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Autore: SAA89    02/07/2014    1 recensioni
Storia alternativa a DBGT: tre anni dopo la morte di Majin Bu, e ad un anno dall'arrivo di Tarble, una persona a cui Vegeta era molto legato riemergerà dall'oscuro passato del principe.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 17, Goku, Nuovo personaggio, Tarble, Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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RED TAIL cap.98: senza più speranze

Vegeta e Zaku si stavano battendo alla pari. Al momento nessuno dei due sembrava riuscire a prevalere sul suo avversario. I due sembravano avere esattamente la stessa forza combattiva.

Vegeta aveva notato quasi subito di avere un leggero vantaggio in termini di velocità, e aveva anche capito che, se voleva spuntarla, doveva sfruttare quel vantaggio al massimo. Non poteva lasciare a Zaku un solo attimo di respiro.

D’altro canto, Vegeta si era accorto anche di un’altra cosa: ben presto sarebbe stato lui quello a rimanere senza fiato. Infatti, se Vegeta era quello con la maggiore velocità, Zaku era indubbiamente quello con la maggiore resistenza.

Il generale incassava senza nemmeno vacillare attacchi che avrebbero potuto spazzare via avversari del calibro del Majin Bu originale senza troppi problemi. Vegeta doveva escogitare qualcosa, o si sarebbe ritrovato presto a corto di energie senza essere riuscito a indebolire o danneggiare il suo avversario...

Mentre il principe dei sayan combatteva la minaccia principale, Goku, Gohan, Yasira e C-17 stavano cercando di allontanare i due generali rimasti dai loro amici, per evitare che qualcuno di loro finisse vittima del fuoco incrociato. Già più di una volta, infatti, qualche ki-blast vagante era andato a cadere vicino a persone che non erano in grado di pararlo.

Avevano pensato che sarebbe stato più facile. Avevano pensato che, essendo ora in quattro contro due, la sconfitta dei due uomini di Zaku fosse ormai solo una questione di tempo.

Avevano pensato male.

Suwa e Araki erano incredibilmente forti ed incredibilmente veloci. Persino Goku, il più forte dei quattro e l’unico in grado di usare il teletrasporto, aveva seri problemi a stargli dietro.

Fu dopo circa cinque minuti di combattimento che Gohan venne scaraventato contro un grattacielo da un calcio di Araki. Il giovane colpì il palazzo a circa un terzo della sua altezza, spezzandolo in due. La parte superiore iniziò a collassare, facendo crollare anche quella inferiore e seppellendo il figlio di Goku sotto le macerie.

Il generale era pronto per il colpo di grazia: aveva già le braccia tese in avanti, creando una sfera d’energia violacea che mandava scariche elettriche tutt’intorno. Ma, proprio al momento di lanciarla, venne colpito alla schiena da un’onda energetica di Goku.

La terribile sfera d’energia era partita lo stesso, ma colpì il bersaglio con solo una frazione della sua potenza iniziale. Nonostante ciò, l’esplosione fu comunque abbastanza potente da spazzare via tutti i detriti del grattacielo appena distrutto, lasciando la suo posto un grosso cratere con, al centro, un agonizzante Gohan.

Araki era ripartito all’attacco, affrontando addirittura tutti e tre gli avversari rimasti contemporaneamente. Suwa stava per andare a dar manforte al suo collega, quando, guardando verso il punto in cui Gohan giaceva inerme, notò un piccolo omino verde che correva verso di lui.

Probabilmente era il caso di andare a dare il colpo di grazia a quel moccioso. Ma ecco che successe qualcosa di strano: il tizio verde si era avvicinato a Gohan; gli era bastato toccarlo per pochi secondi , ed ecco che il ragazzo si rialzava facilmente in piedi, fresco come una rosa e senza la benché minima traccia di ferite o lesioni.

Non le era chiaro se si trattasse di stregoneria o di qualche altro potere misterioso, ma una cosa era certa: quel tizio era chiaramente un qualche tipo di guaritore. E anche molto bravo.

< Allora è così che stanno le cose, eh? Giocate sporco, brutti vigliacchi... > mormorò la generalessa.

Quel tizio rappresentava un grosso problema. Andava eliminato subito.

Araki se la stava cavando ancora abbastanza bene. Attese che anche Gohan lo attaccasse: a lei sarebbero bastati pochi secondi.

Il figlio di Goku infatti ci mise solo pochi secondi ad alzarsi in volo e ributtarsi nella mischia. Da solo contro ben quattro avversari, Araki non avrebbe resistito a lungo.

In effetti il generale stava rapidamente avendo la peggio, venendo colpito da più parti da pugni e calci a ripetizione. Iniziò a chiedersi che fine avesse fatto Suwa.

La risposta alla sua domanda arrivò sotto forma di un’esplosione in lontananza, che distrasse tutti, compresi Vegeta e Zaku, dal combattimento. Non appena la nube di fumo si diradò, tutti furono in grado di scorgere il corpo senza vita di Dende al centro di una zona in cui il terreno era annerito e bruciacchiato.

Ci volle meno di un battito di ciglia perché tutti si rendessero conto di che cosa la morte di Dende implicava.

Non ci sarebbero più state le sette sfere. Nessun drago sarebbe mai più venuto a cancellare gli orrori di Zaku e del suo esercito.

L’universo intero era stato quasi interamente epurato. E ora, sarebbe rimasto così per sempre.

Nessuno dei caduti in battaglia o delle vittime della furia omicida di Zaku avrebbe mai più avuto l’opportunità di tornare a camminare nel mondo dei vivi.

Forse non sarebbe esistito più il mondo dei vivi.

< CHE COSA HAI FATTO ?!! > tuonò Goku. La generalessa si voltò lentamente nella sua direzione:

< Ora possiamo finalmente combattere in modo leale, senza sporchi trucchetti... > sibilò.

Sul pianeta dei Kaioshin, quel terribile avvenimento aveva ammutolito tutti.

Crilin e Yamcha, appena giunti sul posto grazie ad un ordine speciale di Re Yammer, si erano uniti a tutti gli altri spettatori dello scontro. Ma in quel momento, non volevano credere a quello che riuscivano a vedere attraverso la magica sfera di cristallo del vecchio Kaioshin.

< Hanno... hanno ucciso Dende... > biascicò Crilin.

Yamcha era esterrefatto: < Ehi... ma questo significa che resteremo qui per sempre... non potremo mai più tornare in vita? >

Fu meno di un attimo dopo che il malcapitato terrestre ricevette un pugno sul naso tanto forte da farlo stramazzare al suolo. Alzando lo sguardo, si accorse che era stato Junior a colpirlo.

Il namecciano era furioso. Afferrandolo per il bavero della maglia, lo tirò nuovamente in piedi: < Sarebbe questo il problema più grave, secondo te? > ringhiò, furioso.

Yamcha non capiva. Voltandosi a guardare la sfera, Junior proseguì: < Nessuno potrà più tornare in vita! I pianeti, le galassie distrutti da Zaku e dai suoi uomini, non potranno più essere ripristinati! I terrestri, i namecciani e centinaia di altri popoli non vedranno mai più la luce del sole! E tu ti preoccupi solo di te stesso? >

Yamcha non rispose. Nessuno gli rispose. Tutti guardavano sconsolati la sfera di cristallo, che rifletteva le immagini di un pianeta dilaniato in cui si stava svolgendo una battaglia che, di fatto, aveva perso quasi completamente di significato. Che senso aveva combattere per il destino dell’universo se non c’era più un universo da salvare?

Quell’incubo tremendo avrebbe mai avuto fine?



E così, Dende ci ha lasciati. Niente più Dende, niente più sfere. Niente più sfere, niente più drago. Niente più drago, niente più desideri. Niente più desideri, niente più status quo. Vedremo come la prenderanno i nostri amicie, soprattutto se riusciranno a sconfiggere i cattivi adesso che nessuno può più beneficiare dell'aiuto di Dende.
  
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