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Autore: Fefina    18/08/2008    2 recensioni
"Il giovane la osservò finché non scomparve nelle tenebre. Quando non fu più visibile provò una fitta al cuore. E capì. Finalmente capì tutto."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo qualche tentativo finalmente la ragazza riuscì a far andare l’accendino e ad accendersi la sua sigaretta. Mentre aspirava il primo tiro si girò a guardare il ragazzo che le stava di fianco. Lui se ne accorse e, con la sigaretta appoggiata alle labbra, le sorrise. Il sorriso di un angelo. La ragazza pensò che era fortunata.

«brava bambina.. fumi anche!» le disse, in tono canzonatorio. «certo.. non ho mai detto di essere una brava bambina!» come a conferma di quelle parole aspirò un altro tiro.

Nonostante il sapore del fumo le invadesse la bocca poteva ancora sentire quello dolce delle labbra del ragazzo. Si erano baciati a lungo, quella notte, col favore delle tenebre e nascosti al mondo da alcuni arbusti che coprivano il muretto dove si trovavano.

«la mia ragazza è in vacanza» disse all’improvviso lui, spezzando il silenzio. La ragazza non si scompose. «mi avevi detto di non essere fidanzato» replicò, calma. «ricorda che sono un cattivo ragazzo!» questa volta sul bel volto della giovane apparve un sorrisetto. Se l’era aspettato. Un angelo come lui non poteva non avere la ragazza. «sei un bastardo!» disse lei, senza smettere di sorridere. «non dirmi che te la prendi!» chiese lui, ironico. Come risposta la ragazza scosse la testa e sorrise.

No che non se la prendeva. Non era da lei. sapeva bene i rischi che correva a vedersi con uno come lui. Continuarono a parlare, mentre la giovane teneva la sigaretta in una mano e la rosa che lui le aveva regalato nell’altra.

Le aveva donato una rosa rosa. Significava affetto. Si chiese se lui lo sapesse. “probabilmente no! l’avrà presa a caso!” pensò, sorridendo fra sé e sé. Ma aveva comunque apprezzato il gesto. Non è da tutti avere un angelo che regali rose..

«a cosa pensi?» le chiese lui, all’improvviso. «all’angelo che mi sta seduto di fianco» rispose tranquilla lei. Lui sorrise. «sono lusingato di fare parte dei tuoi pensieri!» «non essere troppo egocentrico!- lo redarguì lei. –non ho intenzione di passare notti insonni pensando a te!» «che peccato..» rispose lui, facendo un’irresistibile faccia triste.

La ragazza si alzò e gli si sedette in braccio. Gli sfiorò le labbra, morbide e carnose, con le sue e scese lungo il collo, mordendolo piano e baciandolo. Poi tornò alle labbra. Gli diede un bacio veloce prima di alzarsi e tornare al suo posto. Sul viso del ragazzo apparve un sorriso.

«e questo cos’era?» aspirando un tiro dalla sigaretta, che ormai era a più di metà, la giovane rispose. «così sono sicura di essere anche io nei tuoi pensieri» «ma tu c’eri già!» lei lo guardò con sguardo intenso e canzonatorio. «volevo assicurarmene!» replicò. Distrattamente guardò l’orologio. Si era fatto davvero tardi! Spense la sigaretta e si alzò. «devo andare» disse. «di già?- esclamò il ragazzo. Poi guardò anche lui l’orario. –hai ragione, si sta facendo tardi» le disse, buttando a sua volta la sigaretta ormai arrivata al filtro. Si alzò e le si avvicinò. «mi dai almeno un bacio di saluto?» «certo!» la ragazza si avvicinò al suo angelo e lo baciò.

Il bacio fu dolce, denso di sentimento. I loro cuori battevano all’unisono e le loro anime parvero fondersi per quei meravigliosi istanti di contatto. Quando si allontanarono, la ragazza salutò il suo angelo e, senza voltarsi nemmeno una volta, si lasciò il ragazzo che credeva di amare alle spalle e si avviò verso il buio delle tenebre.

Sorrideva.

Aveva creduto di amare quel giovane che sembrava un angelo e aveva ottenuto da lui quello che voleva.

Ma si era sbagliata. Non lo amava.

Il giovane la osservò finché non scomparve nelle tenebre. Quando non fu più visibile provò una fitta al cuore.
E capì. Finalmente capì tutto. Per tutto il tempo aveva creduto di possedere il cuore della giovane, ma si era sbagliato.

Era lei che possedeva il suo. Credeva che lei fosse innamorata di lui, invece era lui ad essere innamorato di lei.

non era lui l’angelo. L’aveva tenuta fra le braccia, protetta, baciata e accarezzata, poi l’aveva lasciata andare via, le aveva permesso di aprire le ali e volare via da lui senza nemmeno tentare di trattenerla.

Un pensiero si faceva strada nella sua mente: raggiungerla, fermarla e confessarle tutto. Si alzò e si mise a seguire il suo angelo. Ora che l’aveva trovato non l’avrebbe lasciato andare senza lottare.

Non voleva che il loro ultimo bacio fosse un bacio d’addio.
  
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