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Autore: LittleMissMaddy    18/08/2008    4 recensioni
Ci sono venticinque centimetri tra di noi.
Angie – Angela, Angelo mio, Cretinetta, Cuore ed Anima mia – è vicina ( o lontana? ) di
soli, miseri, venticinque centimetri. Spiccioli.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genere Triste.
Rating Giallo.
Disclaimer Angie è una delle mie tante creazioni, sfornata in un attimo di sconforto dal mio cervellino rachitico. Alla mia Musa, come sempre.




Credi in ciò che fai



Prima o poi mi sparerai alle spalle, Angie.
Credi in ciò che fai.
Senza lacrime mi distruggerai.
( Verdena - Angie )



“E' stato bello.” mi dice pacatamente facendosi vicina di un passo.
Ci sono venticinque centimetri tra di noi.
Angie – Angela, Angelo mio, Cretinetta, Cuore ed Anima mia – è vicina ( o lontana? ) di
soli, miseri, venticinque centimetri. Spiccioli.
La osservo mentre si appoggia all'angolo del tavolo della mia cucina con un fianco,
morbidamente,
piegando appena la sua adorabile testolina scura di lato. I capelli lunghi e neri le scivolano
ovunque, un po' sulla faccia, in forma di frangetta troppo lunga, ed un po' sulle spalle nude.
Gliele carezzano come ho fatto io molte volte.
I suoi occhi nerissimi e grandi si fermano su di me a studiarmi allo stesso modo.
La sua voce è piatta, incolore, semmai una voce possa avere un colore, e le sue
palpebre si soffermano pesantemente a coprirle gli occhi per un istante di più del solito,
mentre abbassa lo sguardo e si scosta dal tavolo.
Ha detto quel che ha detto con la solita voce distratta,
quasi avesse detto Sono le tre di pomeriggio o Le margherite sono bianche.
E' spaventoso come la sua voce sia sempre uguale, ferma, senza un solo tremito.
Neanche quando piange riesce a colorarla di qualche sfumatura diversa. E' bella, la sua voce, intendiamoci.
Anche quando geme, stesa tra le mie braccia, come ha fatto stanotte.
E' bellissima.
Ma è sempre la stessa.
Ed è sempre la stessa la frase che mi ha rivolto. E' stato bello.
Lo dice sempre dopo aver fatto l'amore e poco prima di raccattare le proprie cose per sparire.
Come al solito, insomma. Le abitudini di una vita.
“Va bene” rispondo. E la mia voce trema, al contrario della sua. Lascio andare la tazza
di caffé sul mobile e mi sposto un po' verso la porta. Stende un braccio e frena i miei passi,
attirandomi abbastanza vicino da annullare le distanze.
Erano venticinque centimetri.
Ora sono cinque, tre, uno.
“Hai qualcosa nell'occhio” mi avverte.
“Porto gli occhiali, stupida.” la informo io.
Scrolla le spalle, come a dire “fa lo stesso”, e avvicina il volto al mio. Mi bacia.
Non rispondo. Schiudo le labbra sulle sue in un sorriso, e poi mi ritiro verso il mobiletto
di prima, a recuperare la tazza.
“E' stato bello.”
Venticinque centimetri che non diminuiranno mai, nonostante tutto.
  
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