Questo
capitolo, avviso
prima, è profondamente triste, quindi non odiatemi!!! Vi
prego (^^;;)…mi farò
perdonare…Küssen
5
“E
quelli chi sono?”chiese Bill, rabbrividendo da capo a piedi.
Alle
spalle dei tre ragazzi c’era Lucas che sogghignava.
“Vedi
Kaulitz, loro sono molto amici di Jacob e non hanno
apprezzato che tu abbia rotto il naso al loro amico”disse.
Subito
uno dei tre fece schioccare le nocche delle mani.
“Tomi
ti sei cacciato in un guaio gigantesco…”pensò
il
maggiore dei due gemelli.
I
tre ragazzi si avvicinarono con aria minacciosa.
In
quel momento a Bill vennero in mente le parole della preside.
“Quel
ragazzino passerà dalla parte del giusto e voi due verrete
additati in malo modo. Prima di muovere le mani bisogna sempre trovare
una
seconda strada”.
“Tomi…se
questi ti mettono le mani addosso…saranno dalla parte
del torto”sussurrò.
Il
gemello lo guardò, con un sorriso sulle labbra.
Nel
frattempo i tre ragazzi e Lucas si erano avvicinati. Uno dei
tre afferrò Tom per la felpa e lo alzò almeno a
cinque centimetri da terra.
“Tu
ora ti farai tanto male”disse il ragazzotto.
Bill
schizzò come una scheggia e si precipitò verso la
porta dell’aula.
Lucas
lo prese quasi al volo e lo immobilizzò contro il muro,
facendogli sbattere la testa contro la lavagna.
Gli
occhi del ragazzino si riempirono di lacrime.
“Oddio
ti rimetti a piangere? Certo che sei proprio una
merda!”esclamò,
deridendolo.
Tomi
non capì più nulla. Nessuno poteva permettersi di
toccare
Bill. Nessuno!
Con
un calcio al basso ventre si liberò del primo energumeno.
Gli
altri due erano troppo lenti per sperare di prenderlo mentre correva.
Strinse una
mano attorno alla spalla di Lucas.
“Lascia
immediatamente mio fratello o te ne pentirai!”.
“Ma
che paura mi fai Kaulitz. Mi romperai il naso come hai fatto
con Jacob?”.
“Potrebbe
anche essere. Chi lo sa”.
“Tomi…vai
a chiamare la preside…lo avrei fatto io se questo non
mi avesse bloccato!”disse Bill, cercando di divincolarsi.
“Oh
sì Kaulitz, vai dalla preside e lasciaci il tuo
fratellino!”esclamò
Lucas.
Che
fare? Lasciare Bill da solo per dare una lezione a Lucas,
oppure sistemare le cose da solo?
“Tomi!
Ricordati quello che ha detto la preside! Se gli metti le
mani addosso ti caccerai in altri casini!
Sbrigati!”gridò il ragazzino, ormai
con i piedi che non toccavano più terra.
Tom
sbuffò, poi guardò un ultima volta il gemello.
Corse come mai
aveva fatto e raggiunse la presidenza. Bussò come un
ossesso, ma non ottenne
risposte.
“Scheiße!
Dov’è
quando mi serve?”chiese ad alta voce.
“Ragazzino,
modera il linguaggio! Chi stai cercando?”gli chiese
una segretaria occhialuta sulla sessantina.
“Secondo
lei? Sto cercando la preside ed è una questione
piuttosto urgente!”esclamò, livido di rabbia.
Sapeva
per certo che Bill era nei guai.
“Senti,
prova ad essere più garbato e magari posso
aiutarti!”.
“Signora…mio
fratello è in classe, circondato da quattro bulli da
strapazzo e scommetto che lo stanno picchiando, solo che io sono un
bravo
ragazzo e quindi sono venuto a chiamare la preside in persona. Ora,
cortesemente potrebbe dirmi dove si trova?”chiese,
sforzandosi di non perdere
le staffe.
“La
preside al momento è assente!”rispose la donna.
“Tomi
non saltarle al collo. Quello è omicidio”pensò,
stringendo i pugni.
“Signora,
ha capito cosa le sto dicendo? Mio fratello è nei
guai!”disse,
sforzandosi di non urlare.
“Ora
seguimi, chiameremo il professor Hansen e si risolverà
tutto”.
—–
Bill
era steso a terra. Lucas lo aveva colpito con un pugno in
pieno volto. In bocca aveva il sapore del suo sangue. Gli occhi colmi
di
lacrime.
“Tomi…fai
in fretta, ti prego”pensò.
Il
calcio al costato arrivò, imprevisto. Bill sentì
un dolore
terribile.
“Così
impari, brutto frocio! Qui da noi i maschi non si truccano
e non si mettono lo smalto!”.
Bill
si lasciò sfuggire un singhiozzo. Il dolore era
intollerabile.
Gli
altri tre ragazzi lo presero di peso.
“Ora
vedremo di farti cambiare i gusti”.
Bill
cercò aiuto con lo sguardo, ma gli altri compagni di classe
non si mossero. Ridevano, gioivano per la sua sofferenza. Godevano nel
vedere
le sue lacrime e il suo sangue.
“Unehelich…”pensò,
mentre Lucas lo prendeva a pugni sulla
schiena.
—–
Tomi
corse a rotta di collo, seguito dal professore di
ginnastica, che aveva anche il ruolo di vicepreside.
Alla
vista di Bill non capì più nulla e
cercò di scagliarsi con
forza contro i compagni.
Il
docente lo bloccò, poi fece intervenire il bidello, che
accompagnò Bill in infermeria. Faticava a stare in piedi ed
ogni respiro gli
provocava dolori terribili al costato.
I
tre ragazzi e Lucas furono portati immediatamente in presidenza
e i loro genitori furono convocati.
“Qui
non c’è altro rimedio. Espulsione dalla
scuola”sussurrò il
professore, uscendo.
Tomi
corse in infermeria, dove il fratello riposava, in attesa
dell’arrivo di sua madre e dell’ambulanza.
Il
ragazzino si sedette su una sedia, poi afferrò la mano del
gemello e pianse.
“Bill,
questo non doveva succedere! Non ti lascerò mai
più da
solo, te lo giuro su Dio…quei mostri pagheranno per quello
che ti hanno fatto”