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Autore: BelleFrench    22/06/2014    1 recensioni
Rumplestiltskin getta nel pozzo il liquido viola per far tornare la magia a Storybrooke, Belle ora si ricorda di lui, potrà finalmente trovare il figlio e... qualcosa è andato storto!
Perchè sono nel mondo magico? E perchè Belle scappa da lui definendolo Mostro?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6
Chi avrebbe mai potuto amare una Bestia?


  -Pensa, pensa, pensa, testa di folletto! Dov’è che hai messo quell’aghetto?
  Canticchiava Rumplestiltskin mentre da ormai quattro giorni cercava invano in ogni anfratto del castello l’unica cosa che più della mela avvelenata, la Regina avrebbe voluto nel suo nuovo reame di terrore a Storybrooke. Un piccolo oggetto che se usato bene, era in grado di far morire una persona.
  L’unica pecca era che solo una fata poteva alterarne la malefica magia, rendendo il maleficio debole ed in grado di essere spezzato. Scrollò la testa allegramente
  -Beh questo non devo mica dirlo a Regina.
  Il rintocco delle cinque del pomeriggio riecheggiò in tutta la stanza. Per Belle e i suoi nuovi amici quella era l’ora del tè,l’ora in cui avrebbe…
  Con una luce che gli brillava negli occhi, il signore oscuro ripensò a quei quattro giorni appena passati, a quando si era accorto che la sua dolce Belle si intratteneva nella biblioteca a leggere delle storie a tutti i bambini del castello.
  Bambini Rumplestiltskin? Erano bambini, prima che tu li rendessi tazzine.
  -Oh e sta zitto Gold! - si picchiò in testa. - non capisci mai quando è meglio tacere?

  Quel giorno aveva passato tutto il tempo a cercare il fuso dell’arcolaio maledetto quando aveva sentito delle risa provenire da chissà dove. Si era fermato tendendo, come ormai era sua abitudine fare, l’orecchio.
  Aveva capito subito che centrava Belle ma non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo. Quindi sentendo ancora delle risate era corso a vedere.
  Senza fare rumore si era avvicinato alla balaustra della biblioteca e lei era là.
  Diversamente da come l'aveva vista giorni prima, i suoi vestiti erano cambiati: indossava l'abito azzurro che le metteva in risalto gli occhi e i capelli erano acconciati e tirati su, mentre molti riccioli ramati le scendevano sul collo.
  Gli ricordava terribilmente i giorni passati al castello.
  Aveva pensato in quell’istante che quella era la creatura più bella sulla quale avesse mai posato gli occhi, e aveva dovuto ricredersi quando la ragazza aveva iniziato a raccontare alle tazzine sedute accanto a lei una fiaba, imitando le voci dei vari personaggi, perchè quella lo era molto di più.
  Ogni giorno si rendeva conto che la bellezza di Belle aumentava esponenzialmente.
 Sentva riaffiorare più prepotente quel sentimento provato anni prima solo per un suo sguardo, o sorriso...il sentimento che aveva provato quando lei si era seduta sul suo tavolo chiacchierando con lui di Beafire, o quando gli era caduta tra le braccia dalla finestra... 
  Anche se lei non lo ricordava, lui ne era innamorato, della Belle precedente e di questa.

  E così da quel giorno, tutti i giorni alle cinque, soleva recarsi senza essere visto alla balaustra e si sedeva sulla scala, ad osservare la sua Belle da lontano ridere con qualcuno che non era lui.
  Diede uno sguardo alla biblioteca, Belle si era data molto da fare per pulirla, era un luogo che aveva imparato ad amare e lui glie lo lasciava libero.
  Non ci aveva davvero più messo piede da quando quel giorno in una vita ormai passata, l’aveva veduta dalla finestra ritornare da lui. Il giorno del loro bacio. Quando anche lei gli aveva confessato i suoi sentimenti.
  Il giorno in cui l’aveva persa per sempre.
 Continuando in quel modo lei certo non si sarebbe innamorata di lui ma lui lo avrebbe fatto ancora di più.
 Così, aveva poi deciso che avrebbe trovato un altro modo per tornare a casa con Belle e che l’avrebbe poi lasciata libera. Lui l’amava e ne aveva paura ma non poteva forzarla ad amarlo, non per la seconda volta.

  -Credo che per fare la voce del principe mi serva un volontario!
  Tutte le tazzine in coro iniziarono a strillare che loro volevano fare quella parte, nella fiaba che lei stava leggendo loro.
  -Tu, farai il mio principe che ne dici?
  Prese il piccolo dal bordo sbeccato, non sapeva perché ma era il suo preferito e se lo portò accanto al volto stampandogli un bacio sul bordo.
  La tazzina rise e Rumplestiltskin sospirò, forse troppo forte, perché in un attimo tutti si girarono spaventati dalla sua parte.
  Belle si alzò da terra lisciandosi la gonna e guardandolo fiera. Non ne aveva certo paura, ma quando era in sua presenza, il suo cuore iniziava a battere forte e lei a tremare.
  -Salve.- Lo salutò cordiale.
  -Salve a te Belle. Io ero passato solo a vedere come… ho sentito delle risa e…
  -Faremo più piano. – non voleva che lui li facesse tornare ad essere oggetti, aveva appreso dalla Teiera che una volta erano stati umani, e che almeno adesso potevano fare quello che facevano tempo prima al castello, rendersi utili per gli altri. Quindi aveva deciso che sarebbe stata cordiale con lui per i suoi amici.
  -No, no – mosse la mano a mezz’aria.- Mi abituerò io. Non è poi così fastidioso sentirvi.
  -Belle ci stava leggendo la favola del principe e del mago cattivo! Vieni a sentirla anche tu!- la piccola tazzina saltò dalle mani della ragazza scivolando allegra sul suo vestito e si diresse verso Rumplestiltskin.
  -Come? – lui la fissò incerto.
  -Se...se volete rimanere, non ci date alcun disturbo.
  -Si e poi stavamo cercando chi faceva il mago cattivo. – saltellò su un’altra tazzina.
  Gli esseri incantati della dimora repressero un sussulto, timorosi che con quella frase il signore oscuro li avrebbe di nuovo resi inutili, invece lui andò accanto a Belle e le si sedette davanti, a terra sul tappeto. Con un batter di mani accese il caminetto e subito la stanza si riscaldò.
  -Oh beh grazie. -Gli disse la fanciulla riguardo al fuoco.
  -Ma io non ho ancora accettato di fare il mago cattivo. – alzò un sopracciglio. – tutta via potrei accettare e rimanere se la prossima volta mi farete fare...la bella principessa.
  Le scappò un risolino a quella inaspettata battuta.
Rumplestiltskin alzò un sopracciglio ridacchiando anche lui: -Hai ragione, potrebbe non funzionare...
  Era strano vederlo ridere e non ghignare come suo solito. Belle rise con lui, e anche se si sentiva un po’ imbarazzata per via del suo sguardo penetrante che a quanto pareva riservava solo a lei, continuò a leggere la fiaba della principessa cigno, con somma gioia dei bambini che le erano accanto e che adesso erano tranquillizzati dall'apparente tregua tra lei ed il folletto.
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