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Autore: Shayla_the_angel    26/08/2008    3 recensioni
Seconda fic sui TH...non so se sta venendo bene...aspetto vostri pareri. Comunque in questa storia Bill e Tom sono piccini. Seconda media e come tutti sappiamo il nostro caro Bibi ha avuto i suoi problemi...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo, avviso prima, è profondamente triste, quindi non odiatemi!!! Vi prego (^^;;)…mi farò perdonare…Küssen

 

 

 

5

 

“E quelli chi sono?”chiese Bill, rabbrividendo da capo a piedi.

Alle spalle dei tre ragazzi c’era Lucas che sogghignava.

“Vedi Kaulitz, loro sono molto amici di Jacob e non hanno apprezzato che tu abbia rotto il naso al loro amico”disse.

Subito uno dei tre fece schioccare le nocche delle mani.

“Tomi ti sei cacciato in un guaio gigantesco…”pensò il maggiore dei due gemelli.

I tre ragazzi si avvicinarono con aria minacciosa.

In quel momento a Bill vennero in mente le parole della preside.

“Quel ragazzino passerà dalla parte del giusto e voi due verrete additati in malo modo. Prima di muovere le mani bisogna sempre trovare una seconda strada”.

“Tomi…se questi ti mettono le mani addosso…saranno dalla parte del torto”sussurrò.

Il gemello lo guardò, con un sorriso sulle labbra.

Nel frattempo i tre ragazzi e Lucas si erano avvicinati. Uno dei tre afferrò Tom per la felpa e lo alzò almeno a cinque centimetri da terra.

“Tu ora ti farai tanto male”disse il ragazzotto.

Bill schizzò come una scheggia e si precipitò verso la porta dell’aula.

Lucas lo prese quasi al volo e lo immobilizzò contro il muro, facendogli sbattere la testa contro la lavagna.

Gli occhi del ragazzino si riempirono di lacrime.

“Oddio ti rimetti a piangere? Certo che sei proprio una merda!”esclamò, deridendolo.

Tomi non capì più nulla. Nessuno poteva permettersi di toccare Bill. Nessuno!

Con un calcio al basso ventre si liberò del primo energumeno. Gli altri due erano troppo lenti per sperare di prenderlo mentre correva. Strinse una mano attorno alla spalla di Lucas.

“Lascia immediatamente mio fratello o te ne pentirai!”.

“Ma che paura mi fai Kaulitz. Mi romperai il naso come hai fatto con Jacob?”.

“Potrebbe anche essere. Chi lo sa”.

“Tomi…vai a chiamare la preside…lo avrei fatto io se questo non mi avesse bloccato!”disse Bill, cercando di divincolarsi.

“Oh sì Kaulitz, vai dalla preside e lasciaci il tuo fratellino!”esclamò Lucas.

Che fare? Lasciare Bill da solo per dare una lezione a Lucas, oppure sistemare le cose da solo?

“Tomi! Ricordati quello che ha detto la preside! Se gli metti le mani addosso ti caccerai in altri casini! Sbrigati!”gridò il ragazzino, ormai con i piedi che non toccavano più terra.

Tom sbuffò, poi guardò un ultima volta il gemello. Corse come mai aveva fatto e raggiunse la presidenza. Bussò come un ossesso, ma non ottenne risposte.

“Scheiße! Dov’è quando mi serve?”chiese ad alta voce.

“Ragazzino, modera il linguaggio! Chi stai cercando?”gli chiese una segretaria occhialuta sulla sessantina.

“Secondo lei? Sto cercando la preside ed è una questione piuttosto urgente!”esclamò, livido di rabbia.

Sapeva per certo che Bill era nei guai.

“Senti, prova ad essere più garbato e magari posso aiutarti!”.

“Signora…mio fratello è in classe, circondato da quattro bulli da strapazzo e scommetto che lo stanno picchiando, solo che io sono un bravo ragazzo e quindi sono venuto a chiamare la preside in persona. Ora, cortesemente potrebbe dirmi dove si trova?”chiese, sforzandosi di non perdere le staffe.

“La preside al momento è assente!”rispose la donna.

“Tomi non saltarle al collo. Quello è omicidio”pensò, stringendo i pugni.

“Signora, ha capito cosa le sto dicendo? Mio fratello è nei guai!”disse, sforzandosi di non urlare.

“Ora seguimi, chiameremo il professor Hansen e si risolverà tutto”.

 

 

Bill era steso a terra. Lucas lo aveva colpito con un pugno in pieno volto. In bocca aveva il sapore del suo sangue. Gli occhi colmi di lacrime.

“Tomi…fai in fretta, ti prego”pensò.

Il calcio al costato arrivò, imprevisto. Bill sentì un dolore terribile.

“Così impari, brutto frocio! Qui da noi i maschi non si truccano e non si mettono lo smalto!”.

Bill si lasciò sfuggire un singhiozzo. Il dolore era intollerabile.

Gli altri tre ragazzi lo presero di peso.

“Ora vedremo di farti cambiare i gusti”.

Bill cercò aiuto con lo sguardo, ma gli altri compagni di classe non si mossero. Ridevano, gioivano per la sua sofferenza. Godevano nel vedere le sue lacrime e il suo sangue.

“Unehelich…”pensò, mentre Lucas lo prendeva a pugni sulla schiena.

 

 

Tomi corse a rotta di collo, seguito dal professore di ginnastica, che aveva anche il ruolo di vicepreside.

Alla vista di Bill non capì più nulla e cercò di scagliarsi con forza contro i compagni.

Il docente lo bloccò, poi fece intervenire il bidello, che accompagnò Bill in infermeria. Faticava a stare in piedi ed ogni respiro gli provocava dolori terribili al costato.

I tre ragazzi e Lucas furono portati immediatamente in presidenza e i loro genitori furono convocati.

“Qui non c’è altro rimedio. Espulsione dalla scuola”sussurrò il professore, uscendo.

Tomi corse in infermeria, dove il fratello riposava, in attesa dell’arrivo di sua madre e dell’ambulanza.

Il ragazzino si sedette su una sedia, poi afferrò la mano del gemello e pianse.

“Bill, questo non doveva succedere! Non ti lascerò mai più da solo, te lo giuro su Dio…quei mostri pagheranno per quello che ti hanno fatto”

   
 
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