Angolo
autrice: Questa storia è una Cross Over tra i due anime che
potrebbero per voi non avere nessun legame, per me hanno molte cose
in similitudine.
Allora,
qui le protagoniste saranno tre: Il primo un ragazzo di nome
Akatsuki;
il secondo Doremi (diversamente dall' anime originale,
qui le amiche di Doremi non hanno mai avuto l'apprendistato tutta via
lei conosce le sue amiche.
Per farveli ricordare userò i nomi
della serie italiana ) .
la terza è Chibiusa che fa parte dell'
anime Sailor Moon. Anche qui userò i nomi dei personaggi
italianizzati.
Spero
che l'idea possa piacervi.
Scrivo
tutto in prima persona interpretandoli, avviso subito che è
una OOC!
In quanto caratteri sono diversi dall' originale anime, eccetto per
alcuni che presenterò più in là.
A
volte, metterò delle immagini, pperando che vi possa
aiutarvi con il
coivolgimento emotivo e l'identificazione dei personaggi
rappresentati all' interno della storia.
Passa
e ripassa, fogli scritti, letture a che non finiscono.
Una
Scuola privata, insegnanti severi che istruiscono e poi vedo quei
ragazzi dalla finestra della mia stanza che giocano e si divertono.
Persone che sognano un futuro roseo che dovrò io stesso
realizzare,
tra cui un avvenire rispettoso che sia degno del nome di questa
famiglia a cui io per disgrazia appartengo...
Sono
qui seduto, vicino a questo tavolo, con accanto un bizzarro mago che
mi guarda e mi spiega fatti di leggende e poi dopo un ora di storia
si passa alla magia con tanto di spiegazioni su come si facciano gli
incantesimi e sopratutto la tecnica base del suo uso.
Tutto
questo dovrebbe importarmi, eppure non è così,
perché, non ce la
faccio più a sopportare questa prigionia!
Sono
anni che sto rinchiuso in questa stanza, anzi in questo castello,
senza uno spiraglio di libertà e vita!
Perché devo essere erede
di un luogo che sinceramente non ha nessun legame con me? Cosa
c'è
qui? Nessuno! Non ho amici, sono esiliato dal resto del mondo
giovanile... Insomma, ho solo sedici anni e non ho mai frequentato
nessuno, nemmeno una strega o un mago anche se li ho conosciuti, ma
parliamo di persone che partono dai cento anni in su. Belle
sì, ma
non di certo persone che possano adattarsi a un tipo come me!
Vorrei
essere libero, spensierato e inoltre sono stufo di concludere
missioni dei quali nessuno sa del mio operato. Non ricevo maiun
grazie da nessuno, nemmeno da mio padre! Perché?
Essere
un erede al trono è una tortura per me. Se potessi
scapperei, andrei
lontano da qui.; Sì ,lo farei!
«Insomma
mi sta ascoltando? » Sbraita il mio professore dal naso lungo
ad
occhi sbarrati tenendo le ciglia inarcate in segno che sta perdendo
la pazienza.
«
Ma sì che la sto ascoltando. Mi ha praticamente spiegato che
esiste
il regno della luna della principessa Serenity ormai scomparsa da
decenni... »Racconto,
iniziando a stupirlo di come l'avevo ascoltato, mentre pensavo a
tutt'altro. Come ci sono riuscito? È' semplice, ho sentito
questa
storia miliardi di volte, così tale che potrei io stesso
insegnare.
«
Bravo, vedo che mi ascolta, non come gli altri maghi della scuola che
mi fanno impazzire. » Inizia a raccontarmi di cosa accade
nella
scuola dei maghi, quella scuola che io mai potrò toccare, in
quanto
visto sono costretto a studiare privatamente.
Voi
direte " Che pacchia!"
Io direi «"Che tortura!"
Darei molto per
uscire da questo guscio, addirittura rinuncerei ai miei poteri...
Sì
lo farei!
Alla fine che importa agli altri di me? A nessuno. Per
questo sto desiderando di voler scappare.
«
Bene la lezione è terminata! » conclude lui dopo
avermi riempito la
testa di regole su come si parla ad una principessa. C'è
ne sono, ma non m'interessano. Ce ne sono di bellissime addirittura
quanto una dea, ma a me non attraggono. Se c'è una cosa che
non
m'interessa sono le principesse! Non sono altro che altezzose,
viziate, felici di essere reali nonostante siano senza amici con cui
parlare .
«Arrivederci
professore. » Saluto con un sorriso, mentre lui esce dalla
porta
bianca della mia stanza.
Intanto mi sdraio sul mio letto e con le
braccia sulla fronte inizio a riflettere sulla mia vita noiosa,
sempre uguale.
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«Chibiusa,
vuoi svegliarti? Cè la tua amica Ottavia che ti sta
aspettando! »
Acclama il mio nome la mia futura mamma dai capelli biondo accesi,
raccolti da due buffe codine lunghe; Buffe
non direi, dato che stimo la sua pettinatura!
Lei da sempre li
porta così e perciò sono stati tramandati a me.
Infatti io amo
molto i miei capelli , sopratutto la mia acconciatura che mi fa
sembrare una coniglietta dagli occhi rossi accesi! Benché
qui sia
una ragazza come tutte le altre, io in realtà sono l'erede
al trono
del regno della luna, in quanto mia madre Bunny e mio padre Marzio ma
decideranno in futuro, di governere Cristal Tokyo.
A
mia fortunam in questo tempo posso vivere lontana dai miei doveri di
principessa! Posso essere libera, divertirmi, giocare e avere tanti
splendidi amici.
Sono
fortunata, lo ammetto! Ho Bunny che mi vuole bene già da
prima che
sapesse che fossi sua figlia naturale, e così pure per
Marzio. Da
sempre mi proteggono sia col cuore che con il corpo.
Perchè ero
inseguita da dei brutti ceffi che facevano parte del clan Black Moon.
Provenivano dal mio tempo, vale a dire dal XXX secolo, sovrani del
pianeta Nemesis. Ma per fortuna ,Sailor Moon che altri non è
che
nientepopodimeno Bunny, e le sue fedeli amiche; mi avevano salvata!
Adesso
ho una nuova amica si chiama Ottavia, le voglio molto bene, quasi
quanto una sorella!
«Scendo!»
Annuncio, urlando dalla mia stanza che sta ai piani superiori.
Scendo le scale e le raggiungo fino a vedere la mia migliore
amica che appunto si chiama Ottavia.
«Buon
giorno Chibiusa! » Mi saluta, con un dolce sorriso.
Ottavia
è molto bella, ha occhi sgranati color viola scuro. La sua
chioma e
di color nero corvino sono più lunghi rispetto al passato,
inoltre
possiede voce dolcissima oltreché tenera.
«
Ciao! Allora andiamo al parco! » La prendo per mano e
l'accompagno
alla porta, mentre Bunny mi urla « E il pranzo lo tengo io!?
»
Corro dalla bionda «Grazie! » Prendo il sacco con
dentro il cibo
per il pranzo, lo infilo nel mio zainetto tutto rosa e poi sfreccio
con Ottavia al parco.
Io
e lei abbiamo la stessa età: lei sedici e io sedici!
Bunny ora
mi sta facendo da mamma, ha ventisei anni e adesso frequenta
l'università assieme ad Amy Mizuno, un altra mia amica anche
lei una
Sailor. Come donna è molto: saggia, paziente una vera bomba
negli
studi! Non c'è nulla che lei non sappia fare. A volte,
spesso per
matematica vado da lei a chiederle consigli, e mai mi ha deluso.
«
Wha... Guarda hanno messo dei giochi! » annuncia Ottavia con
occhi
brillanti mentre io assieme a lei ordino felice «Entriamo!
»
Entrambe,
siamo patite dai giochi dell' infanzia. Non ci vergognano a giocare
con i più piccoli. Anzi, il scoprire la loro fantasia e
quanto
stimino le guerriere Sailor non ci dispiace affatto.
Da anni le
guerriere Sailor sono state riconosciute dalle persone comuni come
eroine. Nessuno sa chi siano, ma se le persone le incontrano,
iniziano a volere i loro autografi; è buffo lo ammetto!
Pero'
fortunatamente non ci sono più minacce! Io e Ottavia abbiamo
riposto
le nostre penne magiche in un bauletto, finché non ci
sarà un altro
male o minore o maggiore in agguato.
«Bollicine!!
» esclama a un bambino piccolo felice mentre vede Ottavia e
me
creare bolle di sapone.
Tutti i bambini felici, gioiosi, vengono
da noi a parlare ed iniziamo a giocare assieme a loro! Lo ammetto amo
la mia vita da ragazza normale!
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Altra
giornata dentro il mio palazzo! Altra noiosissima lezione... No basta
non ne posso più! Ma sopprimetemi che è meglio!
Sono stanco di
sentirmi un uccellino in gabbia!
«
Principe ha capito questo simbolo è importante0» Importante?
È solamente uno stupido disegno che appare alle apprendiste
streghe
quando creano un cerchio magico. Cosa rara dato che di apprendiste
streghe non ce ne stanno da secoli. Ormai tutti sono confinati nel
regno magico. Nessuno tocca quello degli umani per paura di
trasformarsi in rana. E poi, se i racconti sono veri, gli umani
sarebbero esseri spaventosi, non voglio nemmeno pensare a quanto
sangue spargano, a dire il vero, fa paura.
«
Allora, ha capito!?» Strilla insistente il mio insegnante che
stavolta è un altro. Ha il naso piccolo ed occhi rotondi
resi da
quei occhiali della medesima forma alla Harry Potter. Labbra sottili
e sopracciglia anche lui inarcate; solo perché lo guardo con
espressione vuota e senza rispondergli penso Devo
proprio?
«
Ma sì certo.
Il cerchio magico se è creato da umane che amano,
può' superare la magia di un mago.
Sì professore, quante volte
me lo vuole spiegare? Abbiamo ripassato i simboli magici da anni,
adesso potrebbe insegnarmi altro?» Che
pretesa che ho detto.
Mi guarda accigliato, sbigottito. Forse è
perché per la prima volta ho espresso un mio giudizio? Ma
non me ne
importa nulla, ormai ho preso la mia decisione!
Finisce
la lezione e finalmente arriva la pausa, e io ne approfitto per
camminare fuori dalla mia stanza notando guardie su guardie a
sorvegliarmi.
Ma
di cosa hanno paura che io me ne vada? Oh sì, fanno bene a
temerlo,
non m' importa se arrecherò danno in questo mondo, non
m'interessa
nulla! Non ho nessuno a cui tengo, nemmeno verso mio padre...
Perché
è un padre colui che non ti parla, e ti tratta come uno
straniero?
No affatto, io ho sedici anni e voglio divertirmi!
Cammino
di nascosto creando con la magia diversivi, per poter scappare,
finché non raggiungo la porta del castello! Spezzo la
barriera
usufruendo del mio potere che nessuno conosce. Ho
sempre nascosto la mia potenza per non farmi vedere troppo forte. Ci
mancherebbe che mio padre scoprisse che posso batterlo e poi
sì che
sarei per sempre esiliato; scommetto che nemmeno la luce del cielo
immacolato di giallo, arancio e blu mi farebbe più vedere.
Esco
dal portone e vedo il giardino che mai ho potuto toccare, pieno di
fiori colorati e profumati che inebriano i miei sensi. Ma non mi
farò
incantare! Ci passo attraverso per poi correre. Per precauzione,
nascondo il mio viso incappucciandomi con un mantello. Una
cosa che qui tutti fanno, perciò non desterò
sospetti su di me.
Corro
le viuzze color pietra accantonate dal verde magico acceso di questo
paradisiaco mondo che mai ho potuto con mano toccare.
Intravedo
un gruppo di maghi, della mia età che iniziano a parlare.
«
Fujio, perché ti metti a leggere anche quando siamo in
vacanza? »
Domanda un ragazzo dai capelli verde acqua con occhi grandi, verdi.
Sembra un ragazzo potente!
«
A me piace sapere la mentalità degli umani, anche se
è davvero
spaventosa! » Ribatte il suo compagno dai capelli costano
chiaro,
quasi quanto l'arancio con occhi tondi color tramonto, un miscuglio
tra rosso e arancio.
«
Io preferisco di più uscire con delle streghette piuttosto
che stare
con voi... »
Spiega un ragazzo dai capelli biondi lunghi,
raccolti con una coda. Di cui i suoi occhi sono color azzurro cielo
intenso anch'essi tondi.
Questi
ragazzi sembrano potenti, wow!! Ma allora non sono l'unico mago ad
essere forte! Che scoperta, io pensavo che i maghi fossero deboli,
rispetto a uno reale!
Cammino
osservandoli con i miei occhi rosso magenta, poi inizio a parlare con
loro « Salve, scusatemi, potreste aiutarmi a trovare il pozzo
dimensionale? » Chiedo con fare altezzoso, cosa che ai tre
ragazzi
non sfugge. Li vedo alzare le ciglia come per dire «Ma chi
è
questo? »
Non
posso rivelargli chi sono, non devo... Se lo sapessero lo direbbero a
tutti e potrebbero non accettarmi...
«
Come mai cerchi quel pozzo? » Chiede il ragazzo dai capelli
arancio.
«Ve
ne prego, vi do ciò che volete, ma aiutatemi a trovarlo! Non
conosco
questa città! » I ragazzi mi guardano sospettosi
chiedendomi « Sei
un mago vero? Mi sembra strano che non sai orientarti in questa
città
»
Ovvio che
sono un mago, devo fargli sentire ciò che sto trattenendo?
«
È ovvio che sono un mago! Devo dimostrarvelo? »
Domando aspettando
una loro risposta, o cenno.
«
Mmm... » Mi squadrano. Il ragazzo dai capelli verde acqua
asserisce.
« Non serve, hai gli occhi rossi, simbolo che sei
molto
potente! d'accordo ti accompagniamo, vero ragazzi?»
Non
ci credo, seriamente sono così gentili!?
«Ma
sì, in fondo i suoi occhi parlano chiaro che è
più potente di noi!
Andiamo ti indichiamo la strada! » Annuncia il biondo.
Per
la prima volta ho qualcuno con cui parlare, mi sento felicissimo,
anche se non eloquio per paura di sbagliare. Sono timido, ed
è
merito del esilio ingiusto che ho subito tra le mura del mio castello
di favole se sono così chiuso col prossimo.
«
Ah senti come ti chiami? » Chiede il ragazzo dai capelli
castano
chiaro.
«
Akatsuki!» mi tappo la bocca non appena pronuncio il mio nome
perché
mi sale la paura di essere stato scoperto, infatti si fermano e
commentano tutti e tre « Che strano nome... » Io
rimango stupito
che chiedo «Non vi ricorda nulla? Tipo un principe?
» Il biondo
risponde con disinteresse « E che vuoi che ci importi del
principe
di questo regno? Scommetto che è uno che ha tutto. Non lo
sai io e
il mio gruppo non vediamo di buon occhio il principe! Insomma, non
frequenta la scuola! Non si fa vedere, è ovvio che ci reputa
dei
deboli. »
Non
è vero, non più...Non pensavo di essere visto
così fra i miei
coetanei
«
Gia avete ragione! » Mento, nascondendo la mia vera
identità per
paura di
essere lasciato solo in questa città per me sconosciuta!
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«
Doremi!!!» strilla
mia sorella Bibì mentre io finisco di giocare al mio gioco
preferito
* Dolce Flirt * Parla di una studentessa che interagisce con diversi
ragazzi e poi in base alle sue risposte può' far innamorare
uno di
loro. Accidenti quanto vorrei che capitasse a me una storia del
genere! Peccato che non sono per niente carina! Cioè lo
sono, ma non
così tale da poter avere ragazzi che mi stanno dietro!
L'unico è
Tetsuya che non fa che rompermi da mattina a sera con scherzi e
quant'altro. Solo perché ho un nome buffo anche se a me
piace
molto...
«
Muoviti!! » Urla dal piano di sotto mia sorella, mentre io
rispondo
con altrettanto tono alzato « Sta zitta,
devo farli baciare questi due! » Se
c'è una cosa che non sopporto, è chi mi da
fretta. Se dico di
aspettare, si aspetta non è che si rompe dopo dieci secondi
e s'
insiste.
Chiudo
il gioco e scendo dicendo «Ma cosa vuoi! » Gli
sbraito contro
innervosita .
Mia
sorella corre verso me e vestita di color porpora abbinata ai suoi
capelli ricci rosa ed occhi rossi mi dice « Voglio andare al
parco!
» Sì mi pare
ovvio, là ci sono le sue amiche sedicenni, e dato che lei ha
solo
dodici anni devo io accompagnarla, perché mamma ha paura che
possano
rapirla. Un ragionamento logico, peccato che a me infastidisca
accompagnarla, quando potrei benissimo leggere: manga, vedermi gli
anime e giocare ai miei videogiochi!
«
Andiamo... »Dico seccata.
Lei
mi prende per manina e mi trascina fuori correndo con occhi
spensierati felici, finché non arriviamo al parco.
Siamo
in estate ormai e il sole è in piena a scaldare tutta la
città. Fa
un caldo bestiale e io come una tonta, sono vestita di nero con il
giubbotto facendomi friggere da questo caldo infernale. Solo
perché
nella mia stanza fa freddo e mai controllo la temperatura fuori dalla
mia dimora prima di chiudere la porta di casa.
Per precauzione
che non mi rubino le chiavi di casa, non le possiedo tutto
perchè
Mamma è talmente paranoica che a malapena mi fa uscire dalle
14.00
fino le 18.00. Ditemi perché!? Le mie compagne di classe,
stanno
fuori fino le 23.00 o notte fonda. Mentre io fino le 18.00 posso
stare via! A volte mi sento come un topo in gabbia, anzi no, come un
gattino! Uffa che vita. È per questo che sono senza amici in
quanto
mi reputano una Nerd fuori moda sfigata!
«
Wha! Eccole! » Urla Bibì serena, andando da loro a
chiacchierare e
io rimango ad osservarla giocare con loro con le
bollicine di sapone.
Prendo
dalla mia borsa il mio Game Boy e inizio a giocarci. Il
gioco si chiama: Pokemoon è il mio preferito! Peccato che
arrivi
una pallonata sulla mia faccia facendomi cadere il gioco
.
« Ma chi mi ha tirato questa palla?!» Arriva un
ragazzo dai
capelli blu sparati in aria lo vedo e urlo.
« Tetsuya!! » Gli
ripasso con tutta la mia forza il pallone da calcio che mi ha lasciato
l'impronta sulla mia faccia.
«
Dojimi scusami »
Lo
detesto, non la smetterà mai di chiamarmi con quel nome
ridicolo
«
Mi chiamo Doremi! hai capito! Smettila di chiamarmi in quel modo
odioso!»
Si diverte mentre io mi
infurio a inseguirlo, e lui inizia a
prendersi gioco di me, ridendo come se fossi la sua amica per la
pelle. In realtà siamo nemici e amici da undici anni;
esattamente
dalla prima elementare!
Mentre
lo rincorro, inciampo e senza volerlo spingo già anche un
altra
ragazza.
« Aaah! » Urla la sua amica che subito si abbassa
chiedendo «Chibiusa, tutto ok? » Asserisco
« Scusami »
La
ragazza dai capelli rosa si rialza dicendo « Che caduta,
accidenti
non potresti stare più attenta? » Favella a me con
tono scontroso.
Ma oltre il
scusa che vuole?
« Ti ho chiesto scusa, non serve insistere! » Noto
che la
ragazza inizia a fulminarmi « E secondo te, un scusa basta
per
avermi sporcato i vestiti! »
Ma
che viziata!
« Ma
che vuoi, mica ho soldi per ripagarteli! » La ragazza ride
«Già
vedo, sei vestita come una di casa che non esce mai, hai perfino i
capelli un po' sporchi lo sai? » Giudizio,
paura....
Sto tremando, sta colpendo il centro di ciò che ho paura!
Sto
zitta mentre sento la sua amica dire « Chibiusa, non si
tratta così
la gente... » La rosa risponde « Lo so, ma il
vestito che mi hai
regalato è rovinato...» L'amica l'abbraccia
dicendo «Tranquilla,
poi togliamo via le macchie, ok? »
Che
invidia, io mai ho avuto una amica così?
Perché ho avuto
amiche? Sì tre amiche all' asilo, peccato che non so
più nulla di
loro.
«
Ok... » Risponde alla sua amica con un sorriso, per poi dire
a me
«Ciao ragazza senza vita sociale! » Per difesa io
la chiamo «Ciao
principessina viziata! » La ragazza ribatte «
Esatto! Ciao! » Se
ne va facendomi riflettere su cosa intendeva dire con quella sua
ultima frase.
Passano
le ore e arrivano le 17.50, vado da mia sorella che ha già
stretto
amicizia con dei suoi coetanei
«
Andiamo a casa, c'è il coprifuoco! » Spiego,
prendendola per mano.
Lei
si dimena lamentandosi «Uffa, volevo giocare ancora un
po'....» Poi
si rivolge ai suoi cinque amici « Ciao, devo andare a domani!
» Poi
loro la salutano con un sorriso, mentre io inizio ad invidiare di non
avere amici così.
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Pov
Akatsuki
Sto
nel regno della magia e seguo questi tre ragazzi che mi stanno
spingendo ai confini del mio regno. Mi chiedo se faccio bene a
fidarmi...
«
Siamo arrivati! » annuncia il castano.
In
tutto questo tragitto io e loro non abbiamo parlato, o meglio loro
hanno dialogato insieme, escludendomi completamente. Come se io non
fossi di quel loro mondo di notizie, ed infatti è
così. Ho sentito
cose che nei miei libri nemmeno venivano spiegate .
«
Grazie mille! » Ringrazio con voce felice, ma timida.
Inizio
a salire sul pozzo, mentre tutti mi avvertono.
« È sigillato,
non penso che tu possa entrarci! » Li guardo straniti e
rispondo
«Non per me! » I ragazzi insospettiti mi
riferiscono « Solo un
reale potrebbe aprire il sigillo! » Spiega il ragazzo dai
capelli
verde acqua.
Senza
badarci, riesco a trovare con la mia vista il varco dimensionale
chiuso da un lucchetto che rende impossibilitata l'entrata al varco
in quanto c'è una potente barriera che respinge ogni attacco
magico.
Ma non di certo i
miei...
inizio
a chiudere gli occhi e a concentrarmi facendo indietreggiare i
ragazzi che stupiti dal mio incantesimo iniziano a chiedersi.
«
Ma chi è in realtà? »
Sono
stato scoperto, lo so di certo; ma non fermo questo incantesimo che
fa tremare la terra stessa.
Si
crea sotto di me un cerchio magico, il cerchio che identifica un
discendente della stirpe reale...
I
ragazzi conoscendo quel simbolo, iniziano a spaventarsi e a
guardarmi con dispiacere, forse perché avevano parlato di me
male
senza saperlo. Non li incolpo di nulla, nemmeno per avermi escluso
dai loro discorsi; già, sono io che non so come rivolgermi
senza
trattare conoscenze e basi scritte e chi di competenza. Non posso
farne una colpa se per loro sono risultato strano, nemmeno diverso,
ma strano è la parola che più si s'addice per uno
chiuso come
me.
Ebbene,
faccio un grido di battaglia e spazzo la barriera protettiva! Apro il
varco dimensionale che si innalza difronte a tutti noi!
«Vi ringrazio, per avermi
aiutato, ora appena me ne andrò il varco si
chiuderà, vi chiedo...
Volete venire con me? » Mi
guardano, come straniti per poi darmi la loro decisione.
Angolo
autrice: Spero questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia
incuriosito, per favore fatemi sapere che ne pensate. È
anche una
forma di educazione per chi scrive.
Grazie se ci sarà
qualcuno ^^ A presto.