Chapter six:





-In definitiva quindi, mi staresti dicendo che è colpa mia?!- Loki rotea gli occhi al 

cielo, passandosi una mano fra i capelli scuri.

-Se no di chi?- sibila a denti stretti, squadrando con uno sguardo infuocato quella 

specie di armadio a due ante che gli sta di fronte alla porta di casa, le braccia 

incrociate sul petto e quell'ammasso di pulci nascosto dietro di lui.

Il grosso Labrador abbaia, come a dar man forte al padrone, poi dicono che i cani 

non somigliano ai proprietari.

-Magari del gatto?- Loki spalanca la bocca, formando una "O" perfetta, piantando 

le mani sui fianchi.

-Prego?- conosce Thor da qualche settimana, più o meno da quando si è trasferito 

nel palazzo, insieme a quell'odioso ammasso di pulci.

La prima impressione che ha avuto di lui è stata quella di un culturista con troppi 

muscoli e troppo poco cervello, magari amante degli animali e fin troppo gentile per 

i suoi gusti. Non è andato molto lontano dalla realtà dei fatti.

Quel tipo è  decisamente troppo. Troppo e basta, non ci potrebbe mai andare 

d'accordo.

Il fatto che poi lo trovi estremamente attraente e che non gli dispiacerebbe essere 

sbattuto sul muro proprio in quel momento, non conta.

O almeno, cerca di non dargli peso, non si possono oltrepassare certi limiti.

-Senti, adesso io devo andare a lavoro, va bene? Non ho tempo per parlare della 

merda che il tuo cane lascia in giro- ringhia, scostandolo e allacciandosi il cappotto 

con una mano sola.

-Ah sì? E vogliamo parlare dei graffi sulla mia porta? Oppure di..- 

-Ascoltami bene, biondo, se ti dico che non ho tempo, non ho tempo. Lo capisci o 

no?- dice, scandendo le parole come se si trovasse davanti ad un grosso 

bambinone idiota.

Thor sbuffa, fissando critico la porta del suo appartamento, che in effetti è ricoperta 

di graffi e chiazze giallastre.

-Va bene, allora- si arrende alla fine, riafferrando il cane per il guinzaglio e 

raggiungendolo fino alle scale.

-Che vuoi?- lo guarda leggermente accigliato, mentre il cane uggiola risentito per 

una pacca in testa.

-Lo sto solo portando fuori, mica ti seguo. Non sono uno stalker, e poi, se proprio 

vuoi saperlo, il mondo non gira intorno a te!- lo supera, scendendo di fretta le scale.

Loki rimane imbambolato a fissarli sparire per la tromba delle scale, sbattendo 

ripetutamente le palpebre.

Dopo poco gli si colorano le guance di rosso, stringe i pugni, spingendo il labbro 

inferiore all'infuori.

-Ma come si permette? Che maleducato!- borbotta, ricordandosi di aver lasciato 

aperta la porta del suo appartamento.

Si volta andando a chiuderla e subito due occhi verdi lo scrutano, seguiti da un lieve 

miagolio.

Si china ad accarezzare il gatto fra le orecchie, ricevendo una serie di fusa 

compiaciute.

-Bravo piccolo. Io torno più tardi, sai dov'è da mangiare- il gatto lo guarda, poi si 

allontana dalla porta sparendo nella cucina, mentre la coda si agita mollemente in 

aria.

Sorride, corredo anche lui giù per le scale, dato che è in ritardo, ormai.

...

Risale le scale lentamente, gli occhi persi, la mano appoggiata al corrimano come 

sostegno.

Thor lo vede arrivare (lo vede sempre arrivare) e si volta, pronto all'ennesima litigata, 

ma il vicino non sembra dello stesso avviso.

Sembra ...triste. Non che di solito sembri allegro come una pasqua, ma quel giorno 

sembra...non saprebbe definirlo. Stanco? Abbattuto?

-Ehy- lo chiama, addolcendo il tono di voce, -Ehy- risponde atono il moro, 

rivolgendogli una veloce occhiata.

-Qualcosa non va?- il cane tira per entrare nella appartamento, abbaiando sempre 

più forte.

-Potresti..?- Thor ci mette un attimo a capire che la voce è quella del moro, 

-Buster, giù! Sta zitto!- lo caccia nel appartamento con un calcio leggero, al quale il 

Labrador si butta a terra, zampe all'aria.

Lo ignora, guardando invece le dita bianche e affusolate di Loki, che tremano 

mentre cerca di infilare la chiave nella toppa.

Lo sente mormorare un paio di imprecazioni, prima che le chiavi gli cadano 

definitivamente ai piedi.

Abbassa le spalle, appoggiandosi alla porta e lasciandosi cadere fino a terra, dove 

si raggomitola.

-Tutto bene? Ti senti male?- Thor gli si inginocchia accanto, posandogli una mano 

sulla spalla, accorgendosi che trema appena.

-Ehy...- 

-Non è giusto. Non è ... Non è giusto- bisbiglia, alzando appena il viso, facendogli 

scorgere una lacrima di frustrazione che gli sfugge dalle ciglia.

-Solo per un ritardo. Per uno stupido ritardo- sbatte un pugno contro la porta,

mugolando per il male subito dopo.

-Calmati, cos'è successo?- in un gesto istintivo, gli poggia le labbra sulla fronte, 

sentendolo scottare.

-Sei caldo. Sicuro di non avere la febbre?- si accorge solo in quel momento che ha 

il cappotto inzuppato d'acqua. Che abbia corso sotto la pioggia?

-Solo per una volta, solo per una volta. Un ritardo e mi sbatte fuori così..se solo..se 

solo non avessi aspettato, dannazione!- alza la testa di scatto, spintonandolo con 

risultati alquanto vani.

-È colpa tua, tutta colpa tua. Se non mi avessi fatto arrivare in ritardo a quest'ora io 

avrei ancora un lavoro, un lavoro di merda, ma pur sempre un lavoro!- ripete, 

spintonandolo di nuovo.

-Fermo, smettila. Ti ho detto di smetterla!- gli afferra le mani, stringendole fra le sue, 

-Datti una calmata. Stai male hai la febbre, forza, vieni dentro- Loki non sente 

nemmeno quello che dice, è troppo stanco.

Gli sembra che il mondo si stia oscurando, ma non gli importa granché, prima di 

svenire gli viene in mente che deve controllare la ciotola del gatto.

...

Si risveglia con un panno bagnato sulla fronte e la bocca impastata, prova a 

muovere la braccia ma le sente pesanti come macigni, lo stesso le gambe.

La testa gli pulsa e ringrazia il fazzoletto bagnato che lo rinfresca, altrimenti ha 

paura che la testa potrebbe scoppiargli.

Gli occhi si aprono appena, non ha nemmeno la forza per sollevare le palpebre, 

quindi rimane immobile con gli occhi semichiusi.

Dei passi si avvicinano e sente la struttura del divano su cui è sdraiato piegarsi 

sotto ad un altro peso.

Sente il panno bagnato sulla fronte che viene rimosso per essere sostituito da 

qualcosa di più morbido, sembrano...labbra?

-Mh...scotti ancora- riconosce la voce si Thor, e cerca di parlare, ma dalla bocca 

dischiusa gli esce solo un mugolio lamentoso.

-Shh, devi riposarti. Ecco- gli poggia di nuovo il panno sulla fronte ma stavolta è più 

fresco.

Si chiede come mai uno sconosciuto si occupi di lui con così tanta cura, mentre il 

biondo gli aggiusta la coperta sulle spalle.

-Tra un po' starai meglio. Non preoccuparti per il gatto, sono andato a vederlo io- gli 

ha preso una mano e la carezza, e se non fosse così stanco arrossirebbe fino alla 

punta dei capelli.

-Anche tu, però. Sei corso sotto la pioggia, eh? Che scemo- lo sente ridere 

sommessamente, prima di sospirare.

-Mi dispiace per stamattina. Non volevo farti arrivare in ritardo- una zaffata di ricordi 

lo investe in pieno, ma il tono dispiaciuto da cane bastonato lo distrae.

C'è un silenzio imbarazzante spezzato solo dall'abbaiare del cane.

-Buster! Fa silenzio!- lo riprende, Loki increspa leggermente un angolo della bocca, 

singhiozzando quella che dovrebbe essere una ristata.

Si sforza con tutte le forze di tirarsi a sedere, ma Thor lo afferra cercando di 

riportarlo giù, -Stai sdraiato- gli dice, con tono dolce ma fermo, ma Loki si aggrappa 

alle sue spalle, tenendosi stretto.

Avvicina il viso e socchiude le palpebre più che può.

-..zie- Thor lo guarda confuso, inclinando la testa da un lato, una mano che si gratta 

la testa, -Grazie- mormora con quel filo di voce che gli rimane, dato che sì, ha 

anche il maldigola.

Si sporge allungando il collo, fino a sfiorare le labbra del biondo con le sue, la mano

che gli accarezza la guancia.

È sicuro di vederlo arrossire vistosamente, mentre si lascia cadere ridacchiando sul

divano.

Per poco, perché improvvisamente sente il fiato caldo dell'altro sul collo, e la sua 

bocca che si preme con forza sulla sua, la lingua gli lecca il contorno delle labbra, 

spingendo per entrare.

Mugola, aggrappandosi nuovamente alle spalle del biondo, che ha portato le mani 

ai lati del viso di Loki, per non pesare su di lui.

Si staccano e Loki è più rosso di prima, le labbra schiuse e le gambe aperte come 

un invito.

Il cane accanto al divano fissa la scena quasi esasperato, raggiungendo il piccolo 

gatto nero all'altro capo della stanza.

Entrambi guardano i rispettivi padroni sul divano, e sembrano scuotere la testa, 

chiedendosi cosa abbiano fatto si male per meritarsi due proprietari fuori di testa 

come quelli.




...Angolo autrice/assassina...
Ehilà! Ma quanto sono stata stronza a tagliare sulla scena clou? Oltretutto dopo che vi ho fatto aspettare così tanto!
Comunque, scusate per il ritardo, lo so che il cap è un po' misero, però...
Spero comunque che vi sia piaciuto almeno un po' 
Un saluto

Im a Murder girl
P.S: pensavo di cambiare nick, quindi se un giorno lo vedete diverso sono sempre e comunque io! L'inconfondibile! (?)