Venticinque giugno: Saffo.
"giungesti, e fu bene: io ti bramavo
e recasti refrigerio al mio cuore bruciante di
desiderio."
Frammento XXXVIII, Saffo
Sono solo frammenti, minuscoli e preziosi frammenti;
schegge incongrue ed abbandonate a loro stesse
senza presente, senza futuro, senza passato.
Canti d’amori dimenticati, profumati di salsedine vivace,
proibiti e stucchevoli tanto quanto la resina dolce
degli alberi dalle ombre allungate: sorge il tramonto e muoiono le Ore.
I sentimenti giacciono proni sotto la pioggia inclemente
e strappano emozioni vibranti e sonore da questi cocci
di vita spezzata prosciugata alacremente.
È una narrazione a singhiozzo, a singulto;
brividi bollenti e vampate gelide e, parola mia,
naufragare ed affondare in se non è mai stato così incantevole.
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