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Autore: FairyQueen78    27/06/2014    18 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE

Anche in questo capitolo c'è una scena di sesso, racchiusa tra questi simboli --> §§§

In modo che, volendo, possiate saltarla facilmente ;)

Buona lettura

Fairy


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L'inverno cominciava ormai a volgere al termine e la vita di Inuyasha e Kagome proseguiva tranquilla, ma senza nessun cambiamento. Se in tutta la sua vita, Inuyasha aveva sempre aspettato con ansia il novilunio, adesso era un altro il periodo del mese che temeva di più: quel maledetto odore di sangue che sembrava deciso a ripresentarsi inesorabile, più o meno puntuale, ad ogni ciclo lunare! Si fingeva indifferente ed evitava di fare commenti, perché non gli sfuggiva la fugace espressione di delusione che attraversava il volto di Kagome ogni volta che un ritardo finiva in un niente di fatto, anche se lei cercava di non darlo a vedere. Aveva detto di non avere fretta, ma era inevitabile che, ogni volta, un po' ci sperasse e lui non voleva affondare il coltello nella piaga o instillarle paure infondate; l'aveva aspettata per tre lunghi anni e alla fine la sua attesa era stata ripagata... era pronto ad aspettarne altrettanti anche per questo, se fosse stato necessario!

Fu in una tiepida mattina, quando i primi boccioli cominciavano a fare capolino sui prati ancora coperti di brina, che la loro routine fu interrotta da una visita inaspettata.

Kagome si trovava al tempio intenta nelle sue mansioni, quando due vecchie conoscenze comparvero trafelate alle sue spalle.

- Ginta! Hakkaku! Ragazzi, che ci fate qui?! - li salutò Kagome felicissima di rivederli dopo tanto tempo – E Koga?! Non è con voi? Non sarà successo qualcosa, vero?! - chiese allarmata

- No, Sorell... cioè... voglio dire... Kagome. - rispose Hakkaku impacciato – Vedi siamo qui in veste di ambasciatori, ci manda Koga. -

- Anche noi siamo molto felici di rivederti, anche se ci dispiace che tu non sia più... la donna del Capo... ecco! - precisò Ginta imbarazzato

- Veramente non lo sono mai stata! - rispose Kagome ridendo – Ciò non toglie che ne abbiamo passate tante insieme e io voglio molto bene a tutti voi! Allora “Ambasciatori” cos'è successo? Niente di grave, spero. -

- No, è che... ecco... il Capo vorrebbe parlarti... insomma sta aspettando fuori dal villaggio ma... beh a dirla tutta, non osa avvicinarsi visto come vi siete salutati l'ultima volta... non osa farsi vedere soprattutto da Inuyasha... e dalla sua spada! - spiegò Ginta

- Oh ma che sciocchezze! Com'è che adesso si fa tanti problemi?! E va bene andrò io da lui! - sospirò Kagome divertita

Si avviò giù dalle scale del tempio seguita dai due demoni lupo, quando vide Inuyasha correrle incontro:

- Ecco cos'era quella puzza di lupo! Siete voi, tirapiedi! Dov'è quel vigliacco di Koga?! Che vuole ancora da mia moglie?!!! - gli sbraitò contro

- E' esattamente quello che voglio scoprire, tesoro. - rispose tranquilla Kagome – Quindi, per favore calmati, o dovrò rispolverare una certa parolina magica che mi ero ripromessa di non usare mai più! -

- Cosa?! Vuoi vedere ancora quel lupastro?!!! - chiese imbufalito andandole vicino

- Si, amore mio. - gli rispose lei con uno sguardo dolcissimo e un bacio leggero sulle labbra – Ma non hai niente da temere. Lo sai che Koga è solo un amico, no?! Se è venuto fin qua sarà sicuramente una cosa importante e io voglio sapere cos'è. Fidati di me, ok?! -

- O-ok... - balbettò preso alla sprovvista – M-ma vengo con te! E se quel maledetto prova a sfiorarti ancora con un dito, questa volta gli scaravento contro una Cicatrice del Vento!!! -

- Va bene, ma fino a quel momento lascialo parlare e non dare di matto. Ricordati cosa ti ho detto! - lo avvertì sfiorando con un dito il suo rosario.

Koga l'aspettava fuori dal villaggio con la schiena appoggiata a un albero. Quando la vide arrivare, con la mano alzata in un saluto allegro, il suo volto, prima tesissimo, si rischiarò in un sorriso carico di eccitazione per poi impallidire di colpo notando Inuyasha appena dietro di lei. Sembrava combattuto tra fuggire a gambe levate o farsi forza e restare, mentre lottava con questi sentimenti contrastanti Kagome lo raggiunse.

- Koga! Come stai? Sono così contenta di rivederti!- esclamò allegra

- C-ciao Kagome... ti-ti trovo bene... sei-sei sempre più bella... - balbettò senza perdere di vista Inuyasha che alla parola “bella” cominciò a ringhiare sommessamente

- Allora?! Cosa sono tutte queste cerimonie? Una volta mi piombavi addosso senza farti problemi, adesso mi mandi addirittura gli ambasciatori! E' successo qualcosa? - chiese Kagome curiosa e un po' preoccupata

- Beh... ecco... non ero sicuro che ti facesse piacere vedermi e così... -

- Sbaglio o ti avevo detto che saremo sempre amici! Pensi che l'abbia detto tanto per dire?! Io lo penso veramente! - lo rimproverò dolcemente

- S-sì, ci credo... è proprio per quello che mi hai detto l'ultima volta che mi sono deciso a venire... c'è... c'è una cosa che dovrei dirti... una novità... ci tenevo a fartela sapere... perché... siamo amici, no?! E tu hai detto che... ci tenevi a saperlo... e che volevi esserci... e anch'io voglio che tu ci sia...-

- Taglia corto, lupastro! Facciamo notte qui! - lo apostrofò Inuyasha a cui cominciavano a prudere le mani

- Inuyasha... - mormorò Kagome minacciosa – Continua pure Koga, non farci caso, oggi è un po' nervoso. Quale sarebbe questa novità? Spero sia bella! -

- Beh... sì infatti lo è... Ecco, ti ricordi Ayame, vero?! Ecco... insomma... alla fine mi sono deciso e... Ci sposiamo! -

- KOGA!! MA E' MERAVIGLIOSO!!! - gridò Kagome stringendogli le mani – Sono così felice per voi!!! -

- G-grazie! - balbettò imbarazzato – Volevo dirti che... mi farebbe piacere se tu... se voi... veniste al matrimonio. Anche Ayame è d'accordo naturalmente! Ci terrebbe a rivederti, ora che... insomma... non sei più la sua rivale... -

- Ne sarei felicissima, Koga! - mormorò – Inuyasha, ci andiamo, vero?! Koga è stato così carino, ha fatto tutta questa strada solo per invitarci... - lo supplicò

Inuyasha la guardava pensieroso, spostando di quando in quando lo sguardo su Koga. La notizia che il suo più acerrimo rivale gettava finalmente la spugna l'aveva di colpo rabbonito.

- Vuoi proprio andarci, eh?! In un covo di demoni?! Ne sei sicura?! - chiese dubbioso e preoccupato

- Ehi! Per chi mi hai preso?! Non inviterei mai Kagome in un posto pericoloso per lei! Tutti i membri della tribù sanno che è categoricamente vietato sfiorarla anche solo con un dito!!! - saltò su Koga ritrovando la sua vecchia baldanza - E comunque tutti la rispettano... anche se mi ha respinto... - aggiunse mortificato

- Dai, Inuyasha, hai sentito, non c'è pericolo! Io ci terrei davvero tanto... mi è già dispiaciuto che Koga non sia venuto al nostro di matrimonio...- aggiunse triste

- Uffa! E va bene! Quando sarebbe questo matrimonio? - chiese Inuyasha, possibile che non riuscisse mai a dirle di no!

- Come vuole la tradizione: la prossima notte di luna piena! - spiegò Koga allegro – Quindi nemmeno tu avrai problemi. -

- Che bella! Una cerimonia al chiaro di luna!!! Non vedo l'ora di vederla! - esclamò Kagome – Ma davvero ad Ayame non dispiacerà?! -

- Tranquilla, Kagome, non farei mai niente per contrariare la mia sposa il giorno delle nozze. Io... ho capito di volerle bene davvero, sai?! Non la sposo solo per dovere di capo tribù o per quella vecchia promessa. - confessò arrossendo

- Sono davvero contenta di sentirtelo dire. - ammise felice Kagome


 

Si congedarono con la promessa che Ginta e Hakkaku sarebbero venuti a prenderli il giorno della cerimonia, per condurli al covo segreto della tribù Yoro.

- Hai visto che non c'era niente di cui preoccuparsi! - disse Kagome a Inuyasha mentre tornavano verso il tempio – Non hai più motivo di essere geloso di Koga. -

- Questo lo dici tu! Quel maledetto mi deve ancora un bacio! - sbottò Inuyasha

- Ah! E pensi di riscuoterlo da Ayame? - chiese gelida Kagome

- Ehi!Ehi! Ehi! Chi è che è gelosa adesso?! - la canzonò Inuyasha divertito, voltandosi a guardarla, non aveva più molte occasioni di assistere a quella reazione e vedere che lei era ancora gelosa di lui come ai tempi di Kikyo gli piaceva un sacco, era la conferma che lo amava davvero.

L'attirò a sé e la costrinse a guardarlo in faccia

- Non voglio un bacio di Ayame né di nessun'altra, io rivoglio il tuo! - mormorò baciandola con passione, poi si staccò appena da lei appoggiando la fronte alla sua – Mi fa una rabbia incredibile non poterlo riavere indietro. Me l'ha soffiato sotto il naso, non lo perdonerò mai! -

- Ma è solo un bacio... tu hai avuto tutto il resto... - mormorò Kagome ansimante dopo quel bacio mozzafiato, possibile che suo marito le facesse ancora quell'effetto?!

- Anche tu hai “tutto il resto” ma non ti piace l'idea che baci un'altra... nemmeno una volta, giusto?! - ribatté lui

- Hai ragione, scusa. - ammise lei abbracciandolo e stringendosi al suo petto – Però... vorrei davvero che tornaste ad andare d'accordo come prima... o anche di più, visto che adesso non avete più motivo di litigare. Non puoi proprio seppellire l'ascia di guerra?! Nemmeno per me?! - gli chiese tornando a guardarlo negli occhi, con una faccina supplicante, da bambina.

Inuyasha la guardò sospirando: bei tempi quando lo mandava sempre a cuccia... era infinitamente più facile arrabbiarsi e dirle di no!

- E va bene... non ti prometto niente... ma... se me lo chiedi tu... ci proverò. Proverò a farmi passare la voglia di ammazzarlo ogni volta che lo vedo. Contenta?! -

- Sì, grazie, amore mio – mormorò felice baciandolo di nuovo – Ti darò tanti di quei baci da non farti rimpiangere quello che hai perso... ma non qui magari. - rise imbarazzata rendendosi conto che erano ancora in mezzo alla strada.


 

Il grande giorno infine arrivò, Inuyasha, con Kagome sulla sua schiena come ai vecchi tempi, seguì Ginta e Hakkaku fino al covo degli Yoro del Nord, la tribù di Ayame, dove si sarebbe tenuta la cerimonia e dove ormai da tempo si era trasferito anche Koga con i suoi seguaci.

Il vecchio patriarca fu felice e onorato di incontrare la sacerdotessa che aveva distrutto la Sfera dei Quattro Spiriti e vendicato i demoni lupo uccisi da Naraku.

- Tu invece devi essere il figlio del Grande Generale Cane! - commentò rivolto a Inuyasha - E' un onore conoscere il diretto discendente di un guerriero tanto potente e valoroso, devi essere fiero del sangue che ti scorre nelle vene! -

- Voi... avete conosciuto mio padre? - chiese Inuyasha sorpreso

- Non direttamente purtroppo, ma ho avuto modo di vederlo combattere e ho ringraziato il cielo di non essere un suo nemico! Quella che porti al fianco è una delle sue zanne, giusto?! Si percepisce il suo potere anche attraverso il fodero. Tuo padre ha sempre mantenuto la pace su questi territori, spero che tu farai altrettanto. - disse il vecchio lupo

- Purtroppo non sono all'altezza del mio onorato padre e non lo sarò mai. Il mio potere è e resterà pari a quello di una sua sola zanna, non posso ambire a niente di più. Ciò nonostante mi sono sempre impegnato a mantenere la pace per me e i miei cari, con tutto me stesso. Non ho altra ambizione. -

- La tua saggezza ti fa onore, ragazzo, ma ti sottovaluti. Ricorda le mie parole: potrebbe venire il giorno in cui dovrai usare davvero tutto il tuo potere e spero proprio che non sarà contro di noi. - ammise il patriarca

- Non potrei mai, patriarca! La mia amata sposa è legata al vostro giovane capo da un forte vincolo di amicizia e gli amici di mia moglie sono i miei amici. Finché ci sarà questo legame, non alzerei mai un dito contro di voi. Avete la mia parola! -

- Anche Kagome potrà sempre fare affidamento su di me! - intervenne Koga – E tu con lei! L'invito che vi ho fatto... che vi abbiamo fatto io e Ayame, è anche per rinsaldare la nostra amicizia ed appianare tutte le divergenze. Io sono stato sconfitto da te, l'ho accettato e sono andato avanti, non abbiamo più motivo di scontrarci. Ti prego di accettare la mia offerta di pace. -

Inuyasha guardò Kagome che gli sorrideva incoraggiante, Koga gli stava chiedendo ciò che anche lei gli aveva chiesto e infondo si stava dichiarando sconfitto davanti a tutta la sua tribù, cos'altro poteva pretendere?

- E sia, Koga! - acconsentì Inuyasha

Un boato festante dato dalle grida di esultanza di tutti i membri della tribù, accolse la risposta di Inuyasha, che si stupì di essere tenuto tanto in considerazione da tutti quei demoni, lui, un misero mezzodemone!


 

Quando la Luna fu alta nel cielo si dette inizio alla cerimonia che non era solo un matrimonio ma una vera e propria investitura a capo dei demoni lupo, per Koga, il più valoroso dei guerrieri della tribù, colui a cui era stato concesso di brandire Goraishi, e Ayame l'erede legittima del patriarca il quale lasciava ufficialmente alla nipote e al suo sposo la guida della tribù. La loro unione sanciva l'unione di due enormi poteri, come non avveniva da secoli tra i demoni lupo e questo era considerato di buon auspicio da tutte le tribù sparse ai quattro angoli.

Koga e Ayame, si tenevano per mano guardandosi negli occhi, erano in piedi di fronte al patriarca, su una grande roccia piatta al centro della gola, adornata ai lati da due lampade ad olio alte e sottili. Per prima cosa, giurarono in coro di guidare con forza e saggezza la tribù mettendo il bene dei compagni sempre prima delle loro ambizioni personali, poi Koga prese il fiore che Ayame teneva sempre tra i capelli e se lo appuntò all'armatura, sul petto, proprio sopra il suo cuore e disse:

- Ayame, da adesso e per sempre, sarai la mia compagna, padrona della mia vita e del mio cuore. Tu al mio fianco, Io al tuo fianco. Fino al mio ultimo respiro. -

In quel momento due giovani demoni lupo, due ancelle, bianche e pallide come la luna, con indosso una lunga veste di un sottilissimo tessuto quasi impalpabile, che stavano in piedi silenziose ai lati del patriarca, riempirono una coppa con un liquido ambrato e la porsero ad Ayame che la tese a Koga dicendo:

- Koga, da adesso e per sempre, sarai il mio compagno, padrone della mia vita e del mio cuore. Tu al mio fianco, Io al tuo fianco. Fino al mio ultimo respiro. Possa la nostra unione essere feconda. -

Koga prese la coppa e la vuotò in un sorso, poi tornò a guardare Ayame negli occhi, lentamente si chinò su di lei, vicinissimo al suo viso, alle sue labbra... Sembrava dovesse baciarla ma non lo fece, chiuse gli occhi e inspirò profondamente, poi spostò il viso di lato scendendo ad annusarle il collo e di nuovo respirò profondamente, infine avvicinò di nuovo il viso al suo, aprì gli occhi e le sorrise prima di attirarla a sé e baciarla con passione.

La loro unione e la loro investitura fu accolta da un lungo e assordante coro di ululati, che riecheggiarono tra le strette pareti della gola che accoglieva il covo degli Yoro, incorniciati dai raggi della Luna, piena e luminosa sopra di loro. Anche Inuyasha e Kagome si unirono divertiti a quel coro festoso, che sembrava rendere omaggio agli sposi.


 

Dopo la cerimonia fu la volta dei festeggiamenti, tribali e selvaggi, come nello stile dei demoni lupo, ma rigorosamente senza carne umana che ormai era bandita da tutte le tribù, per volere del giovane capo e della sua sposa. Era tutto un allegro vociare di canti, balli scatenati e fiumi di una bevanda alcolica e schiumosa che a Kagome ricordava tanto la birra.

- Si chiama Vrog. E' un'antica ricetta che si tramanda da tempo immemore tra i demoni lupo, da quando i nostri antenati vivevano ancora nel continente. - le spiegò Ayame – nemmeno mio nonno ne conosce le origini e solo le Vestali sanno come si prepara, è quella che abbiamo usato per la cerimonia. È buona, vero?! -

- Già. - ammise Kagome sorseggiandola piano – Senti... Ayame... io volevo ringraziarti per quest'invito. Voglio che tu sappia che per me è un piacere e un onore essere qui, stasera. Spero... di non rovinarti l'atmosfera. -

- Kagome... posso parlarti sinceramente?! - le chiese facendosi seria

- C-certo... - balbettò Kagome aspettandosi il peggio “Ecco adesso mi vomiterà addosso tutto il suo disprezzo, dirà che mi ha invitata solo per far contento Koga e che dopo stasera dovrò sparire!”

Ma Ayame proseguì con un sorriso:

- Vedi... all'inizio io ti odiavo, perché Koga mi aveva dimenticata e ti preferiva a me. Ero gelosa, invidiosa... e disperata. Però... non mi sono arresa... ho fatto di te la mia più acerrima rivale... “rivale” bada bene... non “nemica”... perché... infondo ti rispettavo! Con l'unico desiderio di non perdere agli occhi di Koga, nel confronto contro di te, mi sono allenata e impegnata con tutta me stessa per migliorarmi... e questo mi ha resa più forte, non solo agli occhi di Koga ma di tutta la tribù. Se mio nonno ha deciso di lasciarmi il comando non è stato solo perché sono sua nipote o perché ho sposato Koga ma perché ha riconosciuto il mio valore e ha visto il rispetto che mi sono guadagnata tra i miei compagni. Poi... beh... per aver scelto Inuyasha... posso solo ringraziarti! - ammise con un sorriso – A me è rimasto il compito di consolare il cuore spezzato di Koga ma... se tu non mi avessi resa più forte... se non mi avessi spinta a crescere... non credo che si sarebbe mai interessato davvero a me... forse mi avrebbe sposato lo stesso... e mi avrebbe voluto bene... ma non mi avrebbe amata.- si voltò a guardarla negli occhi – Kagome, tu non lo sai ma... mi hai reso una persona degna di essere amata da Koga e di questo ti sarò eternamente debitrice! -

- Ma... Ayame... io non ho fatto niente! I risultati che hai raggiunto sono solo merito tuo! - si schermì Kagome imbarazzata

- Io non la vedo così! Vorrei che tu... mi considerassi davvero un'amica... - mormorò

- Non sarei qui se non lo pensassi! - rispose Kagome con un sorriso prendendo le mani di Ayame tra le sue

Furono interrotte dall'arrivo di Koga, visibilmente brillo, che si trascinava dietro Inuyasha stringendogli un braccio intorno al collo

- Ehi, Kagome! Il tuo maritino qua, non beve abbastanza, diglielo tu che ci rovina la festa! -

- Non vale! Voi siete in due! Non posso starvi dietro! - gridò Inuyasha molto più brillo di lui

Kagome e Ayame scoppiarono a ridere.

“No! Inuyasha non regge decisamente l'alcol!!!” pensò Kagome

- Koga, sei molesto! Lascia in pace il nostro ospite! - lo rimproverò dolcemente Ayame andandogli vicino – E vacci piano con quella roba... o ti perderai il “dopo festa”... - bisbigliò maliziosa

A quelle parole Koga tornò di colpo lucido, lasciò andare Inuyasha che finì per terra, e prese le mani di Ayame come un tempo faceva con quelle di Kagome

- Hai ragione, tesoro! Non sta bene che un capo perda il controllo davanti ai suoi sottoposti! - ammise con la sua solita faccia tosta

Kagome scoppiò a ridere, soccorrendo Inuyasha che non riusciva nemmeno a mettersi seduto.

- Direi che anche tu hai festeggiato abbastanza... - mormorò rivolta al marito

- Se volete riposarvi abbiamo preparato una delle grotte apposta per voi – le disse gentile Ayame che chiamò Ginta e Hakkaku con un cenno della mano – Accompagnate i nostri ospiti alla loro grotta . -

- Sì, sorella! - risposero in coro rispettosi


 

La piccola grotta era la più appartata e dominava dall'alto la gola della tribù Yoro, rischiarata dalla luna; c'era una vista bellissima sui fuochi accessi per illuminare la festa però le voci, la musica e i rumori arrivavano molto attenuati. Dava un senso di intimità ma senza perdere il contatto col branco, ti permetteva di stare solo ma senza sentirti davvero solo.

L'interno era rischiarato da una piccola lampada a olio e le rocce erano coperte da un ampio e spesso pagliericcio, morbido e profumato, cosparso di calde pellicce di animale, dove Ginta e Hakkaku depositarono Inuyasha che quasi non si reggeva in piedi.

- Ginta, sarebbe possibile avere una tazza di acqua calda, per favore. - chiese Kagome

- Certamente, torno subito! - rispose gentile il demone lupo allontanandosi insieme al suo compagno

- Kagomeee... perché non la smetti di girarmi intorno?! - si lamentò Inuyasha reggendosi la testa

- Sì... sì... appena torna Ginta vedrai che mi fermo... - mormorò sorridendo seduta immobile davanti a lui – Per fortuna mi ero preparata a un'eventualità del genere... immaginavo che ci sarebbe stato da alzare il gomito... -

- Ehi! Io non sono... ubrriaaacooo! - dichiarò mettendo tutto il suo impegno nel pronunciare l'ultima parola

- No... no... amore mio... hai solo un po' di mal di testa – lo rassicurò ridendo – e io ho la medicina giusta -

- Aaaahhhh... Kagomeee.... ti amo tanto... tu si che mi capisci... sei una donna meravigliosa... non ti merito... promettimi che starai sempre con me... non scappare con Kogaaa!!! - piagnucolò buttandole le braccia al collo

- No, tranquillo, non vado da nessuna parte. - rise abbracciandolo e accarezzandogli la schiena

“Ci mancava solo la sbornia triste!” pensò divertita

- Basta! Ho deciso! - esclamò Inuyasha tirandosi su di scatto – Stanotte faremo un bambino! - sentenziò

- Certo, amore, è proprio la notte ideale... - mormorò Kagome scuotendo la testa

- Non mi credi?! Vedrai! - dichiarò deciso chinandosi a baciarle il collo

- Inuyasha... aspetta... fermo... - si agitò Kagome sotto di lui

- Ehm-ehm! Scusate... - balbettò imbarazzato Ginta che era tornato con l'acqua calda

- Oh Ginta! Per fortuna! - esclamò Kagome liberandosi dalla stretta di Inuyasha che finì disteso sul pagliericcio

- Buuuhhh.... Noooo... Non scappare neanche con Gintaaa!!! - piagnucolò disperato

- L'ha presa brutta, eh?! - mormorò Ginta sforzandosi di non ridere

- Sì, scusatemi... avrei dovuto avvisarvi! Grazie Ginta, adesso ci penso io. - rispose Kagome sorridendo.

- Buonanotte – si congedò il demone lupo.

- Buonanotte – rispose Kagome poi estrasse un piccolo incarto dal furoshiki* che si era portata e ne versò il contenuto nella tazza, tornando a sedersi vicino a Inuyasha che nel frattempo era crollato.

“Eccolo quello che voleva fare un bambino!” pensò divertita guardandolo dormire beato “Che me ne faccio di un bambino... con un marito così?! Ho già lui che mi fa preoccupare e mi tiene impegnata!” sorrise accarezzandogli i capelli dietro le orecchie.

- Amoree...- gli bisbigliò in un orecchio – la tua medicina è pronta! -

- Mmmhhh! - mugugnò indispettito continuando a dormire

- Dai... che domattina mi ringrazierai! - mormorò baciandolo piano sulle labbra – Sveglia, bello addormentato! -

Inuyasha l'attirò a sé all'improvviso rispondendo al suo bacio ma continuando a dormire, facendole quasi rovesciare la medicina.

- Ah, è così, eh?! - esclamò Kagome che non intendeva darsi per vinta.

A fatica si staccò da lui, prese un lungo sorso di medicina e lo baciò di nuovo.

“Fregato!” pensò esultante quando lo sentì dischiudere le labbra.

Velocissima gli tappò il naso e aprì a sua volta la bocca lasciando fluire il liquido caldo e amarognolo nella bocca di Inuyasha che fu costretto a deglutire.

- Che schifo!!! - protestò svegliandosi di colpo – Chi sei, donna amara? Che ne hai fatto della mia dolcissima mogliettina? -

- Mi manda lei. - rispose Kagome ridendo – Per il tuo bene! Dai, bevilo tutto! - lo incoraggiò porgendogli la tazza

- Mmmhhh... - mugugnò Inuyasha poco convinto guardandola storto ma smise di protestare e vuotò la tazza in un sorso, prima di sdraiarsi di nuovo.

Kagome si distese al suo fianco con la testa appoggiata sul suo petto, rimasero un po' così ad ammirare il cielo fuori dalla grotta ascoltando i rumori della festa che pian piano si attenuavano. Pensò che Inuyasha si fosse di nuovo addormentato ma poi lo sentì biascicare rumorosamente.

- Come va? - gli chiese

- Ho la bocca amara! - protestò lui

- E la testa? - chiese lei sorridendo

- Quella va meglio... il mondo ha smesso di girare... sei una vera maga con quella roba! - ammise

- Non sono io che faccio miracoli, sei tu che sei un mezzodemone! Io ti ho solo dato un aiutino, è il tuo fisico che fa il resto. - spiegò Kagome

- Però ho ancora la bocca amara... - mormorò abbracciandola e voltandosi verso di lei – non avresti una cura anche per quella? - bisbigliò guardandola negli occhi

- Tranquillo, non è un male incurabile, passerà da solo... - rispose specchiandosi nei suoi occhi dorati

- Io, però, un rimedio ce l'avrei ... - bisbigliò ancora Inuyasha chinandosi a baciarla

- Mi dispiace ma per colpa tua ho la bocca amara anch'io... - mormorò Kagome con un filo di voce

- Mmhh... dovrò trovare un'altra soluzione, allora... - rispose pensieroso rotolando sopra di lei e tornando a baciarle il collo, scostandole lentamente il risvolto dell'hakui.

- M-ma... Inuyasha... - balbettò lei intimidita

- Shhh... tranquilla, non verrà nessuno... abbiamo tutta la notte... - mormorò baciandola con passione.


 

§§§


 

Quando lui la baciava così Kagome non riusciva più a resistergli. Lo sentì armeggiare con il fiocco del suo hakama e iniziò a fare lo stesso con quello di lui. In men che non si dica si sbarazzarono di quel fastidioso ostacolo che erano i vestiti, e affondarono nel caldo abbraccio di quelle morbide pellicce godendo l'uno del calore dell'altra.

Inuyasha le torturò dolcemente il seno fino a farla supplicare, prima di scendere ad assaporare il suo nettare preferito. Adesso non aveva più la bocca amara. Quando si distese di nuovo sopra di lei, un'idea folle gli attraversò la mente, ormai perfettamente sgombra dai fumi dell'alcol.

- Kagome... potresti togliermi il rosario... solo per questa volta... - le chiese timidamente

Lei lo guardò un po' dubbiosa

- Ti prego... non te lo chiederei se pensassi che è pericoloso... andrà bene, me lo sento... fidati... - non sapeva bene nemmeno lui perché le faceva quella richiesta... sarà stata la luna... o quell'atmosfera... l'essere parte, per una sera, di un branco di demoni...

Kagome gli sorrise e gli sfilò il rosario dalla testa avvolgendolo intorno al suo polso come aveva fatto molti mesi prima.

Una sottile linea viola comparve sulle guance di Inuyasha e i suoi occhi divennero rossi, ma l'iride rimase dorata.

- Tutto bene? - gli chiese lei tranquilla, sapeva già la risposta

- Sì, amore mio, niente voci fastidiose, solo tu ed io... - rispose dolcemente tornando a baciarla con passione.

Questa volta però fu il turno di Kagome ad interromperlo, con una mano lo costrinse dolcemente ad allontanarsi e si tirò su, seduta di fronte a lui.

Inuyasha la vide voltarsi lentamente e mostrargli le spalle scostando piano i suoi lunghi capelli neri per scoprire il suo bellissimo collo, prima di rivolgergli una timida fugace occhiata, da sopra la spalla, imbarazzata ma invitante.

Inuyasha sentì il cuore battergli all'impazzata e il sangue fluirgli tempestoso nelle vene, inghiottì a fatica prima di mormorare

- Davvero?! Sei-sei sicura?! Non pretendevo....-

- Sì... - bisbigliò impercettibilmente lei, annuendo appena

Inuyasha la abbracciò piano, da dietro, stringendola forte a sé.

- Ti amo, ti amo da impazzire! - le bisbigliò in un orecchio, non avrebbe potuto desiderare una compagna migliore di lei al suo fianco, nessun'altra avrebbe fatto questo per lui, ne era sicuro. Nessun'altra gli avrebbe suscitato certe emozioni, facendo questo per lui!

Lentamente e con gentilezza la costrinse a piegarsi in avanti, carponi sotto di lui, continuò a baciarle il collo, tormentandole il seno con le dita, la sentì gemere di piacere e inarcare la schiena sollevando le natiche verso i suoi fianchi. Come faceva a sapere che era esattamente quello che lui voleva?! La fece sua affondando allo stesso tempo le zanne nel suo collo bianchissimo, dolcemente, muovendosi piano dentro di lei. Era una sensazione meravigliosa, si sentiva così libero e selvaggio e voleva che lei lo accompagnasse alla scoperta di quel mondo che aveva sempre nascosto dentro di sé, ma che adesso, grazie a lei, poteva affrontare senza paura. C'era Kagome con lui, non aveva niente da temere! Sentì la sua forza demoniaca scorrere potente nelle sue vene... che ne avrebbe fatto di tutta quella forza?! Semplice! L'avrebbe usata per proteggerla, sempre, per tutta la vita, lei... la sua amata, la sua donna, la sua compagna... sua moglie... la madre dei suoi figli... Sì! Perché sarebbero arrivati! Ne era sicuro! E quando fosse successo, sarebbe stato il giorno più bello della loro vita!!!

La sentì fremere sotto di lui, travolta da un'ondata di piacere, mentre le braccia le cedevano. La sostenne lui, aiutandola ad adagiarsi piano sul loro giaciglio ma senza smettere di darle piacere nemmeno per un istante, la desiderava troppo, non l'aveva mai desiderata così tanto, la stava già possedendo eppure la desiderava ancora. La sentiva ansimare e gemere, sotto di lui, ad ogni spinta dei suoi fianchi, e si unì a lei uggiolando di piacere senza più ritegno né vergogna.

Kagome sentì le mani di Inuyasha scorrere piano lungo le sue braccia fino a raggiungere il dorso delle sue mani, sentì le dite di lui scivolare delicatamente tra le sue stingendole piano ma con decisione. In quel piccolo gesto c'era tutto: la dolcezza dell'uomo, che la cercava per rassicurarla e sentirla vicina; la passione del demone, che la voleva solo per sé, anima e corpo, e l'amore di entrambi che le arrivava dritto al cuore infiammandola a sua volta di dolcezza e desiderio!

Più di una volta Inuyasha la sentì raggiungere il culmine del piacere, si limitò a rallentare un attimo per lasciarle assaporare quei momenti, completamente appagato dall'idea di essere lui l'artefice di quelle sensazioni, prima di ricominciare ad amarla con ancora più passione di prima... avrebbe continuato volentieri così fino al mattino.

Si fermò solo un attimo per chiederle:

- Tutto bene? - le mormorò in un orecchio

Kagome, sdraiata bocconi sotto di lui, il viso voltato di profilo sopra la sua spalla, lo guardò con la coda dell'occhio e sollevò appena un sopracciglio con un'espressione beata come per dire:

“Eh... Beh!” ma sembrava non avere fiato per rispondere in alcun modo

- Sei stanca? - le chiese ancora lui sorridendo

L'espressione si fece leggermente corrucciata

“Un po' ”

- Vuoi che smetta? - chiese divertito

“Mmmhhh... Nooo!!!” gli fece capire lei arricciando il naso e accennando un sorriso

Sorridendo soddisfatto, continuò ad amarla ancora a lungo in quella posizione a lui così congeniale, finché decise che aveva di nuovo voglia di sentirsi stretto nel suo abbraccio, di sentire le dita di lei scorrere sulla sua schiena e la candida e morbida pelle del suo seno premere contro il suo petto.

La aiutò a voltarsi lentamente, senza staccarsi da lei, fino a tornare ad ammirare quegli occhi scuri e lucenti come il cielo notturno, a baciare quelle labbra che gli erano mancate come l'aria, a godere del tocco leggero delle mani di lei sulla sua schiena capaci di trasmettergli amore tanto quanto le cosce stette intorno ai sui fianchi gli trasmettevano desiderio. Si godette con calma quelle sensazioni prima di tornare a muoversi dolcemente dentro di lei con passione crescente, finalmente pronto a raggiungere l'apice del piacere insieme a lei; mise tutto se stesso in quelle ultime potenti spinte finché, con un ultimo appassionato affondo, sentì la sua stessa essenza fluire a ondate nel caldo corpo di lei.


 

§§§


 

- Allora?! - le chiese malizioso più tardi, sdraiato sopra di lei, con la testa appoggiata nell'incavo del suo collo, godendosi ancora le carezze della sua sposa. In quella posizione le depositava distrattamente piccoli baci leggeri e qualche leccatina sulla pelle del collo, ancora un po' arrossata dal suo morso, come per farsi perdonare.

Kagome prese fiato ed emise un lungo, lunghissimo sospiro languido:

- Ohmmiohddiohh... - commentò semplicemente in un sussurro appena udibile, lo sguardo perso nel vuoto

- Come, scusa?! - chiese Inuyasha divertito

- Oh... mio... dio! - ripeté lei scandendo meglio le parole

- Significa che ti è piaciuto? - insistette lui malizioso

- Significa che non rivedrai mai più il tuo rosario, contento?! - rispose lei ridacchiando imbarazzata

- E mi lasceresti andare in giro per il villaggio con questa faccia? - le chiese ancora lui ridendo

- Mmmhhh... non c'avevo pensato... - ammise Kagome – E va bene... per questa volta te lo ridarò! - concesse generosa rimettendoglielo al collo

- Bentornato amore mio. - bisbigliò baciandolo sulle labbra quando i tratti demoniaci scomparvero del tutto

- Sentiamo, femmina infedele, con chi mi hai tradito questa volta? - scherzò Inuyasha che ormai conosceva bene il suo modo di giocare su certi dettagli della loro vita di coppia.

- Oh ma non è stata colpa mia! Uno spaventoso demone cane ha approfittato di me mentre ero di spalle! - rispose pronta, fingendosi scandalizzata - Negalo se hai il coraggio... - aggiunse con una punta di perfidia, scoppiando a ridere

- Cosaaa???!!! Oh brutta... non vale, mi hai fregato!!! - sbottò ridendo anche lui, abbracciandola e baciandola dolcemente

- Ti amo tanto, Inuyasha... - mormorò Kagome sorridendo felice

- Anch'io, amore mio... - rispose lui stringendola forte tra le sue braccia


 

Di nuovo buio e vento intorno a lei e una figura in lontananza che le grida qualcosa

- Vieni più vicino, ti scongiuro! Non ti sento! Io voglio sentirti! - gridava Kagome

La figura iniziò a camminare piano verso di lei ma il vento le impediva ancora di sentire. Kagome allargò le braccia vedendolo avvicinare.

- Vieni! Ti ascolto! - gridò mentre il vento si placava leggermente

Una mano artigliata si protese verso di lei, ma non era minacciosa,

“La mano di Inuyasha” pensò Kagome chiudendo gli occhi e ritrovandosi stretta in un abbraccio gentile. La figura avvicinò le labbra al suo orecchio e Kagome sentì dei lunghi capelli sfiorarle il viso

“I capelli di Inuyasha” pensò con un sorriso, mentre la voce le bisbigliava una strana poesia:


Sangue di demone e sangue regale

daranno origine a una stirpe speciale.

Del patriarca incrociare le lame,

sangue dei figli per farlo tornare

Nuova alleanza insieme guidare,

la distruzione per sempre fermare.

Misto di sangue ed un'aura sacrale

son destinati a sconfiggere il male.

Restare uniti e insieme lottare

questo è il destino dei demoni cane.

 

Kagome aprì gli occhi, ma proprio in quel momento la figura si dissolse in una nuvola di luce che le lasciò dentro una piacevolissima sensazione di calore.

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Glossario:

furoshiki = grosso fazzoletto di stoffa che si lega sulle spalle, usato per trasportare oggetti (come quello dove Sango tiene il suo vestito da sterminatrice)

 

Angolo dell'autrice

 

Per chi ha letto:

Sìììì.... Qui è ancora la vostra Fairy che vi parla...

Nooo... il sole non mi ha fritto il cervello (anche se in effetti ieri mi sono addormentata sul lettino , ma il capitolo l'avevo già scritto :P )...

Nooo... non ho neanche scambiato accidentalmente il mio portatile con quello di Melissa P e noooo... non ho neanche preso centro colpi di spazzola in testa! XD (non l'ho neanche mai letto! :P )

Vi prego aspettate prima di chiamare la neuro (o un esorcista), un giorno tutto questo avrà un perché, lo prometto, e allora potrete insultarmi liberamente! :P

 

Per chi non ha letto:

Bravi! Saggia decisione! XD

Sì, avete capito bene: Inuyasha si è trasformato... di nuovo... e questa volta se l'è cercata!

Vi basti sapere questo. XD

 

Eeehhhh..... cosa non si fa per amore.... <3<3<3 Visto Trueheart?! Niente “a cuccia”! :P

Malizie a parte, spero, con questo capitolo, di aver risposto anche ai dubbi, legittimi, di LadyRoronoa su Koga e Ayame. Mi dispiace invece deludere pipina97, ma come avrai capito da questo capitolo gli “a cuccia” nella mia storia dovrebbero essere merce rara: ormai Kagome ha imparato che si prendono più mosche col miele che con l'aceto... ;)

Il pentolone della Fairy borbotta sul fuoco e qualcosa comincia a sfuggire da sotto il coperchio... quindi: via al “toto rompicapo in rima”! XD Sono una schiappa con queste cose quindi immagino che voi lo indovinerete subito ma i nostri eroi ci metteranno un po'! ;) (sennò che gusto c'è!)

Alla prossima ^__^

   
 
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