Videogiochi > Zelda
Ricorda la storia  |      
Autore: Phantom13    30/06/2014    4 recensioni
Wind Waker
------
Nella sala del perduto castello di Hyrule,
Ai piedi di una certa statua,
Guardando lui, vide se' stesso.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Link
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Per quel che vale ....



Lentamente, alzò lo sguardo. Deglutendo appena, studiò con attenzione quei lineamenti affilati e i tratti decisi di quel volto scolpito nella pietra. Guardò i suoi occhi profondi, con un tenue timore riverenziale che gli palpitava nel petto. Era un viso che imponeva rispetto, in un qualche modo ancestrale.
Lo sguardo del giovane osservatore si spostò ad ammirare il braccio teso in avanti, che reggeva la Spada Suprema, puntata verso il cielo, in gesto di sfida. O verso il mare, se si voleva essere piu’ realistici. Il cielo era ben lontano da loro, in quel momento. Eppure, quella dell’Eroe era una posa che parlava di forza, coraggio e stabilità. Parlava di una promessa di sostegno e di difesa in caso di necessità.
Link socchiuse gli occhi, tornando a fissare lo sguardo della statua, mentre il silenzio millenario di quel luogo gli assordava le orecchie. Mosse qualche timido passo in avanti, sfiorando con le dita il piedistallo della statua dell’Eroe, nel salone principale dell’antico castello di Hyrule. Le ritrasse rapidamente, come se si fosse aspettato di venir scottato da quel lieve tocco.
-Dunque, sei tu.- si sentì dire, rivolto a quella pietra. –Piacere di conoscerti, Eroe del Tempo. Io sono Link, dall’isola Primula.- si interruppe, come vergognandosi di avere una così misera presentazione di sè da offrire.
Chissà da dove proveniva, l’Eroe delle storie? Chissà da quale luogo era iniziata tutta la vicenda? Non era stato tramandato, da dove l’Eroe provenisse. Nemmeno si conosceva il suo nome. Soltanto si erano tramandate le sue gesta. Le sue battaglie contro il Male.
Un bizzarro sentimento sostituì il profondo rispetto che quella figura imponeva: si sentì infinitamente minuscolo e infinitamente debole, una misera pulce.
In effetti, era basso (specialmente se paragonato a quella statua immensa), era ancora un bambino. Bambino che aveva legata alla schiena una spada. Bambino che sulla pelle offriva già non poche cicatrici. Bambino che aveva accettato quella guerra che nessun altro aveva voluto. Nemmeno l’Eroe della statua.
Ora, lo sguardo del suo predecessore non gli sembrava più caldo, bensì quasi pungente, come se un rimprovero senza forma aleggiasse nella sua gola, impossibilitato ad uscire ed a manifestarsi.
Il piccolo Link fu preso dallo sconforto. Cosa credeva di combinare, in concreto, lui, minuscolo? Cosa sperava di fare?
Voleva salvare sua sorella, Arill.
Voleva arrestare l’avanzata di quel tizio oscuro, Ganon.
Alzò di nuovo lo sguardo. Nemmeno l’Eroe de Tempo c’era riuscito, però, a sigillare definitivamente quell’entità crudele. Anzi, non solo aveva fallito, ma aveva anche voltato le spalle alla sua gente, quando il bisogno era incalzante.
-Si può sapere che hai da guardarmi così, allora?- sussurrò Link, ora arrabbiato, senza però osare alzare troppo la voce, come per paura che quel silenzio denso come colla potesse spezzarsi e mandare in frantumi quel luogo subacqueo che nemmeno avrebbe dovuto esistere. -Mi dispiace se io non sono come tutti si aspettano che un eroe dovrebbe essere.- si sentì dire. –Ma almeno  ci sto provando, io!- la sfumatura acida dell’ultima accusa non passò inosservato nemmeno a lui stesso. Un chiaro attacco rivolto direttamente a colui che non era mai arrivato.
Il silenzio calò nuovamente sulla sala impolverata e semidiroccata, congelata in quell’immobilità che aveva colto ogni singolo anfratto di quel regno da orami un numero incalcolabile di secoli.
-In fondo, è tutta colpa tua.- borbottò di nuovo Link.
-Se tu fossi venuto quando questa terra aveva bisogno di te, io ora non mi ritroverei a dover solcare i mari e a dover combattere contro bestie enormi.-
Si sentì quasi in colpa per quello che aveva appena detto. Abbassò rapidamente lo sguardo, fissando le proprie scarpe, saldamente poggiate su quelle pietre antichissime. Diede un colpetto ad una briciola di mosaico, crollata da chissà dove.
-O forse- aggiunse, sempre sussurrando –Anche tu hai finito il tempo che avevi a disposizione. Vero?- sospirò, alzando di nuovo lo sguardo verso gli occhi della statua. –Vorrei solo sapere come sei morto, di preciso. Cosa accidenti t’è successo per fare sì che nessuno si accorgesse che tu non c’eri più.-
Si diede dello stupido, sia per parlare ad una statua, sia per domandare cose ad una statua. Nonostante ciò, una tristezza senza nome gli crebbe nell’animo. Gli serrò la gola.
Molto strano, ma in quel momento si sentiva così dannatamente vicino al protagonista di tutte quelle leggende! Si sentiva … quasi una parte di lui. Fin troppo vicino. Gli parve quasi di sentire l’impeto di disperazione di quel popolo ormai estinto, e il dolore rovente dell’Eroe vestito di verde. Fu un misero attimo, un soffio di percezione che andò perdendosi in una frazione di secondo, smarrendosi nuovamente per gli interminabili spazi immoti di quello scheletro di castello, vagando come uno spettro senza tomba.
Il piccolo Link, alzò nuovamente lo sguardo verso l’Eroe del Tempo. Poggiò ancora una volta le dita sul piedistallo della statua, questa volta senza più timore.
-Per quel che vale, io ci proverò.- sussurrò, rivolto sia a lui, sia a se’ stesso.



 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Zelda / Vai alla pagina dell'autore: Phantom13