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Autore: Sel Dolce    03/07/2014    8 recensioni
[ Raccolta One-Shot | Caleo | Rating variabile ]
#Fiamma: Leo le prese la mano trasportandola fino alle sue labbra, baciò le dita una ad una, assaporando quel momento magico.
#Falò: Si portò le mani sopra agli occhi prima di sentire un forte botto e girarsi verso il falò.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Leo Valdez
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#Fiamma

 

 

   Leo posò il piede destro sulla sabbia bianca dopo tanto tempo. Gli sembrava un sogno poter essere lì, aveva aspettato quel giorno per anni, si era immaginato tutto nei minimi dettagli.

   Ogigia non era cambiata da come se la ricordava, era tutto uguale. L'aveva sognata tutte le notti ricordandogli della promessa che aveva fatto mentre se ne andava lasciandola sola.

   Per un attimo temette di trovare un altro eroe insieme a Calypso, un altro che aveva fatto innamorare la ragazza di lui. Strinse i pugni guardandosi a destra e a sinistra alla ricerca di un altro ragazzo da cacciare via.

   Si diresse lentamente verso la stanza dove Calypso alloggiava da tempo immemore, ma non la trovò. Si concesse un attimo per osservare la stanza: era interamente bianca con una finestra enorme che dava sul lato boscoso dell'isola. Sul davanzale delle piante davano un po' di colore all'ambiente , tra di loro una candela rossa quasi del tutto consumata.

   Uscì dall'abitazione e si diresse verso il punto in cui si erano visti per la prima volta e si stupì dal ritrovarsi davanti ben tre eroi che prendevano il tea insieme alla sua Calypso.

   Tossì abbastanza forte da ricevere l'attenzione di tutti i commensali, gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime e Leo non sapeva se erano di felicità o di rabbia. Si aspettava un abbraccio, un bacio, ma niente. Lei rimase seduta dov'era e posando la tazza sul tavolo tese tutti i muscoli, incapace di decidersi sul da farsi.

   « Cosa ci fai qui? » chiese stingendo le labbra fino a farle diventare una linea talmente sottile che da dove era Leo sembrarono scomparire.

   Il ragazzo posò il borsone che si era portato da New York a terra, per tutti quei anni aveva aspettato quel momento e ora si sentiva estremamente fuori posto. Non era bello come quei tre ragazzi seduti al suo tavolo, non aveva i loro muscoli, aveva solamente delle mani incandescenti.

   « Sono tornato da te » rispose avvicinandosi a lei, anche se era seduta poteva essere certo di essere diventato più alto di lei. Le posò le mani sulle spalle cercando di attirare la sua attenzione, i tre uomini che si scambiavano occhiate dubbie e decisero di andarsene.

   Rimasero in silenzio, la prima incapace di credere che lui fosse veramente tornato da lei, il figlio di Efesto che non sapeva cosa dirle, si era preparato un discorso durante il viaggio, ma ora che era lì non riusciva ad aprir bocca.

   Calypso si alzò mostrando il viso rigato di lacrime « Sei tornato, sei tornato veramente » sussurrò abbracciandolo. Affondò il più possibile il viso nel petto del ragazzo che intanto aveva preso ad accarezzarle i capelli. Non era mai stato così felice, nemmeno quando erano riusciti lui e gli altri semidei a sconfiggere Gea.

   Si strinsero ulteriormente come a voler assicurarsi che si stavano toccando realmente. Annusavano l'aria sentendo uno l'odore dell'altro, e si accorsero che erano veramente lì ad abbracciarsi, non era un altro sogno, non si sarebbero svegliati lontani.

   Leo le prese la mano trasportandola fino alle sue labbra, baciò le dita una ad una, assaporando quel momento magico. Calypso lo guardò imbarazzata, le sembrava passata un'eternità da quando lui era caduto dal cielo.

   « Allora » iniziò lui sollevandola da terra prendendola con una mano sotto le ginocchia e l'altra sulla schiena « spiegami la presenza di quei bell'imbusti » concluse alzando un sopracciglio.

   Lei lo baciò, assaporò le sue labbra constatando che avevano lo stesso sapore dell'ultima volta. Affondò le dita tra i capelli corvini del ragazzo e non si curò che le mani di Leo avevano preso involontariamente fuoco.

   « Non riescono ad andarsene, la barca non è mai arrivata » spiegò ripensando a quanto erano stati crudeli gli Dèi a mandarle tre eroi, uno dopo l'altro, proprio dopo la partenza di Leo. Erano lì da così tanto tempo e lei non se ne era innamorata, troppo occupata a pensare al figlio di Efesto. Ogni sera aveva acceso una candela per lui sperando nel suo ritorno, fino a quel giorno ne aveva consumate settecentoquarantotto.

   « Ammettilo, hai avuto un colpo di fulmine per me, fingevi di odiarmi » rise il ragazzo prima di catturarle di nuovo le labbra con le proprie. Con la mente tornò alla sua partenza, erano tutti presenti quando era salpato dal porto di New York e nessuno sembrava credere che avrebbe funzionato, la più diffidente tra tutti era stata Annabeth che però nonostante tutto lo aveva aiutato a progettare la barca.

   « Più che altro un colpo di fiamma. I fulmini lasciamoli ai figli di Zeus » rispose lei sorridendo. Poteva finalmente lasciare Ogigia, Leo voleva portarla nella sua città, voleva liberarla dalla sua maledizione.

   Quello era sicuramente il giorno migliore della sua vita.

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

Salve fandom di Percy Jackson.

Allora, questa sarà una raccolta di OS incentrate sulla coppia Caleo e il fuoco.

Dedico questa raccolta ad Hope Save Me e a OurChildhood che hanno atteso silenziosamente questa OS.

Spero di aggiornare presto.

Saluti,

Sel Dolce

P.s: passate in questo gruppo se vi va Efp – dove il nostro talento si libera

 

 

   
 
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