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Autore: nihaltali99    25/06/2014    4 recensioni
Tarik è stanco di suo padre, le continue litigate hanno distrutto completamente il loro rapporto. Per questo motivo Tarik è fuggito.
Superate le Terre Ignote e viaggiando per tutto il Mondo Emerso, alla fine decide di stabilirsi nella vecchia città della madre da tempo defunta, Salazar, capitale della Terra del Vento. Li' conoscerà una ragazza unica in tutto e per tutto, Talya. Se ne innamora perdutamente e decide di conquistarla, ma dovrà ricominciare da capo ogni giorno perché...
(Pensavate davvero che ve l'avrei spoilerato! Eh no! Ahahah XD)
Spero tanto che appreziate questa storia! :)
NB: ispirata al film "50 volte il primo bacio"
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Talya, Tarik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tarik si alzò dal letto di buon umore. Pensava ancora alla ragazza del giorno prima. Era in qualche modo diversa da chiunque avesse incontrato fino a quel momento. "Si, ma diversa in che modo?" si chiese.
Si lavo' e vesti' in fretta. Uscì dalla stanza e scese al piano di sotto per pagare il locandiere. Verso le 10:00 del mattino era già in strada, sarebbe stata una giornata impegnativa, avrebbe cercato un lavoro, ma soprattutto un posto dove abitare, di certo non poteva vivere alla locanda.
Passò tutta la mattina al mercato. Pensava che in quel modo sarebbe riuscito a trovare un lavoro molto più velocemente e facilmente.
Il mercato di Salazar era uno dei più grandi del mondo, solo quello di Makrat era più grande. Ma dopo la guerra e la distruzione della città da parte dell'esercito del Tiranno, Salazar era entrata in una profonda crisi; la città torre era chiamata, ma ormai rimanevano solo due piani il resto era crollato. Adesso la città si estendeva tutt'attorno alle rovine della torre, le case erano molto semplici, in legno, solo pochi edifici erano in pietra. Inoltre le abitazioni erano disposte a raggiera, al centro si trovava la torre e attorno ad essa si era formato il mercato, molto più piccolo dell'originale, ma pur sempre un mercato molto grande.

Tarik non aveva ancora trovato nulla, quando un uomo anziano gli si avvicinò
< Hey! Ragazzo! Stai cercando lavoro? > chiese con il tipico forte accento di quella terra, Tarik sorrise divertito
< Si esatto > il vecchio scoppio' a ridere lasciando il ragazzo perplesso.
< E allora perché non sei venuto subito da me ragazzo!? > chiese lo strano vecchietto. Tarik trattenne a stento una risata, quel signore era piuttosto buffo, era alto e paffuto, e aveva lunghi capelli grigi e bianchi tutti un po' spettinati, ma soprattutto erano il suo modo di fare e il suo modo di parlare che colpivano. Poteva anche insultarti, ma tu avresti riso lo stesso dal modo in cui ti parlava.
< Be' sa io sono nuovo qui e non sapevo chi dovessi chiedere > diss Tarik
< Oh ragazzo! Ma sei proprio forunato! Sai io ho una locanda qui vicino, ti posso offrire un lavoro e se non ce l'hai anche un posto dove dormire! >
< Sul serio!? Sarebbe fantastico! > Tarik vide il vecchietto sorridere compiaciuto
< Allora come ti chiami ragazzo!? >
< Tarik > disse sorridendo. Quel vecchio così contento ed energico gli metteva addosso una certa allegria.
< Bene ragazzo io sono Hiro! > disse e prendendogli il braccio lo trascinò nella sua locanda e Tarik si chiese dove trovasse tutta quell'energia.

Una volta arrivati Tarik si rese conto di essere nella stessa strada che aveva percorso il giorno prima con Talya, infatti poche case più in là si trovava proprio la sua, involontariamente arrossi'. Si chiese come non aveva potuto notare la locanda la sera prima, si sarebbe risparmiato un bel po' di strada, ma non era quello il problema in quel momento.
Hiro lo trascinò dentro e gli presentò la sua famiglia. La moglie era poco più giovane di lui, era una donna energica esattamente come il marito, ma più razionale. Aveva i capelli grigi raccolti in una crocchia, era bassa e molto magra. Il suo sguardo era uno dei più dolci che Tarik avesse mai visto. Il figlio invece era molto meno gioviale e più brusco nei modi, aveva all'incirca una quarantina d'anni, lo si notava da alcune piccole ciocche grigie tra i capelli neri. Hiro aveva anche una nipote di sedici anni che assomigliava di aspetto al padre, con gli stessi occhi verdi e stessi capelli neri, ma aveva ereditato lo stesso carattere allegro e forse un po' ingenuo dei nonni. Lei si chiamava Anya e suo padre Aru.

Dopo il suo primo turno di lavoro ed essere riuscito a togliersi Anya di dosso, che fino a quel momento non si era allontanata da lui un secondo sotto gli sguardi minacciosi del padre, uscì dalla locanda per una pausa, ma soprattutto per vedere Talya.
La trovò nel giardino di casa intenta a stendere i panni. Cominciò a fissarla, per vedere quando si sarebbe accorta di lui. Dopo un po' lei lo vide, ma ebbe una reazione inaspettata. Cercava spesso di evitare il suo sguardo e anzi sembrava quasi che le desse fastidio. Ad un certo sbotto'
< Che cos'hai da guardare!? >
< Ciao! Ehm ...scusami! Ero solo passato a salutarti > disse Tarik arrossendo violentemente. Si fece coraggio e le si avvicinò scavalcando la staccionata in legno che circondava il giardino.
< Hey! Chi ti ha dato il permesso di entrare!? > disse agitata lei ed indietreggio' notevolmente
< Scusa! Se vuoi esco subito! Volevo solo salutarti e sapere come stavi...come va la caviglia!? > chiese lui ancora più rosso in viso
< Bene grazie! Ma tu cosa ne sai della mia caviglia!? > chiese lei e Tarik rimase sorpreso
< Be' Talya ero lì quando ti sei fatta male! > la ragazza sbianco'
< Chi sei!? Come diavolo sai il mio nome!? > indietreggio' ed inciampo' cadendo all'indietro. Tarik fece per aiutarla, ma lei si mise ad urlare
< Non toccarmi! Chi diavolo sei!? >
< Tarik! Sono Tarik! Non ti ricordi di me!? >
< Io non ti ho mai visto! Va via! > il ragazzo confuso cercò di darle una mano per alzarsi, ma lei la rifiutò
< Non toccarmi! Razza di maniaco! Aiuto! > Talya gridò talmente forte che i vicini accorsero ad aiutarla, in quel momento era sola in casa, ma Tarik se ne era già andato per non mettersi nei guai.

Tarik correva a perdifiato con la testa nella più totale confusione. Perché la ragazza non lo aveva riconosciuto!? Perché aveva avuto paura di lui!?
Non sapeva che giustificazione darsi. Un comportamento così strano non lo aveva mai visto. Fortunatamente se ne era andato appena in tempo. Non voleva mettersi nei guai il primo giorno. Tornò alla locanda ancora leggermente confuso e tornò al suo lavoro perdendo il suo sorriso.

NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti! :) eccomi qui con il secondo capitolo! ;) Allora allora...mumble mumble...XD che cosa sarà successo alla nostra Talya smemoratona!!!! XD ???? Nada spoiler mi dispiace! ;)
Vi mando tanti Bacioni e vi invito a recensire! ;) Alla prossima! ^-^
  
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