Note dell’autore: Salve Potteriani,
sono una vostra nuova adepta, a Gennaio ho iniziato a leggere i libri e in poco
tempo mi sono trasformata in una Potteriana doc.
Ho riletto
recentemente “Il Prigioniero di Azkaban” e non sono riuscita a trattenermi,
ho voluto scrivere questa piccola storia. Questa è la mia prima Fan Fiction qui
nel fandom di Harry Potter, fin’ora ho scritto solamente per Doctor Who, e
spero tantissimo di non essere uscita dal personaggio, e soprattutto di non
aver fatto un disastro.
Disclaimer: Harry Potter e
tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà, tutti i diritti sono dei
legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento.
Beta: Paolettazza
L’ultimo dei Malandrini
Entrò nel suo studio ancora fumante di rabbia, erano anni
che non ne provava così tanta. Gettò sulla scrivania la pergamena e si avvicinò
subito alla finestra dando le spalle all’oggetto che aveva scatenato la sua
furia, tornare a Hogwarts era stata una pessima idea.
Appoggiò le mani sul davanzale della finestra e alzò lo
sguardo oltre il vetro, il sole stava tramontando, e da lontano il Platano
Picchiatore sembrava quasi beffeggiarsi di lui, e del suo passato di
Malandrino, ci sarebbe stato un tempo in cui lui stesso aveva usufruito di
quella vecchia pergamena.
Per un attimo vide la sua immagine riflessa sul vetro,
erano passati tanti anni da quando anche lui percorreva quei lunghi corridoi,
da quando sedeva davanti al camino della sala comune del Grifondoro, da quando
si nascondeva sotto il mantello dell’invisibilità, trascinato da Felpato e
Ramoso.
Erano passati decisamente troppi anni perché potesse
permettere a quei ricordi di condizionarlo ancora. Si voltò dando le spalle
alla finestra e si mise seduto alla sua scrivania, la rabbia pulsava ancora
dentro di sé, ma non era solo quello a disturbarlo, con la rabbia c’era anche
tanta delusione, non avrebbe mai pensato che Harry sarebbe stato così
sconsiderato da metter a repentaglio la sua stessa vita, quella vita che James
e Lily avevano protetto con la loro morte, solo per andarsene in giro a
comprare qualche dolce o qualche scherzo.
Appoggiò i gomiti alla scrivania e il mento sulle mani
congiunte, la scritta verde risaltava sul colore neutro del foglio. Non capiva
come Harry fosse entrato in possesso di quella pergamena e come avesse imparato
a usarla così bene, chi gli aveva parlato di quello?
Erano secoli che non vedeva quel foglio ingiallito, aveva
creduto che fosse andato perso per sempre tra le mani di Gazza, pensava che
fosse andato distrutto, non riuscì a non sorridere nel leggere quelle frasi di
scherno verso Piton:
Il signor
Lunastorta porge i suoi ossequi al professor Piton e lo prega di tenere il suo
naso mostruosamente lungo lontano dagli affari altrui.
Il signor
Ramoso è d'accordo con il signor Lunastorta, e ci tiene ad aggiungere che il
professor Piton è un brutto idiota.
Il signor
Felpato vorrebbe sottolineare il suo stupore per il fatto che un tale imbecille
sia diventato professore.
Il signor
Codaliscia augura buona giornata al professor Piton, e gli dà un consiglio:
lavati i capelli, sporcaccione.
Sospirò pesantemente, e con la mano un po’ tremante prese
la sua bacchetta e l’avvicinò alla pergamena, un fremito scosse il suo cuore,
erano passati troppi anni
dall’ultima volta.
“Giuro solennemente di non aver buone intenzioni” disse
con la voce tremante di emozione, la scritta verde scomparve e dal centro si
propagarono disegni, in testa apparve una scritta:
I Signori
Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso consiglieri e alleati dei maghi
malfattori sono fieri di presentarvi: La mappa del Malandrino
Un altro fremito attraversò il cuore, forse non era stata
una buona idea, perché vedere ancora quei nomi messi lì faceva male,
soprattutto sapendo che Ramoso e Codaliscia ormai non c’erano più, caduti in battaglia per mano di
Felpato.
Erano passati 13 anni e ancora gli suonava strano che
Sirius avesse tradito così la fiducia di James che lo aveva accolto in casa e
lo aveva amato come un fratello. Faceva troppo male ripensare a tutto questo,
ripensare che una volta loro quattro
erano inseparabili, mentre adesso era rimasto solo lui.
Si scrollò di dosso quei pensieri tristi e cercò sulla
mappa il nome di Harry assicurandosi che fosse andato alla torre del
Grifondoro. Si tranquillizzò nel vederlo in sala comune con gli inseparabili
Ron e Hermione, sapeva che Silente gli aveva proposto quel posto di lavoro per
un motivo, voleva che lui, l’ultimo dei malandrini, proteggesse Harry,
soprattutto ora che Black era sulle sue tracce, e lui lo avrebbe fatto in onore
della memoria di James e Lily, in onore ai Malandrini che furono e alla
amicizia che una volta li univa.
Fine
PS Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto e che
recensiranno questa piccola cosa che è saltata dalla mia mente contorta.
Ringrazio
inoltre la mia beta Paolettazza che nonostante non abbia letto i libri di Harry
(leggili) ha voluto bettarmi la storia per una sua fiducia sconsiderata nei
miei confronti, grazie ancora.
Alla
prossima, se riesco.
KQ86