Serie TV > Buffy
Segui la storia  |       
Autore: Kemyros    20/06/2014    1 recensioni
Cosa attende Glory dopo la sua dipartita dal mondo reale?
Sconfitta con il sacrificio finale di Buffy Summers, la cacciatrice di vampiri, l'ex divinità sarà alle prese con il proprio trapasso e con i nemici di un tempo, ma non nella maniera in cui aveva immaginato il suo ritorno...
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dagon poteva vantare di essere una delle primissime dimensioni infernali a essere state generate, direttamente da quella originale.
Questa sconfinata dimensione intrisa di energie malevole era completamente nel caos ai suoi albori.
Tutto si stabilizzò quando le energie trovarono il modo di concentrarsi sotto forma di tre sfere.
Seguirono secoli di un rinnovato equilibrio, al termine dei quali quelle sfere rivelarono la propria vera natura: delle uova.

Glorificus fu la prima divinità a venire fuori dalla propria sfera.
Un intriso di malvagità e sadismo purissimo, la dea conobbe presto la sua caratteristica principale, che non l'avrebbe mai abbandonata: la fame.
Una fame insaziabile di energia altrui.
Per questo, non appena nata, non esitò un secondo nel provare a divorare le altre due uova. Non ci riuscì, perché il semplice toccare quei globi la debilitava e indeboliva.
Questo permise a Mithras e Freesia di venire alla luce senza che la sorella li eliminasse prima.
Essendo potenti artefatti, le sfere di Dagon rimasero integre anche dopo la schiusa.
Ciò si rivelò essere un problema per tutte e tre le divinità, dato che gli stessi oggetti che le avevano generate, erano anche potenzialmente letali per tutte loro.

I tre arrivarono a un comune accordo, secondo il quale ognuno si sarebbe sbarazzato della propria sfera, portandola altrove. Per farlo ciascuna divinità si occupò di creare dei servitori, capaci di trasportare le sfere e nasconderle.

I tre crearono poi insieme una chiave, che permettesse loro di viaggiare nelle dimensioni e uscire da Dagon.
Con la minaccia delle sfere ormai lontana, ben presto le divinità radunarono i propri eserciti e passarono ere intere a contenedersi Dagon senza esclusione di colpi.

Il potere di Glorificus era però incontrastabile. Ogni volta schiacciava letteralmente gli altri due.
Solo l'immortalità dei due salvava entrambi dalla totale distruzione. Neppure alleandosi insieme erano riusciti ad avere la meglio contro di lei.

Il resto della storia era una ferita ancora aperta nell'orgoglio di Glorificus, dato che si era ritrovata improvvisamente cacciata a tradimento, bandita ed espulsa dalla sua stessa casa.
I suoi due rivali avevano infatti violato l'accordo, e avevano usato uno dei globi per spedirla nel mondo umano, privata della sua antica gloria.

                                                                                                                                                                                              


"Voi conoscete ancora l'ubicazione del vostro globo, non è così?" chiese Doc, bloccando la porta con le braccia e sputando la lingua, facendola passare per la fessura della posta in modo da attaccare alle gambe gli assalitori e sbilanciarli.

"Anche se fosse si trova in una dimensione nascosta. Potrei raggiungerla facilmente, se solo avessi ancora con me la mia chiave" disse Glory, colpendo con la mazza le braccia che dalla finestra provavano a spostare l'armadio.

Il vecchio riaviluppò la lingua, riportandola all'interno della bocca, si allontanò dalla porta e tirò fuori dalla tasca della giacca un piccolo pugnale appuntito, intriso di sangue.

"Tesoro, se pensi che quello ti possa essere d'aiuto contro una folla inferocita, hai qualche rotella fuori posto" commentò sarcastica l'ex divinità, continuando a sferrare mazzate.

Doc si mise al centro della stanza "Sua Magnificenza, questo non è un pugnale qualsiasi. Lo era, prima che lo usassi per portare a termine il rituale che voi non avete potuto finire".
Glory si girò di scatto, distogliendo l'attenzione dalle persone alla finestra, e si avvicinò cautamente al vecchio.
I suoi occhi brillarono alla vista di quel pugnale.
"Mi stai dicendo che il sangue in questo pugnale aartiene alla mocciosa?".

Doc annuì, mentre la porta veniva scardinata dai colpi della folla all'esterno.

"Ho potuto accedere a questa dimensione proprio grazie a esso, ma ci sono voluti innumerevoli tentativi per farlo funionare".
Glory prese il pugnale dalle mani dell'altro e lo guardò, agitandolo poi nell'aria.
Il vecchio la guardò preoccupato, mentre l'armadio veniva ribaltato "Come ho detto, non è affidabile al cento per cento. Mi ci sono voluti otto mesi per... - il demone rimase senza parole quando, dopo aver finito di agitare il pugnale, Glory tagliò letteralmente l'aria, creando uno squarcio dimensionale - Non importa".

"Forza, andiamo - disse Glory, gettando a terra la mazza - Non ho intenzione di marcire qua dentro per l'eternità".
Prese l'altro per il braccio e lo gettò verso lo squarcio. Doc venne inghiottito e, dopo una rapida occhiata alla folla che ormai invadeva la stanza, Glory si lasciò alle spalle quello squallore senza pensarci due volte.
Lo squarcio si chiuse poco dopo, alle sue spalle.


                                                                                                                                                                                                                             

Glory odiava il sudore. Ne odiava il tanfo, ne odiava la consistenza e, più di tutto, odiava sentirlo sulla propria pelle.
E senza i suoi devoti servitori a sventolare aria fresca per lei o a ricoprirla di creme e unguenti, con gli ormoni del sudicio Benny e, soprattutto, in pieno deserto, quella non era esattamente la sua situazione ideale.

Si tolse la maglietta di cotone, restando a petto nudo. La fronte grondante di sudore.
Si girò verso Doc "Come fai a non morire di caldo con addosso quella giacca?".
Il vecchio continuò a camminare tra le dune con compostezza.
"Sono un demone, anche se sto indossando un essere umano, non lo dimentichi. Forse avrebbe dovuto pensare a qualcosa di più confortevole per la sfera che una dimensione così calda".

Glory strinse l'elsa del pugnale "Sta attento a come ti rivolgi al tuo dio".
"Chiedo scusa - disse l'altro chinando il capo e provò a cambiare argomento - Almeno ora ha finalmente la sua preziosa chiave".

"No, affatto" disse l'ex divinità, cupa.
"M-ma, il rituale... il pugnale" commentò lui, incredulo.
"Questo pugnale ha raccolto una minima parte dell'energia della chiave. Vista la quantità di sangue che c'era nella lama prima di questo viaggio e a giudicare dalla quantità che ne rimane, direi a occhio e croce che c'è sangue sufficiente per altri due soli viaggi".

"Questo potrebbe essere un problema" disse il vecchio, pensieroso.
"E' sufficiente per portare a termine il nostro piano" chiarì Glory, fermandosi a un certo punto e guardandosi attorno.

Piramidi maestose si ergevano in ogni direzione.
Doc fissò disorientato il panorama.
"Poco fa mi ha accennato che la sfera è nascosta in una piramide. Spero che si ricordi quale tra queste migliaia".
"Nessuna di loro. La piramide che ci serve è sottoterra".

"Bene, e si ricorda dove?" chiese il vecchio, grattandosi il capo.
"Ho creat ogni singolo atomo di questa dimensione, certo che lo so - disse Glory, togliendosi un po' di sudore dalla fronte con il dorso della mano - Non c'è niente qua dentro che non si muova senza il mio vo-".

Le parole dell'ex divinità furono interrotte quando la sabbia sotto i loro piedi cominciò a sprofondare, facendole perdere l'equilibrio.
Il movimento anomalo della sabbia continuò, facendola capitolare.
Il terreno stava cedendo, e le dune venivano risucchiate in una fossa gigantesca.
Al centro della ossa uno scorpione gigante, apena emerso. Non ci volle molto ai due per capire che era stata la creatura a causare gli smottamenti.

"Credo che quello fosse il passato" commentò Doc, osservando la creatura minacciosa.
"Chiudi la bocca e aiutami" urlò Glory che stava andando a finire direttamente verso le fauci del mostro.

"Temo che per aiutarla dovrò tenerla aperta" si affrettò a dire il vecchio, sputando fuori la lingua e afferrando uno dei polsi di Glory. Riuscì ad avvilupparla in tempo, prima che l'altra finisse divorata, e la riportò su terreno stabile.
Lo scorpione estese erso l'alto la propria coda, tanto che la sua ombra si proiettava proprio su dove stavano i due.
"Questo non è mai un buon segno" disse Glory, spalancando gli occhi.

I due si lanciarono in direzioni opposte, uscendo dall'ombra della coda in tempo prima che la bestia li colpisse con uno schianto.

Doc schiuse la punta della lingua, per andare a morderla, ma dovette fare i conti con il carapace della bestia. Era troppo duro, non riuscì nemmeno a scalfirlo.
Glory si mise in iedi, dopo essersi rialzata da terra. La creatura avanzò rapidamente verso di lei, battendo le chele.

"Dobbiamo scappare, non c'è niente che possiamo fare!" esortò Doc, facendo ritorno sul corpo dell'ospite.
Glory sbuffò seccata e si parò davanti alla creatura, per nulla intimorita. Una mano aperta verso di essa per intimarle di fermarsi.
"Fermati subito, idiota! Sono il tuo dio!".

La creatura non esitò e l'ex divinità si ritrovò tra le sue chele.
"Oh, mer*a " disse mentre le chele si chiudevano rapidamente con lei in mezzo. Dandosi per spacciata chiuse gli occhi, udendo in seguito un rumore metallico. Riaprì gli occhi, sorpresa di essere ancora tutta intera.
Davanti a lei un uomo in armatura, che brandiva uno spadone. L'arma era piazzata in orizzontale, in modo tale che le estremità bloccassero la che la della creatura dal chiudersi del tutto.
Il viso dell'uomo era visibile. Portava dei lunghi capelli neri, tagliati in maniera grossolana e una barba non curata. Nonostante il look da selvaggio, riusciva ad essere a suo modo affascinante per Glory.
L'attenzione di lei si portò allo stemma che decorava l'armatura dell'uomo "Bisanzio...".

"Tutto bene, ragazzo?" disse il cavaliera, facendo resistenza contro la bestia.
"S-sì - rispose Glory - Se non contiamo la morte imminente".

"Tra poco dovrò togliere la spada, sta giù" disse l'alto. Glory seguì le istruzioni e si gettò a terra.
Il cavaliere tolse l'arma dalla sua posizione e prima che la bestia riuscisse a chiudere la chela gliela mozzò con un taglio netto.
La creatura si agitò, perdendo del sangue verdastro e si diede alla fuga. rintanandosi sotto la sabbia.

Il cavaliere porse la mano a Glory, che la afferrò per aiutarsi a rialzarsi.
"Come diavolo ci sei riuscito?" chiese l'ex divinità, guardando la chela amputata della creatura".

"Prego, è stato un piacere" commentò sarcastico l'altro.
"E come fai ad indossare tutta quella ferraglia senza arrostire?" lo guardò lei circospetta.

"Marl!" una voce da una duna vicina. Un vecchio spelacchiato con dei folti baffi bianchi agitava il braccio verso i due.
Era più tozzo e basso del vecchio posseduto da Doc. Forse di una decina d'anni più giovane. Indossava una tunica logora.

Doc raggiunse nel frattempo la sua dea "State bene?"
"Non per merito tuo" osservò lei.
Il cavaliere indicò l'uomo con la tunica che costeggiaa la fossa gigante intento a raggiungerli.
"Oras è un chierico capace di lanciare potenti benedizioni - disse rinfoderando la propria lama - E' grazie a lui se non soffriamo il caldo in questa dimensione. E se il mio spadone può fare julienne di demoni. Poco fa, hai riconosciuto il mio stemma. Chi siete?"

"Rinforzi - rispose Glory, repentina - questo Doc, il mio chierico. Ma non è particolarmente dotato".
Doc rimase al gioco, facendo un cenno con la testa a Marl.
Il cavaliere lo scrutò dubbioso "Non ho mai visto un chierico andare in giro vestito in giacca e cravatta".
"Posso praticare benedizioni soltanto sulla mia persona - spiegò il vecchio, cercando l'altra con lo sguardo - E per quanto riguarda la mia scelta di indumenti... Ecco, è una lunga storia".
"L'esercito di Bisanzio è stato sterminato. Siamo rimasti in pochi. Lavoriamo in incognito per sopravvivere" tagliò corto lei.
"Non così lunga apparentemente"  constatò il vecchio.
Il chierico finalmente li raggiunse.
Il cavaliere rimase pietrificato alla notiziona ricevuta e si gettò in ginocchio sulla sabbia.
"Che succede? - chiese Oras preoccupato, mettendo una mano sulla spalla del cavaliere e rivolgendosi agli altri due- Chi siete?".
Marl chiuse gli occhi pesantemente "Sono rinforzi di ciò che rimane del nostro esercito. Il nostro ordine è stato massacrato".

Il cherico si portò una mano alla bocca addolorato "Chi è stato?".
"Chi pensi che sia stato? - domandò Glory, provando un piacere perverso nel farlo - Glorificus".

"Quell'immonda bestia!" imprecò l'uomo in tunica.
Il cavaliere scosse la testa, non riuscendo a trattenere le lacrime "I nostri compagni... Se solo fossimo riusciti a trovare la sfera di Dagon".
L'uomo in armatura diede un vigoroso pugno sulla sabbia.

Come diavolo hanno fatto a raggiungere questa dimensione si chiese Glory.
Dato che i due sapevano combattere i demoni, l'ex divinità ritenne che avrebbe sicuramente avuto bisogno di loro.
Il chierico li scrutò sospettoso "Non mi sembra di riconoscere nessuno di voi. Sotto il comando di chi eravate?"

"Gregor" tirò a indovinare glory, riportando il nome dell'ultimo generale dell'ordine che aveva ucciso.
Marl si rialzò, recuperando lo spadone. 
Ciò allarmò Glory per un secondo, ma l'uomo lo ripose poi semplicemente nel fodero dietro la schiena.

"Capisco, facevate parte della divisione principale. Noi apparteniamo a quella dei mistici. Cavalieri supportati dalle benedizioni dei chierici di alto rango. Ci è stata assegnata l'importante missione di recuperare la sfera di Dagon. Dato che, oltre la chiave, i monaci si sono impossessati della sfera che ha cacciato la bestia, abbiamo dovuto usare altre vie, tentare di recuperare almeno uno degli altri. Eravamo una decina, ma ora siamo rimasti solo noi due".
Il chierico si sfregò le mani, ancora non del tutto convinto dai due e proseguì "Se come dite siete parte dell'esercito, non vi dispiacerà provalo recitando il nostro motto".

Doc deglutì nervoso, ma Glory rispose prontamente "La chiave è il vincolo, il vincolo deve essere eliminato. Questa è la volontà di dio".
Dopotutto aveva passato troppo tempo a che fare con quei soldatini, che non facevano altro che ripetere quel motivetto in ogni occasione a Sunnydale.

Il cavaliere guardò il chierico e quello si placò "Scusate la diffidenza, ma sono ormai due anni che non vediamo facce amiche".

"Siete in questa dimensione da due anni?" chiese Doc.
I due annuirono pesantemente, e il cavaliere prese la parola "La nostra è una missione sacra. Abbiamo usato un antico libro, che ci avrebbe assicurato di venire qui. Ci siamo offerti volontari, dato che nessuno sapeva se l'uso del libro avrebbe funzionato o meno. Alla fine il viaggio ha avuto successo ma - spiegò con rammarico - il libro è rimasto nel mondo reale".

"Possiamo ancora completare la missione" disse Glory ferma.
"A quale scopo? - chiese Marl, affranto - Le nostre legioni sono state sterminate".

"Da Glorificus. Ha spezzato le ossa degli uomini con le armature più pesanti e in pochi minuti per giunta. Facciamo almeno che non siano morti invano" lo spronò Glory, con un velato piacere nel descrivere il massacro da lei compiuto.

Oras guardò Glory scettico "Abbiamo setacciato ogni piramide sul nostro cammino e quando pensavamo di averle visitate tutte, ne abbiamo solo trovato altre ancora inesplorate. Questo deserto non ha fine".

"Conosciamo la locazione esatta della sfera" disse Doc, umettandosi le labbra.
"E come, di grazia?" lo scrutò il vecchio chierico.

"Abbiamo estorto le informazioni da uno dei servitori della Bestia" spiegò Glory, che aveva sempre odiato quell'appellativo.
"Dove si trova?" chiese il cavaliere, una nuova luce di speranza negli occhi.
"Seguitemi" rispose Glory, senza esitazioni.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Buffy / Vai alla pagina dell'autore: Kemyros