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Autore: GabrielleWinchester    30/06/2014    2 recensioni
Dopo la battaglia contro Semeyraza, tutto sembra ritornare alla normalità nella famiglia Winchester...ma è una normalità che ha il sapore di mistero, un mistero legato al regno più misconosciuto di tutti, il Purgatorio e che darà modo ai fratelli Winchester e alle loro compagne di conoscere nuovi personaggi e scoprire verità nascoste. Buona lettura :-) Crossover Supernatural/Alphas/Guild Hunter di Nalini Singh :-)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Buon pomeriggio a tutti,
ecco a voi il ventunesimo capitolo di "Stairway to Purgatory"..Nel precedente capitolo abbiamo visto il dialogo tra Astrea, la madre di Christine/Hesediel e Lucifero, un dialogo molto teso...In questo capitolo si ritorna di nuovo a casa Winchester e si viene a scoprire chi ha interrotto la chiaccherata tra Christine e sua sorella Sheeira..Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che la stanno leggendo e la leggeranno, tutti coloro che la stanno recensendo e la recensiranno, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie nelle seguite/ricordate/preferite e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)

19/Settembre/2026 Casa Winchester Pochi attimi dopo l’uscita di Dean
Dean aveva appena socchiuso la porta e Sheeira guardò stupefatta la sorella. L’espressione di Dean non richiamava nulla di buono. Era raro trovarlo così serio, ma se succedeva, significava che qualcosa di grosso era in arrivo per ognuno di loro.
“Fa sul serio dici?” domandò Sheeira, alzando le sopracciglia.
“Mio cognato Dean è un gran burlone ma sa essere tremendamente serio” disse Christine pensierosa, mentre la luce arancione e violacea del tramonto illuminava la stanza “Andiamo”.
Poi insieme cominciarono a scendere le scale. Christine si accorse che i raggi del crepuscolo creavano delle bolle rossastre nella pelle di Sheeira ma non indagò oltre. Si chiese, piuttosto, chi fosse la persona misteriosa che li aspettava? Ormai poteva aspettarsi di tutto. Anche Lucifero che ballava la lap dance… Questo era un po’ improbabile. Improbabile ma non impossibile.
“Tutto bene?” domandò Christine, vedendo che la sorella aveva il fiato corto “Vuoi una mano d’aiuto?”
E nel dire questo allargò il braccio destro verso di lei e le sorrise. Sheeira la guardò un po’ speranzosa, ma poi scosse la testa irritata. Doveva fare da sola. Non aveva bisogno di lei. Christine rimase lì ancora un po’, in attesa della risposta della sorellina minore. Sapeva che era stata ferita più e più volte e che non era tipa da esternare i suoi sentimenti. Lo testimoniava il braccialetto.
“Non sono in un nosocomio” disse Sheeira con fare sdegnato “Andiamo”.
Hesediel sospirò e aprì la porta della cucina. Sheeira era una tipa molto orgogliosa e preferiva fare di testa propria. La vide passare una mano intorno alle ferite e rimarginarle. Nel tavolo della cucina erano seduti Dean, Sam, i figli, Violet, Cass e Crowley. Il demone stava assaporando lentamente un caffè aromatizzato alla vaniglia. Sembrava totalmente a suo agio. Nell’anulare della mano destra c’era una fedina in oro bianco e rosso, in cui c’era scritto “Bobby forever”. Il lupo perde il pelo…
“Alla buon’ora fanciulle” disse Crowley con fare annoiato “Mi stavo addormentando”
“Siamo tutti qui, adesso” disse Dean furibondo “Che cosa vuoi Crowley?”
“Christine la tua nuova essenza ti dona parecchio” disse Crowley malizioso, girandosi verso l’arcangelo delle Dominazioni “Che cosa è, respiro di Purgatorio?”
“Dean ti ha chiesto cosa sei venuto a fare” esclamò Cass in tono perentorio, spalancando le ali e materializzando una spada angelica al fianco destro.
“Oh ciao Cass” disse Crowley giulivo “Ti vedo giù... che ti succede, non ti senti appagato? Perché sai ho io la cura”
Cass fece un sorriso feroce e non replicò. Non avrebbe mai potuto dimenticare il suo patto con Crowley per cercare il Purgatorio. Per colpa sua, Cass stava rischiando di troncare l’amicizia con Dean. Il demone con un gesto teatrale tirò fuori un oggetto dalla tasca. Era una forbice di onice nera decorata con turchesi e lapislazzuli. La Forbice di Nyx o Aletheia Gladia. Tutti rimasero a bocca aperta. L’arma di Atropos.
“Immagino che state cercando questa” disse Crowley divertito, agitandola davanti ai presenti.
“L’arma di Atropos” esclamò Christine inorridita “Allora sei tu...”
“E chi ti aspettavi?” domandò Crowley, corrugando le sopracciglia “Il coniglietto pasquale?”
“Che cosa pretendi da noi?” domandò Sam bellicoso “Non farci perdere altro tempo”.
“Quanta rabbia in te, giovane Skywalker”
“Paga i diritti d’autore” ribatté Sheeira sarcastica “Questa è una battuta di Lucifero”.
Crowley si girò verso di lei e congiungendo le mani disse “Sheeira…chi non muore si rivede. Non eri morta a causa di Ignitia?”
Sheeira gli scoccò un’occhiata velenosa e non rispose. Crowley giocherellò con la lama, almeno fino a quando non si trovò puntata la lama di Cassiel alla gola e allora perse tutto il divertimento. Sam era furibondo e nei suoi occhi c’era tutta la potenza dell’arcangelo delle Potestà. Un filo di sangue calò dalla gola di Crowley.
“Che cosa vuoi Crowley?” sibilò Sam “E sii breve”.
Il demone questa volta parlò serio “Sapete tutti che io ho come unica missione, quella di trovare il Purgatorio e di assoggettarlo al mio volere”.
“Abbiamo sentito la radio, grazie” ribatterono i presenti sardonici.
“E ovviamente non posso permettere a quattro scimmie come voi, seppur con le ali, di intralciare i miei piani”.
“Di cosa vuoi” disse Sam al limite della sopportazione.
“Voglio che non costituiate più lo specchio di lapislazzuli. Voglio che ne restiate fuori da questa storia”.
Lo disse in un modo strano, come di una minaccia e anche di paura. Gli occhi rossi erano velati di un qualcosa che i presenti non si sapevano spiegare. C’era qualcosa di più del conquistare il Purgatorio.
“Altrimenti cosa farai? Attiverai la maledizione contro i nostri figli?” domandò Dean sarcastico.
“Precisamente” disse Crowley senza pietà “Non provate a fermarmi”.
Il cacciatore cominciò a brandire il pugnale curdo contro i demoni e lo scagliò contro Crowley. Il demone si ammantò di fuoco e scomparve. Ci mancava solo questa.
“Figlio di buttana” disse Dean furibondo e si rivolse a Cass “Puoi…?”
“Posso provarci” disse Cass cauto “Se ha attivato una maledizione di sangue, avrò bisogno di altre persone”.
“Prenditi chi cavolo vuoi, ma non permettere che facciano del male ai miei figli” disse Dean furioso.
Cass calò la testa e scomparve con fruscio di ali. Per un po’ non successe nulla, poi Sam disse, alzandosi dalla sedia “Credo che dovremmo incominciare a indagare”.
“Su che cosa?” disse Violet inarcando le sopracciglia “Non sappiamo nulla di questo specchio di lapislazzuli”.
“Nulla, non è vero” intervenne Sheeira “Sappiamo chi potrebbe aiutarci”.
“Chi?”
“Haniel” disse Sheeira vittoriosa “Quel piccolo topo di biblioteca può aiutarci. Mi farebbe piacere rincontrare l’arcangelo dell’amore “.
“Già” disse Sam annuendo “Haniel può essere un valido aiuto”.
Dean sbuffò geloso ma non replicò. Violet disse “Perché dovremmo fidarci di te?”
“Perché, per l’ennesima volta, io non ho nessuna intenzione di nuocervi” disse Sheeira esasperata “Ed io non ho pugnalato mia sorella alla pancia mentre era incinta”.
“Questo è un colpo basso” disse Violet imbarazzata “Io ero posseduta”.
“Novità del giorno” disse Sheeira velenosa “Non eri posseduta, mentre pugnalavi Christine. Eri tu”
La cercatrice d’angeli la guardò furiosa e disse “Stai mentendo”.
“Io sono un angelo ribelle, non un demone!” esclamò Sheeira irritata “Io non mento. E ti giuro, sulle sette corone di Dio, che ti ucciderò se proverai di nuovo a fare del male a Christine...”
“Basta” disse Christine “Basta così”
“Christine tu credi a lei?” domandò Violet incredula.
“Io non credo a nessuno” disse Christine in tono duro “So soltanto che un pazzo di un demone ha lanciato un qualche tipo di maledizione ai nostri figli, che ci vuole far impedire di salvare il Purgatorio, a cui ho giurato la mia assoluta fedeltà. So soltanto che dobbiamo incontrare gli Alphas e altri arcangeli. Quindi basta così”
Violet stava per ribadire, quando gli occhi castani di Christine cominciarono a diventare viola e non era un buon segno. Non era buono sfidare Christine. Era, pur sempre, un arcangelo delle Dominazioni.
“E come faremo con i figli?” domandò Dean “Non possiamo lasciarli soli”.
In quel momento arrivò Cass che disse “Potete andare, ci penso io”.
“Cass, sei sicuro?” domandò Dean
“Si Dean, sono sicuro” lo rassicurò Cass “Voi siete un valido aiuto per l’equilibro del Purgatorio e io ho intenzione di aiutarvi”
“Ti affido due parti importanti della mia vita” disse Dean “Non osare...”
“Stai tranquillo” disse Cass “Andate pure”.
Aspettò che tutti se ne andassero a casa di Haniel. E poi calde lacrime cominciarono a colare tra le guance. Durante la sua breve permanenza in Paradiso, aveva visto la verità dietro la coltre di nebbia. Non era tanto la maledizione di sangue contro i figli Winchester a preoccuparlo, quella si poteva aggirare facendo indossare una piuma d’angelo, ma un’altra cosa. Ma non poteva fare nulla.
“Cass tutto bene?” disse Michelle impensierita “Dove sono i miei genitori?”
“Sono andati a indagare sullo specchio di lapislazzuli”.
“Tutto bene?” domandò Michelle “Mi sembri pallido”.
“Sì” disse Cass “Tutto bene”
La Nephilim angelica lo guardò sconcertata, prese la sua cioccolata calda con un po’ di cannella e la portò sopra. Cass aspettò che andasse sopra e poi cominciò a cantare. Aveva bisogno di Gabe e Balthazar al più presto. C’era in gioco una vita.

 
  
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