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Autore: nihaltali99    22/06/2014    3 recensioni
La ragazza era distesa sul freddo tavolo metallico, gli occhi chiusi, il corpo immobile. Era molto pallida, sembrava morta.
Il Guaritore la guardò soddisfatto del proprio lavoro, la Cercatrice con impazienza. L'inserzione era avvenuta con successo, tra pochi secondi si sarebbe svegliata.
All'improvviso Beatrice Prior apri' gli occhi
...solo che non era più Beatrice Prior.
NB: fanfiction crossover Divergent/The Host
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Will
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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(POV. Eureka)
Mi sistemo con cura gli occhiali da sole sul naso, se un alieno mi vedesse almeno non noterebbe che sono ancora umana, anche se devo dire che non bastano molto come "protezione".
È ormai da molto tempo che quegli esseri disgustosi non girano più nei dintorni di Chicago, la città è in gran parte distrutta e loro non si sono presi la briga di ricostruirla, ma la prudenza non è mai troppa.
Prima che la guerra iniziasse, io vivevo qui. La mia famiglia era intrepida e se le cose fossero andate diversamente io sarei rimasta tale. Ho appena undici anni, ma mi sento vecchia di cento. Ne ho viste fin troppe; mio padre si ucciso con un colpo di pistola per non rivelare ai Cercatori la posizione mia e dei miei fratelli, mia madre era già stata catturata da tempo. Il mio fratellino più piccolo è morto mentre cercavamo di sfuggire ad uno di quei disgustosi esseri, mio fratello maggiore è stato catturato e... avrei preferito non vedere cosa gli avevano fatto.

- Lo ricordo come se fosse ieri. Eravamo soli, io e lui. Ridevamo e scherzavamo come se nulla fosse successo, avevamo un disperato bisogno di dimenticare. Eravamo nascosti in un appartamento disabitato che avevamo ritenuto sicuro. Ad un certo punto sentimmo degli strani rumori al piano di sotto, delle torce illuminavano le rampe delle scale e passi affrettati le percorrevano, mio fratello Yan si voltò verso di me
< Cercatori! > mormorò. Si guardò attorno. Nessun nascondiglio a parte un armadio con un'anta rotta. Non perse tempo a pensare, mi prese in braccio e mi nascose dentro l'armadio. Mi prese il viso tra le mani accarezzandolo, cercava di essere forte per me, ma io sentivo le sue mani tremare
< Eureka! Andrà tutto bene! Te lo prometto! Li allontano e poi torno subito da te...ok? > mi disse con la voce che tremava impercettibilmente. Piansi perché già sapevo che non sarebbe mai tornato.
< No, non piangere! Io sono qui! Torno subito, ma tu devi restare nascosta va bene? > annuì terrorizzata, lui mi sorrise e mi diede un piccolo bacio sulla fronte, poi se ne andò.
Cercò di portarli lontani, ma era tutto inutile, l'unica opzione era uccidersi, se lo avessero catturato i Cercatori avrebbero scavato nei suoi ricordi portandoli da me. Così lo senti' correre nel corridoio, verso la finestra, senza neanche pensare uscì dal mio nascondiglio e stupidamente lo fermai, non avrei dovuto farlo! Sarebbe stato meglio per entrambi!
I Cercatori ci catturarono entrambi e con mia sorpresa Yan non si arrabbio' con me, anzi mi strinse a se per tutto il tempo e non mi lascio' un secondo, d'altra parte che senso aveva vivere senza di lui. Dovetti assistere alla sua inserzione, dicendogli così "addio per sempre"
< Yan! No! Siete dei mostri! Dei mostri! > gridai. Uno di loro mi trascinò sul lettino accanto a Yan. Toccava a me. All'improvviso, nonostante avessi perso tutto, volevo vivere. Diedi un calcio al mio carceriere e mi liberai dalla sua debole stretta, presi il bisturi per le incisioni e li uccisi tutti, uno per uno, non mi importava dell'orrore che stavo commettendo, loro mi avevano tolto tutto e per me non c'era spazio per la ragione. Li uccisi tutti tranne quello che abitava Yan. Non potevo, non riuscivo a far del male al suo corpo.
Riuscì a fuggire per miracolo, avevo ucciso tutti gli alieni che si trovavano nella sala operatoria, ma non tutti quelli dell'edificio.
Qualche mese dopo "Lui" mi trovo'. Non potevo credere che fosse proprio lui, l'alieno che avevo risparmiato, il nuovo Yan. Ero circondata, credevo che sarei morta e che tutto quello che avevo fatto per fuggire fosse stato inutile, ma arrivo' quel ragazzo. Li uccise uno per uno e mi salvo' da un orribile destino. Era alto e con un fisico molto allenato, i capelli corti e castani, gli occhi di un azzurro particolare, scuro, sembrava quasi nero; Tobias. -

Lui mi salvò e da quel momento mi ha sempre protetta.
Avevo quasi dieci anni, non è passato molto tempo, ma a me sembra un'eternità.
Ormai Tobias è come un padre per me.
Oggi sono stata fuori più tempo del dovuto e credo che mi becchero' una bella strigliata. Metto dietro le orecchie un paio di ciocche nere e il mio ciuffo bianco che mi casca sempre davanti ai miei occhi scuri. Mi metto a correre e entro attraverso ad una porta secondaria in un edificio. Salgo fino in cima ed esco sul tetto, un'ampia terrazza. Mi sporgo dalla balaustra e sorrido. L'unico ingresso per il rifugio degli umani superstiti; l'ex quartier generale degli Intrepidi.
Mi arrampico sul parapetto e cercando di mantenere l'equilibrio mi metto in piedi. Chiudo gli occhi ed un sorriso mi sale alle labbra, mi lancio nel vuoto e mi sembra di poter volare. Io adoro l'altezza, al contrario di Tobias che mi sorprende, ma soffre di vertigini. Atterro su una rete metallica e come al solito mi scappa una risata nervosa, ma liberatoria. Scendo dalla rete e credo di averla fatta franca, quando mi ritrovo faccia a faccia con Tobias
< Ehm...ciao... > mormorò mordicchiandomi il labbro
< Dove sei stata!? > dice lui alzando un sopracciglio, come fa tutte le volte che si arrabbia
< Da nessuna parte! Insomma ho gironzolato per i dintorni, come sempre! Lo sai che non sopporto restare chiusa qua sotto! > esclamo
< Qua sotto! È l'unico posto sicuro che potresti trovare e sai quanto è pericoloso lì fuori! > dice alzando la voce, sbuffo
< Ho capito! Cercherò di rientrare prima! > come fa a non capire!? Ho bisogno di uscire, perché ho bisogno di distrarmi, senza che i miei fantasmi del passato mi torturino.
< Non preoccuparti non uscirai più! >
< Cosa!? >
< Mi hai sentito! Non potrai più uscire! Sei arrivata tardi troppe volte! Lo sai quanto mi hai fatto preoccupare! > sembra davvero in apprensione, ma sono troppo arrabbiata per crederlo
< Tu non puoi tenermi rinchiusa! > gli dico alzando finalmente anch'io la voce
< Oh si che posso! Io sono... >
< Cosa!? Tu sei cosa!? Tu non sei e mai potrai essere mio padre! E se lo vuoi sapere neanche un fratello maggiore! > ora sto piangendo, ne sono sicura, mentre penso al terribile destino della mia famiglia.
< Reka io... >
< Non importa > dico e faccio per andarmene. Continuo a camminare senza voltarmi
< Reka! > non mi importa, continuo a camminare.
Sento dei passi in lontananza, così mi nascondo e rimango a fissare Tobias e la nuova arrivata.
< È andata male di nuovo? > chiede Christina mettendogli una mano sulla spalla. Tobias annuisce
< Non so più che fare! Cerco di proteggerla, ma riesco solo a farla soffrire. > dice lui con la testa fra le mani
< Be' non sei un po' troppo giovane per questo ruolo? > ribatte lei e Tobias la guarda senza capire < Voglio dire...non puoi essere suo padre! Hai solo ventitré anni! So quanto le vuoi bene, ma non puoi occupare quel posto, puoi proteggerla, starle vicino, ma solo come amico, nulla di più! > Tobias alza lo sguardo verso di lei, odio vederlo così triste, soprattutto per colpa mia, vorrei correre da lui e abbracciarlo, ma non posso "Stupido orgoglio!" penso
< Hai ragione, ma non ci riesco > mormora Tobias.

NOTE DELL'AUTRICE:
Hey hey hey! ;) Come va!? Vi è piaciuto questo capitolo? :) Be' spero di si dato che l'ho scritto mentre ero in macchina e sobbalzavo ogni due secondi! -.-" XD
Bacioni a tutti e please!!!!! Recensite! ;)
  
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