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I
due ragazzini rientrarono in
classe. Subito i compagni ammutolirono. La professoressa li
guardò. Era giovane
e molto carina e aveva l’aria gentile.
“Voi
due dovete essere i gemelli
Kaulitz, o sbaglio?”chiese, sorridendo.
“Sì…siamo
noi”disse Tom,
guardandola.
“Bene,
io sono la professoressa
Vanessa Schachter e insegno matematica. Ora sedetevi al vostro posto e
seguite
la lezione”.
I
due obbedirono senza battere
ciglio.
“Bene
ragazzi…stavamo parlando delle
equazioni…”disse la donna, riottenendo
l’attenzione degli studenti.
“Hey
Kaulitz…non penserai mica di
spaccare il naso a tutti quelli che danno fastidio alla tua
sorellina?”bisbigliò
un ragazzo alle spalle di Tom.
Il
rasta s’irrigidì.
“Non
dargli retta Tomi…quello lo sta
facendo apposta per farti scattare come una molla davanti alla prof.
Stai
calmo!”si
disse.
“Ci
sono ragazzi molto più grossi di
te in questa scuola e te la faranno pagare per quello che hai fatto a
Jacob,
non ti preoccupare. Kaulitz ti sei ficcato in un mare di
guai”sibilò ancora.
“Lucas!
Cosa stai facendo?”chiese la
professoressa.
“Nulla.
Stavo spiegando ai miei
nuovi compagni che cosa stavamo facendo prima del loro
arrivo”rispose il
ragazzino, sorridendo alla professoressa.
“La
prossima volta vedi di aspettare
il termine della mia lezione!”esclamò lei,
voltandosi.
“Ricordatelo
Kaulitz. Sei nella
merda e nessuno potrà tirarti fuori!”disse in un
ultimo soffio, tornando a
sedersi.
La
campanella suonò e, come per
l’ora precedente, all’uscita della prof la classe
si riversò in corridoio.
Lucas scoccò uno sguardo d’odio ai due gemelli.
Bill
rabbrividì ed afferrò il
gemello per una manica della sua felpa extralarge.
“Tomi…io
non volevo che succedesse
tutto questo…”disse in un sussurro.
“Non
ti preoccupare. Non è ancora
nato nessuno capace di mettere le mani addosso a Tom
Kaulitz!”esclamò il
ragazzino con un sorriso che fece scintillare il piercing al labbro.
Il
professore dell’ora successiva
era assente, quindi non c’era nessuno in quel momento, quando
tre energumeni
che dimostravano ben più dei loro tredici anni
attraversarono la porta della 2
A.