pensiero doloroso.

- Andiamo, nonnina, abbiamo un sacco di cose da fare. - esclamò con finta allegria – Inuyasha, scusa, puoi tenere anche Hideki per un po', non voglio portarlo vicino ai malati. - Hideki dormiva tranquillo sulla sua schiena.

Inuyasha mise a terra le bambine e prese Hideki, preoccupatissimo, cercando di non svegliarlo: non aveva mai preso in braccio un bambino così piccolo, aveva l'impressione di poterlo rompere come un vaso si porcellana. Kagome lo aiutò a sistemarlo con la testolina appoggiata alla sua spalla.

- Che-che devo fare?! - balbettò terrorizzato

- Niente, basta che lo tieni così, non sballottarlo troppo o lo sveglierai, finché dorme così tranquillo è facile! - lo rassicurò Kagome cercando di nascondere la tristezza che adesso gli dava vederlo con un bimbo in braccio – Manami, Masami, vi nomino assistenti dello zio Inu: aiutatelo a tenere buono Hideki finché non ho finito, se adesso fate silenzio e non svegliate il fratellino quando torno, lo zio sarà tutto per voi, ok?! -

Le bambine stavano per rispondere con le loro solite grida gioiose ma Kagome le zittì con un gesto.

- Sììì... - bisbigliarono allora allegre

- Brave! - mormorò Kagome facendogli l'occhiolino


 

Inuyasha si sentiva terribilmente impacciato, mentre aspettava Kagome fuori dalla capanna del suo primo paziente, preferiva seguirla nel caso la situazione con i bambini fosse precipitata. Piano piano però cominciò a rilassarsi: le gemelle si erano messe a giocare con altri bambini a distanza di sicurezza e lui si sedette a terra con quel piccolo fagotto tra le braccia, era caldo e profumato, leggerissimo, e dormiva così tranquillo appoggiato alla sua spalla... doveva ammettere che era una bella sensazione. Sarebbe stato così avere un figlio, si chiese

“Un esserino piccolo e indifeso... con lo stesso profumo di Kagome, magari... una bella bambina con i suoi occhi e il suo sorriso...” pensò sciogliendosi “una vocetta dolce e gentile che mi chiama papà... non un terremoto come le figlie di Miroku! Un carattere del genere sarebbe più adatto a un maschio... Sì, un bel maschietto forte e battagliero a cui insegnare tutte le mie tecniche!”

- Tutto a posto? - gli chiese Kagome uscendo dalla capanna e strappandolo alle sue fantasie

- Eh?! Sì... Hideki dorme ancora. - mormorò imbarazzato come se lei avesse potuto leggergli nel pensiero.

- E le gemelle?! Ah! Eccole là... Bambine non allontanatevi, restate vicine allo zio, ok?! - le richiamò dolcemente, poi si rivolse di nuovo a Inuyasha - Tieni, con questa dovresti riuscire a tenerle tranquille per un po', senza rischiare di perderle di vista. - gli disse porgendogli una piccola trottola di legno che aveva nel cestino delle erbe, prima di allontanarsi, diretta verso il paziente successivo.

Il trucchetto funzionò: le bambine si misero vicine a lui ad osservare divertite la trottola che girava.

“E poi Kagome è proprio brava con i bambini... sarebbe una mamma fantastica! Riesce a tenere buone persino queste due scalmanate... Però... non ne parla mai... non fa mai commenti... possibile che non le interessi... o forse è da me che non vuole figli?! No! No! Ma che vado a pensare... Kagome mi ama! Però forse... teme che il figlio di un mezzodemone subirebbe tutto quello che ho subito io...”

- Ancoha! Ancoha! - chiese Masami indicando la trottola ferma.

- Sì, sì... ancora. - sorrise triste Inuyasha facendola girare di nuovo

“Prima o poi capiterà l'occasione di parlarne... certo, io non gli ho sicuramente dipinto la mia infanzia in modo molto incoraggiante... ma le farò capire che se ho voluto sposarla è stato proprio per dare una vera famiglia ai nostri figli! Così, forse, cambierà idea... ” si disse un po' rincuorato.

Kagome terminò presto le sue visite e quando tornò da Inuyasha, Hideki aveva appena alzato la testolina dalla sua spalla e si stropicciava gli occhi sbadigliando.

- Buongiorno, signorino! Hai fatto un bel pisolino, eh?! Lo so, si dorme bene in braccio allo zio, vero?! - gli mormorò con aria complice mentre lo toglieva dalle braccia di Inuyasha che la guardò sorridendo.

“Con Hideki poi... è meravigliosa!” pensò “L'ho pensato subito, fin dalla prima volta che gliel'ho visto in braccio... voglio vederle cullare così anche i nostri figli!!!”


 

Nell'orto i bambini si divertirono come matti a giocare non la terra dei pezzi ormai incolti, erano comunque da dissodare per l'anno successivo e così Kagome gli dette carta bianca, lasciandoli scavare, zappettare e rastrellare quanto volevano, sotto l'occhio attento di Inuyasha, mentre lei si dedicava alle sue piante.

Il risultato fu un disastro di vestiti sporchi e visetti terrosi ma felici. Furono impegnati fino all'ora di pranzo ma Kagome era stata previdente e si era organizzata portando degli onigiri ripieni di pesce e avvolti in foglie di bambù, che mangiarono sul prato dopo una bella lavata di mani e visi.

Finito di mangiare, tornarono tutti verso casa, le gemelle erano ancora piene di energia, mentre Hideki era crollato di nuovo, stanco e col pancino pieno, in braccio a Inuyasha. Kagome propose allora una piccola gara a Manami e Masami

- A chi arriva prima! - gridò correndo piano per non lasciare indietro le bimbe

Arrivarono a casa tutte e tre a pari merito, mentre Inuyasha rimase indietro camminando piano con Hideki in braccio.

- Il premio per le vincitrici è... un bel bagno!!! - esclamò Kagome tra le grida esultanti delle bambine.

Quando Inuyasha le raggiunse le trovò già immerse nell'acqua calda della sorgente che giocavano allegre, mentre i piccoli kimono erano immersi nell'acqua della cascata vicina, assicurati a delle canne di bambù, un'idea di Kagome per sostituire un qualcosa che lei chiamava “lavatrice”.

Inuyasha si soffermò un attimo a guardarle e non riuscì a non sorridere. Kagome si avvicinava alle bambine immersa nell'acqua fino al naso, come un kappa, riemergendo piano, facendo un sacco di bolle e gridando minacciosa:

- Aaarrggghhh! Sono il mostro della paludeee!! Chi ha rubato il mio fango??!!! Ah!! Siete state voi?! Ridatemelo! E' miooo!!! - e così dicendo cercava di acchiappare le gemelle per lavarle, mentre loro strillavano e ridevano come matte.

“Mi domando chi delle tre sia la più piccola...” pensò Inuyasha divertito avvicinandosi

- Scusi, signor mostro, credo che qui ci sia un altro bambino che ha rubato il suo fango, che ne faccio?! - le chiese ridacchiando.

- Spiacenti ma adesso è il turno delle signore, i maschietti dovranno aspettare! - sentenziò Kagome, in modo da lasciar dormire ancora un po' Hideki.

Inuyasha ne approfittò per accendere il fuoco mentre il bimbo dormiva tranquillo sul tatami. Quando finalmente Kagome riuscì a far uscire dall'acqua le gemelle, Hideki si era già svegliato e fu il turno suo e di Inuyasha a fare il bagno.

- Sicura, Kagome?! - mormorò incerto il mezzodemone

- Lo farei io, ma qualcuno deve pur asciugare queste due piccole pesti. In confronto, fare il bagno a Hideki sarà una passeggiata, vedrai! - lo rassicurò.

Più tardi, asciutte e cambiate, anche le gemelle crollarono per la stanchezza e Kagome le mise a dormire tranquille nel futon mentre si occupava dei loro kimono e di quello di Hideki che ancora giocava felice nell'acqua, insieme a Inuyasha, schizzando dappertutto.

- Andiamo giovanotto! Direi che ti sei lavato abbastanza per oggi! - gli disse allegra Kagome pronta ad avvolgerlo in un telo caldo per portarlo in casa.

- Sai che Hideki è un gran nuotatore! - gli raccontò Inuyasha entusiasta davanti al fuoco – Trattiene persino il respiro se lo metto un attimo sott'acqua! -

- Certo, tutti i bambini piccoli, sanno farlo, è un riflesso! - gli spiegò Kagome ridendo mentre asciugava Hideki – Se potesse nuotare un pochino tutti i giorni, imparerebbe senza nemmeno accorgersene. -

- Davvero?! - esclamò Inuyasha stupito – Certo che sai un sacco di cose sui bambini! - ammise

- Sono o non sono quella che studiava tanto! E poi ho imparato con Sota. - rispose fingendosi allegra, cosa poteva dirgli?! “Sai sono una di quelle ragazze che ha sempre pensato che un giorno avrebbe avuto dei figli!”

Approfittando del momento di calma concesso dal pisolino delle gemelle, Kagome iniziò a preparare la cena, mentre Inuyasha giocava con Hideki. La calma comunque durò poco e appena Manami e Masami si svegliarono reclamarono per sé Inuyasha.

- Cagnolino! Cagnolino! - gridava Manami cercando di prendergli un orecchio subito imitata dalla sorella.

- Eccole che ricominciano... - sospirò Inuyasha seduto a terra a gambe incrociate – mai che ci sia la luna nuova quando serve! -

Kagome rise

- Su, bambine, sono sicura che ci sia un modo molto più interessante e divertente per giocare con lo zio Inu... piuttosto che “cagnolino” non sarebbe meglio... “cavallino”?! - propose accattivante

- SIII!!! Cavallino! Cavallino! - gridarono le gemelle

- Cosaaa?! - protestò Inuyasha

- Però le orecchie dei cavalli non si toccano! Dovrete restare bene in sella o il cavallo vi farà cadere, daccordo?! - precisò Kagome poi si chinò verso Inuyasha e gli bisbigliò in un orecchio – Non vuoi che ti tocchino le orecchie, giusto?! Se riesci a portare sulla schiena me, che sono grande e grossa, cosa vuoi che siano due bambine di neanche tre anni, non te ne accorgerai nemmeno! -

L'idea si rivelò vincente: Manami e Masami si divertivano talmente tanto a farsi scorrazzare da Inuyasha che girava per tutta casa correndo a quattro zampe, dentro e fuori sulla veranda, che persero qualsiasi interesse per le sue orecchie. Hideki le guardava curioso tra le braccia di Kagome ma non sembrava interessato a raggiungerle, preferiva stingersi al collo della zia, con un dito in bocca

- Cosa c'è, ometto? Inizia a mancarti la mamma?! - mormorò Kagome mentre sorvegliava la zuppa che bolliva sul fuoco.

Iniziò a canticchiare piano massaggiandogli la schiena, le piaceva quel contatto così dolce e anche il bimbo sembrava rassicurato.

“Sarebbe così bello...” pensò “ma è meglio che non mi faccia illusioni... non succederà mai! Dovrò accontentarmi di fare la zia...”


 

Dopo cena Kagome andò al fiume a lavare i piatti, con Hideki sulla schiena, canticchiando una dolce ninna nanna; il pancino pieno e il lento dondolio dei suoi movimenti fecero il resto e quando tornò in casa il bimbo dormiva beato, così lo sistemarono nel futon.

Le gemelle invece non volevano arrendersi al sonno:

- Stoia, stoia... - chiedevano supplicanti

- Volete che vi racconti una favola? - chiese Kagome – Mmmhhh... che ne dite della principessa Kaguya?! -

Le bimbe scossero decise la testolina in segno di diniego.

- Stoia tia! - decise Masami, la storia della principessa Kaguya la sapeva anche mamma Sango, che gusto c'era a farsela raccontare dalla zia

- Una storia della zia, eh?! E che tipo di storia vorreste sentire? Con i mostri o con le principesse? -

- Pincipesse! - esclamò Manami

- Biancaneve...?! No... - si rispose Kagome vedendole scuotere decise le testoline

- La bella addormentata...?! Neanche... - aggiunse di fronte a un nuovo diniego

- La bella e la bestia?! -

- SIII!! - esclamarono in coro le bambine

- Shhh... Hideki dorme! - le rimproverò dolcemente Kagome – Oh... allora... La bella e la bestia, eh... - aggiunse pronta a cominciare la sua storia.

- Tia bella! - esclamò tranquilla Masami guardando prima Kagome e poi Manami che annuì con aria complice e aggiunse decisa – Inu bettia! -

Kagome scoppiò a ridere.

- Che coosaaa??!! - esclamò Inuyasha offeso – Ah! Io sarei la bestia, eh! E' così che mi ringraziate per il “cavallino”?! Col cavolo che lo farò un'altra volta! -

- Inuyasha! - lo rimproverò Kagome

- Nooo! Nooo! Inu! Inu! - piagnucolarono le bambine correndo ad abbracciare lo zio e riempiendolo di baci per farsi perdonare.

Inuyasha fu preso completamente di sorpresa da quell'assalto:

- Va bene... va bene... - balbettò impacciato e imbarazzato – Lo rifaremo... lo rifaremo... domani però, eh! Ora ascoltate la storia! -

- E ascoltala anche tu, prima di fare l'offeso! E' una bella storia, sai! - disse Kagome divertita

Rassicurate, le bambine tornarono a sedersi di fronte a Kagome che poté finalmente iniziare la sua storia.

Anche Inuyasha ascoltava sorridendo sdraiato vicino a Hideki, la testa appoggiata su un gomito.

“Kagome è così buffa quando racconta storie: fa un sacco di facce strane, cambia voce a seconda del personaggio e gesticola come una matta... però le bambine non le staccano gli occhi di dosso, quasi non fiatano...” pensava osservandola e massaggiandosi le guance piene di baci.


 

La storia terminò e finalmente anche le gemelle si addormentarono. Il loro futon non era abbastanza grande per tutti e cinque, così Kagome stese a terra altre coperte per prolungarlo un po'.

- Allora, cara la mia Bestia, era così brutto il tuo ruolo?! - gli chiese Kagome sorridendo

- Mmmhhh... - mugugnò poco convinto Inuyasha – Io però non sono diventato umano... -

- Ne sei proprio sicuro?! - insistette Kagome – Però adesso hai una casa, una moglie, degli amici... delle nipotine che ti dormiranno appiccicate per tutta la notte impedendoti di dormire... - aggiunse ridendo, vedendolo imprigionato tra Manami e Masami avvinghiate alla sua sottoveste.

- Guarda che anche tu mi dormi appiccicata... - la corresse lui sorridendo malizioso

- Già... Peccato, stanotte dovrò rinunciare al mia cuscino preferito... - scherzò sdraiandosi vicino a Hideki

Inuyasha allungò il braccio sopra la testolina di Masami per raggiungere sua moglie e Kagome sentì le sue dita artigliate accarezzarle delicatamente i capelli.

- Senti che pace, finalmente! - mormorò Inuyasha – E' più faticoso che dare la caccia ai demoni! -

- Già... - commentò Kagome perdendo di colpo la voglia di scherzare

“Inutile! Per lui i bambini sono solo un fastidio” pensò cingendo con un braccio il piccolo Hideki, che dormiva accanto a lei, e chiudendo gli occhi per trattenere le lacrime che ormai minacciavano di uscire “E io che ho pure pregato per potergli dare una famiglia felice...”

Con questi pensieri a tormentarla scivolò lentamente nel sonno: si trovava in un luogo buio e pieno di vento, una voce in lontananza la chiamava, una figura indistinta le si avvicinava... l'aveva già vista, molti mesi prima, alla vigilia delle sue nozze.

- Chi sei? Cosa vuoi dirmi? - chiese disperata Kagome, questa volta doveva assolutamente riuscire a scoprirlo

- Sangue... sangue... - la voce era ancora spazzata dal vento

Kagome cercò disperatamente di andargli incontro ma non poteva muoversi, poteva solo aspettare che fosse quella figura ad avvicinarsi.

- Non riesco a sentirti! Avvicinati, ti prego! - gridava ansiosa

- Sangue dei figli... - questa volta riuscì a sentirlo

- Sangue dei figli?! Ma che significa? Non abbiamo figli! - chiese confusa

- Sconfiggere... - gridava ancora la voce

- Chi devo sconfiggere? - Kagome era sgomenta, ci capiva sempre meno, la voce continuava a parlare ma le parole non le arrivavano, sentì solo:

- ... Demoni cane - la figura era ormai vicinissima, la vide allungare una mano verso di lei... era una mano umana ma... aveva gli artigli!

- INUYASHA!!! - gridò svegliandosi di soprassalto e scattando a sedere sul letto

- Cosa c'è?! - chiese allarmato il mezzodemone, svegliato da quel grido, i sensi subito all'erta alla ricerca di un pericolo che però non avvertì.

Kagome ansimava e tremava seduta sul letto, per fortuna i bambini non si erano svegliati

- Cosa c'è? - le chiese di nuovo dolcemente abbracciandola – Calmati tesoro, non è successo niente. Hai fatto solo un brutto sogno... -

- No, non era un sogno... - mormorò lei con un filo di voce – è una premonizione! Mi era già successo... -

- Una premonizione?! Riguardo a cosa? - chiese Inuyasha preoccupato

- Non lo so, è così confusa... credo si tratti del nostro futuro... ma non riesco a capire quello che ho visto e sentito -

- E cioè?! -

- C'eri tu... almeno credo... all'inizio non riuscivo a vederti ma poi ho visto la tua mano... -

- E cosa ho fatto? - la incalzò dolcemente Inuyasha

- Cercavi di dirmi qualcosa ma non riuscivo a sentirti... parlavi di sangue, di... - stava per dire “figli” ma si trattene – di sconfiggere i demoni cane... - concluse con un nodo alla gola

- Beh, buone notizie, allora! Significa che sto per suonarle di santa ragione a Sesshomaru, no?! - cercò di scherzare Inuyasha

- Oh, vorrei tanto che fosse così semplice! - ammise Kagome scoppiando a piangere contro il suo petto – Ho paura! Ho tanta paura! La vecchia Kaede dice di non preoccuparsi ma... quest'incertezza mi angoscia! Vorrei saperne di più per potermi tranquillizzare... o preparare al peggio, se necessario! -

- Calmati, amore mio! Non permetterò che succeda niente! Ho giurato di farti felice e non lascerò che una stupida premonizione rovini il nostro futuro! Se sono buone notizie tanto meglio, ma se non lo sono... le spazzerò via con un colpo di Tessaiga, vedrai! Tu non devi preoccuparti di niente. - le sussurrò stringendola forte a sé.

La tenne tra le sue braccia finché non la sentì rilassarsi, il respiro tornare regolare e farsi sempre più leggero.


 

Il giorno seguente, dopo colazione, Kagome propose di fare una bella passeggiata nel bosco, per raccogliere legna e qualche castagna. Anche i lupi, Shiro e Kuro, si unirono a loro. Come il giorno precedente si portarono il pranzo al sacco e quando fu l'ora di mangiare fecero un bel pic-nic vicino al ruscello, arrostendo anche qualche pesce pescato da Inuyasha con l'aiuto delle gemelle (o sarebbe più giusto dire “nonostante” le gemelle).

Fu una giornata allegra e piacevole e quando al tramonto tornarono a casa, trovarono Sango e Miroku ad aspettarli sulla porta.

- Mamma! Mamma!!! - gridarono le gemelle correndole incontro e anche il piccolo Hideki si sbracciava e spingeva verso Sango.

- Amori miei!!! - gridò la sterminatrice correndo loro incontro, abbracciando le sue figlie e prendendo in braccio il suo bambino – Mi siete mancanti tanto!!! -

- E' andato tutto bene? Vi hanno dato problemi? - chiese Miroku

- Assolutamente no! - rispose Kagome sorridente - Sono dei bambini meravigliosi, è stato un piacere averli con noi . -

- Già! Dovremmo rifarlo qualche volta. - ammise tranquillo Inuyasha

Kagome lo guardò con tanto d'occhi: da quando suo marito era tipo da frasi di circostanza?!

Intanto le gemelle tempestavano Sango di frasi sconnesse e incomprensibili, cercando di raccontarle tutto quello che avevano fatto con lo zio Inu e la zia Kagome.

- Vi fermate a cena? Così vi facciamo un resoconto dettagliato! - scherzò Kagome vedendo la sua amica in seria difficoltà.


 

Quando, più tardi, si congedarono sulla porta di casa, il piccolo Hideki, che non aveva mollato Sango per tutta la sera, buttò di nuovo le braccia al collo di Kagome e la stinse forte per un attimo, prima di tornare di nuovo dalla sua mamma

- Grazie a te, tesoro. Anche tu mi mancherai! – mormorò Kagome, salutandolo con le lacrime agli occhi, mentre gli amici si allontanavano.

- Che silenzio, eh?!- commentò di nuovo Inuyasha, come la sera prima, rientrando in casa – E' una casa piccola eppure... adesso sembra quasi vuota... - mormorò con finta indifferenza – Beh... magari un giorno la riempiremo, eh?! -

- Inuyasha... - mormorò Kagome sbalordita – Che vuoi dire?! -

- Beh... sì... insomma... se ti va... a me piacerebbe... non dico subito... ma un giorno... magari - balbettò imbarazzato, non sapeva come fare a dirglielo, avrebbe dato qualsiasi cosa per essere schietto e diretto come Miroku in questi casi: “Kagome, mi daresti un figlio?!”, lui direbbe semplicemente così.

- Stai dicendo che... - mormorò Kagome incredula, no, di sicuro lo stava fraintendendo – ma ... se ieri hai detto che sarebbe una tragedia?! -

- Sì, tre belve scatenate come Manami e Masami, tutte insieme, sarebbero una tragedia!!! - ammise – Ma tre cosetti morbidi e tranquilli come Hideki... è tutta un'altra cosa... - mormorò imbarazzato – Anche se, in questi giorni, devo ammettere che ho rivalutato anche le gemelle... con te si comportano bene... sì, sono sempre vivaci... ma non fanno capricci, riesci sempre a fargli fare quello che vuoi... Insomma... saresti una mamma eccezionale! Non... vorresti... almeno pensarci... magari... per il futuro... -

Kagome lo guardava senza riuscire a parlare, una mano sulla bocca e gli occhi pieni di lacrime.

- Scusa, se ti sembra una richiesta improvvisa ma... è tanto che ci penso... da quando ti ho chiesto di sposarmi... Non dire subito di no... pensaci, per favore... lo so che ti spaventa l'idea di avere un figlio da me... come me... ma... insomma, guardami, io sono felice adesso! Vedrai che sarà felice anche lui! Io... io farò di tutto perché lo sia!!! - ormai la stava praticamente supplicando ma lei continuava a fissarlo senza dirgli una parola.

- I-inuyasha... - mormorò

“Ecco, adesso mi dirà di no! Stupido, dovevi stare zitto!!!” si maledisse tra sé.

- I-io... - proseguì Kagome – io credevo che tu non volessi, che ti dessero fastidio... -

- Quelli degli altri, forse! Ma i nostri... - si giustificò – Non devi rispondermi subito! Abbiamo tutto il tempo... pensaci bene, eh?! Ti chiedo solo di non scartare del tutto l'idea... va bene?! Io-io non farò niente che tu non voglia... però voglio che tu sappia che a me piacerebbe molto... una famiglia... con te... - mormorò

Kagome gli gettò le braccia al collo

- E cosa ti fa pensare che io non voglia un figlio da te? - bisbigliò stingendolo forte

- Beh... è che non ne parli mai... non pensavi nemmeno di sposarmi... figurarsi avere dei figli... io pensavo che non ti importasse... - rispose Inuyasha sentendo un tenue barlume di speranza accendersi nel cuore

- A parte il fatto che non è necessario essere sposati per avere dei figli, e tu ne sei la prova vivente, non ne parlavo mai perché avevo paura della tua reazione, temevo che mi dicessi di no... - mormorò Kagome imbarazzata – Oh Inuyasha! Avere un bambino... un bambino tuo... sarebbe meraviglioso!!! Non potrei desiderare gioia più grande!!! -

- Da-davvero?!!! - esclamò Inuyasha scostandosi da lei per guardarla negli occhi – Non lo dici solo per farmi contento, vero?! Lo pensi sul serio?! -

Lei annuì decisa piangendo di gioia.

- Oh Kagome, ero così felice il giorno che sei tornata... e poi quando hai accettato di sposarmi... quando abbiamo fatto l'amore la prima volta... Ogni volta che penso di non poter essere più felice di così, tu riesci sempre a stupirmi! Ti amo! Ti amo così tanto! - gridò stringendola a sé e baciandola con tutto l'amore di cui era capace - Che ne dici?! Ci diamo subito da fare?! - mormorò staccandosi appena da lei e ridacchiando malizioso

- Beh... non mi sembra che tu, in questi mesi, ti sia risparmiato... - lo canzonò lei felice – Se non è ancora successo, si vede che non è ancora il momento... lasciamo che la natura faccia il suo corso, ok?! A me basta sapere che per te va bene. - gli disse sorridendo.

- Hai ragione, amore mio! - acconsentì felice Inuyasha - Rimane il fatto che appena ti avrò aiutato a lavare i piatti... non mi sfuggirai! - bisbigliò malizioso.


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Angolo dell'autrice

Riflessioni e decisioni importanti in questo capitolo, di nuovo slice of life e ancora un po' puccioso, eh... Però...però.... borda, co' 'sto sangue!!! Credevate che me ne fossi dimenticata, eh?! ^_^

Basta! Non dico altro! Parlate voi! :P Voglio sentire girare le rotelline dei vostri cervelli, prima del prossimo capitolo! Si accettano scommesse! XD

Mentre voi tirare fuori le teorie più assurde, io me ne vado qualche giorno al mare! Ma tranquilli il portatile viene con me e sono pronta a uccidere per avere una connessione (Cavolo c'è Sailor Moon Crystal!!!! *^* ) quindi conto di aggiornare regolarmente come sempre... ma se dovessi sparire, vuol dire che ho fallito T_T Non allarmatevi (o non cantate vittoria troppo presto XD ), poi torno!

Alla prossima ^_^

PS. Vorrei rendevi un attimo partecipi di una cosuccia:  Capitolo 14 (uno a caso), Visite 424, Commenti 7. O.O'
Ora io mi rifiuto di credere che ci siano 7 pazzi nel mondo che si son letti la mia storia 60 volte; 2-3 volte le posso capire: una volta perchè è piaciuta... una volta perchè va giù la connessione... un'altra volta perchè la nonna vi chiama, sul più bello, che è pronto in tavola... ma poi basta!
Dando per scontato che ringrazio tutti questi presunti (sicuramente sono molti meno) "400 pazzi"... riuscite a capire perchè a ogni capitolo vi "scartaverto" le scatole (che è più lento e fastidioso che romperle una volta per tutte XD) chiedendovi di commentare?! >.<
Così, giusto per ricordarlo (cit.) :P

   
 
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