Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Xenebe    02/07/2014    1 recensioni
Alla fine di Phantom (Fantasmi) Bonnie si rende conto che nonostante tutto Damon amerà sempre e solo Elena, lei non sarà mai importante quando la sua amica, ma se c'è qualcosa che ha imparato è la pericolosità della gelosia. Proprio per non rischiare di essere ancora vittima di quell'orribile sentimento e per non soffrire più Bonnie decide di fare un incantesimo, ma quando i suoi amici si accorgono che c'è qualcosa che non va, Bonnie dovrà cercare di rimediare ... è allora che succede la cosa più assurda di tutte... scompare.
Bonnie riuscirà a tornare a casa?
(Spoiler generici su Moonsoong)
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Klaus, Quasi tutti, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed eccoci di nuovo a Fell's Church...
A dopo!





Capitolo 13


E quando si arrossisce, significa sì, vero? È una sfumatura d'acquerello sulle guance, un tocco intimo, impudico e pungente che vale una conferma.
(Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupéry)





Da una settimana a questa parte tutta l’allegra combriccola era tornata tale di nome e di fatto. Grazie a Damon ora sapevano che Bonnie era viva, sana e salva, e sembrava anche felice, aveva biascicato un contrariato Damon.
-Le hai parlato?- aveva chiesto Elena, la risposta era stata una specie di grugnito infastidito, che la bionda aveva ben interpretato con un no e poi, cosa che non accadeva da mesi ormai, Damon era uscito di sua spontanea volontà per andare a prendere un po’ d’aria. E non era ancora rientrato in quella stanza.
Sapeva che si stava comportando come un immaturo e sapeva anche che non c’era motivo per essere così arrabbiato. Per quanto avesse sempre considerato sua la Streghetta, la verità era che non aveva nessun diritto su di lei. Forse Zander si sarebbe potuto innervosire. Accarezzò l’idea di andare a riferire al lupo la scena che aveva visto, solo per vedere qualcuno star male come lui, solo per ferirlo, ma probabilmente non gli avrebbe creduto, non erano proprio amici e lui non era proprio Mr. Sincerità,  o , cosa ancor più probabile, non avrebbe capito.
Aveva cercato di razionalizzare la cosa. Aveva tentato di essere il solito, affascinate, se stesso. Ma c’era qualcosa che lo innervosiva troppo. Aveva provato a spiegarlo a Stefan, ma era troppo felice di sapere che la loro AMICA era sana e salva, allora aveva provato con Sage, ma il vampiro gli aveva risposto con un sorrisino furbo e una mezza risata sinceramente divertita. Ed ora persino Elena e Mutt sembravano certi di aver capito. Credevano fosse geloso di quell’insulso bacetto di cui avevano saputo da Stefan! Come poteva essere geloso di una cosa del genere? Di certo Bonnie aveva dato baci più importanti a lui e persino al cagnaccio biondo.
Ovviamente non ne aveva parlato con l’unica persona che avrebbe potuto capirlo. La persona che si stava sedendo accanto a lui sul prato alla fine del cortile del Pensionato, all’inizio dell’Old Wood.
Damon era sdraiato, occhi chiusi, braccia e gambe aperte, nonostante si fosse da poco nutrito con sangue virgineo alla piacevole temperatura di 36°, più che sazio appariva stufo. E di certo il dover ostinatamente provare ad ignorare la presenza di Meredith non lo rendeva più socievole.
-Mi ignori?-
-Sto provando con tutte le mie forze a farlo, ma se mi rivolgi la parola è più difficile.-
-Damon!-
-D’accordo, che vuoi?-, si arrese aprendo gli occhi e guardandola.
-Ho saputo… che qualcosa ti ha infastidito quando hai visto Bonnie…-, sbuffò.
-Il mio fratellino è decisamente la quintessenza della discrezione!-
-Non è colpa sua, lo sai che non può materialmente tenere per sé nessuna preoccupazione quando scambia sangue con Elena e lei… beh mi dice tutto.-
-E anche a Mutt, vero?-
-È che le manca Bonnie…-
-Non l’avrei mai detto!-, disse infastidito, -Peccato che la cosa non sia reciproca!-
Le sue parole erano state così sprezzanti che sembrava quasi che non parlasse di Bonnie, ma di qualcuno che odiava.
-Quindi è vero che ti ha infastidito un bacetto?-, lui la guardò con fare ovvio, - Qual è il problema allora?-
-Credo…-, disse dopo un sospiro,- che sia stato il suo atteggiamento ad infastidirmi. Era così a suo agio, anche mentre arrossiva imbarazzata, era… se stessa. Era come…-
-Com’era lei con te? Come arrossiva con te? Come guardava te?-, lo aiutò Meredith.
-Forse… sì, credo sia stato quello… Il modo in cui arrossiva…-
-Damon, nessuno te lo ha chiesto ancora, ma sai che per te lei sta diventando sempre più importante?- Lui la guardò, rassegnato, ed annuì senza dire altro.
Restarono lì per parecchi altri minuti, in silenzio, il sole era ormai calato da un’oretta, ma Damon si decise a muoversi solo quando vide Meredith attraversata da un brivido di freddo.
-Andiamo, Miss Inquietudine,-scherzò calcando sul vecchio soprannome dato alla ragazza,- è tardi e decisamente tropo freddo per te.-
Mentre facevano l giro intorno al Pensionato per entrare dalla porta principale, un’ombra gli si parò avanti, barcollante. Damon riuscì ad afferrare la giovane un attimo prima che finisse a terra. Guardandola attentamente nelle tenebre, fu felice che la cacciatrice non avesse la sua vista.
La donna che aveva tra le braccia presentava segni di violenza fisica evidenti e una forte anemia. Qualsiasi essere l’avesse ridotta in quello stato, che persino a lui appariva ributtante, non si era solo nutrito del suo sangue, ma, a giudicare dai vestiti lacerati e le scie di sangue rappreso su di essi, l’aveva a dir poco torturata.
-Io… io…-, ogni parola che pronunciava sembrava volesse strozzarla, come se qualcosa cercasse di impedirle di parlare. Mentre cercava di combattere questo ostacolo mosse la mano facendo apparire una piccola fiammella tra le sue dita, troppo lieve perché illuminasse i suoi tratti sconvolti.
-Sei una strega?-, chiese Meredith e lei annuì, senza però mai staccare gli occhi da Damon.
-Lo è.-, comunicò questi poi si rivolse alla strega,- C’è un incantesimo che ti impedisce di parlare… chi ti ha obbligato a farlo?-, aveva imparato ormai che di solito se una strega era vittima di un incantesimo quasi certamente era stata lei stessa a lanciarlo.
-L… Lui… mi spia… spiace… ti ha… seguito… assicur-, le sue parole furono soffocate da uno spasmo.
-Calmati…- provò a rassicurarla la ragazza dagli occhi grigi.
-Tramite… la strega,-, riprese, poi toccò il volto di Damon, -Sei in pericol-, soffiò mentre il suo cuore batteva all’impazzata per poi fermarsi.
Meredith e Damon si guardarono : c’era una nuova minaccia e voleva Damon.







Finalmente un altro po' di Meredith e Damon, mi piace molto la loro amicizia.
Se ve lo state chiedendo la strega morta in questo capitolo è quella di cui si parlava nel cap 11, il carnefice... sarà la nuova minaccia? ;)
Per chi vuole contattarmi (anche solo per due chiacchiere):

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Un bacio!
   
 
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