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Autore: InuMilla    19/08/2008    16 recensioni
-Una pergamena bianca? Come una pergamena bianca? Sei sicuro che sia una pergamena bianca?-
I due fratelli avevano raggiunto la sala comune sani e salvi e ora si erano accomodati sulle poltrone più in disparte (dopo aver scacciato due studenti del quinto anno), ammirando il loro bottino.
-Si, George, sono sicuro.- Fred rispose cercando di restare calmo – Ma se dici un’altra volta “pergamena bianca” ti ci faccio diventare.-

Ecco a voi i gemelli Weasley alle prese con la scoperta della Mappa del Malandrino.

***
Didicata a Vi e Uzza: beccatevi 'sta storiella sui vostri precettori, va'! xD
Genere: Generale, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I solemnly swear that I'm up to no good...again.

***

La tiepida luce di un tramonto tingeva di rosso le pareti di un corridoio deserto nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Ad un tratto, l’ ovattato silenzio che regnava incontrastato fu rotto da il suono di passi accompagnato da voci concitate.

- Uh, compare, guarda!-

- Un corridoio silenzioso e deserto. Perfetto.-

Due ragazzini voltarono l’angolo ed arrivarono nel corridoio. Erano perfettamente identici: dai capelli rosso fuoco, alle lentiggini sul naso, agli occhietti vispi.

I due si guardarono intorno, con l’aria di chi sta macchinando qualcosa.

-Mmmm… cosa potremmo fare per ravvivare un po’ l’atmosfera?- domandò uno dei due.

-Non saprei- rispose l’altro.

Quest’ultimo si frugò nella tasca della divisa e ne estrasse vari oggetti: una fionda, quelle che sembravano biglie di uno sgradevole verde, delle gomme da masticare e alcune Caccabombe.

-Uhmm…- Uno dei due ragazzini prese una Caccabomba e , dopo uno sguardo d’intesa con il fratello, la lanciò.

Poco prima che l’oggetto colpisse la parete, i due si accorsero con orrore che non erano soli: una gatta rinsecchita e dagli occhi rossi li guardava con aria maligna da dietro l’angolo.

-Oh oh.- dissero i due con aria preoccupata, mentre un odore orribile si diffondeva nel corridoio. Dovevano fare presto a scappare prima che…

-Ah Ah!- fece una voce concitata alle loro spalle.

-Uh uh.- dissero i due, guardando con orrore la faccia molliccia e chiazzata di rosso di Argus Gazza, il noioso e antipatico custode, che si stava chiudendo il naso con le dita.

Parlò con una voce nasale che scatenò l’ilarità dei gemelli.

-Bi ho beccadi!-

- Non ha le prove che siamo stati noi…- disse uno dei fratelli, alzando il dito indice con aria solenne.

-…magari siamo arrivati…-

-…proprio quando il malfattore è scappato…-

Gazza li fissò per un po’, sospettoso. Stava assumendo una strana colorazione blu, a causa della mancanza di ossigeno.

- E invece so ghe siede sdadi voi!- fece infine, trionfante.

-Si.. e se fossi in lei respirerei, altrimenti non potrà illustrarci la sua grande intuizione.-

-Non mi farò dare dei ordini da due moggioseddi come voi!- sbottò il custode, che, tuttavia, si lasciò andare il naso.

I due furono presi da un altro attacco di risate, quando, sulla faccia già blu del custode, si dipinse una esilarante smorfia di disgusto.

-Allora… stava dicendo che lei sa che siamo stati noi…- continuò uno dei gemelli, con aria innocente.

-Pur non avendo alcuna prova a sostegno di questa teoria…-

-Potremmo informare il preside della sua mancanza di professionalità!-

-Basta! – scoppiò Gazza, sputacchiando. – Non credete che non sappia che siete stati voi a combinare guai negli ultimi due mesi! È da quando avete messo piede dentro questa scuola che succedono pasticci e io so che siete voi! – continuò, con gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia.

Quei due gli ricordavano tremendamente altri due mocciosi che erano stati ad Hogwarts molto tempo prima: nei loro occhi c’era lo stesso irritante luccichio.

Un luccichio malandrino.

-Insieme a noi sono arrivati un altro centinaio di ragazzi.- rispose tranquillamente uno dei due.

-come fai a sapere che siamo stati proprio noi?- gli fece eco l’altro.

Gazza fece una smorfia gongolante.

-Ahh, è vero: non ho le prove che siete stati voi a bruciare le tende del vostro dormitorio; che avete incantato voi i mobili della sala comune di Grifondoro, perché se ne andassero in giro per il castello; che è colpa vostra se la mia gatta adesso abbaia.- disse con una voce melliflua. – Ma so che siete stati voi a lanciare una Caccabomba in questo corridoio. O meglio che sei stato tu!- continuò, soddisfatto, puntando il dito contro uno dei gemelli -…e lo so – disse prima che l’altro lo interrompesse – perché hai ancora le mani sporche!-

I due si guardarono.

- Ma noo! Vede, George, mio fratello, qui, è stato in punizione e ha dovuto maneggiare delle cose nella serra di Erbologia che un essere umano non dovrebbe mai vedere…-

-E ,purtroppo, non sono ancora riuscito a sbarazzarmi dei ricord…- disse George con aria triste.

-Non cercate di prendermi in giro!- urlò il custode, fuori di sé. – Riconosco le tracce di una Caccabomba quando le vedo! Nel mio ufficio! Subito!-

I due seguirono Gazza con aria annoiata. Era la prima volta che li beccavano, e la sensazione non era delle migliori: non era preoccupazione, né angoscia, né apprensione per la loro imminente punizione. Era solo noia mortale. Sapevano che Gazza li avrebbe strigliati per bene prima di emanare un verdetto.

Arrivarono, infine , all’ufficio del custode e i due notarono, con piacere, che assomigliava moltissimo ad uno sgabuzzino per le scope: era piccolo e ’aria era particolarmente lugubre, probabilmente a causa della mancanza di finestre, quasi come se aleggiasse un fumo marroncino. Le pareti erano spoglie, a parte qualche catena o altri oggetti di tortura appesi qua e là, e in pietra viva. L’arredamento era rappresentato da una scrivania traballante piena di scartoffie,un archivio che occupava interamente la parete alle spalle della scrivania ed alcuni armadi dall’aria vecchia e muffita.

-Allora- iniziò Gazza, sedendosi dietro la scrivania – voi sapete cosa vi aspetta, vero?-

-Stiamo appunto aspettando la risoluzione di questo mistero...-disse il gemello George, fingendosi impaziente.

-Prego, non ci lasci sulle spine ancora a lungo…- gli fece eco suo fratello.

-Silenzio, insolenti!- sbottò il custode, e uno dei fogli sulla scrivania si riempì di saliva.

E qui iniziò la sua solita filippica sulle punizioni che si facevano una volta. Dalle urla dei ragazzi appesi per i pollici, alle lamentele di quelli che se ne dovevano andare con le mani legate per un’intera settimana… bla bla bla.

I gemelli si guardavano intorno, sbuffando, senza ascoltare una sola parola, e fu allora che lo videro: uno degli armadi era aperto e si intravedeva un cassetto, con su scritto Cose Requisite – Pericolo.

Sui visi di Fred e George Weasley si dipinse lo stesso, identico ghigno. Quella scritta, per loro, equivaleva a Cose Divertenti – Prendeteci. Un vero e proprio invito, insomma.

Non ci fu bisogno di accordare un piano: George prese un’altra Caccabomba e Gazza non fece in tempo a dire – Cosa?- che lui l’aveva già lanciata, dando il tempo a suo fratello di scattare verso l’armadio e prendere qualsiasi cosa gli capitasse per le mani. Fuggirono da quell’ufficio prima ancora che il fumo nauseabondo sprigionato dalla Caccabomba, ancor più denso in un ambiente chiuso, si dissolvesse.

-Cosa sei riuscito a prendere?- domandò George, ancora correndo. Dovevano arrivare in sala comune più in fretta possibile.

-Una pergamena. Sembra bianca.- rispose Fred, confuso.

-Una pergamena bianca? Come una pergamena bianca? Sei sicuro che sia una pergamena bianca?-

I due fratelli avevano raggiunto la sala comune sani e salvi e ora si erano accomodati sulle poltrone più in disparte (dopo aver scacciato due studenti del quinto anno), ammirando il loro bottino.

-Si, George, sono sicuro.- Fred rispose cercando di restare calmo – Ma se dici un’altra volta “pergamena bianca” ti ci faccio diventare.-

George si grattò il mento, con fare pensieroso.

-Ma non può essere una…- lanciò uno sguardo preoccupato al fratello e si corresse -…ehm…un foglio vuoto. Altrimenti Gazza non l’avrebbe messo in quel cassetto.-

-Ma Gazza è un idiota.- disse Fred, facendo un gesto con la mano, come se volesse scacciare un insetto invisibile.

-Quando si tratta di requisire, non è tanto idiota.- ribattè George, prendendo la pergamena dalle mani di Fred. –Non può essere solo una…un foglio vuoto.-

-Ok, c’è un modo per vedere cosa fa?-

-Proviamo a scriverci sopra?-

Fred prese una piuma, l’intinse nell’inchiostro e scrisse ‘ Fred e George Weasley’. Non accadde nulla.

-Ok,- fece George –proviamo a vedere se c’è scritto qualcosa che poi è stato nascosto.-

-Come?-

George prese la bacchetta.

-Ordinandoglielo.- disse e , con uno sguardo d’intesa con il fratello, picchiò con sulla pergamena e ordinò: – Fatti vedere.-

Non accadde nulla.

-Ok, ammettiamolo: è una pergamena bianca e Gazza è un idiota.- si arrese George.

-No, aspetta. Mi sembra di aver visto un insegnante convincere dell’ Inchiostro Simpatico a diventare visibile.- disse Fred, nell’evidente sforzo di ricordare qualcosa.

-Sbrigati, prima che ti esca il fumo dalle orecchie.- scherzò George.

-Non essere così simpatico, George, altrimenti morirò dal ridere- rispose, sarcastico, Fred. – Aspetta, ci sono! –poi, prendendo la bacchetta, anche lui picchiò sulla pergamena e disse: - Ehm… Io, Fred Weasley, lo studente più bello di questa scuola, ti ordino di mostrarti.-

-Lo studente più bello di questa scuola?- ripetè George, con un sopracciglio alzato.

Fred fece un sorrisetto sghembo. – Vuoi contestare gemellino caro?-

George fece per rispondere, ma si fermò quando si accorse che sulla pergamena stavano apparendo delle parole, come se una mano invisibile le stesse scrivendo.

-Non è una pergamena bianca!- dissero all’unisono.

Il signor Lunastorta è felice di conoscere Fred Weasley, e gli consiglia di partecipare ad un concorso di bellezza per opossum, per avere un parere imparziale sul suo aspetto fisico.

I due gemelli si guardarono; entrambi i loro volti erano illuminati come se avessero appena fatto una scoperta scientifica.

Il signor Ramoso porge i suoi distinti saluti a Fred, e gli chiede di controllare in uno specchio, la prossima volta. Sperando che non s’incrini.

Entrambi risero. Fred non aveva tempo per sentirsi offeso, i due infatti stavano già pensando ai possibili impieghi di quel magnifico oggetto.

Il signor Felpato ci tiene a consigliare a Fred Weasley di rivolgersi al reparto di malati mentali al San Mungo: sono bravi lì, possono aiutarti!

Fred e George ormai si stavano tenendo la pancia dalle risate.

Il signor Codaliscia è d’accordo con il signor Felpato, e ci tiene a dire a Fred Weasley una cosa che probabilmente gli cambierà la vita: tu sei lo studente più scemo di questa scuola.

-Fratello,- disse Fred, quando le parole sulla pergamena furono scomparse. – io amo codesti nobili signori.-

***

Nei giorni seguenti, a scuola non si parlava altro che della ‘Pergamena Insultante ’ di Fred e George Weasley, i quali avevano convinto tutti quelli che incontravano a cercare di leggere quel foglio che poi li insultava, dando modo ai gemelli di farsi quattro belle risate.

Quando però la voce si sparse, i due dovettero appendere la pergamena al chiodo, perché nessuno ci cascava più.

-Che peccato- disse Fred quando, per l’ennesima volta, gli veniva restituito il foglio con un’imprecazione della serie ‘ non ci casco ’ o ‘ che giochetto scemo ’ . Ormai riconoscevano il foglio anche se la infilavano tra i libri o tra le pergamene vuote, perché, dopotutto, era vecchio e consumato.

-Già- convenne George – era divertente.-

-Sai una cosa, però,- continuò Fred, lanciando uno sguardo al fratello – tu non hai provato. Voglio proprio vedere cosa diranno i cari Lunastorta, Codaliscia , Felpato e Ramoso su di te. Dai!- lo incitò, vedendo la faccia poco convinta del gemello.

-E va bene.- fece George, impugnando la bacchetta. Diede un colpetto e disse – Io, George Weasley, colui che , insieme a suo fratello Fred , ha insultato più persone in questo castello, grazie a questa pergamena- e qui prese fiato – ti ordino di rivelare ciò che nascondi.

-Dai George,mi deludi! Il tuo epiteto è troppo breve!- disse Fred con sarcasmo, le sopracciglia inarcate.

-Sempre meglio de ‘lo studente più bello della scuola ’ . Almeno io ho detto la verità. –

I due conclusero il loro battibecco, quando sulla pergamena apparvero delle parole.

I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso, dopo un’attenta analisi, hanno convenuto che Fred e George Weasley sono degni di conoscere ciò che questa pergamena cela. Basta che loro giurino solennemente di non avere buone intenzioni e che, alla fine del loro nobile lavoro da fuorilegge, ci dicano se hanno fatto il misfatto.

I gemelli fissarono le parole per un po’, poi, come se avessero sempre saputo cosa fare, impugnarono la bacchetta, diedero un colpo e dissero : - Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.-

***

-Fatto il misfatto.- disse Fred, colpendo la Mappa del Malandrino, fedele compagna di tante…malandrinate .

-Sai, Fred,- disse suo fratello George, al suo fianco – non credo sia giusto che il povero Harry non possa visitare Hogsmeade,quest’anno…-

-…solo a causa della stupidità di suo zio…si, hai ragione.- sapeva già dove voleva arrivare il fratello, così concluse: -E’ ora che il giovane Harry conosca i signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso.-




~ Spazio all'autrice.

TaDaaaaan. Rieccomi con una piccola ( piccola per modo di dire. E’ moooolto più lunga dei capitolo dell’altra mia fic,
che tra l’altro pubblicizzo xD, è “ Dopo il ritorno del Signore Oscuro.”) One Shot sui miei carissimi gemelli combinaguai.

Ancora una volta dimostro la mia insensata ossessione per le “parti mancate dei libri”, per così dire. Questa volta ho scelto una parte che mi sta molto a cuore: la scoperta della Mappa del Malandrino, e del suo funzionamento; già, perché mi sono sempre chiesta : come facevano Fred e George a sapere come funzionava?

Ed ecco la mia risposta: i Malandrini avevano incantato la Mappa in modo che solo una malefatta potesse sbloccarla. Bisognava dimostrarsi degni, insomma.

E i grandi Fred e George Weasley sono più che degni *-*.

Ora, vi prego di prestare attenzione ad una nobilissima causa *faccia seria * :

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.

Farai felice milioni di scrittori.

(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)

So che devolverete l’otto per mille del vostro tempo per lasciarmi un commentino. Bello o brutto, non fa niente ^o^ .

Alla prossimaaa!Bacioni.

   
 
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