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Autore: pentolina    04/07/2014    4 recensioni
Castle torna nella grande mela dopo aver passato l’estate negli Hamptons con Gina…
Quali sorprese lo attendono? Cos’avrà fatto la sua musa in questi lunghi tre mesi?
Spero vi possiate divertire come mi sono divertita io a scriverla.
La mia prima storia Caskett...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Una settimana dopo  
“Smettila…” Si lamenta cercando di allontanarlo.
“Che succede detective non riesce ad impastare se le sto così vicino?” Chiede Castle opponendo resistenza e riuscendo a rimanere avvinghiato alla donna.
“Sei insopportabile, lo sai?!” Afferma Kate mettendosi un po’ di farina sulle mani.
“Ma tu mi ami proprio per quello.” Commenta sorridendo e lasciandole un bacio sulla tempia.
“In realtà non ho mai detto di amarti.” Controbatte lei stendendo l’impasto.
“Non ad alta voce… ma sono certo che sei follemente innamorata di me. D’altronde è impossibile non amarmi.” Afferma Castle pavoneggiandosi.
“Oddio qualcuno apra immediatamente la finestra qui dentro non si respira più!” Esclama Kate.
“Ti senti male?” Chiede preoccupato spostandosi al suo fianco.
“No, semplicemente il tuo ego sta consumando tutto l’ossigeno necessario per respirare.” Lo prende in giro la detective guardandolo male.
“Molto, molto spiritosa!” Risponde lui facendo il finto offeso e mettendo il broncio.
Kate prende un pugno di farina tirandola al povero scrittore che, non aspettandosi un attacco improvviso da parte della donna, non si muove di un millimetro prendendosela tutta in faccia.
“EHI!” Esclama pulendosi gli occhi mentre la detective ne approfitta per versarne un altro po’ sui folti capelli del partner.
“KATE! No! I capelli, no!” Piagnucola Rick.
“Oh… povero piccolo. Kate ti ha rovinato l’acconciatura?!” Lo prende in giro Alexis raggiungendo la coppia in cucina.
“Pagherai per questo!” L’avverte lo scrittore cercando, inutilmente, di arrivare al sacchetto della farina.
“Troppo lento, Castle!” Esclama la detective riuscendo a sottrarglielo in tempo.
“Ne vuoi un altro po’?!” Chiede scherzosamente Alexis.
“Richard! Sei peggio dei bambini. Vai a cambiarti prima che arrivi il nostro ospite. Non vorrei che Chet mi giudicasse una cattiva madre per come ti ho educato.” Lo rimprovera Martha raggiungendo il gruppetto.
“La mia vendetta sarà improvvisa e spietata!” Le avverte lo scrittore puntando il dito contro la figlia e successivamente contro la detective per poi sparire verso la sua camera da letto.
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“Vado io!” Grida Alexis aprendo la porta di casa.
“Ciao!” Saluta sorpresa la ragazza.
“Ciao, cercavo Kate, è qui?” Chiede Jon cercando d’entrare.
“Alexis, ho finito la carta forno. Dove posso tr…” La detective smette di parlare vedendo l’uomo all’ingresso.
“Ehi!” La saluta il deejay con un cenno della mano spingendo leggermente la ragazza ed entrando.
“Che diavolo ci fai qui?” Domanda Kate arrabbiata.
“Volevo…” Inizia a dire Jon ma viene immediatamente bloccato dalla detective.
“Zitto! Ed esci!” Ordina andando verso di lui.
“Cosa?”
“Fuori!” Ripete spingendolo sul pianerottolo.
“Alexis, torno subito.” Dice Kate alla ragazza chiudendosi la porta alle spalle.
“È già arrivato Chet?” Chiede Martha scendendo in fretta le scale.
“Chi era alla porta?” Domanda lo scrittore allacciandosi gli ultimi bottoni della camicia.
“Nessuno. Vado a controllare il pane.” Afferma Alexis dirigendosi in cucina lasciando i due adulti a guardarsi perplessi.

Sulle scale
“Basta! Sei al limite e ti assicuro che se lo superi finisce molto, molto male per te.” Lo minaccia la detective.
“Ti chiedo solo una possibilità! Una.” Insiste Jon alzando l’indice e avvicinandosi alla donna.
“NO! La devi smettere, non voglio darti ne una ne mezza possibilità!” Afferma Kate esasperata.

In casa
“Dov’è Kate?” Chiede Castle.
“È uscita un attimo.” Risponde Alexis restando sul vago.
“Uscita? Per andare dove?” Domanda sorpreso.
“Sta salendo Chet!” Annuncia Martha felice riagganciando il citofono.

Sulle scale
DLIN… I due impegnati a discutere non si accorgono nemmeno del rumore dell’ascensore che segnala l’arrivo al piano.
“Non mi toccare!” Esclama Kate cacciando la mano del deejay.
“C’è qualche problema?” Domanda Chet riconoscendo immediatamente la donna.
“Fatti i cazzi tuoi vecchio!” Urla Jon.
“Ragazzo, con chi crede di parlare?!” Afferma avvicinandosi.

In casa
“Come mai non è ancora arrivato?” Si domanda l’attrice notando che sono passati diversi minuti da quando il portiere l’ha avvisata.
“Prova a guardare sulle scale magari ha sbagliato piano o non sa a che numero stiamo.” Suggerisce Castle.
Martha sta per aprire la porta quando Alexis la blocca.
“Ci penso io, nonna… tu vai a sistemarti il trucco, hai una sbavatura, qui.” Dice indicando sotto l’occhio destro.
“Oddio… corro. Grazie, tesoro.” Afferma l’attrice andando vero il bagno.

Sulle scale
“Jon! Allontanati immediatamente!” Ordina Kate al deejay che faccia a faccia con Chet è chiaramente pronto a colpirlo.
“Saresti dovuto restare all’ospizio invece che venire qui!”
“Perché cosa vorresti farmi? Prendermi a pugni?” Lo provoca Chet.
“Chet, per favore. Non provocarlo.” Interviene Kate riuscendo a infilarsi in mezzo ai due uomini dando le spalle a Jon.
“Kate…” Chiama Alexis avvicinandosi.
“Alexis, accompagna Chet in casa, per favore.” La prega la detective.
“Si accompagna il vecchio…” Dice sghignazzando Jon posando entrambe le mani sulle spalle della donna.
“Detective, credo sia il caso che rientri anche lei con noi.” Le suggerisce Chet.
“Lo accompagno all’uscita e arrivo.” Risponde Kate.
“Credo sia meglio che il portiere lo faccia al posto suo.” Le consiglia l’uomo.

In casa
“Ma dove sono finiti?” Domanda Castle.
“Meglio che vada a controllare.” Dice Martha.
“Ci penso io, mamma.” Afferma lo scrittore dirigendosi verso l’uscita.

Sulle scale
Castle trova il gruppetto sulla rampa di scale del suo piano notando immediatamente la presenza del deejay.
“Muoviti! O finisce che ti butto giù!” Gli ordina la detective al limite della tolleranza.
“Tu vieni con me!” Esclama Jon afferrandola con forza per un braccio.
“EHI! Lasciala immediatamente!” Grida Castle facendosi finalmente notare e dirigendosi a passi spediti verso la coppia.
“Ecco che arriva lo scrittore!” Annuncia Jon stringendo la presa.
“Ti ho detto di lasciarla!” Ripete arrabbiato.
“Altrimenti?” Lo provoca Jon allentando la presa e permettendo così alla detective di liberarsi.
“Castle…” Sussurra Kate spingendolo indietro.
“Ti fai comandare da una donna!?!” Lo sfotte Jon.
“Castle, andiamo.” Lo invita la detective afferrandolo per un braccio e tirandolo verso casa.
“Castle??? È così che ti chiama quando ti scopa?” Domanda il deejay ridacchiando.
A quella frase lo scrittore si scaraventa sull’uomo dandogli un pugno per poi sbatterlo contro il muro.
“Tutto qui?!” Lo provoca Jon con il sangue che gli cola dal sopracciglio rotto.
“Castle, lascialo!” Cerca di convincerlo la detective.
“Prova ad avvicinarti ancora una volta a lei e di te resteranno solo dei minuscoli pezzettini.” Lo minaccia lo scrittore.
“Che paura!”
“Rick, lascialo.” Ripete Kate posandogli una mano sulla spalla mentre Castle stringe la presa sul collo dell’uomo.
Il deejay smette di ridere cercando di togliere le mani dello scrittore non riuscendo più a respirare.
“RICK!” Grida Kate.
Castle molla immediatamente la presa facendo un passo indietro.
Jon inizia a tossire inginocchiandosi a terra.
“Io… io ti denuncio scrittore di merda!” Urla Jon respirando a fondo.
“Fallo! Vai… denunciami!” Controbatte Castle.
“Rick, basta. Rientriamo.” Ordina Kate spingendolo verso casa.
“Vai, ubbidisci!” Lo sfotte il deejay alzandosi in piedi.
“BASTA!” Grida la detective girandosi verso l’uomo.
“Signore, deve seguirci fuori dal palazzo.” Ordina un agente arrivando di corsa dalle scale.
Castle prende la detective per mano portandola verso l’ingresso dove Martha gli sta aspettando.
“Sei una troia, Kate! ECCO COSA SEI!” Gli urla dietro Jon mentre viene trascinato via dai due poliziotti.
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“Giuro, che se si fa rivedere lo ammazzo!” Afferma lo scrittore arrabbiato.
“Ehi… nessuno ammazza nessuno.” Interviene Alexis passando alla detective il disinfettante.
“Ma guarda un po’ te sto stronzo.” Borbotta Castle.
“Richard, smettila di parlare in quel modo.” Lo rimprovera Martha.
“Smetterla?! Ma l’hai visto? Hai sentito come ha parlato a Chet e con che presunzione e violenza ha toccato Kate?” Domanda infuriato.
“Tuo figlio ha ragione Martha, si è proprio comportato da cafone.” Ammette Chet.
“Castle, fermo.” Lo rimprovera Kate che non riesce a medicarlo per il suo continuo movimento.
“Scusa è più forte di me!” Dice lo scrittore riappoggiando la mano sulla scrivania.
“Anzi no! Non mi scuso, sono incazzato nero! Quello ti ha messo le mani addosso e ti ha dato della puttana. Io lo denuncio.” Afferma Castle dopo un minuto di silenzio.
“Castle, basta!” Gli ordina la detective.
Martha fa cenno alla nipote e a Chet di seguirli fuori in modo da lasciare sola la coppia.
“Non riesco a capire… erano settimane che non si faceva sentire come mai si è presentato qui oggi?” Domanda confuso.
“Non so che dirti. Evidentemente attiro i pazzi.” Scherza la detective sperando di sdrammatizzare la situazione e soprattutto di far calmare il partner.
“Sul serio? Ti sembra una cosa divertente? Un uomo ti aggredisce e tu ridi?” Chiede arrabbiato.
“Castle, ora stai esagerando. Non è un assassino che vuole uccidermi è solo un uomo che è stato respinto e nonostante gli innumerevoli messaggi e chiamate rifiutate non ha rinunciato.” Risponde Kate.
“Ti ha scritto?! Perché non me l’hai detto? Perché non hai detto che ti stava importunando?” Domanda sentendosi escluso ancora una volta dalla vita della detective.
“A che scopo!?! Per farti arrabbiare e agitare per niente?”
“Per niente? Kate, quell’uomo ti sta molestando da settimane e tu lo chiami niente? Ci tengo a te, ti amo e lo sai benissimo, voglio proteggerti anche se so che lo sai fare da sola. Kate, io voglio un futuro con te e da come stanno andando le cose mi pare di capire che lo voglia anche tu o mi sbaglio?” Chiede alzandosi e prendendole il viso fra le mani.
“No, non sbagli.” Risponde guardandolo negli occhi.
“E allora fidati di me, confidati, parla, non tenermi con un piede fuori dalla porta. Io voglio starti accanto sempre anche per delle cavolate.” Afferma appoggiando la fronte contro la sua.
“Scusa, hai ragione. Pensavo avesse rinunciato e non volevo allarmarti.” Ammette.
“Ok, facciamo così, io mi calmo e mi lascio medicare se tu mi prometti che se si fa sentire di nuovo mi avverti subito.” Propone lo scrittore.
“Ok. Ora siediti!” Ordina sorridendo.
Castle torna seduto lasciandola proseguire.
“AHI!” Si lamenta mentre la detective gli fascia la mano.
“È il prezzo che si paga a fare gli eroi.” Scherza Kate.
“Stai ammettendo che sono il tuo eroe?” Chiede Castle pronto a pavoneggiarsi un po’.
“Mmmm… forse.” Risponde sorridendo.
“Allora ho diritto a ricevere un premio come tuo eroe e come vincitore.” Afferma tirandola a se.
“E cosa vorrebbe il mio eroe?” Domanda la detective passandogli una mano fra i capelli.
“Un bacio…” Ammette lo scrittore alzando la testa e guardandola negli occhi.
Kate sorride piegandosi in avanti e appoggiando delicatamente le labbra a quelle dell’uomo che approfondisce subito intrufolando la lingua nella bocca della donna.
“Ragazzi…” Chiama Martha entrando nello studio del figlio e interrompendo la coppia che si stacca immediatamente.
“Hai sempre un tempismo perfetto…” Afferma lo scrittore sbuffando.
“Forse siete voi che vi baciate sempre nel momento sbagliato.” Scherza l’attrice.
“Non esistono momenti giusti o sbagliati per questo tipo di cose, esistono solo mamme impiccione che non bussano mai alle porte o che non avvisano del loro arrivo.” Controbatte Castle alzandosi in piedi.
“La madre impicciona è venuta a dirvi che la cena è servita.” Dichiara Martha uscendo dallo studio.
“Riprendiamo il discorso dopo. Ok?” Propone Kate sistemandogli il colletto della camicia.
“Ci puoi scommettere.” Risponde baciandola dolcemente per poi condurla verso la sala da pranzo.
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“Non ti sembra di esagerare?” Domanda la detective.
“No e poi me lo devi.” Risponde tirandola verso la camera da letto.
“Cos’è che ti devo… spiegami.” Dice seguendolo.
“Perché hai mentito… non mi hai detto del deejay-stalker!” Spiega consegnandole una maglietta enorme da indossare come pigiama.
“Quindi questa sarebbe una punizione per averti tenuto all’oscuro di tutto?” Domanda perplessa.
“Si. Vai in bagno prima tu?” Chiede iniziando a spogliarsi.
“Se queste sono le tue punizioni dovrò mentirti più spesso.” Scherza Kate avvicinandosi e proseguendo a slacciargli la camicia.
“Non ci provare!” L’avverte diventando serio.
“Rilassati stavo scherzando.” Afferma accarezzandogli i pettorali.
“Sarà meglio per te. Fila in bagno altrimenti ci vado io.” Dice spingendola via.
“Non addormentarti, devi raccontarmi una storia.” Scherza la detective dirigendosi verso il bagno.
“Ok.” Risponde sorridendo.
“Ah, Castle! Non farci l’abitudine, questa notte dormo qui solo per farti star tranquillo ma non succederà di nuovo.” L’avverte prima di chiudere la porta.
“Vedremo!” Urla per farsi sentire.
 
  
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