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Autore: Matrona    28/06/2014    8 recensioni
Affrontare battaglie sul campo o nel cuore lascia sempre delle cicatrici. Ad ogni azione una conseguenza e Ranma e Akane lo stanno scoprendo a loro spese. Riusciranno a crescere e ad affontare la più grande delle battaglie senza nascondere il cuore e sfoderare i pugni? Spero che sia di vostro gradimento.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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On my mind up pass my bed time, no rest in the kingdom,
Alone in my place, my heart is away, all that I can think of is,
We should get married, we should get married,
Let's stop holding back on this and let's get carried away,
Stop making a big deal out of the little things,
Cause I got big deals and I got little things,
Got everything I'm asking for but you,
Stop making a big deal out of the little things,
Let's get carried away,
Come right now you know where I stay...


I just wanna say you're mine, you're mine
I just wanna say you're mine, you're mine
F*ck whatchu heard, you're mine, you're mine
All I'm really asking for is you,
You're mine, you're mine
I just wanna say you're mine, you're mine,
F*ck whatchu heard, you're mine, you're mine,
Long as you know who you belong to,

From 8 until late I think 'bout you,
You own my nights I don't know what to do (do),
I can't get no rest, can't get no sleep,
This whole thing got way too deep and we should...


Passo le mie notti fra i miei pensieri, non c’è riposo al regno
Sono sola a casa mia, il mio cuore è lontano
Tutto quello a cui posso pensare è che dovremmo sposarci
Dovremmo sposarci
Smettiamola di indugiare e lasciamoci portare via

Smettila di considerare piccole cose delle cose importanti
Perché io ho cose importanti, e piccole cose
Ho tutto quello che desidero, tranne te
Smettila di considerare piccole cose delle cose importanti, lasciamoci portare via
Vieni ora, sai dove sono


Voglio solo dire che sei mio, sei mio
Voglio solo dire che sei mio, sei mio
Fanculo cosa hai sentito, sei mio, sei mio
Tutto quello che sto chiedendo sei tu
Voglio solo dire che sei mio, sei mio
Voglio solo dire che sei mio, sei mio
Fanculo cosa hai sentito, sei mio, sei mio
Fin quando sai a chi appartieni...

Dalle 8 del mattino fino a tardi, penso a te
Sei tutte le mie notti quando non so cosa fare
Non posso riposarmi, non posso dormire
Tutto questo è diventato troppo profondo e noi dovremmo...
        "Mine" Beyonce- Feat Drake


Alcune mattine dopo Akane era intenta ad allenarsi nel dojo. Cominciate le vacanze estive lei e Ranma avevano intensificato gli allenamenti e con grande sorpresa di tutti, l a ragazza stava diventando davvero forte e veloce. Quando nessuno li osservava, il codinato si complimentava con lei o semplicemente l’accarezzava con lo sguardo, cosa che la mandava su di giri.
Avevano deciso di comune accordo di non rivelare in famiglia il loro avvicinamento e ci stavano riuscendo piuttosto bene.
Qualche bacio rubato in camera sua, un abbraccio sul tetto, sguardi complici erano i loro modi per gridare al vento il loro amore.
Al momento della sveglia lei andava cinque minuti prima del solito in camera sua, svegliandolo con un casto bacio sulla fronte o semplicemente scuotendolo piano,
poi quando Ranma apriva gli occhi la trascinava sul futon a farle il solletico mentre fingeva la solita scenata tra grida e baka a profusione.
L’allenamento era il momento in cui lei pensava a lui. Stentava a credere che si fosse dichiarato. Le sue labbra morbide, il suo profumo. Adorava finire una litigata tra le sue braccia.
Adesso i pezzi erano tutti al loro posto. Arrossì come una bambinetta. Era felice dopo tanto tempo non aveva paura di ammetterlo.
Purtroppo quella mattinata apparentemente tranquilla fu il preludio di un periodo più che tempestoso nella vita dei due giovani fidanzati di Nerima.
Il cielo terso e il caldo torrido non aiutavano il povero Ranma a svegliarsi. Non aveva voglia di andare in palestra così decise di fare alcune commissioni da parte di Kasumi.
Passeggiò fino allo studio del dottor Tofu per portargli alcuni dolci da parte della cognata.
I Tendo erano molto grati al dottore per tutte le volte in cui aveva letteralmente rimesso a nuovo sia Ranma che Akane e per i vari acciacchi miracolosamente guariti di Happosai, Genma e Soun.
Con passo spedito salì le scale dell’ambulatorio, trovandoci Ono intento a prescrivere alcuni farmaci alle vecchine del quartiere.
- E’ permesso?
- Oh Ranma! Entra pure! Qual buon vento… 
- Sorrise benevolo.
- Salve signora Kawamura… scusate il disturbo - La nonnina gli sorrise a sua volta.
- Buongiorno giovanotto, non disturba affatto… prendo le ricette e vado via. Sa l’artrite reumatoide è davvero fastidiosa.
- Alla tua età spaccavo il mondo ed ero anche una vera bellezza… avreste fatto follie per uscire con me!
- Ridacchiò tra la tosse lasciando allibiti i due uomini.
- Emh… non lo mettiamo in dubbio.  
- Signora Kawamura ecco a lei le ricette e mi saluti Yusuke kun!
- Arrivederci dottore, non mancherò. E tu giovanotto salutami il signor Tendo e le sue figlie!
- Disse l’anziana signora congedandosi con un profondo inchino. Rimasti soli, il dottore preparò subito due freschi bicchieri di tea freddo.
- Ecco… sono venuto per portarle dei dolci da parte di Kasumi. -  Gli occhiali del dottore si appannarono al solo sentire quel nome.
- Ka…Kasumi… ha fatto dei dolci per me?
- Sì… per ringraziarla per tutto quello che sta facendo per Akane… per noi.
- Era uno spasso vederlo versare il tea sul bancone al solo pensiero della maggiore delle sorelle tendo.
- Emh dottore… sta allagando lo studio…- Scosso dalle parole si riprese e cominciò a ripulire.
- Oh kami, lo faccio sempre… che distratto.
- Se le piace Kasumi perché non glielo dice?
- Sì morse la lingua, non erano certo affari suoi.  
Ono volse al codinato uno sguardo stralunato e arrossì come un adolescente.
- Ma Ranma… io .. non… - Il ragazzo stavolta lo guardò seriamente in attesa di una risposta da uomo a uomo.
Da quando stava con Akane non riusciva a non colpevolizzarsi per averci messo così tanto ed essersi perso i tanti istanti piacevoli che stava vivendo.
Voleva bene al dottore e si chiedeva perché non facesse il primo passo. L’uomo intuì la serietà delle sue parole e decise di confidarsi con quel ragazzino combina guai.
- Vedi non è facile… io non so nemmeno se lei mi vede come un uomo… sono solo il suo medico infondo. -
Ranma per quanto fosse tardo in amore, era sicuro che Kasumi un pò di affetto per il dottore lo provasse,
dopotutto si conoscevano da una vita e lei spesso si recava da lui senza motivo o gli faceva trovare i suoi manicaretti per pranzo o cena.
- Se non fa nemmeno un passo verso di lei credo che rimarrà col dubbio, no? - Il dottore sorrise alla genuinità del ragazzo.
-Caro Ranma non è così facile… tu sei stato costretto in un fidanzamento e abitando sotto lo stesso tetto, piano piano è cresciuto l’amore per Akane, quindi diciamo che avete fatto il percorso inverso…
- mettiamo caso che lei provasse qualcosa per me… con che coraggio la chiederei in moglie facendole lasciare suo padre e le sue sorelle. Chi baderebbe alla famiglia Tendo?
- Non ci aveva mai pensato effettivamente.
Un moto di tristezza lo invase. Kasumi aveva addirittura qualche anno in meno di lui, quando con spirito di sacrificio si era accollata la conduzione di una famiglia intera.
Aveva rinunciato alla sua adolescenza, ai suoi sogni e anche agli amori per badare a due sorelle più piccole e al padre.
Era sempre sorridente e dolce, aveva una parola buona per tutti. Ma cosa sognava Kasumi? Cosa voleva dalla sua vita? Con questi interrogativi, il codinato rimase perplesso, senza sapere cosa rispondere.
- Pri…prima o poi Kasumi si vorrà sposare suppongo. Tra un anno io e Akane erediteremo il dojo e baderemo noi alla famiglia. Poi c’è mia mamma a cucinare quindi suppongo che non moriremo avvelenati. -
Le sopracciglia di Ono sparirono dietro la frangia e gli occhi si spalancarono sorpresi.
- Ranma ragazzo mio! Quindi hai deciso di prenderti cura della palestra e sposare Akane! Che gioia! Ti sei dichiarato eh? Furbacchione! - Gridò d’un fiato stringendolo in una presa ferrea.
Dott..dottore mi stritola così. - Rispose il ragazzo ormai color pulce dalla testa ai piedi.


Dietro la porta una figura minuta si era fermata ad ascoltare. Incollata al pavimento dallo shock. Shan pu ascoltava avida la conversazione.
Non poteva allontanarsi un mese in Cina che quella ragazza violenta tentava di portarsi via il suo Ailen… ma non sapeva con chi aveva a che fare quella smorfiosa.
- Sì… tra me e Akane le cose vanno bene ma non ne faccia parola con nessuno la prego. Vogliamo goderci questo anno e poi penseremo al da farsi. -
- Saggia decisione - Proferì il dottore.
- Per quanto riguarda l’altra questione… non sa che io sono a conoscenza della sua condizione. - Shan pu si appiattì contro la porta per origliare meglio.
- Ranma… credo che dovresti dirglielo. Altrimenti potrebbe pensare che le stai accanto per pena.
- Lo so… ma non so come cominciare. Vanno così bene le cose che non voglio rovinare tutto… e poi sta migliorando giusto? Potrebbe averli comunque dei bambini… insomma…quando proveremo… emh… -

Finì bofonchiando le ultime parole. La cinesina si portò una mano alla bocca. Akane non poteva avere bambini?
Che rivelazione… era il momento di entrare in azione, darle finalmente il colpo di grazia e togliersela dai piedi una volta per tutte.
Ranma sarebbe stato solo suo, non poteva essere amore… quella insulsa ragazza poteva solo suscitare la pena del suo fortissimo futuro marito.
Che donna era una che non poteva dare eredi al suo sposo? Ci avrebbe pensato lei a dargli un mucchio di bambini, dei veri guerrieri.
- Sta migliorando ma non è fuori pericolo. Ci sono un paio di posti dove potreste andare. Sono sorgenti con acque speciali. Telefonerò ad Akane in questi giorni così potrete organizzarvi…
Un rumore e i due scattarono verso la porta.
- Chi è la ? - Non volendo Shan pu aveva urtato un porta ombrelli ma con una mossa felina era scappata prima che i due potessero vederla.
Il dottor Tofu e Ranma si guardarono intorno con circospezione. Era palese, qualcuno stava origliando.
Lo sguardo del codinato cadde sul pavimento. Un campanellino. Con sommo orrore si rese conto a chi appartenesse quel piccolo monile.
- Dannazione! Shan pu ha ascoltato tutto! - Ono sbiancò. Conosceva la giovane amazzone. Una ragazzina piena di forza e determinazione ma anche una gran piantagrane.
I due uomini si guardarono negli occhi e il codinato scattò l’inseguimento della cinese.




In pochi minuti, Shan pu arrivò al ristorante per raccontare tutto alla nonna ed escogitare un piano infallibile.
- E così la piccola Akane non può dare a Ranma degli eredi… suppongo che sia successo dopo la questione del monte Hoo. Se venisse alla luce, il fidanzamento sarebbe annullato sicuramente.  -
Nuvolette di fumo circolari si addensavano nell’aria. La vecchia osserva la nipote crogiolare contenta. Effettivamente era un’occasione d’oro.
- Cosa impolta cosa le è accaduto… è un occasione da non peldere! Lanma salà mio!
- Dovrai sfidare Akane secondo la legge delle amazzoni, adesso che il futuro marito si è dichiarato a lei.
- Proferì lapidaria.
Un fremito di rabbia attraversò lo sguardo della cinese. Il suo amato non poteva essersi dichiarato a quella sciocca ragazza violenta.
Non facevano altro che litigare, non erano riusciti nemmeno a sposarsi… se si amavano avrebbero trovato un modo, no?
- Questo non è mai stato un ploblema, quella stupida la batto quando voglio! - Obaba rifletteva.
Tornata nel quartiere dopo un mese in Cina, aveva sentito alcune signore parlare entusiasticamente del dojo e dei due ragazzi.
Pareva davvero che i due insieme stessero facendo grandi cose. Se non fosse stato per il bene della nipote anche lei sarebbe stata felice per loro. Una voce dura la distrasse da quello scomodo pensiero.
- Non vi vergognate, usare una debolezza così intima per i vostri scopi! Si sono dichiarati lasciateli in pace! - Mousse non era riuscito a stare zitto.
Non aveva nulla a che vedere con Akane Tendo ma non riusciva a sopportare quel modo di pensare tutto amazzone di sfruttare ogni minima debolezza dell’avversario nella maniera più gretta e disonorevole.
- Tu fatti gli affali tuoi papelo! - Gridò Shan pu versandogli un secchio d’acqua addosso.
- Vado a sfidale quella mocciosa! - Si diresse fuori di gran carriera, sotto lo sguardo pensieroso della nonna e lo starnazzare di Mousse.




Nell’uscire urtò contro qualcosa di duro. Ranma la teneva per le braccia, guardandola furente.
- Lanma! - Cercò di divincolarsi dalla presa per abbracciarlo ma lo sguardo di lui la fece desistere.
- Dove stai andando Shan pu? - Aveva capito che lui sapeva.
- Vado a sfidale lagazza violenta! Nessuno può falla a Shan pu!
- No! Non vai da nessuna parte… io e te adesso parliamo.

- Dopo che l’avrlò uccisa palleremo quanto vuoi. Fece per andarsene ma Ranma se la caricò di peso sottobraccio e la portò via.
Occorreva trovare un posto tranquillo, possibilmente lontano da fonti d’acqua. Dopo qualche minuto in cui la cinesina imprecava, atterrò in un piccolo spiazzale, dove qualche volta aveva lottato con Ryoga.
- Adesso tu mi ascolti…capito?
- Ailen ma…
- Tu non andrai da Akane a sfidarla. Te lo proibisco
. - La ragazza s’incupì, stringendo i pugni.
- Hai paula che io possa battella?
- No..non è questo.
- Bofonchiò piccato. La sua fidanzata era molto migliorata ma sarebbe stata all’altezza di quella pazza?
- Ami davvelo quella stupida? Pelché non vuoi Shan pu!? - Ranma si freddò nel vedere i suoi occhi colmi di lacrime e dolore.
Tra le sue presunte fidanzate lei era quella che gli aveva dato più filo da torcere. Era testarda, instancabile ma troppo scaltra e senza scrupoli per lui.
- Shan pu ascoltami, tu sei molto carina. Sei un’incredibile guerriera e un’ottima cuoca…ma..
- Allola cosa mi manca? Cosa mi manca pel essele degna del glande Lanma Saotome!
- Sbottò iraconda. Non l’aveva mai vista così. Cominciò ad attaccarlo con agili mosse.
- Vedi tu mi hai sempre costretto a legarmi a te con qualunque mezzo…
- L’ho fatto pel amole. Lo sai che ti ho semple amato. - Altri calci volanti che il ragazzo neutralizzò con facilità, non voleva combattere con lei.

- No! Tu non mi ami! E’ questa la realtà. Tu ami il fatto di poter tornare al tuo villaggio vittoriosa con un marito guerriero. - Incassò il colpo assottigliando lo sguardo.
- Cledi allola che il mio non essele velo amole? Io mi sono innamolata di te giolno per giolno, pelché non vedi?
- Anche se fosse, tra un imbroglio e una pozione come farei a fidarmi di te? - Schivò alcuni pugni dandole un colpetto alla spalla. Si stava alterando anche lui.
- Pelché di lei ti fidi? Goffa e violenta com’è?
- Mi ha salvato la vita! C’è stata sempre per me… non mi ha mai costretto a fare nulla contro la mia volontà!

- Io sono cento volte più forlte, bella e capace di lei…potlei dalti tutti i bambini che vuoi!! - In un passo inconsulto scivolò sul terriccio. Ranma la prese al volo trovandosi a un palmo dal suo viso.  
- Hai ragione hai tutte le qualità che un uomo potrebbe desiderare…tranne una… - Shan pu si bloccò sorpresa, incapace di muoversi.
Poteva vedere la sua aura determinata scintillare come fuoco nei suoi occhi.
- Non sei lei… io la amo, l’ho sempre amata e nessun trucchetto, nemmeno la nannichuan potrebbe allontanarmi da lei. -
Il suo bel viso mutò in un espressione sgomenta e incredula. Avrebbe desiderato morire in quell’istante. Le aveva sussurrato una realtà troppo dura da accettare.
L’amore della sua vita amava la sua rivale. Era sincero e questo fece male, era felice come non lo aveva mai visto con lei e questo le dilaniò il cuore.
La grande amazzone era stata sconfitta. Aveva perso la più grande delle battaglie… la conquista del cuore di un uomo. Il suo Ranma.
Aveva lasciato il suo paese, disonorato il villaggio, era finita a fare la cameriera quando doveva essere la reggente della tribù delle amazzoni. 
Accasciata su se stessa, i bei capelli scomposti davanti al viso, singhiozzava copiosamente. Ranma si rese conto di essere stato davvero diretto.
Purtroppo con lei non c’erano altri mezzi ne era consapevole. Un brivido gli attraversò la schiena… *non può essere tutto così facile* appena quel pensiero si concretizzò nella sua mente si accorse che era troppo tardi.
Shan pu era sparita e il codinato sapeva bene dove. Doveva fermarla non poteva permetterle di attuare la sua vendetta.


- E così ti ha mollata eh. - Ryoga passeggiava per strada con Ukyo. Si erano incontrati per caso fuori al negozio di Okonomiyaki e la conversazione era subito finita sulla situazione Ranma e Akane.
- Grazie per il tatto, tu si che sai come consolare una donna. - Rispose sarcastica la cuoca.
- Sono nella stessa situazione bella, non mi piace affatto e non hai idea di come vorrei spaccargli il muso…
- ma ho fatto una promessa e io sono un uomo d’onore. Non importa con chi decide di passare la sua vita. Amerò per sempre Akane*.
-  Ukyo lo guardò ammirata e triste al tempo stesso.
- Beh è una magra consolazione ma suppongo ci sia ben poco da fare a questo punto. - Sospirarono coscienti.
In pochi attimi una baraonda li travolse. Shan pu atterrò sulla testa di Ryoga e dopo pochi minuti Ranma balzò facendosi perno sul muretto adiacente.
Che diavolo stava succedendo? Ebbero una brutta sensazione e in un battito di ciglia si unirono a quella strana corsa.


- Grazie per la lezione Akane Sensei! - Le giocose voci dei bimbi del corso di Kempo allietavano il dojo.
I piccoli erano delle spugne, imparavano così velocemente. Era davvero soddisfacente il suo lavoro. D’un tratto si sentì tirare la manica del jii.
- Maestra Akane… - Un bimbetto dai capelli scuri come la pece e gli occhi grandi e luminosi la chiamava imbarazzato. Il visetto era rosso e dietro la schiena nascondeva qualcosa.
- Akito chan! Dimmi… hai dimenticato qualcosa? Il bambino negò col capo e in un gesto goffo porse un garofano rosso alla ragazza.
- Per…per te maestra e scusami se ti faccio arrabbiare durante le lezioni… - Gli occhi di Akane si allargarono di stupore. Era un gesto dolcissimo e sorrise al piccolo sciogliendosi. Akito Chan le ricordava molto Ranma. Vivace, distratto e un po' zuccone ma con un altissimo potenziale. Sarebbe diventato un ottimo artista marziale un giorno. Vedendo che la maestra non rispondeva, cominciò a guardarsi intorno allarmato.
- Non…non ti piacciono i fiori?
- Oh… sì questo fiore è bellissimo e tu sei stato davvero un tesoro.
- Sei ancora arrabbiata con me?

- Come potrei, sei stato così gentile ed è una grande qualità per un combattente sai? - Il bimbo s’illuminò felice.
- Allora ci vediamo doma… - Non ebbe il tempo di concludere la frase che un oggetto tentò di colpirli.
Con uno scatto rapidissimo Akane portò in salvo Akito terrorizzato e si girò rabbiosa verso la direzione del lancio.
Un bombori si era conficcato tra le rocce del giardino. Akane fece entrare in casa il piccolo e si preparò in difesa. L’aura di Shan pu era fortissima.


- Fatti vedere! So che sei qui!
- Sei diventata veloce lagazza violenta.
- Dal tetto la sagoma elegante della ragazza si stagliava in tutto il suo orgoglio femminile. Akane dal canto suo si era immaginata quella scena più volte.
Sapeva del viaggio della gattina, ed era ben cosciente che se la voce di lei e Ranma fosse giunta alle sue orecchie non sarebbe stato facile farla mettere da parte.
- Ti aspettavo. - Un sorriso sinistro e la gatta atterrò a pochi centimetri dal suo viso.
- Vediamo cosa sai fale. Ti sfido.- Le baciò la guancia. Il bacio della morte. Akane tremò impercettibilmente, era una sfida mortale.
- Vieni nel dojo. - Soun,le figlie,Genma e Nodoka si affacciarono per capire cosa stesse succedendo.
Quando le videro capirono. Kasumi e Nabiki sospettarono subito che fosse a causa del nuovo rapporto tra la sorella e il codinato.
Erano donne, nonostante non sapessero i particolari avevano notato l’aria di pace che aleggiava tra loro.


- Bambina mia, sei sicura che la vuoi affrontare? - Il signor Tendo era molto preoccupato per la figlia.
- Certo papà, è l’ultima volta che entra in questa casa spadroneggiando. - Akane ripensò a tutte le volte che quella pazze era entrata senza permesso,
infilandosi nel letto di Ranma, avvelenando il cibo, distruggendo il dojo più volte, senza la minima educazione o considerazione.
- Sto aspettando. - In quel momento Ranma fece la sua apparizione davanti all’entrata, affannato e provato.
- Akane non l’affrontare! - La mora si sentì profondamente offesa. Sapeva che lui lo diceva per difenderla ma da qui a ordinargli di non combattere era davvero troppo.
- Fatti da parte, è troppo tempo che aspetto questo momento!
- Stupida! Shan pu è senza scrupoli ti farai male!
- Akane lo fulminò con lo sguardo.
- Se non vuoi vedere puoi anche andartene e comunque grazie tante per la fiducia che hai in me, baka che non sei altro. - Come sempre che aveva frainteso.


L’aura di Shan pu faceva quasi paura e se la conosceva un po' ci sarebbe stato da correre all’ospedale.
- Fatti sotto! - In un fulmine Akane attaccò la cinese con abili calci. La stessa si stupì della sua velocità, riusciva a stento a schivarli.
Con un colpo di reni si fece perno sulla gamba di Akane arrivandole alle spalle. La mora se ne accorse e si abbassò dandole una gomitata in pieno addome. Shan pù barcollo di qualche passo stordita.
Quel maschiaccio era davvero forte, ma da quando?  Il codinato da parte sua era a bocca aperta. La sua ragazza era un’altra nella lotta. Furba, determinata era quasi speranzoso nel vederla vittoriosa.
- Vuoi giocale pesante eh? - Sussurrò la gattina. Con un paio di capriole, colpì la spalla della Tendo con due mosse rapidissime.
Due punti di pressione che le fecero contrarre il muscolo dal dolore. Il braccio destro era quasi fuori uso.
- Maledetta! - Era lancinante il dolore, ma non si sarebbe data per vinta così facilmente.  Altri due spettatori si erano uniti alla visione. Ryoga e Ukyo assistevano allibiti alla scena, appena dietro il codinato. Uno spaventato a morte l’altra curiosa di sapere chi delle due fosse effettivamente la più forte.


- Akane ti prego rinuncia! Non sei in grado… - Fu come uno schiaffo per la ragazza.
Le parole del suo fidanzato erano cariche di preoccupazione ma anche così sicure che non ce l’avrebbe fatta. Un moto di pura rabbia l’attraversò da capo a piedi.
- Ti faccio vedere io chi è il maschiaccio di casa Tendo! - Con la foga di un fiume in piena si lanciò contro la gattina e cominciò a prenderla a pugni, mentre lei si parava con le braccia.
Ignorava il dolore alla spalla, la rabbia era un ottimo anestetico. Un calcio nel fianco e con il braccio buono arrotolò i suoi lunghi capelli, stringendoli in una mossa letale. Non poteva muoversi.
- Dimmi che ti arrendi e ti risparmierò un umiliazione più grande. Viso a viso, odio puro nelle iridi di entrambe. Gli spettatori erano ammirati dall’abilità di Akane.
- Tsk! Sono una guerriera amazzone non mi lascerò sconfiggere da un essere indegno come te! - In un fulmineo gesto, le morse il braccio e si divincolò dalla presa.


Per la prima volta nella sua vita era davvero in difficoltà, stanca e provata. I colpi della Tendo somigliavano davvero a quelli di un uomo, potenti e precisi.
Doveva trovare un modo per metterla ko e sarebbe arrivata anche a mezzucci scorretti. Era il momento di usare il colpo di grazia.
Ogni buon combattente per quanto forte sia ha un punto debole e questo l’amazzone lo sapeva bene. Akane aveva il suo stesso punto debole. Ranma.
Doveva procurarle un trauma che non le desse la forza di reagire.
- Lagazza violenta, anche se vinci cosa impolta… conosco tuo piccolo segleto. Lanma me lo ha confessato.  - La mora si girò interrogativa verso il ragazzo, che sbiancò di colpo. Stava giocando davvero sporco.
- Akane non l’ascoltare! - Ma la cinesina rincarò la dose.
- Sta con te solo pelché è costletto dalle cilcostanze, gli fai pena, sei una palla al piede… chi vollebbe una donna così poco femminile e addirlittula incapace di dale figli?
- Lascialo a me, noi amazzoni siamo famose pel nostla feltilità. Gli dalò tutti i bambini che vuole. 
- Tutta la famiglia si congelò all’istante.
Cos’era quella storia? Sapevano  che era stata poco bene, certo non si aspettavano un orrore del genere. Ryoga e Ukyo si portarono una mano alla bocca sconvolti.


Come in un film a rallentatore Akane si voltò verso Ranma con gli occhi colmi di lacrime e lo sguardo distrutto dal dolore.
Il ragazzo sentì il suo cuore spezzarsi definitivamente in due. Poche parole sussurrate.
- Tu lo sapevi…? - Ogni sua fibra era in attesa di una risposta. Non sentiva più la voce disperata di suo padre o il pianto sommesso di Kasumi.
Il codinato non riusciva a proferire parola. Se avesse ammesso la sua colpa sicuramente avrebbe dato man forte a Shan pu, se avesse negato si sarebbe sentito l’essere peggiore del pianeta.
Ma lei aveva capito. Oramai le parole non servivano più. Il bel viso della piccola Tendo mutò in una smorfia di disprezzo profondo e Ranma desiderò solo che il pavimento si aprisse inghiottendolo per sempre.
Era finita. Lei lo stava odiando senza proferire parola.


- Che c’è? Ti aspettavi d’un tlatto che Lanma ti amasse? Povela illusa…- La gattina aveva passato il segno. Il Chii di Akane si stava espandendo in maniera rapidissima e minacciosa.
La testa china in avanti, le mani all’ altezza del petto e le gambe leggermente divaricate. Ryoga al volo capì cosa voleva fare.
- Non lo fare! Per i kami … ti prego Akane fermati! - La testa del corvino schioccò pesantemente voltandosi verso Ryoga e poi di nuovo verso la mora.
Possibile che avesse intenzione di fare quello? Chi diavolo glielo aveva insegnato? Una sfera di energia blu, potentissima si creò dalle mani della ragazza.
Per la prima volta nella sua vita Shan pu tremò di terrore. Un vento inarrestabile vorticava intorno alle combattenti.
- Shishihokodan!!!!* - Gridò la ragazza lanciando la sfera contro la cinese. Un ondata terribile la travolse. Sarebbe sicuramente morta se un ombra nera non l’avesse messa in salvo appena in tempo.
Obaba era arrivata sul filo del rasoio. Aveva deciso di non presenziare all’incontro ma non aveva fatto a meno di restare nei paraggi.
Si era stupita della potenza di quel colpo soprattutto perché sprigionato da una persona inaspettata. La sua adorata nipote era stata sconfitta e beffa del destino proprio da una tecnica cinese antichissima.


Nessuno poteva crederci, un colpo di una tale portata… doveva essere davvero disperata. Ryoga lo sapeva bene. Il colpo funzionava solo se la persona era totalmente nel baratro dell’agonia pura.
Calde lacrime rigarono il suo viso. Akane dondolava leggermente sul posto con lo sguardo vacuo. Il colpo stesso le aveva procurato tagli ed escoriazioni. Poteva capire come si sentiva.
Tradita dal suo uomo, istigata da quella strega e la disperazione del suo problema trattenuta per mesi e spiattellata così ai quattro venti. Per forza il suo Shishihokodan era così letale.
Ranma era un crogiolo di emozioni. Spaventato dal colpo, inorridito dalla disperazione di lei e felice che avesse vinto la sfida.
Doveva farle capire che era tutto un equivoco, che quella pazza aveva mentito, che lui sapeva del suo problema ma non era certo per quello che si era dichiarato.
Angoscia pura lo attanagliava. Provò ad avvicinarsi alla ragazza lentamente ma lei si voltò di spalle.
- Fuori dal mio dojo… fuori dalla mia vita. - Smozzicò sulle labbra incapace di guardarlo. Un fulmine squarciò l’aria e il cuore del ragazzo.
Lo stava cacciando per sempre. Era accaduto, in un attimo, senza dargli il tempo di spiegarsi. Perché lei avrebbe dovuto ascoltarlo per l’ennesima volta? Perché perdeva ancora tempo con un piantagrane come lui?
Perché aveva dato il suo cuore ad uomo così irresponsabile e meschino? Nemmeno il tempo di formulare questi pensieri che Akane cadde a terra svenuta.
Un rivolo di sangue colava dalla bocca, mentre forti spasmi agitavano il suo corpo.
- Akane!
- Oh kami, chiamiamo il dottore!
Tutti si avvicinarono ma Ryoga fu più veloce. La prese in braccio e seguito a ruota da Kasumi l’accompagnarono in camera sua, non prima di scoccare a Ranma uno sguardo disgustato.


 

* Citazione dall' OAV "Ricordi sopiti"
* Shishiihokodan è il "colpo del leone" imparato da Ryoga, che convoglia la disperazione in una sfera di energia potentissima.


Angolo dell'autrice: Ma salveee!! Innanzitutto grazie mille per le recensioni. Mi rende felice sapere che la storia vi appassiona e che è scorrevole. Come va?
Eccoci qua all'ennesimo capitolo. Cosa ne pensate? Vi è piaciuto lo scontro tra Akane e Shan pu?
Ho sempre sperato nel manga di vedere Akane suonargliele di santa ragione.
Shan pu è fortissima anche perchè è senza scrupoli e volevo che si notasse.
Ho sempre pensato che a suo modo amasse davvero Ranma ma è un amore insano il suo.
Ranma dal canto suo, nonostante Shan pu sia davvero bella la prima cosa che pensa è "perchè akane non è carina e zuccherosa come lei" ,
quindi dall'inizio la Rumiko ci fa capire che non c'è trippa per gatti. :D
Ricordiamo che per le amazzoni l'uomo è secondario, quindi giustificabile il fatto di prenderlo per i fondelli o irretirlo con pozioni/trucchetti, cosa che la nostra gattina fa molto bene.
Secondo voi ocsa succederà adesso? Akane si riprenderà? Soun Allagherà il dojo? Spero di avervi appassionato a questa storia e vorrei che ascoltasse/ vedesse il video della la canzone tema del capitolo.
Che da anche il titolo alla storia, credo che sia molto attinente con i nostri Baka di Nerima.
Alla prossima.
Hugs
Karmy






 

 

  
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